Il Baule dei Sogni

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“Andiamo… racconta!”

Post n°14 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da Pamfile

Non ricordo esattamente come fossimo usciti dalla Caffetteria, né come siamo arrivati a casa. So solo che la  mattina seguente, quando la sveglia ha suonato, mi sono ritrovata con Aidan accanto a me nel letto. Lo stesso letto che normalmente divido con Teofilo. Credevo fosse un sogno ma quando l’ho visto muoversi e girarsi dall’altra parte, ho capito che non lo era; e che dovevo assolutamente fare qualcosa per uscire da quella situazione. Mi sono alzata senza fare il minimo rumore, ho afferrato la prima cosa che ho trovato sulla poltrona accanto al letto e mi sono diretta in bagno. Avevo assolutamente bisogno di una doccia, possibilmente fredda, per tornare in me. Sulla porta della camera, immobile come una statua, c’era Teofilo che mi guardava con aria di sfida e come se volesse dirmi “chi diavolo è quello e perché dorme nel mio letto??!”.

“Lo so a cosa stai pensando.. ma adesso non è il momento.. ne riparliamo!” ho bisbigliato.

Sembrava avesse capito la situazione, perché si è diretto alla sua cesta e vi si è sistemato. Dopo circa mezz’ora ero pronta per recarmi al lavoro. Gli ho lasciato un post-it attaccato allo specchio all’entrata, l’avrebbe sicuramente visto se si fosse recato in cucina o anche solo uscendo; almeno spero. Diceva semplicemente” Sono dovuta correre al lavoro. Ci sentiamo”. Ho realizzato dopo, mentre camminavo per strada che né io né lui avevamo i rispettivi numeri di telefono. Meglio, pensai. Ho passato quasi tutto il pomeriggio chiedendomi come avessi potuto fare quello che ho fatto, per di più lasciarlo entrare in casa mia e farlo dormire nel mio letto. In fondo, cosa sapevo esattamente di lui? Assolutamente nulla. Credo di aver combinato anche qualche guaio in negozio, perché la madre di Claire, Hellebore, si è affacciata più di una volta dalla porta che dà sul retro chiedendomi se fosse tutto apposto e se avessi bisogno di una mano. Evidentemente, era palese che ci fosse qualcosa di diverso in me quel giorno. All’improvviso, come folgorata da una scarica elettrica mi sono resa conto di quale sarebbe stato il vero problema. Claire. Come potevo non dirle ciò che era successo? In fondo siamo praticamente spariti entrambi nello stesso momento dalla Caffetteria e sia lei che Leo si saranno chiesti dove fossimo finiti. E se fosse passata da casa mia, e lui avesse aperto la porta? Che casino! Dovevo dirle tutto il prima possibile, a costo di passare per quella che si porta a letto il primo che capita. Avrebbe capito la situazione?! Non credo, ma dovevo farlo comunque. Non è servito che la chiamassi o che passassi dalla Caffetteria a fine lavoro; anche perché non era proprio mia intenzione. Se ci fosse stato Aidan ad aspettarmi? No, per qualche giorno quella sarebbe stata una zona off limits. E’ bastato che chiudessi il cancello del negozio, mi voltassi per andarmene a casa, per trovarmela davanti. Era appoggiata al muro con le braccia conserte e il viso sufficientemente tirato. Segno inequivocabile di brutti presagi.

“Ciao Claire” ho detto nel modo più naturale possibile.

“Allora??! Non hai nulla da dirmi?!”.

Oddio, comincia subito così?. Pensò tra me.

“In effetti, ti avrei chiamata più tardi”.

“Più tardi?! Più tardi quando??!”

“Più tardi… dopo essere arrivata a casa, fatto una doccia..”

Non mi ha neppure fatto finire di parlare.

“Il tuo “più tardi” è arrivato. Sentiamo. Dove cavolo sei sparita ieri sera?”.

“Eh.. “ .

Non tergiversare e vai dritta al sodo. In fondo che cosa sarà mai?! Ho pensato tra me.

“Io e Aidan siamo saliti in terrazza e..”.

“Questo lo so. Mi manca il dopo… ti ricordi? Quando sei andata via senza neppure venirmelo a dire e lasciandomi da sola con Leo. Non avevamo detto di rimanere insieme?!”.

Oddio, ma perché reagiva così?! Non era quello che voleva rimanere sola con Leo?!

“Scusa, Claire.. è che mi sono dimenticata di venirti a salutare. E’ successo tutto così improvvisamente che..”

“Ahhhhhhh…”

E ora che succede?! La guardo come se avessi visto per la prima volta un alieno. Ed è tutto un dire perché non mi impressiono così facilmente.

“Lo sapevo.. lo sapevo… ho vinto!!!” mi saltella davanti come una pazza.

Ma è la stessa persona di qualche secondo prima?! E poi sarei io quella “strana”.

“Scusa ma mi sono persa qualcosa.. che cosa hai vinto?”.

“La scommessa”. Mi dice come se fosse la cosa più normale del mondo.

“Non capisco. Quale scommessa?!”.

“Io e Leo abbiamo scommesso su te e Aidan, ieri sera quando non vi abbiamo più visti. Lui era sicuro che ti avesse riaccompagnato a casa per poi salutarti e chiederti di uscire il giorno dopo”.

Adesso cominciavo a rendermi davvero conto.

“E tu? Che cosa hai scommesso?”.

“Che Aidan ti avesse non solo accompagnata a casa, bensì in casa. E aveste passato la notte insieme.. è così, vero?! Ha dormito da te!??”.

La odio quando sottolinea le parole con quello strano gesto delle virgolette fatto con le due dita della mano. L’aveva fatto anche adesso, citando la parola “dormito”.

“Non sono affari tuoi!” le rispondo seccata.

“Ha dormito da teeeee!!!! Ho vintooo!!”.

“Shhhh.. vuoi parlare piano? A quello dell’ultimo piano non interessa ciò che faccio”.

“A lui forse no, ma a me si. Andiamo racconta..”.

Claire è veramente una persona strana. Molto più di me che cerco di nascondere la mia stranezza agli occhi degli altri. Abbiamo trascorso l’ora successiva sedute su una panchina del parco a parlare; ovviamente non ho potuto tralasciare neppure il più piccante dei dettagli. E mentre ero lì,  cercavo di immaginare la scena vista dall’esterno: due ragazze sedute su una panchina, un panino e una birra come cena, coperte nelle loro sciarpe per proteggersi da un freddo che neppure sentivano; prese com’erano a raccontarsi un segreto e a riderne di gusto.

 
 
 
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Un blog di: Pamfile
Data di creazione: 12/11/2010
 

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