Versi e prose

Due punti non possono essere mai così distanti da non trovare un segmento che li unisce

Creato da IOeMR.PARKINSON il 06/06/2011
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« Purezza d'animoAnche queste .... »

Ho fatto un sogno...

Post n°9 pubblicato il 23 Giugno 2011 da IOeMR.PARKINSON
 
Foto di IOeMR.PARKINSON

Prima di tutto debbo ringraziare di cuore la Psichiatra che da qualche anno mi assiste. Ha seguito il  mio lungo percorso che è iniziato con disturbi dei toni dell'umore, stati d'ansia che mi portavo dietro da anni e che non ero riuscito mai a risolvere. Grazie a lei, passo, passo, siamo riusciti a comprendere che forse sotto c'era qualcosa d'altro: infatti dentro di me si annidava un nemico subdulo, un trasformista per eccellenza, un nemico che aveva un nome ben preciso "Mister Parkinson". I neurologi dell'ospedale di Bergamo hanno confermato i nostri sospetti.....

Chissà quanti altri hanno seguito lo stesso percorso!   E agli altri, raccomando, se avete qualche dubbio, e lo ripeterò fino alla nausea, rivolgetevi alle strutture adatte, troverete chi vi aiuta....

Ma, adesso, ritornerò a bomba sull'argomento di questo post, dopo una piccola premessa (mi sembra di scrivere un giallo! ). Domani dovrò avere un incontro con la Dottoressa della quale ho accennato all'inzio e vorrei trovare un modo diverso per ringraziarla di tutto quello che ha fatto e che sta facendo per me. Quando sara il mio turno, entrerò, mi chiederà come và ed io facendo il cenno di chi sta per mettersi un cappello, le dirò: "le risponderò dopo che avrò indossato (da buon estimatore di Pirandello) il mio "berretto a sonagli", mi fà sentire, in certe circostanze, più autentico" "Ho fatto un sogno..., non si preoccupi Dottoresa, non credo di essere M.L.King, ho fatto un sogno, uno dei miei sogni ricorrenti, ma stavolta non mi perdevo fra le strade e i monumenti di una città barocca, ma all'interno di un complesso di palazzetti stile primi novecento, con dei giardinetti e vialetti alberati. Non sapevo dove mi trovassi, ma ero certo che ero lì perchè cercavo qualcosa o qualcuno!" Nel sogno, infatti, giravo per quei viali, mi perdevo per interminabili corridoi, percorrevo sotterranei che non portavano da nessuna parte, fino a quando riconobbi il profilodi uno di quei palazzetti: "io c'ero già stato, di questo ne ero certo!"! ma non sapevo dove andare di preciso. Anche quì corridoi, ingressi, scale, fino a quando mi trovai in una specie di saletta d'aspetto, la riconobbi per via di due poltroncine dal colore impossibile e dalla forma fatta a posta per distruggere la schiena di chi ha la disgrazia di utilizzarle. Di fronte, una porta, non c'erano dubbi, in quel posto c'ero già stato. Bussai alla porta e senza aspettare, entrai......La stanza aveva l'aspetto di un improbabile studio medico. Seduta alla scrivania c'era una donna, poteva avere l'età di una delle mie figlie, e leggeva delle cartelle. Infastidita per l'intrusione, alza lo sguardo: due occhi magnetici che sanno incutere rispetto ma che, nello stesso tempo, possono sciogliersi in un senso di infinita dolcezza e darti sicurezza. Non c'erano dubbi, era Lei la persona che cercavo, la riconobbi e volai verso di Lei (nei sogni anche i parkinsoniani sanno volare), l'abbracciai di slancio e le dissi: "ciao M........, ti ho cercato per ringraziarti per quello che hai fatto per me, per l'aiuto che hai saputo darmi, per la sicurezza che mi hai trasmesso e potrei continuare ma sò che fra poco le luci dell'alba spezzerenno l'incanto e mi svegliero...."

A questo punto, mi toglierò il "berretto a sonagli" e ristabiliti i rispettivi ruoli fra medico e paziente, risponderò alla domanda iniziale: "sto bene dottoressa, sto veramente bene e per la prima volta nella mia vita "non ho più paura d'essere felice..."

Dopo di che.....

Non sò come finirà domani, ma se avrete la pazienza d'aspettare aggiornerò questo post dopo l'incontro con la dott.ssa B...........

L'incontro c'è stato ed è andata benissimo .......

Le ho letto questo post e siamo ancora vivi (intendo io e il Mister).......

Inoltre, mi ha fatto notare che Piandello ha scritto il "berretto a sonagli" e non il "cappello" ...... che figuraccia per un siciliano .....

Ma è da 30 anni circa che vivo a Bergamo e ......, questa è una scusa, la verità che ho "cannato" (ma ti sembra un termine da settantenne.... mi fa notare il Mister; mai che si faccia i fatti suoi!!!).

La verità,forse, è che il mio sia stato, in parte, un "lapsus freudiano". Mi spiego, molti anni fa, ero da poco a Bergamo e indossavo in testa, come faccio ancora adesso, una "coppola" che è poi un berretto particolare; attraversavo una strada sulle bande pedonali e per poco una macchina non mi investe. Dal finestrino si sporge una faccia "intelligente" e il conducente mi grida "dai, passa, terrun"................Ma questa è un'altra storia! Ciao

 

 
 
 
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