In un mondo ferito da profonde ineguaglianze e segnato da strutturali dipendenze economiche qual é la prospettiva migliore per guardare le vicende storiche?
Tutte le ottiche sono equivalenti o é possibile scegliere una posizione privilegiata che riveli dall'interno le dinamiche reali dei processi storici?
Propongo, per stimolare la riflessione riguardo a questo tema, un testo tratto dall'opera Resistenza e resa del teologo luterano Dietrich Bonhoeffer, nato a Breslavia il 4 febbraio 1906 e morto, impiccato, nel campo di concentramento di Flossemburg il 9 aprile 1945.
"Resta un'esperienza di eccezionale valore l'avere imparato infine a guardare i grandi eventi della storia universale dal basso, dalla prospettiva degli esclusi, dei sospetti, dei maltrattati, degli impotenti, degli oppressi e dei derisi, in una parola, dei sofferenti...
Tutto sta nel non far diventare questa prospettiva dal basso un prender partito per gli eterni insoddisfatti, ma nel rispondere alle esigenze della vita in tutte le sue dimensioni; e nell'accettarla nella prospettiva di una soddisfazione più alta, il cui fondamento sta veramente al di là del basso e dell'alto."
Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa, Lettere e scritti dal carcere, Edizioni Paoline, p. 74.
Albert King 1923 - 1992 chitarrista e cantante uno dei più grandi esponenti del blues moderno
Allora.. intanto mi colloco tra le categorie "dal basso" che hai scelto.. vediamo.. posso scegliere gli "impotenti". Ok. Ora che so dove sono provo a guardare dal basso. Mi sono sentita impotente e mi sono lamentata spesso di fronte a tutto quello che è successo e che succede ai "vertici" e tuttora non concepisco le manovre che si usano per "governarci". Ma se io entro in questi argomenti mi viene solo rabbia e vivo male. Allora mi arrendo e comincio a lasciar perdere i ragionamenti filosofici su "questo mondo fa schifo ecc. ecc.". E allora cosa faccio? Mi arrendo e basta e mi lascio andare? No.. durante il mio percorso di ricerca ho capito che ognuno ha un percorso nella sua vita, quello dei potenti è un percorso da potenti e il mio è diverso.. vabbè.. me lo tengo e continuo ad alzarmi tutte le mattine per andare al lavoro, a cercare di farmi bastare i soldi per arrivare a fine mese e a comprare scatolette per i gatti randagi. E leggo.. leggo cose che mi riempiono i vuoti e guardo la natura e scopro ogni giorno che la vita può anche essere bella nonostante TUTTO.. Siccome non posso "cambiare gli altri" e per la legge di analogia, se voglio migliorare il mondo devo prima migliorare me stessa e se tutti migliorassero se stessi, il mondo sarebbe migliore. Bo, forse sono andata fuori tema? Però sono sempre argomenti difficili i tuoi.. Ma io ci provo.. Un caro saluto.
Ti ringrazio tanto per il tuo commento/testimonianza. Ti sei rapportata nel modo migliore al testo di Bonhoeffer, facendoti interrogare dalle sue parole e, così facendo, hai detto delle cose "vere" che sento profondamente mie. La straordinarietà dell'ordinario é un concetto molto bello e fecondo. Il nostro percorso esistenziale, nella sua unicità, é ricco di fascino, anche se scandito talora da elementi di sofferenza. Credo che proprio a partire da tali elementi sia possibile cogliere fino in fondo le vicende di quei gruppi umani che vivono nell'assoluta privazione di ogni bene. Sorrisi e saluti. Marittiello
Ognuno di noi ha la possibilità di migliorare la realtà che lo circonda. Basta guardarsi intorno e compiere qualche gesto, anche piccolo. Ci sono molti modi. Basta applicare il Vangelo. Ci sono le opere di misericordia materiale e quelle di misericordia spirituale. Cominciamo da chi abbiamo vicino e poi ampliamo lo sguardo e cerchiamo di donare. Sguardi, sorrisi, parole, gesti e un poco del nostro tempo a favore di chi è meno fortunato. Molte opportunità per sentirci non inutili ma parte di questa nostra società e di questo mondo cosi' tormentato e ingiusto.
La filosofia aiuta a cercare il senso della nostra esistenza.
Un abbraccio caro Marittiello.
Gli ultimi e gli esclusi non hanno parola e non hanno storia. La Storia é sempre scritta da chi ha il potere economico e politico. Lo "sguardo dal basso", il fare nostra la prospettiva degli ultimi, significa dare loro parola, nella solidarietà, nell’interazione e nell'ascolto delle loro istanze e della loro cultura. Ti ringrazio per il commento e ti saluto con affetto. Marittiello
Bellissimo post complimenti...Cmq quando ho letto "lo sguardo dal basso" mi fa ha fatto sorridere assai...potevi anche scrivere lo sguardo di Barbarina....eheheh..io sono piccolina e devo sempre guardare le persone dal basso verso l'alto...be' in pratica e' come lo sguardo di un bambino ^__^..naaaaaa..nn sono cosi' bassa ...circa quasi pero' ^__^...1.65...
Alla tua domanda :qual é la prospettiva migliore per guardare le vicende storiche? Per me l'unica soluzione sarebbe scoprire la macchina del tempo...per attraversare passato e futuro....e anche se e' parecchio infantile poter fermare guerre ed tante atrocità conseguenti ...ma null'altro potrà mai cancellare le vergogne della storia ...grande stima per le persone da te logate in questo post...immensa stima per te mio splendido filosofo...un bacio sulla tua splendida testa...ed un abbraccio forte!!
Ma dai che sei alta! Basta il tacco a spillo e diventi altissima. Sorrido. E' vero che nulla potrà mai cancellare le vergogne della storia, ma almeno dobbiamo cercare di comprenderle nella loro genesi, ponendoci dalla parte di chi queste vergogne le ha subite. Finora la storia é stata scritta da chi ha avuto il potere ed ha determinato nel corso del tempo tutte le atrocità a cui facevi riferimento. La storia degli ultimi, di chi nel tempo ha solo subito, non é stata ancora scritta. Grazie per le belle parole di stima che mi rivolgi, pienamente ricambiate. Sorrisi ed abbracci. Marittiello
Lo sguardo lontano nel tempo mi portava la paura percepita come pericolo, persecuzione e impotenza , nei racconti di guerra di mio padre che le ha vissute tutte e due. Dover constatare che al giorno d'oggi siamo ancora a sopportare genocidi insoluti,soprusi, ingiustizie e violenze di ogni genere, mi fa pensare che niente cambi se non cambiamo noi nel nostro piccolo e allora decido di guardare non indietro, non a lato e non dal basso nè in alto,ma dritto negli occhi il prossimo, tendendogli una mano se in qualche modo sono in grado di dargli un aiuto.Complimenti per il post...sempre molto curato...Ps.se ti dovesse piacere Morricone, io vedrei bene i suoi "frattali" fra i tuoi che vedo a fianco...mi fa piacere se li prelevi.Un abbraccio,un sorriso e oramai un buon lunedì ;)))
Che bell'idea, grazie! Farò al più presto l'operazione di innesto del video di Morricone nel blog. Quello che dici é verissimo. Qualsiasi cambiamento della realtà in cui viviamo non può che partire da noi che, guardando negli occhi chi ci sta a fianco, riusciamo a scorgere i nostri occhi e la nostra coscienza. Il rapporto con se stessi si realizza pienamente solo attraverso il rapporto con l'altro da sé. Nell'interazione si costruisce la relazione e nella relazione cresce reciprocamente il nostro essere. Quando Bonhoeffer parla di fare nostra la prospettiva degli ultimi (“lo sguardo dal basso”) credo si riferisca sia all’ambito delle relazioni individuali, da cui qualsiasi mutamento ha inizio, sia all’ambito delle vicende storiche generali, all’interno delle quali finora purtroppo interi popoli e interi continenti non hanno avuto né parola, ,né riconoscimento. Ti ringrazio tanto del commento. Sorrisi ed abbracci. Marittiello
Caro Marittiello, proprio domenica sono andata in libreria e mi sono regalata due libri. Ma se avessi saputo..mannaggia l'avrei comprato!!Rimedierò!Di solito una volta a settimana passo per la zona dove c'è una libreria delle edizioni Paoline e quindi questo sarà il prossimo!Ti ringrazio infinitamente dei tuoi consigli, infatti è proprio l'ottica dichiarata che ti da la giusta prospettiva oppure una della giuste prospettive. Quando leggo un saggio, mi domando sempre perchè e da dove parta il pensiero di chi l'ha scritto. L'origine, da dove nascono quelle domande, se sono domande che tutti ci facciamo e che servono a capire meglio la nostra società. Un saggio che ho apprezzato moltissimo,
che riguarda il nostro Villaggio globale è L'identità (in francese il titolo è Les identites meurtrieres)di Amin Maalouf, che si è occupato di storia e di società. Leggendo ho scoperto man mano quanto le parole ingannino e anche la parola identità vada analizzata, per capirne l' ampio significato (storico)e non quello più superficiale e distratto fornito dai media per propinarci pubblicità abbellita da notizie, quello non è uno sguardo dal basso, quello è uno sguardo di chi ha già scelto di trincerarsi nei "templi" del denaro e della furbizia!Lo sguardo dal basso è quell'esplorare e ricercare i limiti, etici e umani dell'uomo..vero?
Un abbraccio.
Farò tesoro del tuo consiglio bibliografico. Per quanto riguarda il testo di Bonhoeffer, esso raccoglie le lettere ed altri testi scritti nel carcere berlinese di Tegel. Una testimonianza eccezionale di un'autentica voce profetica, impegnata in prima linea nella lotta contro il nazismo. Lo sguardo da basso è quello che abbiamo quando facciamo nostra la prospettiva degli ultimi e degli oppressi, dando voce alle loro istanze, nella solidarietà e nel rispetto di ogni cultura. Sorrisi ed abbracci. Maritiello
Caro Marittiello, che post! Scotta soltanto sfiorandolo con lo sguardo! E' una fortuna poterti commentare con una splendida colonna sonora in sottofondo, se non altro addolcisce moltissimo l'argomento e ringrazio anch'io Mandi per questo bellissimo brano di Morricone. Non me la sento di guardare la storia dal basso, ma nemmeno dall'alto....proprio come Mandi, forse di fronte o forse molto di più guardando dal di fuori perchè in tal modo posso vedere con freddezza e lucidità la realtà storica.Secondo il mio parere, ogni evento storico si è sviluppato per seguire i disegni del potere, in ogni tempo e in ogni luogo e gli oppressi, gli esclusi, gli emarginati sono sempre stati spettatori impotenti e inconsapevoli delle trame occulte e si sono ritrovati nella mischia loro malgrado sino a perdere la vita per aggiustare le poltrone ai potenti di turno, di qualunque corrente politica e in qualunque epoca. L'unica certezza che ho è quella che gli esclusi, i derisi, i maltrattati di cui fai menzione....continueranno nei secoli ad essere spettatori, pedine, schiavi delle politiche e degli eventi storici e... mi fermo qui... altrimenti corro il rischio di essere considerata una sovversiva! ^_______^ Grazie amico!Bellissimo post!!!!! Buona serata.
Sono molto contento che il messaggio ti sia piaciuto ed anche la musica. L'idea é di offrire una piccola colonna sonora da ascoltare, però, solo quando si vuole. Io sto inserendo brani della musica del mio cuore, il blues. Il video di Morricone con i frattali è, invece, un regalo graditissimo di Affezionata. Nella storia i grandi cambiamenti e le grandi rivoluzioni sono sempre legati alle istanze ed ai valori delle classi oppresse che sono portatrici di una progettualità utopica in grado di modificare anche assetti consolidati. Gli eventi storici non sono fortunatamente regolati solo da leggi deterministiche, secondo cui ad una certa causa segue sempre un certo effetto, secondo prevedibili rapporti di forza, ma anche dalla forza dirompente dell'utopia, legata ai valori ed alle esigenze di quelle classi che, dai margini, fanno prepotentemente irruzione sul palcoscenico della storia. Sorrisi ed abbracci. Marittiello
Utopie....utopie....utopie....Ma dimmi Marittiello, quando l'uomo si renderà conto che la storia degli eventi sarebbe bellissima se fosse dettata esclusivamente per l'uomo in sè stesso, al di là delle ingiustizie e delle lotte di potere? Leggevo una cosa incredibile! Anche la musica meravigliosa del grande Mozart è stata conosciuta ed apprezzata nel mondo per la decisione dei potenti, anche Garibaldi doveva sottomettersi alle maledette lotte di potere, venire a compromessi! >_< Orribile vero? Ciao Mario e buonanotte caro amico.
Le voci profetiche e la forza dirompente dell'utopia costituiscono le leva che può scardinare assetti consolidati di potere. Nella storia é sempre avvenuto così. Io ho inserito nel post solo cinque immagini di voci utopiche e profetiche che hanno determinato mutamenti sostanziali, ma fortunatamente esse continuano a nascere in ogni parte del pianeta, soprattutto dove l'emarginazione fisica e morale é più insopportabile, per esplodere improvvisamente con la forza rivoluzionaria della giustizia e dell' amore, che scardina ogni logica discriminatoria e di potere. Il futuro dell'umanità é legato alla forza sempre risorgente del pensiero utopico, che non è un inutile sogno irrealizzabile, ma un grande potenziale rivoluzionario in grado di smantellare lo status quo in vista di un futuro migliore. Ti ringrazio molto per i tuoi commenti che mi hanno dato la possibilità di chiarire il mio pensiero. Abbracci e sorrisi. Marittiello
Se si esclude la condizione di povertò assoluta che abbruttisce e rende l'uomo schiavo della lotta materiale per la sopravvivenza, non credo sia sempre negativo osservare la storia e l'operato dei potenti dall'ombra di chi è escluso. Essere ricchi e potenti, è anche questa una forma di schiavitù che tarpa le ali ed espone a mille seccature e pericoli e dunque è apprezzato solo da chi ama emergere e comandare.
Se mai, ciò che può far male, è il senso di impotenza al cospetto di tante follie operate da chi sta al potere. A parte questo penso che condurre una vita semplice, con mezzi limitati ma sufficienti, sia il modo migliore per apprezzare la vita dalle piu piccole cose...dai colori dell'alba... allo scoprire la natura... al piacere di compiere il proprio lavoro....l'unico modo di vivere vero che ci avvicina a Dio. Buona notte Marittiello, un caro saluto.
La tua distinzione fra la condizione di povertà assoluta e il condurre una vita semplice che può avvicinarci a Dio e alla natura è fondamentale. Purtroppo gran parte del pianeta, interi continenti vivono in una condizione di povertà assoluta determinata da un modello di sviluppo che ha prodotto ineguaglianze ed ha creato dipendenze economiche. Ciò determina la pressione di masse sempre più cospicue di diseredati alle porte del nostro mondo occidentale. La ricaduta negativa di questo modello di sviluppo comincia a farsi pesantemente sentire anche all'interno del nostro mondo ricco nel quale, come dici giustamente tu, é essenziale ed impellente assumere uno stile di vita semplice in armonia con la natura, centrato sul risparmio delle risorse e la condivisione. Tale semplicità da un lato può darci serenità, dall'altro può salvare l'ambiente da un degrado sempre più irreversibile. Ti ringrazio molto per il commento. Abbracci e saluti. Marittiello
Voli alto Mario!!!...i tuoi post non lasciano certo indifferenti e regalano sempre spunti di riflessione profonda...a volte mettono anche in crisi ,ma credo che sia salutare frantumare spesso il nostro *credo*...mentre ti leggo il mio sguardo non corre dal basso...nessuna ottica trova spazio in me...il pensiero corre, come sempre, all'UOMO...alla sua potenzialità così duale...all'eterna lotta fra bene e male...due facce della stessa medaglia...così terribilmente inscindibili...il perchè non ci è dato di sapere... è l'unica risposta che trovo...sono andata fuori tema ma è la voce che risponde istintivamente oggi...qui... baci Marittielo.....:-) Giulia
Credo che la funzione fondamentale di un post sia sviluppare una discussione su questioni nodali, che possa essere utile per l'autore e per i lettori. Cosa che sta avvenendo e che mi rende felice. Ti ringrazio per aver contribuito con la tua solita sensibilità al discorso, riconnettendolo all'eterno conflitto fra bene e male che lacera le nostre coscienze e, di conseguenza, la storia, prodotto dei nostri comportamenti. Quella del bene e del male è solo in apparenza una tematica astratta, ma in realtà è da sempre una delle questioni cruciali del nostre essere uomini, caratterizzandone le scelte ideali e gli atteggiamenti concreti. Abbracci e sorrisi. Marittiello
Coccolina...perchè si avveri ciò, io penso che sia più utile che rimanga sveglio O___ò Buona serata amico caro.Da sveglio o da dormiente purchè sia serena e rilassante...
Grazie, grazie. Un augurio sempre affezionato per una bellissima serata. Marittiello P.S.: Affezionata, la risposta é per te, anche se il computer non vuole posizionarla al posto giusto...Sorrisi...
Ciao Marittiello,sono tornata...una lunga assenza la mia vero? Ma non riuscivo a colmare nessun silenzio con le parole,le mie dita erano come bloccate,cosi' come il pensiero...Adesso va meglio,la lunga pausa mi ha ricaricato di nuove energie :))) Buon fine settimana,un abbraccio ^_^
Ciao Luce, é una gioia immensa per me ritrovarti e sentire che in te sono vive nuove e più fresche energie. Ti auguro tanta serenità. Abbracci e sorrisi...Marittiello