Un blog creato da passato_per_caso il 22/07/2008

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QUARANTUNO - Per una Bambola

Post n°42 pubblicato il 06 Luglio 2010 da passato_per_caso

 

Il primo giorno che caddero le foglie guardò gli alberi, i loro rami scompigliati dal vento. Contò in silenzio mentalmente –“uno…due…tre..- poi, rallentando ancora anche il respiro – quattro….. – chiuse gli occhi a cercare un momento passato, sincronizzò l’immagine che a poco a poco si formava nella memoria, al battere del cuore -……….cinque” –

L’immagine era perfettamente somigliante al ricordo.

Guardò il lago due volte, la prima per vederlo com’era l’altra per vederlo come lo ricordava.

Lui era lì, fermo, ma a saperlo conoscere lo sai da sempre che sotto, dentro, scorre la corrente. E quella stessa corrente vorticosa, portò con se le immagini di un ricordo passato negli scaffali della memoria. Lì ritornò ad accendersi nel cielo limpido di quell’inizio d’autunno.

Lì lo raccolse e come farebbe il contadino col germoglio più bello, lì decise di coltivarlo, andò sul lago piccolo a cercar quella strada che lo costeggiava da percorrere a piedi.

Proprio quella in disuso e poco battuta dov’erano adusi percorrerla gli amori. Lì dove nascevano le storie, e a volte si consumavano. Lì dove il sole talvolta tramonta altre nasce. Lì, il punto preciso che unisce l’oriente e l’occidente del cuore. Guardò l’acqua cheta come allora, come sempre. Forse c’erano più foglie sparse. Richiuse gli occhi, li riaprì. L’immagine si compose come allora. Specchiò il suo volto nell’acqua ferma, lo trovò cambiato. Poi guardò più a fondo, nel fondo dell’occhio e sorrise.

Forse era davvero come da tempo, nel tempo, si era sentito chiedere dal più delle parti. Come s’era sentito raccomandare:-“Tu non cambiare….non cambiare mai…”- Era davvero cambiato? Se lo domandò e poi provò a domandarlo al lago, Ma il lago non è come chiederlo al mare. Il lago raccoglie, inghiotte e raramente risponde. Un Tipo riservato il lago. A non conoscerlo lo diresti stupido, o muto. Ma no, non era stupido il lago. Solo non parlava molto come invece faceva il mare che per ogni domanda rimandava un’onda.

Cercò un’onda per risposta. Il lago tacque. Arrivò un refilo di vento. Ancora sentì danzar le fronde due passi, o forse tre, fu sotto un albero a cogliere, come neve, le foglie arresesi al vento. Le sentì cadere sul suo capo, sul viso. Ad occhi chiusi le attese. E nel mormorio del tocco sentì scandire le parole d’una canzone che aveva cantato quel giorno, e la sentì piano salir di tono e poi di volume dentro al cuore.

Da quel punto tutto era cambiato e per quanto lontani i posti della vita li avessero condotti lui sapeva, come lei sapeva, in ogni istante, che un pensiero era lì ad accoglierli, a richiamarli.

Lui sapeva, che lei sapeva, che una amore così non l’avrebbe mai più ritrovato. Come la sabbia passata da un’ampolla all’altra della clessidra dove invece di raccogliersi sarebbe scivolata da un buco invisibile, dispersa nello spazio attorno. Così era stato quel tempo dell’amore trascorso e mai più ritrovato, per lei che lo aveva raccontato negli anni a seguire, regalandogli ancora baci e promesse e sogni. Regalandogli la certezza che mai, e poi mai davvero lei avrebbe potuto amare un altro uomo, così come lo aveva amato.

Regalando glia la sicurezza che il loro era stato il suo amore più grande, forse troppo per essere riconosciuto nei modi, nel giusto tempo.

Respirò profondamente l’aria sulla riva del lago. La consapevolezza d’aver avuto quell’amore gli riempì i polmoni assieme all’aria e da lì corse in circolo verso il cuore.

Una dolcezza infinità andò col sangue assieme a quell’idea di amore ricevuto.

Prese un ramo caduto, lo lanciò in acqua. L’acqua ferma lo trattenne.

-“Così sono i pensieri . sorrise – si allontanano ma dopo tornano, oppure ristagnano e ti aspettano, quando cerchi un momento della loro attenzione”-

Passò il momento, come passano tutti i momenti del cuore e della vita.

ritornò a casa che era ormai sera. ripensando al giorno passato concluse che non era malinconia o rimpianto piuttosto l'empatia di un momento che lo riportava nel tempo trascorso come se il tempo non fossse mai passato,

Rivivere le sensazioni già vissute, provare le emozioni già provate, passato e presente e futuro accatastati, a volte confusi, in un continuo provare e riprovare. Andare avanti senza dimenticar per questo il tutto già passato, Senza volerlo abbandonare..

E questo, a pensarci bene, era l'unico modo per non cambiare mai. 

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Commenti al Post:
Katartica_3000
Katartica_3000 il 06/07/10 alle 17:37 via WEB
Non cambiare significa rimanere fedeli a sè stessi, nonostante il passato, il presente e il futuro accastato in essi!! Non cambiare significa esser coerenti, non tanto con ciò che ci si è prefissato a tavolino, non con il ruolo che ci siamo imposti, bensì con quello che ci suggerisce la nostra vera natura e profonda essenza....Non cambiare potrebbe anche voler dire...avere il coraggio di cambiare, di guardare al bimbo con gli occhi dell'uomo, che pure non ha perduto il suo guizzo, il suo lampo di genialità...Cambiare è andare avanti...sempre....comunque...con un sorriso....^_^
 
 
passato_per_caso
passato_per_caso il 06/07/10 alle 20:34 via WEB
andare avanti è...andare avanti :-)
 
bellaidea1963
bellaidea1963 il 07/07/10 alle 16:16 via WEB
Cambiare?Perche' mai..!!A volte si prendono decisioni dolorose , ma questo non significa che non si continui ad amare, probabilmente in un "assordante silenzio".
 
 
passato_per_caso
passato_per_caso il 07/07/10 alle 16:41 via WEB
cambiare infondo è solo ...modellarsi...su un nuovo giorno :-)
 
   
Katartica_3000
Katartica_3000 il 07/07/10 alle 18:59 via WEB
..o un giorno Nuovo( Baglioni docet!!!;-))
 
bellaidea1963
bellaidea1963 il 08/07/10 alle 12:52 via WEB
Il "modellarsi" giorno dopo giorno, strappa via quella spontaneità, quel sorriso, quel gioco di cui si nutriva quell'amore che mai piu' ritornerà e non cè cosa piu' triste farne una fotocopia.Lasciamolo tra i ricordi piu' belli, ricordiamolo come un sogno vissuto pero' con i piedi a terra... penso che tutti siate d'accordo :-)))
 
 
passato_per_caso
passato_per_caso il 08/07/10 alle 13:11 via WEB
non credo che la spontaneità sia solo di certi giorni o anni....:-)
 
bellaidea1963
bellaidea1963 il 08/07/10 alle 13:58 via WEB
A volte,sai,cè da dire solo una parola che a nessuno piace dire nè ascoltare" fine". Dare una fine ad una storia secondo me è dare a quella storia una dignità,è impreziosirla ,è renderla per sempre ( anche se pur nella sua fine)viva.
 
 
passato_per_caso
passato_per_caso il 08/07/10 alle 15:02 via WEB
sicuramente vero. la fine di una storia ha lo stesso valore assoluto dell'inizio, ma tutto questo è altra cosa con quello che divevamo .....almeno mi pare :-)
 
pipitola
pipitola il 20/07/10 alle 23:15 via WEB
Il passato e' qualcosa che ci ha forgiati e aiutato a farci diventare le persone di oggi. Il passato non si dimentica, si mette via come un maglione di lana per tirarlo fuori quando fa freddo e abbiamo bisogno di calore. :-)))
 
 
passato_per_caso
passato_per_caso il 21/07/10 alle 21:46 via WEB
ma che piacere ritrovarti :-)) spero che il tuo ...presente sia radioso :-)
 
koradgl1
koradgl1 il 24/07/10 alle 21:06 via WEB
Tutte le storie restano vive in noi, poi c'è la Storia quella che custodiremo gelosamente fino alla fine dei giorni, non è detto che sia la più duratura, o la più passionale, è solo quella che ci ha plasmato di più, quella che ci ha permesso di vedere riflessi negli occhi dell'altro il nostro io profondo, si rende perciò vitale " Andare avanti senza dimenticar per questo il tutto già passato, Senza volerlo abbandonare.. "
 
 
passato_per_caso
passato_per_caso il 25/07/10 alle 08:23 via WEB
andare avanti..è un buon modo per ...andare avanti :-) di quel che si scrisse ieri, oggi è già il domani... buona domenica
 
bellaidea1963
bellaidea1963 il 07/08/10 alle 22:11 via WEB
Buone vacanze a tutti, spero di leggere ancora al mio rientro racconti che come sempre sanno emozionare, sognare,pensare, riflettere....
 
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