sinfonia

La politica e il cittadino

Per essere fedele alla tradizione aggiungo al commento sul consiglio comunale un racconto pertinente.

Il pipistrello e il lampione

Ill pomeriggio lasciava il posto al tramonto. Il sole all'orizzonte arrossava il cielo screziato dal grigio di nubi in dissolvimento. Sembrava che, colpito dal dio Set lasciasse una scia di sangue prima di immergersi nel buio della notte. Il suo ultimo raggio, verde, però lasciava presagire una mattinata di resurrezione. Cominciavano ad occhieggiare le prime stelle che sicure di sé, non temevano al concorrenza dei primi lampioni accesi sulla terra per rischiarare la notte. La campana dell'angelus richiamava gli uomini a rientrare nelle abitazioni per la cena. Arrivò infine il buio che nascose ogni cosa nel suo nero mantello invitando tutti al riposo. non tutti però dormivano. Gli animali notturni si preparavano per vivere la notte. in una caverna si era appena svegliato un pipistrello. Mentre si lisciava le sue membrane alari per renderle più adatte al volo pensò che doveva passare nel paese vicino dove la notte prima aveva visto parecchi insetti. Spiccò il volo e raggiunse il luogo desiderato. Vide con i suoi occhi quasi ciechi un lampione, dove moltissimi  moscerini si avventavano pazzamente sulla sua luce bruciandosi le ali andando a morire ai suoi piedi. La vide così bella che subito s'innamorò di essa. Le dichiarò il suo amore, ma non ottenne alcuna risposta. All'alba, mentre il sole tingeva di rosa il cielo avanzando sul suo carro di fuoco illuminando il mondo, il pipistrello tornò alla grotta per riposare. Aspettò impaziente la sera e raggiunse la luce tanto desiderata. Cominciò a volarle  attorno cercando di attirare la sua attenzione. Invano, perché nel suo superbo silenzio continuava ad illuminare la strada. La calda estate passò e venne l'autunno,ma il piccolo mammifero continuò a volteggiarle attorno senza nessun effetto. Arrivò l'inverno. Una notte vide cadere al suolo dei fiocchi bianchi. Era la neve scesa per coprire dal gelo animali e cose. Soffiò un vento gelido che gli paralizzò le ali. Cadde al suolo e morendo alzò per l'ultima volta quella superba che continuò altera a fare il suo lavoro senza degnarlo di uno sguardo. All'alba passò un angelo mandato dal Signore a raccogliere gli animali che avevano contribuito al bene del mondo. notò il corpicino semisepolto dalla neve. Lo raccolse e lo presentò a Do che capì il gesto d'amore del pipistrello. gli soffiò il su alito di vita facendolo volare nella sua luce perenne.