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« Hotel Calzaiuoli(continua) ..la felicita... »

(continua) ..la felicita' non si aspetta con lo stomaco vuoto..

Post n°151 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da rodabea

 

La mattina seguente il mio arrivo a Milano andai in studio convinto di trovare Mauro gia' li', erano passate da poco le dieci ed era in ritardi sulle sue abitudini, di solito era sempre in studio prima di me.
Avevo portato con me la penna che volevo dargli ed ero un po' impaziente di vedere i suoi occhi, dopo la nostra intimita' sfogliata tra parole e respiri.
Arrivo alle unidici e in quell'ora di interminabile attesa cercai di non pernsarci troppo, e sopratutto non aspettarmi troppo da lui,..la mia penna doveva essere un pensiero ad un amico, non ad un amante, questo dovevo averlo chiaro in testa.
 
Si presento' salutandomi appena, schivando molto i miei occhi, e fu' per me come ricevere un altro schiaffone dai giudizi, dai pregiudizi, ma cercavo di capirlo e sopratutto capire che la mia omosessualita' scoperta e svelata al mondo era piu' facile da accettare se non veniva toccata la pelle dei presenti.
Mi sentii' per un'attimo solo, in quella solitudine che solo Cecilia aveva saputo strappare dai miei occhi e cosi' candidamente toccato con il bacio sulla fronte.
 
Mauro prese a discutere di lavoro senza tregua scappando il piu' possibile alla verita' del cuore, e all'impulso di sentire per me qualla tenerezza sentita al telefono...poi nel primo pomeriggio rientro' nel mio studio con rabbia improvvisa e senza dir nulla mi guardo' dritto negli occhi...
 
_ Luca,..io...forse dobbiamo parlare,..forse..
_ Mauro, non ti ho chiesto mai nulla, non iniziero' a chiederti ora qualcosa...
_ ..Mi odio, ti odio, vorrei odiarti..vorrei non provare niente..non ho mai toccato un uomo, non ho mai cercato niente,...sto' male,...non riesco cosa direbbero gli altri ...
 
Rimasi seduto e lasciai che la normalita' vista dalla moralita' dei pregiudizi della nostra societa' avesso libero sfogo nella rabbia di Mauro. Fu' per me la stessa cosa,..la mia normalita' per un periodo divenne rabbia, e poi l'accettai e cominciai a vivere di liberta'. Capivo dunque la rabbia di Mauro.
 
_ Mauro,..non ti diro' cosa pensano gli altri,..ti diro' cosa vorrei io, con quella semplicita' che hai conosciuto sempre...
Vorrei vederti sereno, in pace,..vorrei che le carezze che le tue mani vogliono darmi non abbiano pregiudizi, o paure, o tensioni...vorrei che solo un si' raggiungesse la tua mente e la mia mente, il tuo corpo e il mio corpo,....quello che tu vuoi, quello che io vorrei...ma e' un percorso, e' una scelta libera e dolce,...tu sei dentro di me da tempo, sei tu ora che devi accettare quello che gia' senti...
....la vertigine non e' paura di cadere, ma voglia di volare...
 
Mi venne addosso come una furia, arrabbiato e confuso, mi prese il collo della camicia e mi strinse forsennatemente il nodo della cravatta fino a farmi male,...e quel gesto di odio mi inteneri' il cuore...Vedevo la sua rabbia per una normalita' diversa,..e forse solo dopo aver placato quella rabbia avrebbe preso il mio bacio.
 
_..la devi smettere di essere cosi',...ti impedisco di amarmi!, ti impedisco di guardarmi cosi' come nessuno fa'!..ti impedisco di possedere i miei pensieri...io sono un uomo cazzo! ...lo devi capire!...sono un uomo con le palle e con i coglioni!...
_ Mauro, lasciamo perfavore,..non ti ho chiesto nulla....non ho mai fatto nulla....
 
Mi sollevo di peso e mi mise le spalle contro il muro con rabbia e forza. Fu' un attimo in cui mi si strinse il cuore pensando che ci fossere percosse e botte per me dietro quella furia, ma inaspettatamente lo vidi piegare quell'impeto di forza e mi bacio'.
 
Le sue labbra mi entrarono nell'anima lasciando scivolare quei movimenti fluidi e morbidi attraverso piccoli baci, sottili e dolci,...e quando mi tocco' la lingua sentii' il cuore aprirsi come non si era mai aperto finora.
Mi lascio andare quella presa stretta al collo della camicia e comincio ad accarezzarmi i capelli ed accarezzarmi il viso. poi urlo' forte, lasciandomi ancora senza fiato...
Fu' quell'urlo ad essere presente dentro al cuore insieme ma non osavo sfiorarlo, lascai che lui stesso accettasse il bacio...quel bacio cosi' umano e dolce che solo chi ama sa' dare...
 
  
Era strano il modo in cui accadeva. Impazzire, crollare, rifiutare e poi cedere, sembrava strana l'emozione,  crescere e provare a volare, e con me nello stesso istante sentivo volare i suoi respiri, ...era come sentire rivelazioni del cuore abbattere frontiere e verita' racchiuse dentro, chiuse alle verita' degli occhi di altri, e scoprire di acquistare una qualche misura d'illuminazione che prendeva ogni centimetro della nostra pelle,...e non ci furono piu' pregiudizi, torture, forzature di  nessun genere.
Eravamo noi nel pieno delle nostre intense verita'.
 
Mauro comicio' a liberarsi, poi si stacco' da quei baci e in silenzio mi guardo',..
...rimase immobile, fermo con un nodo in gola e senza parole.
Non c'era bisogno di parole, ma in cuor mio sentivo di dover parlare, ...di dover quietare ancora la sua anima...
 
_ Mauro,...non avercela con me, ..io so' cosa provo per te, ...non sono io a sentire quello che provi per me, ma tu.....
Non avercela con il mondo intero se non puo' capire cosa sono i sentimenti, e cosa sono questi attimi, ...non siamo noi i colpevoli di questi pregiudizi,...sono gli altri a sbagliare, ma non hanno colpa sai, forse il loro egoismo non puo' capire che anche gente come me, come te che  sceglie di amarsi,  ha il diritto di amare,...abbiamo il diritto di amarci...
 
Poi con una stretta morsa al cuore abbassai lo sguardo e presi tutta la forza che avevo dentro e dissi che se voleva poteva pure dimenticare tutto,  che poteva scegliere di chiudere il discorso anche li', ora, in quell'istante stesso.
Ormai mi aspettavo di tutto, e nulla insieme, ero cosi' vulnerabile e vivo nel cuore che non potevo mentire a quel bacio che sentivo e che avevo respirato, e cosi' sapevo in cuor mio che dovevo dargli la liberta' di scegliere di restare e prendere cio' che provava o voltare le spalle e andarsene.
Io gli sarei rimasto fedele dentro, nell'anima e nel cuore comunque, qualsiasi fosse stata la sua scelta.
 
Cominciammo cosi' ad amarci.
Mauro scelse di prendersi tutto quello che provava, di affondare le sue mani sul mio corpo spingendosi cosi' tanto da snetire per la prima volta orgasmi cosi' intensi da abbandonarsi completamente mentre facevamo l'amore, e io cominciai a vivere di una luce diversa.
Decidemmo insieme di tenere segreta a tutti la nostra storia, tanto che nessuno intorno alle vite riusci' a notare nulla, e sinceramnet non m'importava farlo spaere al mondo,...soffrivo solo di non poterlo dire a Cecilia, era l'unica al mondo che meritava di sapere che non ero piu' solo, che ero felice, che ero innamorato e sentivo il cuore scoppiare di gioia. Era l'unica a cui avrei dato la nostra gioia,..ma non osavo chiederlo a Mauro perche' pensavo non capisse.
 
Un giorno mi arrivo' una cartolina dalla Spagna,..poche cose scritte con un Ps sotto minuscolo e cosi' piccolo che racchiudeva una frase scritta d'un fiato, ma sentivo in cuor mio che aveva da dire molto...
Feci vedere subito la cartolina a Mauro che mi raccomondo' di chiamarla al piu' presto e di punzecchiarla per avere piu' notizie.
Ormai leggeva persino i miei pensieri, e sapeva che volevo sapere e scoprire cosa racchiudeva la piccola frase della cartolina che mi aveva tanto incuriosito'..non servivano piu' le parole a volte tra noi, bastava uno sguardo per leggere qualsiasi emozione.
 
 
Avevo appoggiato in bella vista sulla mia scrivania la cartolina di Cecilia, e quella frase mi rimbombava nella testa. L'eco di quelle ultime parole mi lascio' affondare la mia mente nel suo ricordo molto spesso, e la voglia di abbracciarla diventava sempre piu' nostalgia. Mi mancava,...come mi mancava l'eco del proseguire di quelle parole scritte in minuscolo, come un sussurro' all'orecchio, un segreto, una confidenza....
"Devo dirti una cosa, aspettami con un sorriso dolcissimo.."....devo dirti una cosa...devo dirti una cosa...
Non era da lei dire le cose a meta' e per questo capivo e conoscevo di lei,  forse era qualcosa di cosi' importante.
 
Al tramonto di quell'interminabile giornata mi avvicinai alla finestre e vedendo le nuvole tinte di rosa, blu lavanda e verdi vidi riflessa nella mia mente l'azzurro intenso dei suoi occhi e la chimai. Volevo sentirla e non volevo piu' aspettare il suo rientro a Imperia.
Rintracciarla non fu' affatto facile, daccordo con Mauro, decisi di chimare la capitaneria di porto per sapere dove fosse esattamente la nave su cui era imbarcata e tra varie peripezie dopo due giorni riuscii' ad avere un numero di telefono, e un contatto che poteva raggiungerla.
Composi quel numero con Mauro vicino a me, credevo d'essere quasi ubriaco nel sentire quel vortice d'emozioni, avevamo deciso di dirle tutto di noi, e anche io come lei aspettavo di dirle una cosa cosi' dolce e cosi' importante da sentirmi infinitamente fortunato d'aver due vite che amavano la mia vita..
 
Mi rispose subito un ufficile che gentilemente, dopo pochi minuti mi trasferi' la chiamata nella sua cabina.
 
_ Pronto??...Cecy??...si si,..sono Luca...sto' benissimo, ...si si, ho ricevuto la cartolina, e poi e' successo una cosa che puo' farti saltare e gridare di gioia...si, brava, hai capito tutto...sto' con Mauro,...
..la sentii' urlare di gioia,..e poi d'un fiato solo mi dissse che la settimana dopo sarebbe ritornata a casa e che voleva vederci perche' doveva assoutamente darci una notizia importante..."una di quelle notizie che fanno scintille" disse a gran voce...
 
Non eravamo mai stati cosi', mai sentite le nostre voci tuffarsi in cavalloni d'euforia del cuore che non aveva limiti.
Una volta terminata la telefonata mi voltai verso Mauro e sorrisi.
Avrei voluto fermare il tempo cosi',...avevo detto all'unica persona che mi voleva davvero bene che ero innamorato, e che poteva gridare di gioia per me.
 
La settimana seguente arrivo' davvero in fretta, il lavoro e i vari impegni pero' non riuscivano a distogliermi dala voglia di andare da lei, e finalmente arrivo' anche il giorno della nostra partenza, mia e di Mauro per dividere e condividere la nostra fetta di pace d'anima.
Fu' un attimo arrivare a Imperia, e un attimo davanti la campanella che avevo lasciato con lo stesso tocco, e questa volta mi sembrava piu' bella e piu' viva nei bui vicoli di vite distrattamente prese da buio.
Una volta aperta la porta Cecilia ci mostro' un sorriso pieno di luce, e ci riempi' di feste cosi' dolci, che mi sembro' di ricevere in dono il mondo intero.
 
_ dai, dai entrate, non state qui davanti la porta,..
_Sono ancora qui,..siamo qui,
 
Mauro sembrava star bene in quel variopinto cielo di color azzurro che mostravano gli occhi di cecilia, si sentii' anche lui a casa in un sol batter di ciglia,
..era come sentirsi tra braccia che non hanno nessun pregiudizio, e ci lasciammo andare a una giornata di festa che mai da nessuna parte ci potevamo concedere io e lui.
 
Io non ce la facevo piu',..e una volta seduto sullo stesso divano che ci aveva visti intimi amici e complici decisi di chiedere subito a cosa si riferiva quella misteriosa " notizia" che non aveva voluto dirci al telefono.
Cecilia alzo' lo sguardo e ci fisso ad entrambi,...poi lo riabbasso' con molta dolcezza si strinse le mani sul ventre.
 
_ ..Luca, sto' per avere un bambino, ed e' tuo...Non ho intenzione di chiederti nulla, e non voglio abortire,...sono felice,...non voglio dividervi, non voglio che ci siano contusi e contusioni,...questo bambino e' solo grazia divina...e io questa grazia la voglio....
 
Rimasi impietrito e con gli occhi di ghiaccio' e di colpo mi vennero a mancare le parole, tanto che in quella doccia fredda di delicata poesia non riusci' piu' a riflettere e il silenzio mi tolse la parola. Fu' emozione.
Fu' Mauro ad intervenire....
..cecilia..
 
L'aria era pregna di silenzi e quella notizia scolpi' sul viso di Mauro e Luca una miriade d'emozioni, ora di gioia, ora di sorpresa, ora di dubbi e incertezze.
 In cuor mio sapevo che avrebbero compreso,.... che quel bambino se pur gia' con delle difficolta' da superare con un genitore omosessuale e l'atro single, avrebbe gia' dovuto crescere in fretta per i pregiudizi degli altri, ma dall'altra parte sapevo esattamente che noi tre insieme avremmo potuto fare della sua felicita' la nostra gioia piu' profonda, e quale essere umano non aspirerebbe ad essere amato in maniera cosi' incondizionata?...forse tutti,...anzi, tutti...e quindi dentro di me sapevo esattamente che il nostro amore per qualla grazia divina che avevo in grembo era gia' felicita',...
 
Mauro si alzo' in piedi e si mise in ginocchio davanti a me prendendomi entrambe le mani, poi guardo' Luca come mai aveva fatto lasciando trasparire tutto quello che provava per lui,..poi mi sorrise ...
 
_ Cecilia,...io non so' quale sara' la vostra decisione, ..fatemi vivere questo bambino vi prego...non toglietemi la gioia di accarezzarlo, di stringerlo, di vederlo crescere...qualsiasi sara' la vostra scelta di genitori...
 
Luca si libero' dal silenzio e dall'emozione e poi salto' in piedi e comincio' a saltare come un bambino gridando come fanno i pagliaccetti...
 
_ avro' un bambino..avro' un bambino...Mauro, avro' un bambino!..ma ci pensi..e' un bambino vero!..che piange, che ride, che dice, mamma, papa' e e dira' anche gay amandomi persino....Madonna mauro!..avro' un bambino!..avro' un bambino!!,.....
 
Continuava a esplodere dentro di un'eforia piena, che le riempiva il cuore, e poi di colpo si butto' a pesce su Cecilia e la bacio' sulle labbra facendo schioccare le un bacio.
Cecilia comincio' a ridere, e piangere,..ad accarezzargli il viso...poi, una volta che Luca si rialzo' guardo' dritto negli occhi Mauro e lo rassicuro' dicendogli che nulla al mondo avrebbe tolto una gioia al suo bambino, e che quindi un'amore in piu' per lui voleva solo dire altra grazia divina....
 
Il tempo passo' in fretta da quel giorno, Luca e Mauro si prendevano cura di me e della mia gravidanza. Decisi di lasciare tutto e mi trasferi' a Milano, mentre i due volavano dal profondo realismo di uno studio legale che dava sempre piu' successi a miriade di emozioni.
Il loro studio era diventato una "caverna di foto di una gravidanza in gestazione". Mauro aveva appeso persino le foto della ecografia, e Luca aveva delle foto del mio ombelico tirato sempre piu' di mese in mese dal lievitar della mia pancia. Dopo il lavoro passavano da casa e io venivo costantemente torchiata per sapere cos'era successo, se avevo avuto il mio solito calcetto, se la nausea passava, se avevo voglie, e altre mille cose.
Si assaporava la felicita', era tangibile, ..non solo per me, ma anche tra loro,...facevano progetti per il bambino, e passavamo sere intere a discutere sul nome da dargli,...finche' dopo tanto cercare, usci' un nome .....Lucrezia.
 
Non era ancora nata che Lucrezia e aveva agitato tre cuori cosi' profondamente che niente e nessuno riusciva a scheggiare la nostra felicita', e infischiandocene altamente dei pregiudizi lasciai che la gravidanza fosse assaporata da entrambi.
 
Il tempo passava in fretta e arrivo' anche il giorno del parto.
All'ospedale la gente intorno a noi non capiva come era composta il trio dei genitori, e noi riuscivamo a ridere degli altri che sconvolti ci guardavano con il naso all'insu' mostrando la loro famiglia composta come tutti vorrebbero,..padre madre e bimbo, non allargando mai il vero senso della parola amore sentita dentro il cuore.
Eravamo noi ora a ridere della loro cecita'.
 
Spiegai tutta la nostra storia al mio ginecolo e durante il parto vero e proprio entrarono sia Luca che Mauro, videro entrambi il bambino nascere.
Luca taglio' il cordone emozionato, ma non guardo' me, guardo' Mauro e mando' giu' un boccone d'emozione profonda. Mauro mi accarezzo' il viso e subito si avvicino' all'orecchio dicendomi un grazie dal cuore...
Pochi minuti dopo Lucrezia mi venne appoggiata sul  seno, era sporca di sangue e rantolava appena cercando protezione e istintivamente l'accarezzai dando a quella carezza tutto l'amore che avevo dentro....
 
L'incantesimo del parto e della nascita di Lucrezia rese letteralmente scemi Luca e Mauro che arrivavano in ospedale ogni giorno con pacchi e regali per me e la bambina, e di quella scemenza ne fui contagiata cosi' tanto che il mio solo desiderio era quello di dare subito quei regali a Lucrezia...ero stata contagiata da loro, ormai era innegabile.
 
Il tempo passo' davvero in fretta,..i primi mesi della bimba furono circondati da un'immenso amore. Non c'era giorno che non ci stupiva,...
Ci rubava il cuore con un sorriso, con una smorfia, con un ditino che toccava la nostra pelle mentre uno dei tre la teva in braccio, ...noi tre invece facevamo "baruffa" per chi doveva spingere la carrozzina o il passeggino....eravamo al servizio di una "topolina"...
Chi mai l'avrebbe detto che la felicita' era cosi' dolce, cosi' tenera, cosi' piena d'amore....forse nessuno, o forse tutti....o forse gente come te, o come me, ..o come tutti gli altri che hanno il diritto di amare esattamente per come sono, e mai come gli altri vorrebbero....
 
 
 
 

 
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Commenti al Post:
balanoglossus
balanoglossus il 06/12/06 alle 22:30 via WEB
Debbo dire che come storia prende parecchio. Attuale inogni suo aspetto anche se particolare per lo sviluppo. Forse nella realtà, il più delle volte, non c'è un lieto fine ma da persona otimista rispecchia l'autrice. Una domanda: il passaggio di prima persona dal maschile luca della maggior parte del racconto alla prima persona femminile di cecilia dell'ultima parte quella propriamente donna è voluta? ciao
(Rispondi)
 
kayfakayfa
kayfakayfa il 07/12/06 alle 05:18 via WEB
lo leggerò con calma e poi ti farò sapere
(Rispondi)
 
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