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Il peggiore BAYERN di KOVAC perde seccamente a BERLINO ! ... Hertha Berlino - BAYERN = 2 - 0 !

Post n°9578 pubblicato il 28 Settembre 2018 da douglas71
 

Pensavo che l'orrendo pari contro l'inguardabile AUGSBURG fosse un puro caso ... ed invece questa ancor più brutta sconfitta al termine di una prestazione ancor più penosa contro una squadra assolutamente mediocre come L'HERTHA BERLINO inizia a far preoccupare.

C'è da preoccuparsi perchè il BAYERN ottiene lo straccio di UN SOLO PUNTO contro due avversari vergognosi come AUGSBURG ed HERTHA, perchè contro due squadre con due difese inguardabili come queste segna la miseria di un GOL in 180 minuti.

C'è da preoccuparsi perchè RIB & ROB ormai non fanno la differenza neanche più in Bundesliga e se il FRANCESE almeno corre come un pazzo L'OLANDESE giochicchia e non combina nulla ... e c'è da preoccuparsi sopratutto perchè la PANCHINA del BAYERN è di una mediocrità pazzesca nessuno fra MULLER, GNABRY e WAGNER riesce a combinare qualcosa di buono.

Ma forse ciò che preoccupa è l'assoluta incapacità di KOVAC di fare anche un solo cambio tattico in grado cambiare l'andamento di un Match che DARDAI con una Tattica Rudimentale (difesa e contropiede) ha portato a casa senza soffrire visto che il BAYERN in 90 minuti ha centrato lo specchio della porta una volta sola.

Terrificante purtroppo la prova di BOATENG che con le sue cagate ha sulla coscienza UN GOL  e MEZZO e male stavolta RENATO SANCHES che schierato sulla Mediana con THIAGO non si capisce per nulla con lo SPAGNOLO e non combina un cazzo in chiusura.

Adesso per KOVAC dopo i meritati complimenti arriveranno anche le meritate critiche ... vedremo come reagirà e come saprà gestire la situazione.

Da segnalare in senso negativo anche un MULLER tornato in tutto e per tutto quello orrendo dei MONDIALI ed un WAGNER che sotto KOVAC non serve assolutamente a niente.


6° Giornata - BUNDESLIGA 2018/19

Hertha Berlino - BAYERN = 2 - 0

 
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Commenti al Post:
Florian_67
Florian_67 il 29/09/18 alle 07:14 via WEB
Dicevo io che non c'era da esaltarsi... per me questo Bayern è più scarso di quello dell'anno scorso che già era più debole di quelli precedenti. Diranno che quest'anno con la sfida in vetta la Bundesliga è più appassionante... ma io con l'Hertha Berlino non mi appassiono di certo! Riguardo a noi, Boateng era in lista di partenza e sappiamo perché. Nessuno l'ha voluto ed è chiaro perché. Sono giocatori in declino a prescindere dall'anagrafe, lontani parenti dei campioni del mondo di soli quattro anni fa. Io aspetto Kovac agli ottavi di Champions, lì inizieremo a capire di che vera pasta è fatta questo Bayern, se c'è da sperare o da piangere.
(Rispondi)
 
armycasa107
armycasa107 il 29/09/18 alle 23:11 via WEB
Quest'anno sarà anche piu dura vincere la Bundesliga, se non altro non più con 20 punti come prima e non credo che andremo oltre gli ottavi; i vecchi sono bolliti e i giovani o si rompono o non sono ancora costanti; squada molto disomogenea e incostante. Ormai siamo rientrati nei ranghi come 20 anni fa
(Rispondi)
 
 
douglas71
douglas71 il 30/09/18 alle 01:10 via WEB
Alla base di tutto c'è IL NON VOLER MAI SPENDERE o INVESTIRE SERIAMENTE ... la sola decisione di continuare a puntare su ROBBEN e RIBERY (70 anni in due...) non tanto come riserve da fare entrare ogni morte di PAPA o comunque non fargli giocare più di 20 minuti a partita ma bensì INTESI COME TITOLARI INAMOVIBILI ed aggiungere a loro un COMAN che ad ogni contrasto si FRANTUMA e sta fuori mesi su mesi ogni anno, beh quando prendi decisioni simili è ovvio che ti vuoi AUTO-RIDIMENSIONARE .. per non parlare di THOMAS MULLER che da TRE ANNI non combina più nulla in campo ed è incredibilmente ancora in ROSA e spesso e volentieri addirittura TITOLARE .. non c'è nessuna idea di futuro al BAYERN si vive alla giornata con i vecchi ZOMBI che sono già in ROSA ... in una società seria ed Ambiziosa: RIBERY, MULLER e ROBBEN non farebbero più parte della SQUADRA da almeno DUE ANNI ...
(Rispondi)
 
 
 
Florian_67
Florian_67 il 30/09/18 alle 07:24 via WEB
Ma tu pensa che Robben, sostituito, si lamenta pure! E' vero comunque che a deludere di più sono i tedeschi, perché Rib & Rob riescono comunque a far qualcosa, sono i "nostri" a deludere. Penso a Hummels in panchina, teoricamente il miglior difensore tedesco. Muller quattro anni fa è stato ad un passo dal pallone d'oro e ora è un morto che cammina. La società bavarese fa incazzare pure me, ma è tutto il movimento calcistico tedesco che gira male. Mediocrità assoluta, saliscendi continuo in classifica che impedisce il crearsi di una minima aristocrazia di big... ma forse è proprio questo che la nuova Germania "comunistizzata" vuole: il piattume assoluto, odia il Bayern proprio perché fuoriesce da questa logica egualitaria per cui dalla seconda all'ultima son tutte uguali, tutte in grado di far punti come di perderli. Questo non è calcio professionistico, amici tedeschi, ma è il calcio dell'Oratorio, che sarà pure simpatico e divertente ma NON VALE UN CAZZO DI NIENTE.
(Rispondi)
 
 
 
 
orff92
orff92 il 30/09/18 alle 11:40 via WEB
Vedo che finalmente ti sei deciso a ingerire la pillola rossa e ad accettare la veritá. Benvenuto nel Paese delle Meraviglie, scoprirai quant'é profonda la tana (buco del culo) del Bianconiglio (Hoeness).
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
Florian_67
Florian_67 il 30/09/18 alle 15:13 via WEB
Ciò che mi condiziona nel giudizio, è che seguo il Bayern, la Germania e il calcio tedesco da tantissimo tempo. A 9 anni compiuti avevo già assistito a tre finali internazionali, due vinte e una persa. Poi il "mio" Bayern attraversò un periodo di crisi, quando a dominare erano Mönchengladbach e Amburgo. La rinascita del Bayern prese corpo grazie alle intuizioni di mercato di Uli Hoeness, che lasciato il calcio per un grave incidente si era messo a lavorare dietro la scrivania. Con ottimi risultati. Per tutti gli anni ’80, sotto la guida di Hoeness, il Bayern tornò ai massimi livelli pur agendo sul mercato da provinciale. Si vendeva il grosso big e col ricavato si compravano 2-3 giocatori di livello che alzavano complessivamente il tasso tecnico della squadra. Questa logica è risultata a lungo vincente e se il Bayern è riuscito a proporsi dopo la magnifica generazione degli anni 60, il merito va quasi tutto al vecchio Uli. Poi è iniziata UN'ALTRA STORIA, con luci e ombre a seconda dei punti di vista. Dagli anni duemila il calcio tedesco è cambiato e la società tedesca ancor di più. Hoeness, rimasto sempre lì, ha avuto la genialata del merchandising che ha proiettato economicamente il Bayern tra i Top Team europei, mentre il calcio in Germania attirava come non mai la passione delle folle. I risultati sportivi però si contano quasi esclusivamente in Bundesliga, perché a livello europeo la squadra bavarese ha sempre mancato l’appuntamento con un ciclo vincente. Tuttavia i giudizi critici, anche di fronte a risultati oggettivamente deludenti, sono stati sempre assai flebili. In Germania la passione per il calcio sembra essere svincolata dai risultati. La vittoria al Mondiale di quattro anni fa è giunta inaspettata quasi quanto quella del 1954 e i nuovi tedeschi - mezzi turchi, mezzi polacchi e mezzi non si sa che cosa - erano increduli di quanto ottenuto, disabituati alla vittoria dopo anni di magra. Ma c’è di più. E’ una generazione assai diversa questa, rispetto a quella degli anni 70-80 abituata a primeggiare nel calcio. La Germania non si sente più “Grande Germania” e un po’ teme di ridiventarlo, fosse anche nel calcio. Per come la vedo io, mi sembra che i tedeschi di oggi vogliano solo divertirsi senza pestare i piedi a nessuno. La scorza dura delle generazioni passate non c'è più, e nemmeno la fame di gloria, quel desiderio di revanche che i tedeschi del dopoguerra sentivano e quelli di adesso non sanno nemmeno cosa sia. In tutto questo Hoeness sta sempre lì ma è il Re o il Prigioniero di un Sistema che non contempla più la competitività come valore assoluto. Il valore assoluto è adesso il bilancio, e quello del Bayern è floridissimo, per cui tutto va bene. Poi viene il rapporto diretto coi soci e i tifosi, e anche qui il Bayern è un modello di efficienza. Se poi negli ultimi diciotto anni il Bayern ha vinto una sola coppa, invece che di tre o quattro, ciò non toglie il sonno a nessuno. In Italia si è messi sulla graticola dopo già una stagione fallita, e io mi ricordo che a Napoli il Presidente Ferlaino venne fatto oggetto di una violenta campagna per le dimissioni, nonostante avesse portato i due scudetti con Maradona (che valgono almeno 10 meisterschale del Bayern). Ma a Monaco nessuno inscenerà mai una pur minima protesta per un mercato fiacco e una Champions persa ancor prima di essere giocata. In quanto, per il tedesco medio, il Bayern del signor Hoeness HA OTTENUTO GIA' TROPPO, cosa che lo rende antipatico, di un'antipatia che non si concede genericamente ai vincenti, ma a chi ha OSATO FARE ciò che non avrebbe dovuto fare. Perché in Germania, va detto senza imbarazzi, c'è anche questo "complesso del vincente" che sa ancora tanto di "nazi", per cui è meglio giocar bene e provare ad essere simpatici alla gente, e magari conquistare una vittoria, ma di tanto in tanto, e senza dar troppo nell'occhio, per scontentare il meno possibile. Per quanto ridicoli e assurdi, sono questi i ragionamenti che in Germania si fanno e nemmeno tanto sottovoce. Il Bayern e la Germania Ovest avevano vinto forse TROPPO e alzato troppo la testa; allora, perché non tornare simpatici al mondo (e fare insieme una barca di soldi) tenendo un profilo basso e un'immagine gradevolmente multikulti? E in definitiva non è troppo strano che Hoeness sia riuscito a restare in sella per decenni e continuare a primeggiare in una società così profondamente mutata. Hoeness, intimo amico di Breitner al tempo in cui Beckenbauer gli faceva la fronda, ha infatti fama di essere non certo un conservatore ma un "progressista", uno che si è sempre vantato di stare attento ai temi sociali (vedi la Bayern Hilfe). Ma al tempo stesso ha dimostrato di essere un abilissimo money-maker e un furbacchione per non dir di peggio. E’ stato incriminato, ma è risorto pentito e pulito. Specchio di una società che lava i propri peccati e va avanti. Per cui penso si possa dire che in lui si rispecchia molto la Germania di oggi, tanto nel bene come nel male. Certo, prima che si abbattesse il muro, c’era meno moralismo peloso e una più istintiva attitudine alla vittoria. Ma questi sono pensieri miei, che tedesco non sono.
(Rispondi)
 
Florian_67
Florian_67 il 30/09/18 alle 07:35 via WEB
E per la cronaca siamo secondi in classifica! Lo spagnolo Alcacer ne fa due al Leverkusen e il Dortmund va a stravincere una gara che il Leverkusen stava vincendo per due a zero. Uno spagnolo nemmeno trascendentale manda a casa i vari tedeschi "del futuro" (quale???): Brandt, Tah, Weiser, Volland, Havertz, a dimostrazione che veri talenti la Germania non ne sforna più. Complimenti comunque a Favre, un altro "non-tedesco" che sta facendo bene.
(Rispondi)
 
Kurbjuweit
Kurbjuweit il 30/09/18 alle 17:38 via WEB
Come ridurre ad un monolito una nazione composta da più di 80 milioni di abitanti. Parlate di Germania e popoli vari come fossero marchi di biscotti. Regolatevi.
(Rispondi)
 
 
Florian_67
Florian_67 il 30/09/18 alle 18:27 via WEB
Quando si parla di popoli e nazioni non puoi non generalizzare. D'altronde i tedeschi si comportano diversamente quando identificano gli italiani con Berlusconi o Schettino? Io non penso di generalizzare troppo sottolineando il fatto che la Germania dopo l'unità sia piuttosto cambiata rispetto alla Germania Ovest che la precedeva. Mi chiedo, ad esempio, se uno Schumacher che fa un intervento killer su Battiston e manco sente il bisogno di scusarsi sarebbe mai possibile in una nazione che sembra aver fatto del fairplay e della fratellanza universale i propri numi tutelari. Io i tedeschi che vincevano me li ricordo ancora bene e ti posso dire che avevano una qualità che ai fessacchiotti di oggi manca, ovvero la GRINTA. Era impossibile, una volta, non pensare ad un tedesco come ad un tipo "grintoso", reattivo. Io non voglio mettere il dito nella piaga, ma salvo Schweinsteiger nei suoi momenti migliori io ho sempre visto delle mammolette... Ribadisco per l'ennesima volta che i tedeschi erano famosi (e temuti) non per la tecnica o il genio (vedi Brasile e Italia) ma per la determinazione implacabile e l'inesauribile carica agonistico-mentale. Adesso Kurb, sono anni e anni che io vedo le squadre tedesche non correre ma TROTTERELLARE e spesso restare a corto di fiato dopo i primi 45 minuti! Dammi una spiegazione, se la trovi, per i tanti casi umani - da Deisler a Gotze - che hanno riguardato i migliori talenti della Germania unita. Ragazzi che si sono perduti per strada senza un perché. Io di casi analoghi ai tempi della Germania Ovest non me li ricordo PERCHE' NON C'ERANO. Io mi ricordo la Germania Ovest perdere contro l'Italia nell'82, ma con dignità. Restando in piedi e lottando, pur stremati, fino alla fine. C'è bisogno che ti rammenti cosa è accaduto contro Balotelli & Co. nel 2012? E la sfuriata di Trapattoni contro Strunz e compagnia, che passavano il tempo in infermeria? Mi spiace ripetere cose che ho citato più volte, ma questi sono fatti non opinioni...
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Florian_67
Florian_67 il 30/09/18 alle 19:31 via WEB
Ma poi Kurb spiegami una cosa... ti sarai accorto anche tu che da anni, in Germania, riguardo al calcio si parla di 50+1, biglietti a basso prezzo, società senza debiti, attività di beneficienza, coreografia delle curve, forte impegno antirazzista, etc. etc. Vengono in mente tante cose, eccetto i gol. Sembra quasi che tutto ciò che gira intorno al calcio si sia mangiato l'evento clou, ovvero la partita. In questo momento a me pare che in Germania si divertano un sacco, ed abbiano buoni motivi per farlo, in riferimento ad uno sport CHE NON E' PIU' il calcio. Perché il calcio, nella sua essenza, è solo e semplicemente il gol. Ragione per cui gli almanacchi ricordano solo chi vince e non chi è stato più bello a vedersi o meritevole per i più disparati motivi. Il calcio non ricorda la bellezza degli stadi o la partecipazione dei tifosi, ma solo i gol. E' uno sport il più delle volte brutto, antisportivo, dalla logica spietata e brutale. Ma la cui imprevedibilità ha reso e ancora rende UNICO e INSOSTITUIBILE. I tedeschi hanno rappresentato al meglio per decenni il calcio nella sua intima essenza, tant'è che la famose frase di Gary Lineker sugli undici giocatori che scendono in campo per parte con la vittoria che arride sempre ai tedeschi non scandalizzò nessuno visto il numero di piazzamenti e di coppe conquistate da parte germanica. Vittorie spesso antiestetiche, ciniche. La Germania si è fatta odiare dagli esteti per il suo ruolo di ammazza-grandi, ma anche per il numero di successi conquistati speculando su un golletto talvolta fortuito. Negli anni 70 il Bayern di Beckenbauer giocava un calcio poco appariscente ma assai redditizio che gli fece vincere (per alcuni con demerito) tre Coppe Campioni e una Coppa delle Coppe. Il Borussia Mönchengladbach era assai più amato perché giocava un calcio assai più bello a vedersi, ma che "per sfortuna" non portò a nessun rilevante successo internazionale. Il Celtic e il Sant Etienne ancora ci maledicono per le Coppe che a loro dire avremmo "rubato". In Italia gli juventini ricordano ancora la notte maledetta contro l'Amburgo, vincente grazie ad un tiro in porta, da lontano, da parte di un Felix Magath che prima di allora non conosceva nessuno. E potrei continuare con la serie di partite vinte ai rigori dalla Germania, capaci di ribaltare partite che sembravano segnate per i tedeschi. E invece... Invece la grinta e il cinismo li premiò. Eppure da tempo immemore la Germania, il Bayern e il calcio tedesco nel suo insieme hanno dimenticato cosa sia il cinismo. Producono gioco ma non segnano e diventano oggetto del cinismo altrui. Contro la Francia di Griezmann abbiamo perso così. E anche contro la Spagna di Torres. E anche contro il Brasile di Ronaldo. E il Bayern ha buttato al vento una Champions contro il più cinico Chelsea, ripetendo quanto aveva combinato anni prima contro il ManUtd. L'ultima vittoria cinica portata a casa dai tedeschi, che io ricordi, è stata quella dell'Euro 96 con il Golden gol di Bierhoff. In quell'occasione la Repubblica Ceca ci aveva messo sotto, ma riuscimmo a ribaltare una gara grazie ad un gol fortuito, di un "panchinaro" per giunta. Perché da venti anni a questa parte i calciatori tedeschi hanno dimenticato ciò che conoscevano a menadito? Avranno mica cambiato marca di biscotti??
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Florian_67
Florian_67 il 30/09/18 alle 19:35 via WEB
Ho scritto Celtic ma intendevo dire il Leeds.
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Kurbjuweit
Kurbjuweit il 30/09/18 alle 21:47 via WEB
Esistono anche i cicli storici e quando è crollato il muro è finito anche il portato di quell'epoca, c'è poco da fare. Qua parliamo di calcio tedesco, che nel giro di pochi decenni è indubbiamente peggiorato sotto molti aspetti. Oppure prendiamo l'Italia, un paese dove nel trentennio d'oro '45-'75 si è fatto il più bel cinema del mondo, mentre da un bel po' viene prodotta quasi esclusivamente spazzatura para-televisiva allo stato puro e non esiste più un movimento in tal senso. Questo per dirti che un'eccellenza, come purtroppo abbiamo potuto verificare, può rovesciarsi nel suo esatto contrario in un lasso di tempo tutto sommato breve per quelli che sono i tempi della storia. Perché accade? Perché intervengono numerosi cambiamenti politici, economici, sociali etc. e anche le persone cambiano. Non è certo la scoperta dell'acqua calda ma sono questioni complesse che richiedono approfondimenti e non generalizzazioni.
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orff92
orff92 il 30/09/18 alle 22:17 via WEB
Boh, io i biscotti manco li mangio: inutile fonte di grassi. Detto questo, avevo giá specificato di non avere (ci mancherebbe) un campione statistico rilevante...ma comunque generalizzo e ne sono felice. La generalizzazione e, ancor meglio, il pregiudizio sono raffinati strumenti evolutivi, ti permettono di operare senza sottoporre ogni situazione a critica. Sono indici di una mente analitica. Io di pregiudizi ne sono pieno, soprattutto etnici, su chiunque: tedeschi, terroni, negri della giungla e dei deserti, albanesi, piemontesi, indiani e cosí via.
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Magdeburg
Magdeburg il 01/10/18 alle 10:26 via WEB
Florian scrivi che "In quell'occasione la Repubblica Ceca ci aveva messo sotto, ma riuscimmo a ribaltare una gara grazie ad un gol fortuito, di un "panchinaro" per giunta. Vai a vedere il filmato di quella partita su You Tube e vedrai che il calcio di rigore a favore della Cecoslovacchia fu scandaloso. Non fu vinta per culo quella partita.. guardalo e poi mi dici.....
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Florian_67
Florian_67 il 01/10/18 alle 15:12 via WEB
Ciao, mi fa piacere rispolverare vecchi ricordi con qualcuno. Rigore a parte, che effettivamente non c'era, il primo tempo subimmo i ceki che si portarono meritatamente in vantaggio. Io francamente temevo che avremmo perso la partita perché avevamo in attacco Kuntz e Scholl che non ingranavano e nel complesso una formazione molto più debole anche rispetto a quella dei mondiali di due anni prima. La sostituzione di Scholl con Bierhoff sul finire della gara sembrò la classica mossa della disperazione. E invece Bierhoff, fino ad allora inconcludente con la nazionale segnò il gol del pareggio e poi addirittura quello della vittoria. Fu una gara molto combattuta con varie occasioni per parte. Forse i ceki meritavano di più, ma noi non vincemmo per fortuna, ma per determinazione. Fu una finale al cardiopalma, ricordo che ero pazzo di gioia alla fine!
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