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...La Festa del pianto....
Post n°12 pubblicato il 30 Marzo 2008 da persa_nel_buio
I giorni sembravano non passare mai, ed ogni giorno entravo nel bar, con la speranza di trovare Gianni. Andavo ogni giorno in spiaggia, affidavo le mie paure, le mie gioie ed i miei dolori, al mare al vento alla sabbia, ammiravo l'infinito, mi ponevo domande a cui non sapevo dare risposte. Gianni entro' nel bar dodici giorni dopo, ed io ero felice, felice nell'anima nel cuore nel corpo, i miei occhi luccicavano, mi saluto' con un bacio sulla guancia, e quel giorno si soffermo' tanto tantissimo, mi accompagno' in spiaggia, prese anche lui una sdraio e si rilasso' accanto a me, per un attimo i nostri occhi si fusero, lui era in me io in lui, le sue labbra umide sulle mie, non stavo sognando questa volta no lui mi baciava davvero, era realta'. Un bacio, un solo timido bacio, un semplice bacio, eppur il mio cuore sembrava scoppiare. Quella notte quel bacio si ripete' per miliardi di volte nella mia testa, il sapore delle sue labbra, era rimasto in me. Il giorno dopo Gianni non c'era, ma questa volta lo sapevo, me lo aveva detto che l'indomani era impegnato e non sarebbe venuto, ma io continuai a baciarlo, non smisi mai , neanche per un minuto. La sera tornai a casa, ed incontrai Monica, aveva tanti pacchetti in mano, andai da lei per aiutarla, e lei mi disse che stava organizzando una piccola festicciola per la sera stessa in onore del compleanno della sorella, ma era preoccupatissima, perche' doveva fare mille cose, ed aveva fatto tardi, mi invito' per la serata, ed io mi offri di aiutarla. Fortunatamente aveva comprato, cibarie gia' pronte, dovevamo solo sistemarle con gusto sui vari vassoi, Dopo circa due ore avevamo preparato il tutto e Ritornai a casa per una veloce doccia, e per vestirmi in modo piu' adatto alla circostanza, Monica mi aveva detto che saremmo stati una decina di persone, una cosa carina e intima. Tornai a casa di Monica, mi spiego' che pian piano sarebbero arrivati tutti, e che il ragazzo di sua sorella, era nostro complice, ed era con lei, sarebbero rincasati alle ventuno, e tutti noi nascosti, gli avremmo fatto una sorpresa inaspettata. Arrivo' Giulio, un ragazzo sui trentasei anni, con la sua barbetta rossa e gli occhi azzurri, era strana la sua pelle chiara, in quel posto erano tutti molto scuri di carnagione, lui sembrava uno straniero. Anna e Giusy arrivarono assieme, erano due colleghe di Barbara, la prima una miniatura di donna, la seconda molto alta, era uno spettacolo vederle assieme. Franco ed Alex dopo poco suonarono il campanello, entrarono portando con loro, una sorta di sole, erano di una simpatia incredibile. Infine arrivo' Carlo e Giada, una coppia di fidanzati a vita, Monica mi aveva spiegato che erano assieme da almeno undici anni, ma Carlo che studiava da medico, voleva terminare gli studi per poi pensare ad un futuro piu' concreto con Giada, erano una bella coppia. Monica mi presento' a tutti con entusiasmo, e tutti mi accolsero come se fossi una vecchia amica, nell'attimo in cui ci ritirammo in cucina per prendere gli aperitivi da offrire, Monica mi confido' di essere molto attratta da Giulio, ma continuo' dicendomi che per Giulio non era la stessa cosa, sembrava anzi che lui proprio non la vedesse Monica, desolata fece un sospiro e mi disse che prima o poi, avrebbe trovato la sua anima gemella, sorridendo gli dissi "sicuramente piu' prima che poi........" Stava per giungere l'ora dell'arrivo di Barbara, Monica spense le luci, e tutti noi ci accovacciammo, dietro il lungo divano del soggiorno, aspettando che arrivasse, ogni secondo Alex e Franco, facevano battute e tutti scoppiavano a ridere in modo silenzioso. La chiave giro' nella porta, Barbara e il suo ragazzo entrarono in casa ed appena accesero la luce in soggiorno, noi uscimmo fuori battendo le mani e cantando "Tanti Auguri a te", anche io le battevo, le battevo forte, per spegnere il dolore, il pianto del mio cuore, gli urli della mia anima, insieme a Barbara di fronte a me c'era Gianni che le cingeva la vita....... C'era la musica, c'erano le risate, ma io avevo il silenzio in me, lui mi Guardo' con aria stupita', io non lo guardai, quando Monica ci presento', io non volevo essere li', io volevo scappare urlare piangere. Quella serata la odiavo, e volevo solo che finisse al piu' presto quella tortura, notai che Gianni si sforzava ad essere normale, ma che l'imbarazzo si era impossessato del suo corpo. A meta' serata, mi inventai un forte mal di testa, feci ancora gli auguri a Barbara, salutai tutti e me ne andai a casa. La mia casa dei pianti, e dei sogni infranti.............. |
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