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Déjà Lu
Penso a volte che mi piacerebbe poter fare un pacco dei ricordi finora. Pressarlo come la carta di Hanta, nascondendoci nel centro qualcosa di prezioso, un'immagine speciale. Un sorriso inaspettato. Un tramonto. Un corallo raccolto su una spiaggia lontana. Una pagina di un libro che ho amato ad ogni lato. Da aprirsi rigorosamente in una giornata di pioggia.
***
[...] Così alienato e derubato ritorno anche dal lavoro, silenzioso e in profonda meditazione cammino per le vie, oltrepasso i tram e le auto e i passanti nella nube dei libri che ho trovato quel giorno e che porto a casa nella borsa, passo sognante col verde senza neppure accorgermene, non urto contro i lampioni nè contro i passanti, soltanto cammino e puzzo di birra e di sporcizia, ma sorrido, perchè in borsa porto libri dai quali mi aspetto che a sera da loro apprenderò su me stesso qualche cosa che ancora non so. Così cammino per le vie rumorose, mai col rosso, so camminare in una subconscia incoscienza e nel dormiveglia, in uno stato di ispirazione subliminare, ogni pacco che ho pressato quel giorno eccheggia in me quieto quieto e silenzioso, e io ho la sensazione tattile di essere anch'io un pacco pressato di libri, che anche dentro di me c'è la piccola fiammella di controllo di uno scaldabagno, quel piccolo focherello di controllo di un frigorifero a gas, una piccola lucina eterna alla quale quotidianamente aggiungo l'olio dei pensieri che ho letto sul lavoro e contro la mia volontà dai libri che ora mi porto a casa nella borsa.
(Bohumil Hrabal, Una solitudine troppo rumorosa)
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Inviato da: stralys0
il 07/11/2010 alle 13:55
Inviato da: Mario939
il 11/11/2009 alle 20:26
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il 10/10/2009 alle 13:33
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il 19/08/2009 alle 14:53
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il 07/03/2009 alle 10:26