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Il Lauroceraso, la prima pianta del nostro blog :)

Post n°1 pubblicato il 04 Luglio 2012 da La_Rosa_Di_Jericho
 

 

Ciao a tutti amici miei, sapete che ore sono? Le 2.53 del mattino del giorno 04/07/2012...e già non mi do per vinta, dovevo riuscire a tutti i costi ad inserire almeno il primo post che aprirà le danze per i successivi...mi raccomando scrivete scrivete e....scrivete....Vi attendo con ansia e non vi nascondo che, essendo la mia prima esperienza con altri amici nel blog, sono emozionata e non ho sonno, beh anche perchè la notte è più fresca del giorno, tanto già so che domattina mi ci vorranno le bombette per alzarmi  ma farò del mio meglio per essere in piedi ad un ora accettabile ...dunque...iniziamo

 

Il Lauroceraso (Prunus laurocerasus)

Il lauroceraso è un arbusto, o piccolo albero, originario dell’Asia e dell’Europa, molto diffuso nei giardini italiani; appartiene al genere prunus, così come molte piante da frutto molto coltivate. Si tratta di un arbusto vigoroso e resistente, sempreverde, con vegetazione fitta e compatta; le foglie sono ovali, lanceolate, con margine dentato, leggermente coriacee e lucide, di colore verde scuro; in primavera, all’apice dei rami, sbocciano piccoli fiori a stella, di colore bianco, riuniti in pannocchie erette; hanno un profumo molto intenso, che può risultare sgradevole. Ai fiori seguono piccole bacche nere, simili a olive opache; le bacche e le foglie contengono acido cianidrico, sono quindi decisamente molto tossiche, anche se hanno sapore disgustoso, e quindi non sono per nulla invitanti per gli esseri umani o per gli animali. La vigoria di sviluppo, la vegetazione densa e compatta e lo sviluppo abbastanza rapido ha reso questi arbusti molto diffusi come piante da siepe, soprattutto negli anni passati.

In effetti, questo abuso di laurocerasi li ha resi piante talvolta poco amate, anche se si tratta di arbusti molto interessanti, soprattutto per chi ama avere un giardino a bassa manutenzione: non si ammalano spesso, tendono a non venire colpiti da parassiti, sopportano il freddo, l’umidità e il caldo, e hanno una spetto decisamente gradevole, soprattutto se coltivati come esemplari singoli, o ad alberello, e quindi possono venire ammirati nel loro intero sviluppo, e non compressi all’interno di una siepe. In commercio esistono alcune varietà molto diffuse, tra cui alcune a foglia particolarmente scura, rossastra o bruna.

Spesso il Lauroceraso è confuso con l´Alloro. In passato veniva
utilizzata impropriamente come rimedio contro la tosse (Acqua di Lauroceraso).

 


Il lauroceraso in erboristeria

Le foglie ed i semi di lauroceraso contengono, oltre all’acido cianidrico, altri principi attivi, sfruttati in una serie di rimedi erboristici, ma anche nella medicina tradizionale. Fondamentalmente si sfruttano le proprietà antispasmodiche e sedative della pianta, soprattutto per la tosse seca ed insistente. Le foglie vengono utilizzate per preparare lavaggi oculari. Contenendo principi attivi tossici, chiaramente foglie e semi si utilizzano a freddo, e non vengono ingeriti.

Nonostante i semi risultino tossici, i frutti, ovvero la polpa attorno ad essi, è commestibile, anche se ha un sapore particolare, non a tutti gradito. Questi frutti possono venire consumati freschi, o possono venire utilizzati per preparare marmellate.

 

Al giorno d’oggi, vista la grande disponibilità di frutta proveniente anche da zone molto lontane, questo tipo di frutti non viene per nulla apprezzato, ma un tempo le bacche del lauroceraso rappresentavano la sola fonte di vitamine per molte popolazioni. I frutti non perfettamente maturi hanno un sapore molto astringente; spesso le sostanze nocive sono presenti anche nella polpa dei frutti, che in tal caso però risultano molto amari, e quindi non vengono consumati.

Le sostanze tossiche contenute nei semi e nelle foglie vengono comunque sfruttate, prima di tutto perché, in piccole quantità, sembra diano buoni risultati contro l’asma, migliorano la digestione e la respirazione; inoltre, dalle foglie è possibile estrarre un aroma utilizzato nell’industria come sostituto del sapore di mandorle amare.

Ecco qua amici....ora spero che il secondo post sia scritto

ed elaborato da uno di voi eh ora vado a nanna...ci si vede domani

 

 

 
 
 
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