E di tutti i suoi amici
Post n°13 pubblicato il 07 Ottobre 2012 da La_Rosa_Di_Jericho
Ho visto la totale indifferenza dei miei "amici" che dopo un po di saluti e presenze sono nuovamente spariti senza nemmeno chiedersi se stessi bene o il male mi aveva sopraffatta di nuovo...non fa nulla, sapevo già che andava a finire così, posso dirlo ad alta voce MI AVETE ABBANDONATA alla mia tristezza senza nemmeno degnarvi di un messaggio privato per sapere se fossi ancora viva!
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Post n°12 pubblicato il 18 Agosto 2012 da ANGEL.FREE
il bello della vita sono gli amici che ti sono vicini per festeggiare un abbraccio dal cuore e tanti auguri tvb Alessandro |
Buon pomeriggio a tutti, dopo un po' di giorni di assenza, eccomi di nuovo quì; oggi vi riporto una chicca sulla "Betulla", che oltre ad essere un belissimo albero, ha anche delle proprietà che io sessa non conoscevo e che condividerò ora in questo post. La Betulla Nome comune per betula, appartenente alla famiglia delle Betulacee, è un albero dall'importante valenza estetica, particolarmente gradito anche a coloro che hanno poco spazio a disposizione per coltivare.
La pianta ha generalmente crescita rapida e riesce in pochi anni a svilupparsi in maniera proporzionata e armonica, nel tronco come nella chioma, evitando quasi sempre fasi difficoltose nella coltivazione per quanto riguarda i periodi di gioventù. Assai apprezzata, fra le sue caratteristiche, l'ombra leggera che offre e che agevola la coltivazione di piante fiorifere sotto di essa. Un difetto riscontrabile nella betulla è invece la sua vita breve: assai di rado, infatti, è possibile riscontrare esemplari della pianta che abbiano superato i 60 anni di età.
Ma per quanto riguarda gli aspetti notevoli della sua bellezza è bene ricordare gli elementi associati che la betulla può vantare: giovani rami di colore marrone e lucentezza tendente al porpora, oltre a una corteccia che quando si irrobustisce presenta gradevoli sfumature argentee che ammantano il tronco di una sorta di aura di luce all'interno del giardino o del paesaggio. In seguito, con il trascorrere degli anni, la parte più bassa del tronco può presentare una corteccia provvista di chiazze scure. In primavera le gemme fogliari, nell'aprirsi, diffondono in aria un piacevole odore aromatico.
La betulla ha portamento collonare e altezza che può arrivare a 12 o 18 metri, ma in casi più rari anche ai 25 metri.Le foglie hanno colore verde scuro o verde oliva all'inizio del loro sviluppo, per poi espandersi prendendo forma ovale. Esse si presentano ciondolanti da peduncoli sottili e volgono in tonalità dorate al loro cadere nella stagione autunnale.Nel corso della primavera gli amenti maschili, che presentano colore giallo, ravvivano il complesso fogliare.
Ugualmente accade agli amenti femminili sul finire dell'estate, poco prima di aprirsi e lasciar cadere i loro piccoli semi che si spargeranno nel vento.I fiori si presentano raggruppati in infiorescenze per quanto riguarda gli esemplari maschili che sono separati da quelli femminili, ugualmente presenti nello stesso individuo. La betulla in erboristeria
La betulla è una pianta con molteplici proprietà benefiche per il benessere psico-fisico generale, utile per favorire la diuresi e pertanto è utile anche nel trattamento anticellulite. La betulla oltre ad essere usata come una pianta ornamentale grazie al suo fogliame elegante, è usata anche nell'industria del mobile per il suo legname ed in erboristeria per il suo potere diuretico, drenante, antisettico ed antinfiammatorio.Foglia: flavonoidi (contenuto minimo: 1,5%): iperoside (2-3%), olio essenziale (1%): ossidi sesquiterpenici, tannini (leucoantocianidine), vitamina C (0,5% nelle foglie fresche), acido clorogenico e caffeico; resine, alcoli triterpenici (derivati del lupano: lupeolo, betulinolo, acido betulìnìco, e del dammarano), saponine Corteccia: triterpeni e loro saponine: 10-14% betulina (canfora di Betulla), tannini.Il decotto di betulla
Nella maggior parte dei casi, il decotto di betulla si deve preparare con le foglie più giovani della pianta di betulla: nel caso in cui cui le compraste in erboristeria, è sempre meglio accerta che provengono da coltivazioni biologiche certificate, in maniera tale da poter godere delle più importanti proprietà benefiche presenti naturalmente all'interno della pianta.Spesso, si può procedere all'aggiunta di succo di limone o di qualche dolcificante (come ad esempio un pizzico di miele o di zucchero di canna), in maniera tale da rendere più il dolce il decotto di betulla. Si consiglia, sopratutto quando si acquistano le foglie di betulla in erboristeria, di non eccedere le dosi indicate, che spesso coincidono con due tazze al giorno.Si può realizzare un ottimo decotto anche sfruttando le gemme di betulla, che si possono facilmente trovare presso tutte le erboristerie.In primo luogo, è necessario versare 100 grammi di gemme di betulla all'interno di 700 ml di acqua: accendiamo il fuoco e facciamo il bollire il decotto, fino al momento in cui la quantità di acqua non è scesa a 500 ml.Infine, provvediamo al filtraggio, in maniera tale da rimuovere delle eventuali parti di gemme che possono essere rimaste all'interno del composto e poi possiamo servire il decotto all'interno di un bicchierino e il dosaggio non dovrà superare i tre bicchieri al giorno.Nel caso in cui aveste intenzione di impiegare sia le foglie che le gemme della pianta di betulla, allora si può realizzare un altro ottimo decotto.In questo caso, si consiglia di procurarsi circa venti-venticinque grammi di foglie e gemme di betulla, da versare all'interno di un litro d'acqua.Facciamo bollire l'acqua insieme alle foglie ed alle gemme di betulla e, una volta raggiunta la temperatura di ebollizione, spegniamo il gas: arrivati a questo punto possiamo filtrare il composto, magari servendoci di uno strumento adeguato.
Ricordiamoci sempre di provvedere all'aggiunta di un grammo di bicarbonato di sodio.Per realizzare quest'ultimo decotto, c'è anche la possibilità di impiegare la corteccia di betulla.
Curiosità Piantare una betulla accanto alla casa di una ragazza le assicurava una vita amorosa e un matrimonio felici e, per una fanciulla, regalare un rametto di betulla ad un corteggiatore significava accettare il suo corteggiamento. Nella mitologia celtica, data la colorazione della sua corteccia, che nelle notti di luna piena assume riflessi argentei, la betulla era la pianta della Grande Madre, legata alla femminilità e quindi all’Altromondo, il mondo al di là del velo della realtà e della materia. La Dea maggiormente legata a quest’albero, rispetto ad altre, era Brighid, il cui nome stesso ha origine dalla radice “birgh”, che significa, per l’appunto, betulla.
Ed anche per oggi è tutto....ci tengo a precisare che ciò che leggete in tutti i miei post è reperito dal web e riportato su foglio word, poi faccio un riassunto di quel che mi sembra più saliente per una migliore consultazione e lettura. Un abbraccio a tutti e buon fine domenica, con un bel bicchiere di acqua fresca, visto che il caldo ancora non ci ha abbandonati
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Buon giorno a tutti amici, inizia un'altra settimana a quanto, pare ancora all'insegna del caldo, quindi facciamo una cosa, sediamoci la dove ci sia un po' di fresco (beh sarà difficile, ma troviamo un angolino un po' ventilato nella nostra casa) e gustando una fetta di ananas fresco.... .....leggiamo insieme cosa propone oggi il Blog. Oggi parleremo di una pianta che si può coltivare sia in giardino che in appartamento la pianta in questione è la Fatsia japonica comunemente conosciuta come Aralia o falso ricino ed appartiene alla famiglia delle Araliaceae, che comprende 68 specie arboree arbustive ed erbacee perenni, a foglie decidue o sempreverdi.
L’Aralia, infatti, non sopporta temperature inferiori ai 4°C e di conseguenza, chi decide di acquistarla pur abitando in luoghi gelidi, dovrà proteggerla dalle basse temperature.
Ha tanti pregi, ma un grande difetto: è spesso soggetta all’attacco di parassiti, fra cui batteri, virus e funghi a cui si aggiungono, soprattutto sulle piante coltivate in terra all’aperto, cocciniglie, lumache, acari ed insetti vari. La Fatsia oltre ad essere utilizzata come pianta d'appartamento, fiorisce in autunno, ma raramente in appartamento, è anche molto apprezzata per ornare aiuole e giardini per la bellezza delle sue grandi foglie.
Le infiorescenze, invece, sono molto piccole, verdi o bianche, riunite ad ombrella, e fanno la propria comparsa nel periodo autunnale, dando poi origine a delle bacche nere.
Le innaffiature devono essere regolari ed abbondanti nel periodo più caldo dell’anno, mantenendo il terreno costantemente umido, ma evitando i ristagni d’acqua che potrebbero creare problemi all’apparato radicale. In inverno invece sarà bene diradare le operazioni di irrigazione, provvedendo solo di tanto in tanto e nebulizzando le foglie in caso di clima secco. Le concimazioni vanno effettuate in primavera, utilizzando del fertilizzante liquido un paio di volte al mese. E sempre in primavera sarà bene intervenire con il rinvaso, laddove necessario, traslocando la Fatsia in un contenitore più grande del precedente.
Rimedi: Aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.
Ed anche per oggi è tutto, vi lascio in compagnia di un fresco caffè scekerato da gustare in riva al mare (per chi è già in spiaggia )
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Dopo le fate ed i folletti, ecco un altro fantastico personaggio del regno della fantasia...ma poi sarà davvero fantasia o esistono realmente?
Gli gnomi pesso sono confusi con i Folletti e con i Nani, ma sono assai diversi!
"Gli GNOMI" I simpatici abitanti dei boschi.Come forse saprete gli gnomi sono esseri molto piccoli: al massimo raggiungono i 15 cm e vivono nei boschi e cercano di stare nascosti
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Quando il piccolo gnomo compie 13 anni, è pronto per diventare grande. Allora il suo papà gli svela tutti i segreti di cui sono a conoscenza solo gli gnomi, e gli insegna tante cose utili per il suo futuro: ad esempio, a riconoscere funghi ed erbe, a distinguere le piante commestibili da quelle velenose, e gli animali buoni da quelli aggressivi.
Inoltre il piccolo deve imparare a correre veloce come una lepre (per sfuggire a possibili predatori), a usare una specie di bacchetta magica che gli gnomi usano per cercare i tesori e infine a fischiare fortissimo, per avvertire i compagni, anche a grande distanza, di un imminente pericolo! Le gnome ragazze, invece, vengono istruite dalle mamme nelle faccende di casa: imparano a cucinare, a filare la lana, a prendersi cura dei cuccioli di animali. Gli gnomi non sono come noi: loro vivono centinaia e centinaia di anni. Pensate che l'età giusta per sposarsi è... 100 anni! Da questa unione nasce una coppia di gemelli. I bambini gnomi fanno pipì a letto fino a 12 anni, abitano con i genitori fino a 100 anni. Il papà si occupa prevalentemente dell'educazione dei maschietti, mentre la mamma si prende cura delle femminucce Le case degli gnomi si trovano di solito tra le radici di grandi alberi: c'è una grande cucina con un caminetto, la camera da letto, il ripostiglio, il bagno e... la botola segreta per scappare in caso di pericolo.
Il tetto è fatto di scaglie di pigna. Come vedete, gli gnomi sono molto previdenti e sono bravissimi artigiani. Di solito attaccata alla casa c'è l'officina con tutti gli attrezzi necessari per lavorare il legno, la ceramica o altri materiali. Grandi amici degli gnomi sono i topi campagnoli, sono docili e addomesticati, come il cane per l'uomo.
Usano le lumache e le chiocciole come noi usiamo i cavalli. Nell’ambito del folklore europeo, gli Gnomi, noti anche come folletti, sono creature fatate simili a uomini minuscoli. La tradizione li presenta baffuti e barbuti, oltre che dotati di caratteristici cappelli a cono, spesso di colore rosso. Abitano nei boschi, e sono, come le fate, i nani e gli elfi, strettamente legati alla natura in cui abitano. Sono diffusi un po’ in tutto il mondo; anche se la loro patria adottiva per eccellenza è il Nord Europa, sono discretamente conosciuti anche nel nostro paese. Eredi e discendenti di un’antichissima stirpe affiliata al Piccolo Popolo, gli Gnomi sono sicuramente i più misteriosi, nel corso dei millenni gli Gnomi si sono evoluti trasformandosi in una razza omogenea costituita da esseri dotati di senso pratico, le cui semplici vite si intrecciano con il ciclo delle stagioni. Sul loro conto infatti sappiamo pochissimo e molti li confondono con i Folletti e con i Nani, che, pur avendo in comune con i cugini gnomi una certa aria di famiglia, sono piuttosto diversi. I Folletti per esempio, hanno un carattere assai più bisbetico e dispettoso e soprattutto amano curiosare nelle case degli uomini che gli Gnomi detestano. Quanto ai Nani abitatori del sottosuolo e lavoratori instancabili, la rassomiglianza con gli Gnomi è assai più vaga: oltre ad essere più alti sono malinconici e severi. Nessuno li ha mai sorpresi a ridere e a scherzare, mentre sappiamo che l'allegria è una delle doti più simpatiche ed evidenti della tribù gnomesca. Ma forse agli gnomi fa piacere essere scambiati per qualcun'altro, perchè la loro straordinaria timidezza e la diffidenza nei confronti delle cose umane li hanno spinti a vivere in luoghi remoti e a circondarsi del più fitto mistero. Persino l'origine del loro nome è incerta; sembra che il primo a usare la parola Gnomo sia stato molto tempo fa un alchimista di nome Paracelso. Il termine deriva da "gnomizo" che in greco vuol dire "conosco" e gli Gnomi infatti sono creature sapienti che conoscono i misteri della natura e sanno tutto quel che c'è da sapere sulle piante e sugli animali, compresi alcuni segreti che l'uomo, nonostante la sua scienza, ancora non è capace di spiegare. E' probabile che i loro antenati siano gli spiriti dei boschi che secondo Greci e Latini difendevano gli alberi e abitavano nei tronchi o fra i rami. Sono gli Gnomi che piantano i semi di nuovi alberi, ne curano le radici e si occupano dei cuccioli e dei piccoli uccelli rimasti senza genitori e sono sempre loro che fanno sfuggire l'ascia di mano ai boscaioli o sbagliare la mira ai cacciatori. Al minimo segno di inquinamento però cambiano zona, nascondendosi nel profondo dei boschi: plastica, cartacce, scorie chimiche e sporcizia di ogni genere sono i loro grandi nemici e uno Gnomi costretto a viverci in mezzo può anche morire (anche se in genere si ritiene che queste piccole creature siano immortali).
GNOMI NEL MONDO:
BARSTUKAI. Sono una razza di gnomi che vivono nei paesi baltici e rendono fertile la terra; alti un palmo hanno una lunghissima barba. ERKIGDLIT . Gnomi eschimesi terribilmente maligni e molto pericolosi; vivono sottoterra, hanno zampe di cane e ridono continuamente. KURUMBAS. Si possono incontrare in India, ma solo se si è molto fortunati. Vivono nella giungla e si costruiscono case di foglie perfettamente mimetizzate; hanno grandi poteri magici e si mostrano ostili agli uomini se disturbati. MO-SIN-A. Sono gnomi cinesi simili ad un bimbetto col viso coperto di peli bianchi; sono tra i pochi gnomi malvagi e cercano di far perdere la strada ai viaggiatori per poi spingerli nei burroni. SACI. Uno gnomo amichevole che vive nelle foreste del Brasile; ha la pelle scura, una sola gamba e un berrettino rosso. E’ un gran fumatore di pipa e non può superare i corsi d’acqua. SESANDRIY. Vivono nel Senegal e costruiscono villaggi nascosti nel profondo della foresta; camminano all’indietro per confondere le tracce e sanno contare solo fino a tre. SIONA. Stranissimi vivono nelle foreste del Madagascar e hanno il corpo interamente ricoperto da una specie di lichene: a vederli quindi sembrano fatti di corteccia o di roccia.
Ed ora un immagine su cui cliccare per leggere un racconto molto carino (sarà felice la mia amica "Freja"
Auguro a tutti voi una domenica "gnomesca" e vi invito a rilassarvi con un buon te freddo preparato dai folletti del bosco ...eccolo qua
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