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Fuggire il peccato
Post n°1279 pubblicato il 08 Aprile 2023 da sinaico
Il non peccare comporta il fare atti di bene, altrimenti è un peccato di omissione. E comporta la carità, altrimenti è dovuto a sforzi umani che, di per se, non manifestano la grazia. Atti concreti e atti del cuore non sono la stessa cosa, ma tendono a corrispondere. L’opposizione a questa tendenza “spontanea”, favorisce la contraddizione e l’alienazione. Molto schematicamente si potrebbe dire che: 1) si può formalmente non peccare peccando, però, col cuore; 2) Si può formalmente non commettere peccato, ma per paura; 3) si può non peccare per amore. Nel primo caso avviene come per la fede quando non è seguita dalle opere e dalla grazia, tanto che si può credere anche in peccato mortale. Nel secondo caso il non peccare, sebbene non corrisponda a un peccato, di per se non comporta la grazia. Nel terzo caso, tenersi lontano dal peccato è tutt’altro che una forma farisaica ma, al contrario, è la migliore espressione della carità, che si comunica nel mondo evitando anche tanti mali. Il questo caso il fuggire il male con orrore, se il male è oggettivo e non è una paura o una suggestione, non è una forma di bigottismo o di scrupolosità, ma è un atto di amore verso Dio (e di conseguenza verso i fratelli). |
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)
Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13)
Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).
Inviato da: cassetta2
il 31/03/2022 alle 09:18