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Libertà

Post n°1332 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico

Dio non può che esserci e, con la ragione illuminatadalla fede, non può che essere quello che ci ha rivelato il Signore Gesù.

Ne non credere (in senso di rifiuto, cioè al di là deicondizionamenti) non c’è una logica, c’è un “sentire” secondo un proprio“tornaconto” che l’uomo si è prefissato in contrasto con Dio e con la suanatura umana.

La coscienza della propria libertà, al di là di quantola libertà può essere concretamente esercitata, è intrinsecamente giàmanifestazione della libertà, e non solo la sua percezione illusoria. E’un’evidenza nella nostra coscienza, anche se non è sempre evidente nelle suemanifestazioni concrete.

Si colloca a livello spirituale, e non virtuale.

Ciò che sconcerta è che chi nega il libero arbitriodell’uomo spesso non ha dubbi al riguardo, e questa, senza entrare nellospecifico caso che può essere invincibilmente condizionato da molti fattori, èuna prova che l’uomo è libero di scegliere e di scegliere anche il male e lamenzogna. Che, cioè, può scegliere di credere a quello che vuole.

Eppure, se vogliamo usare un certo linguaggio mutuatodalla scienza, è una soluzione più dispendiosa e meno “elegante”dell’accettazione che l’uomo è libero.

Una presa di posizione, quella del negare il liberoarbitrio umano, che non deriva da un’osservazione che sia incompatibile conl’evidenza interiore che siamo soggetti liberi, come la presa di coscienza chesiamo psicologicamente influenzabili e condizionabili contrastasse, invece diintegrarsi, con l’osservazione che possiamo fare concretamente scelte che sonoa nostra discrezione, cioè a discrezione di quella coscienza che ci attesta chesiamo persone, che siamo noi stessi.

Certe decisioni prese attraverso un giudizio dovutoalla coscienza che non danno piacere, al di là delle ipotesi gratuite, sembranodimostrare che la gioia non si può confondere col piacere. Gioia e piacerepossono convergere e in Paradiso coincideranno, ma in questa vita non sempreconvergono.

A volte chi non accetta la Rivelazione divina scegliedi arroccarsi su posizioni umane, che non intende mettere in dubbio, comefossero frutto di una rivelazione privata che, non venendo da Dio, vienedall’uomo, ma che ha la pretesa di essere come infallibile. Un quadro assurdo.

Molti si chiedono se viviamo in una realtà simulatache potrebbe essere una realtà simulata e così via all’infinito (oppure seviviamo in un sogno, che a sua volta è un sogno, e così all’infinito).

Ma noi, che possiamo cercare l’infinito, siamo peròfiniti e viviamo il finito nel finito. E di questa realtà dobbiamo tenerneatto, perché è immanente.

Per cui il finito proprio delle creature (finito intutti i sensi, anche del nostro non infinito creaturale) deve finirenell’infinito inteso come Infinito soprannaturale, cioè come un’Entità soprannaturale(Dio), e non come una catena senza fine secondo l’intelletto umano, che èspirituale ma naturale.

Un infinito naturale non esiste nel concreto, ma solocome conseguenza logica dell’Infinito di Dio nella mente di coloro che sonostati creati a immagine di Dio, e se per pura ipotesi esistesse, sarebbe statocreato in modo da poter essere compatibile col creato e da poter giustificarsialla ragione come esistente in concreto.

Ma l’infinito è esistente come Esistenza, ed è Dio.

Questa ipotesi è più logica (e intuitiva da tutti,dotti e ignoranti) e meno dispendiosa di una serie infinita di realtàinspiegabili. E’ cioè, più misteriosa ma, nello stesso tempo, più evidente epiù compatibile con la ragione umana e con tutto il creato.

E’ più compatibile (anzi è pienamente compatibile)anche con le scienze, perché le scienze possono spiegarsi con l’ipotesidell’esistenza di Dio (anzi è l’unica loro spiegazione), ma non possonospiegare la sua non esistenza.

 
 
 
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)

Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13) 

 

Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).

 

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