Creato da sinaico il 08/05/2008

Rivotorto

fede e vita - natura e grazia

 

Messaggi di Marzo 2023

Giudei e samaritani, farisei e pubblicani

Post n°1272 pubblicato il 26 Marzo 2023 da sinaico

Perché dei dieci lebbrosi guariti da Gesù solo uno, samaritano, è tornato a ringraziare? Perché eretico? Impossibile.

E perché Gesù ha detto ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo che i pubblicani e le prostitute (pentiti) gli passano avanti? Perché sono più lontani e perché commettono gravi mancanze? Non è possibile.

Lo ha detto perché i farisei seguono la forma e non la sostanza, perché fanno della loro formalità un idolo, così come i nove giudei guariti vivono il loro giudaismo come un diritto acquisito. E queste cose rappresentano una mancanza, spesso più grave di quelle dei pubblicani e delle prostitute, e comunque insuperbiscono.

La mancanza della forma è peggio della mancanza della sostanza, e se anche la forma è presente in modo irreprensibile, se non c’è la sostanza, è peggio che se manca totalmente la forma ma c’è, anche solo un po’, e anche solo in modo insufficiente, di sostanza.

Sotto questa prospettiva, i meno lontani sono proprio i pubblicani e le prostitute.

Ma il peccato è sempre personale e Dio può offrire il perdono e avvicina a sé anche i più lontani, sia che siano farisei, sia che siano peccatori. Dipende solo da quanto la grazia viene accolta.

 
 
 

Intelligenza e cervello

Post n°1271 pubblicato il 26 Marzo 2023 da sinaico

Il cervello di una persona non corrisponde alla sua intelligenza, ma è il mezzo attraverso cui essa si manifesta concretamente.

Ma quanto influisce il DNA sull’intelligenza e sulle qualità cerebrali?

Nel senso della “quantità”, poco o forse nulla, perché l’intelligenza è spirituale, per cui, di per se, la sua “quantità” spirituale non si esprime con abilità correlate alla struttura biologica cerebrale, sebbene questa venga chiamata in causa, e questa è talmente complessa e malleabile quasi da “trascendere” la propria struttura concreta, per cui se la persona a cui appartiene fosse messa in condizione di sviluppare le sue qualità cerebrali fino a vette che non potrebbe immaginare, lo potrebbe fare.

Il DNA può contare nell’impedire un normale funzionamento del cervello, cioè in caso di anomalie, ma ben poco sulla qualità dell’intelligenza.

Le qualità intellettive che si esprimono concretamente, che sono spirituali, “adoperano” il cervello un po’ come, fatte le dovute differenze, la grazia “adopera” la materia dei Sacramenti.

In ogni caso il nostro corpo, per cui anche il nostro cervello, è adatto a esprimere noi stessi e la nostra vocazione, che è come un iceberg, in gran parte invisibile ma in parte visibile, qui ed ora, concretamente.

Le qualità cerebrali, perciò, pur essendo in relazione con l’essenza dell’intelligenza, non si identificano con essa. Molto schematicamente si potrebbe dire che l’inaudita complessità biologica del cervello si adatta a quello che la nostra anima è chiamata a esprimere corporalmente qui ed ora.

Si potrebbe così, con un esempio grossolano, immaginare le capacità cerebrali di ognuno come una grande villa, con delle strutture base, ma che va completamente arredata.

Ad esempio potremmo immaginare che il genere femminile abbia una villa al mare, che presuppone un futuro particolare sviluppo, e il genere maschile una villa in campagna.

A livello personale la struttura varia nella disposizione e nel numero delle stanze e delle pertinenze, ma l’arredamento, che rende interessante e vivibile l’enorme villa a cui nulla manca e, anzi, ha del superfluo, dipende dall’ambiente. Cioè dai gusti personali, dai regali degli amici, dalla cultura del proprio popolo, dal come si dispongono mobili e suppellettili, ecc.

 
 
 

Dio come presenza

Post n°1270 pubblicato il 25 Marzo 2023 da sinaico

In Dio vivere, conoscere e amare si identificano, cioè sono lo stesso atto, nell’uomo, invece, tendono allo stesso fine, cioè alla partecipazione alla vita divina. Hanno aspetti identici, ma non necessariamente si manifestano nello stesso atto.

Di fatto quando Mosè chiede a Dio di rivelargli il suo nome, egli si rivela come una Presenza, come Vita in mezzo a noi: “Io sono colui che sono”, e Gesù ci rivela che Dio è amore. “Dio è amore” dice la Scrittura.

E tutto questo lo sappiamo per via intellettiva e lo viviamo solo se, anche, lo conosciamo.

Il Mistero è conoscenza d’amore che, lungi dal rendere la inaccessibile la conoscenza, porta la ragione umana oltre l’analogia, fino alla carità, che è la sostanza di Dio, cioè è amore divino vissuto, cioè conosciuto.

Del resto anche nella semplice vita umana chi sa, di per se ama, chi ama vuole sapere, e, anche, vuole vivere ciò che sa, cioè lo vuole amare.

 
 
 

Pastori che pasciono se stessi?

Post n°1269 pubblicato il 23 Marzo 2023 da sinaico

I Pastori della Chiesa (non tutti, sia chiaro) non parlano più del peccato “dalla cintola in giù”, della purezza, della santità del matrimonio, come se lo dessero per scontato: tanto ne parla il catechismo.

Ma se bastasse questo, non occorrerebbe parlare neanche dell’accoglienza verso i poveri e della giustizia sociale, che tanto ne parla il catechismo.

Il fatto è che se l’uomo viene formato al vero senso dell’affettività, e di conseguenza ad un corretto uso della propria sessualità, lo si forma al rispetto verso se stesso e gli altri, perché l’affettività tocca l’intimità più profonda dell’umano.

Di fatto, come dimostra la società moderna, permessivismo morale e liberismo economico a vantaggio di pochi privati che comandano anche sui governi, vanno di pari passo.

Lgbtq e liberismo vanno insieme, così come vanno insieme i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, di cui nessuno parla più.

Non si parla più di peccato e, di conseguenza non si parla più di grazia, ma senza questi concetti perde di significato anche il concetto di misericordia. Per questo più si parla di solidarietà più aumentano le ingiustizie.

Ormai la maggior parte dei Pastori si è unito al coro dei “laici”.

Ma perché i “laici” dovrebbero credere ai valori di “zitelloni” che dicono le stesse cose che loro hanno sempre creduto come “laici”?

Per questo questa forma di “apertura” verso il mondo “evangelizza al contrario”, cioè non porta nessuna vera conversione, ma, al massimo, porta dei fedeli a mollare tutto. Un vero scandalo.

 
 
 

Comunione ai divorziati risposati?

Post n°1268 pubblicato il 23 Marzo 2023 da sinaico

Solo se convivono come fratello e sorella (in quanto non possono separarsi soprattutto a causa di eventuali figli) e solo se confessati, là dove non danno scandalo.

Non si tratta di giudicare se sono in buona fede o no (anche certi mafiosi potrebbero esserlo), né di emettere condanne, ma è semplicemente una questione di fede: chi vive nel peccato ed è in buona fede non ha la fede necessaria per accostarsi alla Comunione.

San Paolo insegna qualcosa di più di non fare la Comunione in stato di peccato grave: ha detto di non farla anche se non si distingue bene il Corpo e il Sangue del Signore, ossia se non si ha una sufficiente coscienza di ciò che si fa, altrimenti si mangia e beve la propria condanna.

Ciò non significa che chi fa una cosa del genere in buona fede vada automaticamente all’inferno, ma mangia e beve, cioè fa un’azione, ovvero un peccato, che va in quella direzione. E i Pastori della Chiesa non lo possono permettere senza rendersi complici dell’atto sacrilego.

E’ un po’ come nel caso della scomunica: San Paolo, a proposito di un cristiano pervertito, ha detto di consegnarlo al demonio perché poi potesse ravvedersi.

Non ha detto che sarebbe andato all’inferno anche se in buona fede, ma che fosse consegnato al demonio, che certamente lo avrebbe voluto portare all’inferno, in modo che, invece di continuare passo dopo passo verso la perdizione, potesse convertirsi.

 
 
 

Numeri non reali

Post n°1266 pubblicato il 20 Marzo 2023 da sinaico

I numeri “non reali”, come i numeri irrazionali, immaginari, ideali… ci sono e basta.

Sono una conseguenza della logica e non si possono definire, ma si deducono dagli “effetti” che hanno sugli altri numeri.

Se di una lunghezza di un pezzo di metallo puro si possono, in teoria, contare gli atomi di cui è composto, se la sua lunghezza è il risultato di operazioni con altre misure, è possibile che sia definita da un numero irrazionale, indefinibile. I due tipi di “conteggio”, infatti, non sono corrispondenti.

I numeri non reali, in quanto conseguenza della logica, e perciò logici, funzionano anche nelle leggi del mondo concreto.

 
 
 

Rivelazioni private

Post n°1265 pubblicato il 16 Marzo 2023 da sinaico

Come spesso in noi c’è “confusione” di impulsi, aspettative, ecc., tanto che non capiamo con chiarezza, così a volte le rivelazioni private se espresse in linguaggio profetico, o se condizionate da chi le riceve o dalla risposta delle persone, o altro.

Questo avviene perché, se da una parte Dio chiama a conversione con urgenza, dall’altra ci chiama alla fede della Chiesa e solo questa conta e deve ispirarci e mandarci avanti: il resto, al confronto, non conta.

Anche in questo senso le rivelazioni private manifestano il loro vero fine.

La dottrina della fede non è la fede e non dà la fede, che di per se è data dal Battesimo e dall’annuncio.

Ma se la dottrina della Chiesa è vissuta con fede, allora tutto si semplifica e si chiarifica, manifestando l’essenziale. Compreso il Mistero divino.

 
 
 

Prove

Post n°1264 pubblicato il 16 Marzo 2023 da sinaico

La grazia che Dio dà non è proporzionale alla durezza delle prove che si hanno, per vari motivi.

Dipende però da come per noi è meglio: a vote è più così, altre volte non è così, ma è certo che senza prove non ci si salva e che le prove che abbiamo, se sopportate con pazienza, donano la grazia (cosa che non esclude il chiedere a Dio che passino).

 
 
 

Stato morale e stato immorale

Post n°1263 pubblicato il 13 Marzo 2023 da sinaico

 

I Dieci comandamenti, sebbene riguardano la condotta morale, visto anche che sono stati dati a un popolo allora unito anche “politicamente” e che non conosceva ancora il concetto di laicità, stanno a dimostrare come anche le leggi dello stato debbono in qualche modo ricalcare la morale, o, meglio, devono non entrare in contrasto con essa e la devono promuovere.

I Comandamenti sono una garanzia contro il disordine sociale: “Non uccidere, non rubare…”.

Dal comandamento Non rubare, si deduce che l’egualitarismo non è un valore sociale, ma anche che nemmeno lo stato deve rubare (ad esempio con le troppe tasse nei riguardi della classe medio bassa), e che i ricchi non possono sfruttare, e che i lavoratori devono avere le risorse non solo per sopravvivere, ma anche per vivere dignitosamente secondo i criteri della società in cui vivono.

Non è perciò ammissibile che il pil nazionale aumenti e il pil famigliare diminuisca.

E non è ammissibile che uno stato che regola tutto, e richiede permessi per tutto, anche per la raccolta dei tartufi, non assicuri un lavoro a chi lo cerca.

 

 
 
 

Migranti

Post n°1262 pubblicato il 13 Marzo 2023 da sinaico

Migrare clandestinamente costa fino a 9000 euro, i migranti, almeno quelli che vengono dall’Africa, sono quasi tutti maschi e giovani, e solo questo ci fa capire che la narrazione che ci fanno sia di pura fantasia. Senza essere complottisti, dietro c’è un fine occulto e una speculazione, come per i rincari improvvisi dei carburanti.

I più poveri e deboli, infatti, non emigrano perché non possono, nel silenzio del mondo buonista.

Non solo: il considerare un migrante della Tunisia, dove non c’è né guerra né Fame, come uno del Sud Sudan, non è fare giustizia, ma rubare risorse a quello del Sud Sudan.

Ma, in lenea di principio, è giusto che, nell’estrema necessità, saltino regole e leggi umane.

Ma questo vale sempre, anche per gli italiani che si trovano in seria difficoltà e che non hanno i soldi per migrare all’estero, perché altrimenti non sarebbero accolti né assistiti.

 
 
 

Opera scientifica di Santa Ildegarda

Post n°1261 pubblicato il 13 Marzo 2023 da sinaico

Le opere scientifiche di Santa Ildegarda, se non sono visioni, vanno lette col metodo scientifico, perché l’intento di Ildegarda è quello di fare scienza. Se invece sono frutto di visioni, vanno interpretate attraverso la teologia, o, almeno, anche attraverso di essa.

 
 
 

Ragione e cuore

Post n°1260 pubblicato il 12 Marzo 2023 da sinaico

In modo schematico e con mota libertà, potremmo “collegare” la razionalità alla vista e il cuore al “sentire”, cioè alle emozioni.

La vista vede, cioè la ragione osserva e valuta, ma senza il cuore non “sente” niente.

Da parte sua il cuore “sente” e prova emozioni, ma senza la vista, sente alla “cieca”, perché non distingue la realtà.

Ma se si uniscono cuore e ragione, “lavorano” in sinergia: il cuore vede con la ragione, e la ragione “sente”, cioè vede col cuore.

Il cuore palpita per ciò che è degno, e la ragione “assapora” ciò che vede.

Così, se cuore e ragione procedono uniti, il cuore vede più il là della stessa ragione perché, bene indirizzato da essa, segue l’odore della verità come un cane da ricerca segue una pista, mentre la ragione si perfeziona perché, seguendo il cuore, vede cose che non avrebbe altrimenti visto.

Infatti, se c’è contraddizione tra ragione e cuore, per non sbagliare occorre seguire il cuore, mentre se c’è accordo, per approfondire la ragione, occorre seguire il cuore.

La grazia non si oppone a tele dinamica, ma la trascende: è come se la vista, da bidimensionale, potesse vedere in tridimensionale, e le emozioni acquistassero una “dimensione” in più.

 
 
 

Misticismo e apparizioni

Post n°1259 pubblicato il 12 Marzo 2023 da sinaico

Oggi proliferano mistici e apparizioni, soprattutto mariane e, anche se in molti casi c’è autenticità, in tanti altri, e forse nella maggioranza dei casi, c’è molto di umano e l’inganno del demonio.

Occorre perciò fidarsi molto di più della Chiesa e molto meno di noi stessi, perché Dio ha dato il potere di legare e sciogliere, e quello di vegliare sul gregge, ai Pastori.

E’ vero che esiste il sensum fidei del popolo di Dio, che può anticipare anche i Pastori, ma è vero anche il contrario, che i Pastori possano anticipare il popolo di Dio, e comunque sta a loro guidare il gregge.

Ed è vero che riguardo alla pastorale i Pastori non hanno il dono dell’infallibilità, ma è anche vero che hanno una speciale grazia di stato e che se noi ci allontaniamo dalla loro guida, anche se dovessimo azzeccare la strada migliore, rimarremmo comunque sbranati dai lupi.

Ed è vero che spesso i Pastori ostacolano il soffio dello Spirito e “perseguitano” anime sante, ma è anche vero che le anime sante ubbidiscono e, alla fine, vengono riconosciute come autentiche, mentre è la nostra disubbidienza che sminuisce l’efficacia di eventuali autentici doni e carismi.

Del resto i tempi della Chiesa sono, alla fine, quelli di Dio, che in certo modo vi si adegua anche se i Pastori non sono stati pronti a riconoscere la sua opera, e il riconoscimento della Chiesa aggiunge alla grazia senza nulla togliere.

Di fatto, riguardo le apparizioni, le profezie, i carismi, i doni mistici, veri o presunti, si fa molta confusione.

La profezia, dice San Paolo è imperfetta, e imperfetto è il profeta. Solo nel caso della visione intellettuale, che è ben superiore a qualunque apparizione e agli altri fenomeni mistici, non c’è errore, solo che la “traduzione” può essere imperfetta.

Ci sono poi i fenomeni preternaturali, che sono opera degli spiriti angelici e che nelle false manifestazioni spirituali sono senz’altro opera del demonio, ma ci sono anche fenomeni della psiche umana, che non ha affatto dei poteri (quelli vengono dal demonio), ma è capace di suggestionarsi perché il mondo dello spirito umano è molto complesso e profondo.

Tali suggestioni e immaginazioni possono anche essere ispirate, in molti casi, dallo Spirito Santo, ma possono esserlo anche dal demonio, e molto dipende dalla santità e dall’ubbidienza dell’anima. Per questo la guida della Chiesa è fondamentale.

Esistono inoltre vari gradi nei fenomeni mistici, anche dello stesso tipo (sebbene ogni fenomeno mistico sia originale nella persona in cui si manifesta).

Ad esempio, riguardo alle stimmate, non tutte significano lo stesso grado di unione a Cristo, e in certi casi potrebbero essere per lo più un segno miracoloso, quasi un carisma, che non manifestano necessariamente un’unione mistica al livello di certi santi e, perciò, i vertici della santità. Del resto ci sono casi di santi che non hanno avuto particolari esperienze mistiche ma che sono universalmente riconosciuti come santi straordinari, come Santa Teresa di Calcutta e Santa Teresa di Lisieux.

L’umiltà dei presunti veggenti, che spesso si manifesta nel nascondimento, è molto importante non solo per il discernimento sull’autenticità dei fenomeni, ma anche sulla profondità di essi e sull’efficacia della grazia.

Ciò che conta è la santità degli uomini in relazione alla santità di Colui che rende santi.

 
 
 

Sensibilità e verità

Post n°1258 pubblicato il 12 Marzo 2023 da sinaico

La sensibilità, non solo dell’anima, ma anche della psiche, se orientata alla verità, non solo tende a svilupparsi pienamente, ma produce frutti buoni. Se, invece, non è orientata alla verità, può produrre mostruosità.

Questa dinamica, a livello essenziale, si verifica attraverso l’opzione fondamentale, ma, relativamente a tale opzione, che influisce in vari modi, si verifica anche a livello secondario.

 
 
 

Comunione

Post n°1257 pubblicato il 11 Marzo 2023 da sinaico

Comunione e comunità sono concetti cristiani, perché presuppongono relazioni tra persone.

La relazione origina dal dono di sé attraverso cui si realizza primariamente se stessi, e dal ricevere il dono degli altri che ci realizza.

Nelle ideologie non c’è libertà perché non ci sono “persone, e, perciò, non c’è dono di sé.

Nelle ideologie, individualismo e collettivismo coincidono, perciò non c’è la comunione, non c’è libertà, ma solo oppressione.

 
 
 

Intelligenza e carità

Post n°1256 pubblicato il 11 Marzo 2023 da sinaico

L’intelligenza umana è attratta dall’Intelligenza divina a cui è chiamata a partecipare.

L’intelligenza umana, in Dio, si “soprannaturalizza” pur rimanendo umana e così si innalza e si perfeziona anche secondo la propria natura, in proporzione alla gloria della santità raggiunta.

Prende, ma non perde, e si realizza anche per come si è potuta esprimere storicamente, sempre in rapporto alla santità raggiunta, cioè alla carità.

In questa vita, la ragione illuminata dalla fede orienta la volontà e, di conseguenza, il cuore, all’Intelligenza divina, che esprime l’Amore divino, e il cuore arriva a capire l’Intelligenza divina più dell’intelligenza, perché più dell’intelligenza capisce di più l’Amore di Dio, verso cui è orientata.

Ma intelligenza e cuore, in Dio, coincidono, solo che, in Dio, è l’intelligenza a seguire l’amore e a perdersi nell’amore dell’Amore.

 
 
 

Il "mistero" francescano

Post n°1255 pubblicato il 11 Marzo 2023 da sinaico

Francesco fu il “capostipite” degli stimmatizzati.

Il Francescanesimo fu il primo degli Ordini mendicanti, cioè aprì, in un certo senso, la strada agli altri.

Molti fondatori di congregazioni religiose non francescane, furono francescani, come, ad esempio, San Giovanni Bosco.

 
 
 

Volontà

Post n°1254 pubblicato il 10 Marzo 2023 da sinaico

 

Sebbene riguardo a tante decisioni siamo influenzati dagli eventi, a parte i casi di incapacità di intendere e di volere, a livello psicologico abbiamo spesso una notevole capacità di decidere liberamente, in quanto la volontà che si manifesta concretamente, passando attraverso la nostra emotività, passa anche, e soprattutto, attraverso la ragione e l’influenza della grazia, almeno quella preveniente (anche se, in genere, in tutti ci sono aree particolarmente malate in cui è difficile, se non impossibile, manifestare ciò che si è).

Perciò la volontà che si manifesta in pratica è strettamente legata alla volontà che si manifesta nella coscienza, sebbene non sia equivalente.

E di fatto, anche se quando prendiamo decisioni sbagliate continuiamo a perseguire un certo fine non sbagliato, in genere ci rendiamo conto se quella decisione si contrappone al fine che ci prefiggiamo.

Ad esempio, quando vogliamo portare avanti degli studi sappiamo bene che dedicare troppo tempo alle distrazioni contrasta con esso, per cui se perseveriamo nel dedicare tempo alle distrazioni e non raggiungiamo il nostro fine, difficilmente potremo dire che la causa è completamente dovuta a degli ostacoli psicologici e solo a quelli.

 

 
 
 

Luoghi santi e profezie

Post n°1253 pubblicato il 08 Marzo 2023 da sinaico

Non si deve confondere lo strumento della grazia con la grazia o con Dio, sarebbe come confondere il pennello con il dipinto o col pittore: l’importante è il pittore e, di conseguenza, il suo dipinto, che si può ottenere anche on altri pennelli, e comunque ogni tipologia di rappresentazione pittorica prevede un pennello adatto.

Ciò che conta è la Chiesa solo.

Se non si segue un profeta autentico ma non approvato dalla Chiesa, non si commette nessuna mancanza (a meno di disubbidire a una evidente mozione interna ispirata dal Signore). Al massimo, in certi casi, si può perdere qualcosa.

Ciò che si è obbligati a seguire è la ragione illuminata dalla fede, secondo coscienza.

Del resto la profezia è imperfetta e imperfetti sono i profeti, che possono sempre sbagliare.

Tutto è un mezzo, fuorché la Chiesa.

 
 
 

Peccato e misericordia divina

Post n°1252 pubblicato il 08 Marzo 2023 da sinaico

Una preghiera liturgica della Chiesa dice che la misericordia di Dio si mostra meglio verso l’umanità decaduta che non se l’umanità non fosse decaduta. Occorre però capire bene cosa si intende con il termine “mostrare” e occorre distinguere tra il peccato originale e quello attuale, soprattutto il peccato attuale dopo la redenzione operata da Gesù.

In ogni caso è vero che tale concetto, per analogia, vale anche per il peccato attuale, anche se in senso non identico, ma la Vergine Maria ci dimostra che se l’uomo, partendo dalla condizione iniziale della sua natura personale così come voluta da Dio, avesse sempre risposto al massimo possibile alla grazia che Dio gli effondeva, la misericordia si sarebbe manifestata meglio in quelle situazione e la santità sarebbe stata quella massima per ognuno.

Se, infatti, Dio ha permesso il peccato, è perché prima lo ha permesso l’uomo, e l’uomo, a posteriori, può capire che il male è stato permesso proprio perché non ha risposto al massimo alla grazia, cosicché attraverso l’esperienza del male possa tornare in se stesso e attraverso la grazia possa rispondere in modo migliore che se non avesse peccato ma avesse continuato a intiepidirsi.

Inoltre, riguardo al peccato personale, c’è da distinguere tra quello commesso da Adamo ed Eva e quelli della loro discendenza, per cui ambiano le condizioni.

Se non vi fosse stato il peccato originale, gli uomini avrebbero sempre potuto peccare, e forse qualcuno avrebbe peccato, ma senza trasmettere a tutta l’umanità la propria natura decaduta. Le ipotesi che si possono fare sono molte e il mistero divino è grande.

Ma il peccato nello stato di innocenza sarebbe stato più difficile, perché sarebbe stato un po’ come il bruciarsi una mano per avere l’esperienza di cosa si prova.

Forse, perciò, si potrebbe dire che, se Adamo ed Eva non avessero peccato, la condizione migliore perché la misericordia di Dio si mostrasse alla loro discendenza, sarebbe stata quella.

 
 
 
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)

Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13) 

 

Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).

 

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