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Rivotorto

fede e vita - natura e grazia

 

Messaggi del 23/03/2023

Pastori che pasciono se stessi?

Post n°1269 pubblicato il 23 Marzo 2023 da sinaico

I Pastori della Chiesa (non tutti, sia chiaro) non parlano più del peccato “dalla cintola in giù”, della purezza, della santità del matrimonio, come se lo dessero per scontato: tanto ne parla il catechismo.

Ma se bastasse questo, non occorrerebbe parlare neanche dell’accoglienza verso i poveri e della giustizia sociale, che tanto ne parla il catechismo.

Il fatto è che se l’uomo viene formato al vero senso dell’affettività, e di conseguenza ad un corretto uso della propria sessualità, lo si forma al rispetto verso se stesso e gli altri, perché l’affettività tocca l’intimità più profonda dell’umano.

Di fatto, come dimostra la società moderna, permessivismo morale e liberismo economico a vantaggio di pochi privati che comandano anche sui governi, vanno di pari passo.

Lgbtq e liberismo vanno insieme, così come vanno insieme i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, di cui nessuno parla più.

Non si parla più di peccato e, di conseguenza non si parla più di grazia, ma senza questi concetti perde di significato anche il concetto di misericordia. Per questo più si parla di solidarietà più aumentano le ingiustizie.

Ormai la maggior parte dei Pastori si è unito al coro dei “laici”.

Ma perché i “laici” dovrebbero credere ai valori di “zitelloni” che dicono le stesse cose che loro hanno sempre creduto come “laici”?

Per questo questa forma di “apertura” verso il mondo “evangelizza al contrario”, cioè non porta nessuna vera conversione, ma, al massimo, porta dei fedeli a mollare tutto. Un vero scandalo.

 
 
 

Comunione ai divorziati risposati?

Post n°1268 pubblicato il 23 Marzo 2023 da sinaico

Solo se convivono come fratello e sorella (in quanto non possono separarsi soprattutto a causa di eventuali figli) e solo se confessati, là dove non danno scandalo.

Non si tratta di giudicare se sono in buona fede o no (anche certi mafiosi potrebbero esserlo), né di emettere condanne, ma è semplicemente una questione di fede: chi vive nel peccato ed è in buona fede non ha la fede necessaria per accostarsi alla Comunione.

San Paolo insegna qualcosa di più di non fare la Comunione in stato di peccato grave: ha detto di non farla anche se non si distingue bene il Corpo e il Sangue del Signore, ossia se non si ha una sufficiente coscienza di ciò che si fa, altrimenti si mangia e beve la propria condanna.

Ciò non significa che chi fa una cosa del genere in buona fede vada automaticamente all’inferno, ma mangia e beve, cioè fa un’azione, ovvero un peccato, che va in quella direzione. E i Pastori della Chiesa non lo possono permettere senza rendersi complici dell’atto sacrilego.

E’ un po’ come nel caso della scomunica: San Paolo, a proposito di un cristiano pervertito, ha detto di consegnarlo al demonio perché poi potesse ravvedersi.

Non ha detto che sarebbe andato all’inferno anche se in buona fede, ma che fosse consegnato al demonio, che certamente lo avrebbe voluto portare all’inferno, in modo che, invece di continuare passo dopo passo verso la perdizione, potesse convertirsi.

 
 
 
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)

Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13) 

 

Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).

 

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