Creato da: diefrogdie il 27/09/2007
Diario politicamete scorretto di un catto-democratico.

Area personale

 

...si avvicinano le elezioni

 

...le elezioni sono sempre più vicine

 

Contatta l'autore

Nickname: diefrogdie
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 47
Prov: PS
 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

Ultime visite al Blog

cianchonicolettipaolo74eracristianaajdgl7pillipilli0bock0oldanianiellovittosp89alfar0elubinmdfacsmenevadoalmareadrogenfedericosimpatiavitolopez
 

Ultimi commenti

Thanks for taking this opportunity to discuss this, I feel...
Inviato da: Nicole
il 10/05/2011 alle 21:04
 
C'è una cosa che, soprattutto, mi ronza in testa e...
Inviato da: claudio
il 02/03/2011 alle 16:36
 
immigrati maledetti pezzenti, ladri e scrocconi... si stava...
Inviato da: Antonio
il 14/01/2011 alle 23:28
 
FREE ASIA BIBI! luca
Inviato da: luca
il 16/11/2010 alle 21:59
 
Condivido in toto ed auspico che, ammanaite le bandiere di...
Inviato da: luca
il 26/10/2010 alle 17:24
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« VELTRI (E BERLUSCONI): L...PD ED IMMIGRAZIONE »

CON DINO BOFFO CONTRO I NEMICI DELLA LIBERTA'

Post n°120 pubblicato il 04 Settembre 2009 da diefrogdie
 

CON DINO BOFFO CONTRO I NEMICI DELLA LIBERTA'

RABBRIVIDII A SENTIR PARLARE DEL SANGUE CHE DOVEVA COLARE, ORA SORRIDO

Lo scorso 31 agosto, avevo riportato un commento sulla vicenda Boffo-veltri che ora mi accorgo essere sbagliato, perchè troppo ottimista: credevo che il mulo veltrico e il suo cavaliere pelato sarebbero presto battuti in ritirata.
Così non è stato. Le critiche infondate, gli attacchi vergognosi e capziosi sono continuati e anzi aumentati. E oggi con profonda tristezza prendo atto che il direttore del giornale dei vescovi italiani si è dimesso per un inqualificabile attacco del  quotidiano di proprietà del fratello del presidente del consiglio.
Questi sono degli stralci della bella lettera vergata da Dino Boffo. E’ anche un pezzo di storia italiana. Un uomo riservato, un cattolico della mite provincia trevisana, che ha assunto per tre lustri un ruolo chiave nell’informazione, nella battaglia culturale, nel governo della chiesa italiana prediletta dai Papi, vescovi di Roma, abbandona la sua postazione in moto aperto, personale, clamoroso, con un grido di dolore disperato ma decente.
In realtà, a uscire lesionati in termini di credibilità, moralità e prestigio da questa immonda guerra sono in molti - e certo non Dino Boffo -, anche se forse non se ne rendono ancora conto.

"Da sette giorni la mia persona è al centro di una bufera di proporzioni gigantesche che ha invaso giornali, televisioni, radio, web, e che non accenna a smorzarsi, anzi. La mia vita e quella della mia famiglia, le mie redazioni, sono state violentate con una volontà dissacratoria che non immaginavo potesse esistere. L'attacco smisurato, capzioso, irritualmente feroce che è stato sferrato contro di me dal quotidiano «Il Giornale» guidato da Feltri e Sallusti, e subito spalleggiato da «Libero» e dal «Tempo», non ha alcuna plausibile, ragionevole, civile motivazione : un opaco blocco di potere laicista si è mosso contro chi il potere, come loro lo intendono, non ce l'ha oggi e non l'avrà domani. Qualcuno, un giorno, dovrà pur spiegare perchè ad un quotidiano - Avvenire - che ha fatto dell'autonomia culturale e politica la propria divisa, che ha sempre riservato alle istituzioni civili l'atteggiamento di dialogo e di attenta verifica che è loro dovuto, che ha doverosamente cercato di onorare i diritti di tutti e sempre rispettato il responso elettorale espresso dai cittadini, non mettendo in campo mai pregiudizi negativi, neppure nei confronti dei governi presieduti dall'onorevole Berlusconi, dovrà spiegare - dicevo ? Perchè a un libero cronista, è stato riservato questo inaudito trattamento. E domando: se si fa così con i giornalisti indipendenti, onesti, e per quanto possibile - nella dialettica del giudizio - collaborativi, quale futuro di libertà e di responsabilità ci potrà mai essere per la nostra informazione?
[...]
Feltri non si illuda, c'è già dietro di lui chi, fregandosi le mani - spiega Boffo -, si sta preparando ad incamerare il risultato di questa insperata operazione: bisognava leggerli attentamente i giornali, in questi giorni, non si menavano solo fendenti micidiali, l'operazione è presto diventata qualcosa di più articolato. Ma a me questo, francamente, interessa oggi abbastanza poco.
Devo dire invece che non potrò mai dimenticare, nella mia vita, la coralità con cui la Chiesa è scesa in campo per difendermi: mai - devo dire - ho sentito venir meno la fiducia dei miei Superiori, della Cei come della Santa Sede.
Se qualche vanesio irresponsabile ha parlato a vanvera, questo non può gettare alcun dubbio sulle intenzioni dei Superiori, che mi si sono rivelate sempre esplicite e, dunque, indubitabili. Ma anche qui non posso mancare di interrogarmi: io sono, da una vita, abituato a servire, non certo a essere coccolato o ancor meno garantito. La Chiesa ha altro da fare che difendere a oltranza una persona per quanto gratuitamente bersagliata.
Per questi motivi, Eminenza carissima, sono arrivato alla serena e lucida determinazione di dimettermi irrevocabilmente dalla direzione di «Avvenire», «Tv2000» e «Radio Inblu», con effetto immediato. Non posso accettare che sul mio nome si sviluppi ancora, per giorni e giorni, una guerra di parole che sconvolge la mia famiglia e soprattutto trova sempre più attoniti gli italiani, quasi non ci fossero problemi più seri e più incombenti e più invasivi che le scaramucce di un giornale contro un altro.
[...]
In questo gesto - in sè mitissimo - delle dimissioni è compreso un grido alto, non importa quanto squassante, di ribellione: ora basta.
In questi giorni ho sentito come mai la fraternità di tante persone, diventate ad una ad una a me care, e le ringrazio della solidarietà che mi hanno gratuitamente donato, e che mi è stata preziosa come l'ossigeno. Non so quanti possano vantare lettori che si preoccupano anche del benessere spirituale del loro direttore, che inviano preghiere, suggeriscono invocazioni, mandano spunti di lettura: io li ho avuti questi lettori, e Le assicuro che sono l'eredità più preziosa che porto con me.
[...]
So bene che molti di questi colleghi e collaboratori non condividono oggi la mia scelta estrema, ma sono certo che quando scopriranno che essa è la condizione perchè le ostilità si plachino, capiranno che era un sacrificio per cui valeva la pena.
[...]
Il 3 agosto scorso, in occasione del cambio di direzione al quotidiano «Il Giornale» scriveva Giampaolo Pansa: «Dalla carta stampata colerà il sangue e anche qualcosa di più immondo. E mi chiedo se tutto questo servirà a migliorare la credibilità del giornalismo italiano».
La mia risposta è netta: no. Servirà soltanto a rendere più infernale la bolgia che stiamo vivendo. Alla lettura di queste righe, Eminenza, ricordo che provai un certo qual brivido, ora semplicemente sorrido: bisognerebbe che noi giornalisti ci dessimo un po' meno arie e imparassimo ad essere un po' più veri secondo una misura meno meschina dell'umano. L'abbraccio, con l'ossequio più affettuoso".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Politikskorretta/trackback.php?msg=7614269

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Paolo il 05/09/09 alle 11:19 via WEB
Boffo direttore galantuomo.
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963