Creato da: diefrogdie il 27/09/2007
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Fiero di voi

Post n°125 pubblicato il 18 Settembre 2009 da diefrogdie
 

 

Fiero di voi

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Jacopo il 19/09/09 alle 17:47 via WEB
Un solo caso potrebbe giustificare un surplus di cordoglio - oltre a quello, naturale e umano, che si prova per le 26 vittime - di fronte alla notizia: che i soldati avessero scelto quel mestiere a causa della disoccupazione. Il che sarebbe emblematico della situazione attuale, ma continuerebbero a essere vittime di un destino, non eroi, la differenza stante proprio nel fatto che - malgrado oggi in Italia si applauda ai funerali - un eroe sceglie, una vittima no. Motivo per il quale non comprendo il sentimento generale di fierezza. Quanto al resto, non è difficile prevedere come finirà in Afghanistan: di solito i partigiani vincono sempre e le guerre di occupazione sono generalmente fallimentari. Pare che quel gas dovrà arrivare o passare dalla Russia, inevitabilmente, il che rende la faccenda ancora più tragica.
(Rispondi)
 
 
diefrogdie
diefrogdie il 20/09/09 alle 16:39 via WEB
Alcune considerazioni per Jacopo e per chi ha gridato “mercenari-mercenari” e si è vergognato ancora una volta di essere italiano(!?). Il ”mercenario” guadagnava 1800 euro al mese, più l’indennità di missione di 140 euro al giorno, sostanzialmente uguali per tutti dal caporale al generale. Va poi considerata una indennità legata al tipo di servizio: insomma chi sta prevelantemente in ufficio guadagna leggermente di meno. E veniamo alle malelingue che sostengono che fra i militari c’è la corsa a partecipare alle missioni proprio per fare i soldi. Di volontario nell’esercito c’è rimasta solo la ferma. Tutto il resto è obbligatorio. Tradotto: una volta deciso di fare il militare di professione, ed entrato nei ranghi, dove ti spediscono lì devi andare, non ci sono santi, a meno che uno non abbia seri problemi fisici. Eppoi chiamare partigiani i talebani...scusa, ma mi vengono i brividi! Anche solo, usare una parola del genere che nel nostro vocabolario ha una chiara connotazione positiva, per descrivere un manipolo di bastardi (si, bastardi!), che commerciano in oppio, coprono sotto scafandri immondi le proprie donne, legittimano una anacronistica teocrazia, tagliano orecchi e naso a chi semplicemente vuole votare, mi pare una forzatura linguistica assoluta e mi pare sminuisca chi nella storia italiana giustamente era detto partigiano, ma per ben altre motivazioni ed ideali. Quanto al gasdotto dalla Russia, penso sinceramente che questa guerra c'entri poco o niente con il gas: non è la stupida guerra irachena che tanto male ha fatto. Penso che nella guerra in Afghanistan c'entri di più l'11 settembre e la lotta al terrorismo internazionale, come anche Obama ripetutamente ha affermato. Saluti. Luca
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Jacopo il 20/09/09 alle 22:21 via WEB
Ciao Luca, intanto grazie per la risposta. Prendo subito le distanze da chi ha gridato "mercenari, mercenari". Son manifestazioni che trovo ridicole e ideologiche quanto le speculari e opposte. Le lascio a quelli che invece di studiare vanno in piazza a fare i cortei, ché si sa è meno faticoso per la testina. Inoltre, come già detto, preferisco pensare che sia stata la disoccupazione a spingere quelle persone laggiù. Pensare diversamente mi porta alla mente immagini di gente stuprata ed elettrodi collegati ai testicoli che preferisco escludere a priori. Venendo ai "partigiani", il De Mauro-Paravia non mi censura l'uso, anzi lo convalida: "chi appartiene a un gruppo armato irregolare che conduce azioni di guerriglia contro gli invasori del proprio paese o contro un governo ritenuto illegittimo": non vedo riferimenti all'ordine assiologico né al sistema politico che si aspira a instaurare. Che i Talebani l'oppio lo avessero vietato lo sa pure wikipedia; quanto alle donne, pare che siano al centro dei pensieri del pupazzetto Karzai quanto lo erano presso i suoi predecessori. Intendo: gli stessi pensieri. Insomma, dato che se tu fai P per poter fare Q, la presenza di non-Q bello e foraggiato da chi fa P rende evidente che l'occupazione non mira a nessuna di queste cose bellissime; né a esportare la democrazia, ché lo sanno anche gli americani che le dinamiche storiche sono un'altra cosa e sono una cosa seria. Di questo, sia chiaro, non hanno certo colpa i militari. Ma comunque dal gas non si scappa, e nemmeno dalla violazione della Costituzione, ché magari i partigiani, quelli nostri, ci tenevano che la osservassimo. Obama, porino, non è che può far troppo diversamente e dir troppo diversamente: importare la coscienza non è operazione troppo più facile che esportare la democrazia.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Jacopo il 20/09/09 alle 22:26 via WEB
Chiedo perdono. S'è levato un pezzo: "...dato che se tu fai P per poter fare Q, allora, in presenza di P, non-Q dovrebbe scomparire o quanto meno apparire indipendentemente da (e in contrasto con) P, la presenza di non-Q bello e foraggiato da chi fa P rende evidente che l'occupazione non mira a nessuna di queste cose bellissime..."
(Rispondi)
 
 
diefrogdie
diefrogdie il 21/09/09 alle 10:19 via WEB
Ciao Jacopo. Grazie a te per l’attenzione. So quanto sia difficile parlare di tematiche come la guerra anche perché si rischia di pagare lo scotto emotivo. Ci proverò con la massima pacatezza possibile. Ritengo, innanzitutto, sia una generalizzazione infondata e gratuita considerare l’arruolamento nell’esercito unicamente come una fuga dai problemi della disoccupazione, una generalizzazione frutto di stereotipi che risentono di una utopia pacifista sfrenata e, a mio avviso, pure sterile e pericolosa. Sai, si rischia di fare quello che fa il nano brunetta con i dipendenti pubblici, tacciati tutti senza se e senza ma di essere fannulloni. Si etichetta un’intera categoria con giudizi di valore che esistono solo nella mente di chi li pronuncia. I soldati periti a Kabul avevano una nazione, una bandiera, un onore e un nome da difendere. Erano eroi del quotidiano, lontanissimi da casa, ma capaci di ricordare che esistono i doveri e non solo i diritti, sono lo specchio di un popolo che spesso indulge a dipingersi come pavido e opportunista, ma che è invece capace di gesti di grande eroismo. Forse sembrerà strano a molti, ma valori come l’amor della patria, la solidarietà, la giustizia ancora esistono e ancora fanno muovere al sacrificio uomini e donne. Fuori luogo mi pare anche il riferimento ad Abu Graib: non è che tutti i militari (americani e non) siano dei bastardi torturatori! Ho letto che il tenente Antonio Fortunato, alla partenza aveva riempito lo zaino di cinque chili di caramelle e aveva detto al figlio: "Le porto a bambini come te". Chi va dove si fa la guerra, sa bene che non si tratta di caramelle e giocattoli. Ma sa anche come diventano importanti, per lui stesso più ancora che per i bambini che gli si stringono attorno tendendo le mani, le caramelle distribuite, i quaderni, le bambole, e i sorrisi ricevuti. Non ci sono solo bastardi, ma pure Uomini, con la U maiuscola. Per quanto riguarda l’uso del termine “partigiano”, non ne discuto la correttezza terminologica, suffragata anche dal lemma del dizionario. E’ solo che quando sento il termine in questione mi viene in mente una canzone urlata mille volte a squarciagola, dove si parlava di un “partigiano morto per la libertà”, e non si faceva alcun riferimento ad odiosi trogloditi soliti a lapidare adultere ed omosessuali negli intervalli di partite di calcio ed a finanziare le loro avventure belliche con i proventi dell’oppio (checché ne dica wikipedia). Per quanto riguarda quella che tu chiami “occupazione”, mi pare che si è in Afghanistan sotto mandato ONU per una vittoria da difendere dal fanatismo della peggior specie, siamo lì per testimoniare il nostro contributo orgoglioso alla libertà. Siamo andati in Afghanistan per difenderci in una guerra che ci è stata dichiarata e per confermare, combattendo il terrore, quel che siamo: uomini e donne liberi, figli di quest’occidente che più che geografia, è destino e storia. I nostri di Kabul sono caduti in una guerra che è stata dichiarata al mondo di cui l’Italia fa parte. Un mondo attaccato dal totalitarismo di chi idolatra la morte più della vita e da terroristi e predoni di bambini che uccidono liberatori e liberati. Scusa per la prolissità e grazie per la pazienza. Luca
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Jacopo il 21/09/09 alle 14:12 via WEB
La prolissità, se necessaria, dalle mie parti è la benvenuta. Luca, il ballottino dell'ONU è evidente, c'è un mandato alla NATO, non ci sono caschi blu, e persino alcuni militari - ai vertici - hanno sbugiardato l'etichetta "missione di pace". Il groviglio è tanto e tale che è difficile che ognuno di noi - e mi ci metto dentro anch'io - proceda ancora per logica e non da posizioni ideologiche. Te lo dico con la massima onestà intellettuale. Ma rimangono in piedi gli stessi punti. Primo: che la morale dei Talebani non sia la preferibile, su questo credo che siamo tutti d'accordo, ma sta di fatto che gli afghani non sono terroristi, che il terrorismo - recentissimo - rappresenta una forma minoritaria di lotta nell'ambito della guerriglia afghana, che non c'erano afghani sugli aerei che hanno abbattuto le Torri, che lo stesso pupazzetto ha ammesso che con i Talebani è necessario trattare perché sa che appoggio hanno dalla popolazione, che i Talebani vogliono riprendersi l'Afghanistan e non hanno nessuna voglia di imbarcarsi in una guerra contro l'Occidente. Secondo: torno sulla morale dei Talebani, che noi, da cristiani, troviamo intollerabile perché la scelta di testimoniare una fede non può che essere libera altrimenti non ha valore (qualcuno, di sbriscio, lo ricordi a Ruini, Betori e Bagnasco). Per quanto non ci piaccia, il punto è se piace agli Afghani. I Talebani avevano cacciato i signori della guerra dalla regione, Omar aveva cancellato l'oppio (cfr. Ahmed Rashid, Talebani, Feltrinelli 2001). Ora, un intervento internazionale arbitrario di fronte all'intollerabile (vedi Terzo Reich) si assume le sue responsabilità. Credo che l'ONU si debba assumere la responsabilità di aver cancellato un governo che agli occhi dell'Occidente era intollerabile per tirarne su uno "tollerabile", debole, altrettanto retrogrado ma più corrotto, ché almeno Omar era uomo d'antico codice, non voluto dalla sua popolazione (tanto che ha vinto le elezioni con conclamati brogli). Ora, io credo che il banco di prova per un ideale che non voglia essere nevrosi ideologica, di qualsiasi parte sia, siano i soggetti, cioè i centri, i fulcri del valore: esseri umani, animali, ambiente, opere d'arte e giù scendendo. Se un'azione che si vuole ideale peggiora la condizione dei centri di valore, allora è ideologica. Di questo l'ONU deve assumersi la reponsabilità Terzo: non voglio assolutamente generalizzare, ma in ogni caso non mi riferivo a ciò che i soldati statunitensi hanno fatto ad Abu Graib, bensì a ciò che i soldati italiani hanno fatto in Somalia. E per quanto riguarda i valori come l'amor di patria e questo nazionalismo, quello sì troglodita, che prende sempre più piede in Italia, be', non riesco a non vederci la foglia di fico - anche mentale - di un popolo ormai ridotto alla barbarie, all'ignoranza totale e al delirio psicotico. Dirsi "sono italiano" è divenuto il modo di giustificare atti di forza e di furbizia dei quali, popoli civili, chiederebbero ragioni logiche e assiologiche, che noi invece troviamo nel nostro ubriacante dirci "sono italiano" e nel trovare le arti della servitù, già perfettamente nostre come dimostra il Guicciardini, come le più consone, anzi le uniche di cui si debba vivere e inorgoglire. Ma qui il discorso si farebbe molto più ampio. Grazie per la tua prolissità, giustifica in parte la mia. :-)
(Rispondi)
 
 
diefrogdie
diefrogdie il 22/09/09 alle 10:47 via WEB
Caro amico, so benissimo che è velleitario pensare di trasformare un Paese in piena anarchia e ancorato a un tribalismo dogmatico e rigidissimo in una moderna democrazia. Ma questo non significa che se l’obiettivo massimo è sfumato, l’unica alternativa sia un ritiro che saprebbe di resa e destabilizzerebbe ulteriormente la regione. Esiste tutta una gradazione di obiettivi minimi, a livello militare, politico e socioeconomico. Proprio l’azione del contingente italiano a Herat, che si è distinto nell’opera di ricostruzione e per l’attenzione ai civili, può indicare alla coalizione un modo diverso di essere presenti. La “strategia” più efficace è quella di tornare a sostenere l’opera di aiuto e di sostegno alle popolazioni locali, anche con il proprio impegno diretto, vista l’inefficienza e la corruzione dell’amministrazione afghana. Posto questo, il tuo ultimo intervento, caro Jacopo, mi sembra un tantino confusionario. E soprattutto mi pare che risenta di un relativismo valoriale che ti porta ad un paradossale rovesciamento della realtà. Lo dico con il massimo rispetto, ma parlare del Mullah Omar come “uomo d’antico codice” (codice d’onore!?) mi stride parecchio. Certo ogni opinione è ben ammessa, però anche sostenere che “i soggetti, cioè i centri, i fulcri del valore: esseri umani, animali, ambiente, opere d'arte e giù scendendo” dell’Afghanistan siano peggiorati con l’intervento alleato, mi pare francamente inesatto – pensa almeno al grande patrimonio artistico del paese che è stato sistematicamente distrutto dai talebani in nome di una cretina iconoclastia e che ora è tutelato almeno un po’, o alle elezioni che si sono comunque svolte, sebbene viziate da innegabili brogli. Quello che vorrei chiederti - sempre con il massimo rispetto, ci mancherebbe: sei un amico di lunga data – è perché ce l’hai così tanto con le democrazie occidentali (Italia in primis) e con i suoi valori ed i suoi uomini. Non penso sia un sistema perfetto, tutt’altro. Ma è il sistema migliore che l’essere umano nel 2009 dell’era moderna riesca a pensare e realizzare. È perfettibile e migliorabile. È pieno di contraddizioni sociali ed economiche e le sue stesse strutture di base sono fragili e malate all’interno da una deriva amorale difficilmente arginabile. Ma da qui a paragonarla con la teocrazia islamista, al totalitarismo di chi idolatra la morte più della vita, la strada è lunga. Diversi secoli di mezzo. E soprattutto l’età dei lumi che laggiù non c’è mai stata. Tu questo lo sai, ma fai finta di non saperlo. Perché, mi chiedo? Perché accusare il popolo italiano di essere “ormai ridotto alla barbarie, all'ignoranza totale e al delirio psicotico”, perché infangare l’amor di patria paragonandolo al più becero nazionalismo? Solo perché è stato scelto un governo di destra? Anche l’America aveva scelto Bush, poi per fortuna ha chiamato Obama. È l’alternativa democratica, che solo l’Occidente conosce, non le dittature. Ripeto quello che ho già scritto: i soldati italiani periti a Kabul avevano una nazione, una bandiera, un onore e un nome da difendere. Erano eroi capaci di ricordare che esistono i doveri e non solo i diritti, sono lo specchio bello di un popolo che spesso indulge a dipingersi come pavido e opportunista, ma che è invece capace di gesti di grande eroismo. Forse sembrerà strano a molti, ma valori come l’amor della patria, la solidarietà, la giustizia ancora esistono e ancora fanno muovere al sacrificio uomini e donne. E rendono ancora più bella l’Italia. E questo non è nazionalismo. Saluti
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Jacopo il 22/09/09 alle 11:13 via WEB
Ciao Luca, mi sembra di capire che è "confusionario" e anche "relativista", addirittura, ciò che è incompatibile con la tua visione del mondo. E vabbè. Sul "confusionario", visto che non si capisce a cosa ti riferisci (la forma, probabilmente, e hai ragione, ho poco tempo e scrivo in fretta), non posso risponderti. Sul "relativismo" assiologico, be', proprio no, e francamente credo che uno dei segni più evidenti della decadenza e della barbarie in cui brancola questo paese telefascista e mafioso sia l'intolleranza che mostra verso lo spirito critico, l'accusa che gli muove di collusione con il nemico, la banalizzazione di ogni posizione nella sua estremizzazione (tipo "perché ce l’hai così tanto con le democrazie occidentali e con i loro valori ed i loro uomini", quando che io ce l'abbia etcetera etcetera non si può evincere da nulla di ciò che ho scritto). Tutto questo, Luca, che non è politica ma forma mentis, accadrebbe in questo paese anche se ci fosse un governo di sinistra, lo dimostra il fatto che questa è cultura condivisa, una cultura che non dibatte più sui contenuti, ma attacca le metodologie dialettiche in quanto metodologie dialettiche, l'argomentare in quanto argomentare. "Relativista", assiologico per giunta. E vabbè. Lo ha detto anche Ferrara a un'assolutista assiologica come la De Monticelli quando lei ha rivendicato il diritto di decidere in coscienza, quindi sto in buona compagnia. Rimane il fatto che io non ho detto che il sistema Talebano sia migliore delle democrazie occidentali, che le cose che ho detto sul Omar sono vere e documentate, e non basta dire "non è vero" per cancellarle, che i Buddha non sono stati tirati giù per furia iconoclasta, ma immagino che dire queste cose, ancorché vere, sia sbagliato per principio. Sull'età dei lumi che non c'è mai stata ci sarebbe molto da discutere, ma immagino che anche semplicemente mostrare quando e dove si è verificata, significherebbe, in una qualche traduzione delle mie parole, che l'Afghanistan è ora il faro del mondo e l'Occidente l'impero del male, quindi me ne astengo perché vedo che ogni parola che uso viene usata non solo contro di me, che non è una tragedia, ma contro la relazione onesta alla verità. Buon soggiorno in questa bellissima Italia, Luca. Ci vediamo quando torno a PS. :-)
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diefrogdie
diefrogdie il 22/09/09 alle 12:43 via WEB
Avere spirito critico, come tu dici, non significa necessariamente dubitare di ogni verità e cercare ostinatamente altre verità, sostenendo poi che - proprio in quanto minoritarie e d’elite - sono per ciò stesso valide. Non è riferito ai tuoi discorsi, ma credo poco alle teorie dei complotti e al vittimismo come metodo di scontro dialettico, anzi penso sia un segno di debolezza. Comunque, il post si intitolava “Fieri di voi” e siamo finiti a parlare di massimi sistemi. Poco male. Significa che abbiamo tanto da dire. E per parte mia ribadisco con forza quel “Fieri di voi”! Ti ringrazio infine per l’augurio di buon soggiorno in Italia: per me pur con i suoi tanti limiti, l’Italia è bellissima, hai perfettamente ragione. E farò tutto quanto è in mio potere con il lavoro, l’etica, l’educazione e la solidarietà per renderla ancora più bella. Eppoi, lo dico senza doppi sensi, anche per te deve essere bellissima, altrimenti saresti già partito per luoghi migliori. A presto!
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Jacopo il 22/09/09 alle 13:04 via WEB
"Avere spirito critico, come tu dici, non significa necessariamente dubitare di ogni verità e cercare ostinatamente altre verità, sostenendo poi che - proprio in quanto minoritarie e d’elite - sono per ciò stesso valide." Sono assolutamente d'accordo. Infatti non dubito della verità, della quale c'è ben poco da dubitare, dubito delle opinioni, da qualsiasi parte vengano, e ne dubito maggiormente quando non sono suffragate ma semplicemente ripetute, e vince chi ripete di più, quando non sono dimostrate ma semplicemente vengono loro opposti tabù, eventi o persone intoccabili, i "non puoi dire così" che vanno molto di moda in Italia. Paradossalmente, che io ritenga la civiltà occidentale - e intendo la cultura psichica greca, evoluta attraverso la rivoluzione spirituale cristiana, che ha raggiunto la maggiore età nell'Epoca dei Lumi -la migliore in circolazione lo dimostra il fatto che mi sto avvalendo dei metodi socratici che l'hanno fondata, combattendo il relativismo della retorica sofista. Inoltre non ho parlato di verità, ma di relazione onesta con la verità, e ho anche detto che il problema non sono i contenuti, ma le metodologie dialettiche e l'argomentazione, visto, se permetti Luca, che sono stato accusato di essere confusionario, relativista, sostenitore dei Talebani, nemico dell'Occidente, e - implicitamente - bugiardo, senza che sia stato dimostrato in nessun modo che io sia tutte queste cose - ed è questo il problema di forma mentis che mi terrorizza, non le accuse in se stesse - ma continuando a ripetere cose sui valori della patria e della bandiera come se fossero dimostrazioni del mio errore e confutazioni di ciò che ho detto. Quanto all'Italia, che comunque giudico bellissima, me ne andrei volentieri, ma purtroppo lavoro sulla lingua, ed è difficile farlo in un posto dove non si parla italiano.
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diefrogdie
diefrogdie il 22/09/09 alle 13:37 via WEB
Ben per te allora che non sei confusionario, relativista e sostenitore dei Talebani. E, soprattutto, ben per te che ritieni la civiltà occidentale - cioè la cultura psichica greca, evoluta attraverso la rivoluzione spirituale cristiana, che ha raggiunto la maggiore età nell'Epoca dei Lumi - la migliore in circolazione e che ti avvali dei metodi socratici, per combattere il relativismo della retorica sofista. (Vedi, siam piu simili di quanto possa apparire, ad un osservatore superficiale!!!). Io comunque ribadisco quel fiero di essere italiano, che era il titolo originale del post (quì rimane la differenza). Ma basta così, che se ci legge qualcuno sembriamo ridicoli! A presto
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Jacopo il 22/09/09 alle 13:46 via WEB
Ho messo una virgola di troppo e ciò ha causato un fraintendimenyo: era Socrate a combettere il relativismo sofista, il sottoscritto cerca solo di essere un italiano per bene, uno che non va a urlare 10 100 1000 Nassirya, e non appoggia a priori guerre di occupazione, ma che accetta di rendere ragione di ciò che dice e fa e chiede ragione agli altri di ciò che dicono e fanno, che giudico il migliore e più vero servizio alla Patria. Sembrare ridicolo non mi fa paura. Mi fa paura essere ridicolo, e quindi non vedo il pericolo, ma il curatore del blog sei tu. Mi aspetto almeno che si faccia un birrino a ottobrte. Ciao Luca.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Jacopo il 22/09/09 alle 13:47 via WEB
Cacchio quanti errori di battitura, scusa!
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diefrogdie
diefrogdie il 23/09/09 alle 07:51 via WEB
Non ti preoccupare, sono scusatissimi gli errori di battitura, il senso si capisce ugualmente. A presto
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