Creato da: diefrogdie il 27/09/2007
Diario politicamete scorretto di un catto-democratico.
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DIEFROGDIE?Perchè DIEFROGDIE? La storia è lunga. La si può sintetizzare nel modo seguente: tutto sembra nascere da un verso di una poesia (l'immortale "Se questo è un uomo" di Primo Levi). Il verso è "Vuoti gli occhi / e freddo il grembo / come una rana d'inverno", verso successivamente ripreso nella poesia di Scardanelli "Canto di Azatoth II" (http://blog.libero.it/scardanelli), nella quale poesia la rana diviene il simbolo della morte, della sconfitta, del tradimento. Allora muori (DIE) rana (FROG) muori (DIE), perchè la vita nonostante tutto deve continuare. Il curatore del blog
Post n°127 pubblicato il 02 Ottobre 2009 da diefrogdie
Chi si ricorda di Gilad Shalit? Chi si ricorda di Gilad Shalit? Tre anni fa veniva rapito, in un atto di guerra, il caporale israeliano Gilad Shalit. Ogni giorno che passa peggiorano le condizioni del caporale israeliano nelle mani di Hamas. E’ la regola che vale per ogni soldato israeliano rapito dai terroristi. Soldati gettati in una fossa senza luce e in pessime condizioni, vessati dalla propaganda islamica. La scorsa estate, il comune di Roma, in segno di solidarietà con Israele, ha concesso la cittadinanza onoraria a Gilad Shalit.
Lo scambio è previsto per oggi venerdì 2 ottobre. La notizia, proveniente da fonti della sicurezza egiziana, è confermata sia da Hamas sia da una nota dell’ufficio del premier israeliano Binyamin Netanyahu. Da da pensare un po’ che, in concreto, si tratta di uno scambio fra un video, di pochi istanti, contro venti combattenti dedite al terrorismo. Ma tant’è. I mediatori egiziani e tedeschi, coinvolti nelle trattative per la liberazione di Shalit, considerano lo scambio un piccolo passo, ma importante verso la liberazione del soldato, sequestrato dai guerriglieri di Hamas. Israele rilascerà le 20 donne dopo aver ricevuto il videotape, della durata di un minuto, e dopo la pubblicazione dell’elenco dei loro nomi motivata dalla necessità di concedere ai cittadini israeliani di manifestare eventuali obiezioni. Concludo con una piccola considerazione: chi continua a parlare di “occupazione”, si è forse dimenticato che Shalit è l’unico ebreo rimasto in tutta la Striscia di Gaza.
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