Le mie pareti

Post N° 113

Immenso uomo:

Queste strade,

allestite da ignobili burattini consapevoli.

Questi viali di ondulate malizie,

devastati dal sogno eterno e scosceso.

Quei tramonti fioriti,

che hanno sete di fardelli e dissapori.

Tra le mani il fantoccio della mia unanime ombra.

Tra le braccia i segreti che non hanno tornaconto.

Tanti pezzi di cera.

Ed i venti raccontano dal falso al vero.

Le mie dita marciano a tempo,

e sono nuove note.

Sono stoffe di amabile organza,

che attorcigliano i legnosi fori dei tarli.

Sono lune di argenteo raso,

che lasciano spiragli intricati alle speranze.

E rinasco leggera.

Quel trasporto dei sensi.

E con il buio se ne vanno i pomposi miracoli di luce.

Smarrimento.

Confusionale tormentarsi nel solitario pensare.

Allora ti chiedo.

Allora imploro,

ora che nuovamente nei miei occhi muore l’umida stagione delle piogge.

Queste lenzuola dal calore unicamente mio.

Queste mura gelide,

che portano sconforto alla delizia.

Questa preghiera che ha sospiri e mani per raggiungerti.

Come posso camminare,

se l’oscura sensibilità appoggia le sue lame sulle mie caviglia deboli.

Allora aiutami.

Ti prego immenso Uomo.

Salvami.