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IL DORMICCHIA

Post n°182 pubblicato il 02 Maggio 2011 da chinasky2006
 

Foto di chinasky2006



Il Messia Divino è al make-up, nel suo camerino personale di Milano2, pronto ad una stancante domenica di lavori. C’è la beatificazione di Wojtila. E soprattutto il decisivo match di campionato Milan-Bologna, cui presenziare in tribuna d’onore. E’ indeciso se indossare una corona di oro zecchino e la pandrana tempestata di diademi e zaffiri, per la solenne occasione. Il sobrio costume era già pronto per il matrimonio di William e Kate, convinto di dover fare il paggetto assieme a Pippa Middlegton. Poi, proprio mentre partiva alla volta di Londra con un pulmino di intellettuali collaboratori (Rossella, Signorini, Fede, Mora, Vespa, Malgioglio, Otelma e l’Ape regina) gli hanno comunicato che non era invitato. Né lui, né i Savoia, avvezzi ad ubriacarsi come bestie e picchiarsi ferocemente tra loro, durante le cerimonie solenni. L’unto non è gradito, secondo pettegole indiscrezioni, per evitare che, pompetta idrovora alla mano, si avventasse con furia satiriaca sulle tornite e sfrontate chiappe di Pippa, callipigia sorella della sposa.

Quattro ventenni truccatrici in topless provano con mezzi scientifici studiati alla Nasa, a ridare a quelle carni marce apparenze di gioventù ultraterrena. L’adorante plebe lo pretende così, entità senza tempo. L’incontro internazionale col presidente francese Sarkozy è ormai alle spalle, ed ello interroga retoricamente i fidi collaboratori dal fremente deretano prono, su come sia andata. “Un successone! Lei è il più grande statista degli ultimi milletrecento anni!”, si lascia andare un sempre composto Cicchitto con la dentiera semovente, tessera della massoneria in mano ed un sinistro cappuccio calato in testa. Il Messia gongola, con ancora il copricapo da Napoleone che calza dopo i più grandi successi internazionali. Ed ecco il gran successo del Summit: In due minuti vende Parmalat alla Francia. Si piega al bombardamento contro l’amico Gheddafi (con tutto il greggio ciucciato dai francesi, però), ed ancora a quattro zampe, riconosce come i cugini d’oltralpe facciano cinque volte più dell’Italia nell’accoglienza dei profughi. Ci si chiede come abbia potuto proferire quelle imbarazzanti parole da neo schiavi. Probabilmente in cambio di due diciassettenni escort originarie della Guadalupe. Istrionico voltafaccia di un increscioso servilismo vassallo. Uno scodinzolante cagnolino. Inetto ed incapace “Cacasenno” che nella politica estera vale meno del due di picche a briscola, ed in quella interna ha trasferito uno sgangherato bagaglino, volgare, pecoreccio e corrotto, nel Parlamento italiano.  Pipino l’irrefrenabile è però un poco corrucciato, poteva ottenere di più: “Peccato non c’era Carlà! Che Femmina quella! Me la sarei fatta all’impiedi! Ah, se solo si rifacesse le labbra e le tette!”, si costerna agitando i pugni. “Lei è invincibile Maestà nostro! Ce lo ha fatto vedere a quel mangia lumache puzza al naso, chi sono gli itaGliani!”, lo consola Giuliano Ferrara. L’illuminato “maitre a penser” governativo poi prova invano a lappare le pudenda del Monarca, scacciato via come un meticcio di due quintali. Un poco avvilito per il rifiuto, si contenta di concordare col suo duce supremo i domenicali impegni istituzionali. Gli fa ripassare a mente (e che mente!) il discorso da tenere coi porporati durante la cerimonia di beatificazione. "Il Papa che ha sconfitto il comunismo", rimarca l’intellettuale barbuto. Poi scorreggia di contentezza. “Ma come, non li ho sconfitti io, i comunisti? E questo polacco qui mi leva i meriti! Io che merito il Nobèl per la pace e la intitolazione di uno Stadio anche!”, risponde il premierissimo, un poco stizzito. “Stia tranquillo santità, la storia riconoscerà il suo merito”, lo tranquillizza il gran camaleonte. Il Messia imputato di prostituzione minorile, per un impegno così sacro, ripassa una barzelletta sporca da raccontare ai porporati odoranti d’incenso, tra le tante del suo sconfinato repertorio cabarettistico.

Alfine, uno e trino, s’informa sulla politica interna. Faccende delicatissime per il bene del paese tutto: I posti governativi da garantire ai venduti escort parlamentari che hanno mantenuto in piedi il governo. Avranno il giusto premio che spetta agli EROI della patria. Qualche dettame, en passant, alle puttane coinvolte nello scandalo Ruby. Ascolta quindi con attenzione i dettagli del “processo breve o lungo, a seconda. Basta che non si faccia contro il Divino”. E successivamente un'altra epocale disposizione, concernente il testamento biologico degli umani (faccenda che a lui non riguarda, poiché vivrà fino ai 156 anni, congelato e scongelato nell’anno "3000 dopo Silvio"). Catechizza i membri del governo, perché è faccenda che può portare molti voti dei cattolici. Espone la illuminata teoria, con la faccia contrita: “Ognuno avrà libera scelta di sospendere o meno la somministrazione di acqua e cibo. Ed è al contempo espressamente vietato a tutti di interrompere la somministrazione di cibo e acqua ai malati terminali. Anche se hanno deciso il contrario. E’ una cosa difficile da capire, ma ha una sua logica religiosa. Vale lo 0,3 per cento di voti alle elezioni.”. Successivamente viene informato sull’annosa questione referendum sul nucleare. Il factotum obeso sghignazza: “Ce lo abbiamo messo nel culo a Di Pietro. Col cazzo che la suburra voterà! Congeliamo tutto per un annetto, evitiamo referendum plebiscitari, e tra due anni ripartiamo. Ma stia attento, santità, non lo dica ai giornalisti.”. Ovviamente, quello, appena interrogato, rivelerà i retroscena del criminale assassinio della democrazia. Senza correre il rischio d'essere arrestato, mandato al confino o internato in un manicomio criminale. Il premierissimo è giubilante. Anche i vassalli levano le braccia al cielo per questo trionfo della libertà democratica. “Maestà, stiamo lavorando seriamente anche ad un decreto che impedisca le votazioni fin quando il popolo non sarà più afflizionato dall’emozione del momento. Fino al 2036  circa!”. Dichiara il gran consigliere, emettendo un altro peto disumano. Altri applausi. Il governo del fare è in perenne e frenetica attività delinquenziale. Per il bene del Popolo. E poiché il popolo ha votato Silvio Berlusconi, il Popolo è Berlusconi. E si fanno le leggi per Berlusconi, che sarebbe il Popolo. E quelli ancora non vogliono capire l’essenza più liberale di una democrazia moderna. Basta levare una frase di un articolo della costituzione.
Parte alfin alla volta di Piazza San Pietro. E stanco, e non dovendo parlare o scopare qualche mignotta durante la mattinata, hanno evitato di somministrargli gli ettolitri di farmaci giornalieri per muli parkinsoniani dello Utah. Da quando non può più tenere cene eleganti a base di crodini e cineforum colti, deve scegliere la classe dirigente solo nel lettone presidenziale a forma di Colosseo, furtivamente. La sera prima ne ha provinate una dozzina. Tutte assai capaci, politicamente. Ma lo impegno ha fiaccato i poderosi lombi presidenziali, che reggono le redini del paese. Il Messia giunge in piazza San Pietro baciato da un possente sole primaverile, saluta i sudditi con un sorriso mistico. Poi l’imputato di prostituzione minorile si assiepa, confondendosi tra potentissimi cardinali con la gotta. Scambia con loro delicate e superiori frasi dense di spiritualità. Tre barzellette in tutto: Una sui finocchi, l’altra sugli ebrei, e l’ultima sulla passera scopereccia. Quelli rispondono con voce soave, ultraterrena. Quasi avessero un traliccio elettrico ficcato nel buco del culo santo. Lui li imbonisce. Narra delle congiura comunista ai suoi danni, riferisce dell’epocale legge sul testamento biologico tanto a cuore ai vertici ecclesiastici. Incuriosito, osserva tutti quei fedeli con animo assorto verso l’alto, ed immagina il giorno in cui anche lui sarà nominato Santo. Un giorno lontano, qualora decida per sua volontà unica, di abbandonare queste umane sponde dense d'odio ed acrimoniosa invia comunista. Canti gregoriani, preghiere ed inni sacri, attorno a lui. Il novantenne Napolitano è vispo e saettante. Lui, l’unto del signore, fiaccato da una notte di frenetici lavori del buon governo, bagordi fellatori ed amplessi innaturalmente indotti da pompe idrovore, si abbandona ad un ristoratore sonno. Dormicchia innanzi al feretro del futuro santo, circondato da uomini di fede. Sogna un mondo migliore dominato dall'Amore. Una quindicina di ragazze in topless ed un’accogliente fica di tre metri che lo accolga come un putto nella bambagia. E se la ronfa beato.

 
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