Creato da: chinasky2006 il 01/08/2007
A sud di nessun nord...

 

In the death car

 

Ultime visite al Blog

margaritorobertoautosport156natalydgl7Donato45michelelaurenti89bradipo_79kiss_and_knifeLorenzo_Favilli4ever72arcenciel13seeronluigi230393tigredellapadaniaandre.cosemarkomanetti
 
Citazioni nei Blog Amici: 11
 

 

 
« COME TOPI NELLA STIVANESSUNA SCONFITTA, SOLO ... »

LA GIORNATA DELL'ORGOGLIO SERVILE

Post n°186 pubblicato il 09 Giugno 2011 da chinasky2006
 

Foto di chinasky2006

Nella Villa del sultano adibita a quartier generale belligerante del governo delle moderazioni talebane, si susseguono, frenetici e rutilanti, incontri e delicatissimi vertici di geopolitica. Il premierissimo ci ha l’espressione del pesce bollito. Poi, zac! Due infermieri gli somministrano due ettolitri di essenza vitale scippata a qualche pensionato senza denti e quello si rianima. Via, con funambolici e strategici summit fiume, interviste, impegni istituzionali. Sbadiglia, rischia di cadere, ha gli occhi sbarrati di un vecchio malato dell’ospizio attorno a brandelli di plastica. La tragica immagine di un despota pazzo, convinto di essere giovane, immortale e senza tempo. Persino amato, da qualche servo galoppino ed un manipolo di indegne troie arriviste a pagamento. Altre sedici dosi di viagra per pachidermi rhodesiani, e riparte di slancio. Un bungabunga volante con una trentina di diciottenni mignotte reclutate di fresco. Perché dal morbo di senile demenza satirica, proprio non riesce a guarire. Ci vorrebbe un Muccioli della figa. Ha solo cambiato la location, da villa grazioli ad un magnifico palazzo adibito a futura sede dell’Università delle libertà. Uno scenario romantico e lussureggiante. Le studentesse si portano avanti e iniziano a prodigarsi sulle decrepite carni dello squilibrato.
Dopo il rituale godereccio, ancora un altro summit notturno. E cosa di diranno l’ottuagenario puttaniere col cervello in pappa e lo sbiascicante padano lucido quanto una tartaruga inferma nella stagione letargica? Un cazzo. Assolutamente niente. Ma debbono farsi vedere attivi, impegnati, proattivi. Solerti nell’agire per il bene della nazione. Certo. Come vivacchiare, inventandosi stratagemmi per placare la suburra e convincere alla pazzia propagandista anche quel Tremonti che taglieggia ovunque per evitare la catastrofe. Il Divino invece pretende meno tasse, nuovi soldi da prendere chissà dove. Il padano rais da nosocomio, assieme ad un drappello di semianalfabeti ministri verdi, spergiura fedeltà alla missione suprema: Galleggiare e salvare le chiappe molli del sultano, boccheggiante come un capodoglio spiaggiato. In cambio di qualche ministero al nord ed altre barbarie di contorno allo scellerato patto di vendita dell’Italia. Alcuni raffinati politologi narrano di una Lega che si dissocerà. Pazzi anche loro. Dove lo trovano un altro da spolpare e ricattare a dovere? Agli spetazzanti padani da osteria, tutti rutti ed aerofagia mentale, conviene prolungare la produttiva agonia del malato mentale. Terrificante. Giusto qualche confronto sui referendum. Non ci hanno le idee chiare. Dicono che sono assai importanti e non daranno alcuna disposizione di voto. Poi provano con goffi tentativi e ricorsi last minute alla Corte, a cancellarli. Incitano a non andare a votare, anzi sì. Non hanno valenza politica, ma forse anche sì. Ascolteranno l’opinione degli italiani. Ma per il legittimo impedimento, no. Non accetterà il risultato. Preventivamente. Può uno che fa una dichiarazione simile, aberrante ed eversiva come centinaia solo nell’ultimo periodo, rimanere a piede libero? Un delirio continuo, Alla fine dichiara che non andrà a votare. Qualcuno si mette le mani nei capelli. Sapendo che tutto ciò che tocca, ultimamente, diviene sterco secco, il difficilissimo quorum del 50% rischia d’esser superato di slancio, arrivando addirittura al 70%.
Nella Pdl danno proprio intenzione di voler mutare pelle, dopo la batosta elettorale. Diventare un partito democratico e non più plebiscitaria venerazione dell’onnipotente. Sembra. Perché poi per democratica ed unica decisione irrevocabile dell’infallibile, viene proclamato un segretario del partito. Già, un segretario e non più un messia eletto per acclamazione bulgara. Nominato democraticamente dal messia, però. Parrebbe una barzelletta. Ve lo ricordate? (no, immagino) “Anche noi ci abbiamo le nostre primarie!”, afferma con gran contentezza. L’unto decide, gli altri obbediscono. I gerarchi applaudono la decisione del “primario”. Il nome del designato è Angiolino Alfano, per meriti acquisiti sul campo grazie alla proditoria ed implacabile attività di inventore di leggi salva-premier dalle patrie galere degli umani. Il Monarca è rasserenato. Finalmente ci sarà un fantoccio parafulmini, giovane ed accattivante. Sebbene lo preferirebbe con un bel trapiantino di capelli, come ammette lo stesso neo segretario ombra un filo imbarazzato. 
Ma non hanno intenzione di riposarsi. Ancora impegni notturni, notte tempo. Il senatùr si porta anche il "trota". Un summit governativo col trota. Dove avverrebbe tutto ciò? In Botswana se la ridono. Il governo del fare è a torto accusato d’essere il governo della paralisi totale. E invece ci tiene a dimostrare il contrario. Il despota, dopo raffinatissimo studio socio-politico, aveva individuato in “Annozero” (una trasmissione tv), i reali motivi della sconfitta elettorale e verso cui prendere urgenti provvedimenti. Una ossessione continua: Giudici, comunisti e Santoro. Se li porterà anche all’inferno. Mezza giornata e…detto-fatto: La cacciata del lazzarone Santoro e la sua redazione-cricca di perigliosi sovversivi. Giubilano ed esultano al quartier generale. Partono tappi di champagne costosissimo. Il sultano rotea i pugni al cielo per questa dimostrazione di efficienza e rapidità nel risolvere i problemi del paese. Si congratula coi suoi sottoposti, stringe mani e continua a giubilare stretto tra due prostitute magiare. “Finalmente, non se ne poteva più! Una trasmissione micidiale! Quasi per caso, me la sono registrata con un mangianastri ed ho visto cose inaudite: C’erano giovani senza lavoro, mamme che non potevano portare i figli all’asilo, disoccupati, cassintegrati, gente senza casa…che indecenza, cribbio! Sembrava di essere in Africa! Non mostrano come la mia Italia invece è un paese che sta bene, benone”. La perpetua Fede gli porge l’andamento delle sue aziende. Un trionfo, profitti da capogiro. L’Italia muore, le aziende chiudono, gli imprenditori si vendono le otturazioni d’oro e si buttano dalla finestra, ma i suoi possedimenti invece vivono un periodo di florida ascesa. “Che vi avevo detto? Stiamo benissimo, un’ascesa inarrestabile delle mie aziende! E poi, cianciano di disoccupazione, sapessero quante neolaureate ho lanciato nel mondo del lavoro e della politica!”. E intanto assurge alla tetta rifatta di una ventiduenne bocconiana futura sottosegretaria.
Seguita a distruggere ed affondare tutto, mentre ello galleggia. Resiste come un satropo inaffondabile. Esattamente come uno stronzo di cane. Malato, plurimputato e ricattato da tutti. Ma rimane lì. L’Italia muore ed un gruppo di parlamentari, contro qualsivoglia dignità intellettuale, vota e si prodiga in indegne leggi salva-despota. Altri servi, quelli della Rai, suicidano l’Azienda pur di compiacerlo. Il servizio pubblico ha una trasmissione non omologata alla venerazione tipica dei regimi più ridicoli? La si fa fuori. Pazienza se garantiva introiti ed ascolti impressionanti che da soli tenevano in piede l’azienda. Lui comanda, ed i servi agiscono. Si suicidano per lui, i servi kamikaze del potere. Parlamentari, funzionari rai, italiani. E via invece con miliardari esborsi per programmi che seguono, a limite, due tafani morenti e lobotomizzati, quelli di Ferrara o Sgarbi. Mentre Minzolini e le sua servile propaganda da istituto luce, ha come spettatori solo quelli che accendono la tv a quell’ora. Alcune tv, quelle che quando le accendi, parte in automatico il primo canale. Il fantoccio fa terra bruciata attorno, distrugge ogni cosa e lui galleggia. Come un stronzo di cane, appunto. La Rai con questa suicida decisione epurativa perde miliardi su miliardi. E a lui cosa fregherà? Gli spettatori passeranno a mediaset, che tanto è sua. Al limite pagherà il servizio pubblico, pagheranno gli italiani quindi. Ecco la magnifica rivoluzione liberale che aveva in mente, quella che domina l’agire intimo di questo folle. Verrebbe, sconsolati, da chiedersi come gli italiani abbiano potuto farsi governare da un simile squilibrato criminale. Credendo addirittura che potesse fare il loro bene. Anche Hitler fu eletto democraticamente, mi suggerisce qualcuno. Intanto Santoro andrà a La7 o su Marte. Al pazzo despota continua a sfuggire la grande rivoluzione di Internet. Il passaparola e quanto le cose si sappiano anche con simili editti tremebondi. C’è internet, ma anche la massaia di Cinisello, se vuole, Santoro lo vede a La7. Che ne saprà il pu-pazzo. E’ come Gheddafi, Mubarak e gli altri tiranni, che hanno sottovalutato la rete. E continua a darsi la zappa sui piedi con atti così sfacciatamente riprovevoli.
Grandi assenti nei festeggiamenti in villa, sono i paladini dell’informazione libera. Impegnati in un convegno terrificante. L’orgoglio servile e venduto, di gente che si dichiara giornalista. Indipendente come tutti i giornalisti. Qualcosa che fa accapponare la pelle. E non soltanto guardando quelle facce che sono un coacervo di orrore, meschinità, becera mistificazione venduta al padrone. Provate a guardarli due secondi nella foto. Rimandano ad un’idea di putrescente e disgustosa bruttezza. Fisica ed interiore. “Servi liberi”, si definiscono. Si potrebbe pensare a dell’autoironia. Il gran pensatore ideologo Ferrara, cui qualcuno deve aver fatto credere di essere un intellettuale, pontifica dal palco. Applausi e finte critiche bonarie all’Onnipotente. “Silvio torna a farci sognare!”, gridano. Applausi, ovazioni, peti. Il tutto con un’effigie cartonata di Silvio, posta sul palco. I servi liberi. Un conato di vomito sorge spontaneo, ed implacabile.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963