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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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La spontaneità non è semplice istintualità, automatismo...

Post n°575 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da Praj
 

Quando si può dire che qualcuno è più o meno spontaneo?
Cos'è  che fa la differenza fra due azioni e
 una che appare spontanea, istintuale e una che sembra condizionata?
Si crede che la spontaneità sia solo un agire senza pensare, un comportamento non titubante,  l'esprimere un impulso emotivo senza remore.
Per me invece è qualsiasi azione o sentimento che sorge dal senso di non essere l'ente personale che compie l'azione, che esprime il sentimento, che concepisce il pensiero.
Secondo me è nella misura in cui si sente veramente di non essere quest'agente personale che si è più o meno spontanei.
Dunque, se lo si sente totalmente, si è totalmente spontanei.
Al contrario, chi non è consapevole di ciò, anche se sembra spontaneo, è relativamente automatico. La questione quindi consiste non nella mera naturalezza dell'atto ma nella consapevolezza che lo sostiene.
L'automaticità, per quanto genuina possa sembrare, è sostanzialmente sempre meccanica, inconsapevole. L'autentica spontaneità, invece, è illuminata dal sentire consapevole che non siamo noi a fare, ma piuttosto che siamo agiti da una Forza e Intelligenza superiore di cui noi possiamo solo essere strumento cosciente sovrapersonale e presenza testimoniante.

 
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