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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« ESSERE INTERI, ESSERE VERINEMMENO L'ACCETTAZIONE ... »

In equilibrio fra le oscillazioni

Post n°584 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da Praj
 

Tempo fa credevo che gli accadimenti che mi succedevano fossero dovuti ad un continuo avvicendarsi di cause ed effetti sui quali potevo avere la possibilità di scelta. Dunque pensavo fosse giusto scegliere solo ciò che ritenevo il bene e che rifiutassi il suo opposto.
Non riuscivo a vedere che in tutto quello che accadeva era sempre presente l'alternarsi di eventi opposti. Potevo per esempio ritirarmi e dimorare in un spazio di solitudine e sentirmi appagato. Oppure potevo lasciarmi coinvolgere dai richiami del piacere dei sensi e poi rimanerne deluso o frustrato. Non avevo mai la comprensione adeguata per rendermi conto che in me c'erano oscillazioni costanti, come quelle di un pendolo. Continuavo a pensarmi in una sola maniera parziale, unilaterale: mi consideravo sostanzialmente giusto, umanamente buono, bravo, comprensivo... 
Era però come se cercassi, assurdamente, di costringere il pendolo a fissarsi da una parte sola. Ero perciò sbilanciato perché escludevo l'altra parte di me meno presentabile.
Il rimedio a questa forzatura è stata la consapevolezza, che consiste nello sperimentare la vita senza che la mente opponga resistenze di sorta a ciò che siamo. Solo così ho potuto comprendere meglio il miracolo di contenere in me le contraddizioni e il paradosso degli opposti.
Ho accettato perciò di vivermi anche altro: il contrario di ciò che reputavo d'essere. Solo con questa inclusione e integrazione delle polarità ho potuto essere realmente libero di scegliere le mie esperienze, perché non mi opponevo più al fatto di avere in me anche quello che era diverso da ciò per il quale avevo optato di rappresentarmi.
L'energia a questo punto poteva fluire in modo più armonioso. Ero più autentico, onesto.
Questo spirito di accettazione mi ha permesso altresì di affrontare con consapevolezza qualsiasi aspetto o situazione, per quanto spiacevole fosse. Mi ha permesso di rendermi conto che tutti quegli eventi o aspetti minacciosi e terribili che mi preoccupavano erano sempre esistiti nel mondo e dentro di me. Che non potevano mai scomparire, perché appartenevano alla mia umanità, all'umanità del mondo.
Realizzavo, constatandolo nel quotidiano, invece che erano state le mie reazioni meccaniche di paura, di insicurezza, di ansia a lasciarmi. Ero in un equilibrio dinamico.
Avevo dunque imparato ad evitare o ad attraversare, a non restare più invischiato nelle emozioni disturbanti, negative. La lotta interiore si era dissolta. Le tensioni andavano sempre più attenuandosi.
Avevo capito come modificare i miei stati d'animo e le mie esperienze, mediante la comprensione della mia relazione col mio stato di consapevolezza.
La saggezza, frutto maturo della consapevolezza, è dunque per me il più alto stato dell'essere perché capace di contenere, disposto ad accogliere, in sè tutto quello che non è comprensione, che non è amore.
Ecco perché andrebbe ricercata, ognuno a modo suo, durante questa grande avventura esistenziale. Trovarla è una grande benedizione.

 
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