La valli della stupidità umana sono assolutamente basilari affinché possano emergere le vette del genio. La quantità e la forma della stupidità, inoltre, sono inversamente proporzionali alle manifestazioni dell'intelligenza: tanto più è diffusa e ottusa la stupidità nei molti tanto più ristretta e acuta l'intelligenza nei pochi.
La stupidità è lo sfondo necessario che permette il rilievo dell'acume.
Se non ci fosse questo dislivello la piattezza della mediocrità renderebbe la vita una pianura.
Mancherebbe alla realtà quello spettacolo offerto dalla bellezza del picchi, che in verticale si stagliano gloriosi sull'orizzontale linea dell'esistenza.
La natura comunque compensa abilmente la stupidità perchè le offre il dono del non rendersi conto di sè, evitandole l'autoriflessione profonda. Mentre all'intelligenza, nella misura in cui è più elevata, l'accompagna con una pena che deriva da un senso sempre più forte del suo limite. Limite massimo che illumina l’intelligenza quando essa ammette la sua totale impotenza a conoscere il Mistero dell'Esistenza.
Quando dall'intelligenza sorge la Conoscenza dell'Ignoranza.
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:31
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24