Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Narcisismi

Post n°368 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da Praj
 

Ci sono tre narcisismi fondamentali dei quali siamo più o meno vittime: uno riguarda l'aspetto corporeo, l'altro quello mentale e infine quello spirituale.
Il narcisismo che riguardo il corpo è un forte sintomo di limitatezza mentale: si è in assoluta adorazione e contemplazione solo di un involucro, di un simulacro di bellezza e per questo,
 sostanzialmente, si vive in una oscurità interiore, identificati solo con forme di noi stessi, che vanno dalla più grossolana a quella più sottile.
Il narcisismo mentale con il suo mostrarsi compiaciuto del suo sapere  intellettuale, a sua volta, copre la pochezza spirituale, essendo succube della vanagloria del prodotto dei propri pensieri. E questi non danno spazio a qualcosa che li trascende e che potrebbe emergere, solo che si desse più attenzione al Silenzio della mente.
Infine quello spirituale, quello più sottile e nascosto, è il segno quasi certo d' ignoranza dell'essenziale. Esso si gratifica orgoglioso e fiero di conquiste e traguardi raggiunti, perdendosi nell'ultimo tratto di strada che porta all'incontro con il Cuore del nostro Essere.
Comunque si sia narcisi, si è in qualche modo limitati, e questo fa sì che non possiamo conoscere la vera realtà di noi stessi.
In noi coabitano in varia misura tutti e tre questi narcisismi; tutti e tre sono espressioni di egocentrismo, seppur su piani diversi. Starebbe a noi riconoscerli e liberarcene quanto prima, se vogliano ritornare veri, spontanei e semplici, manifestazioni di una reale bellezza del corpo e dell'anima. E non meri artefatti ipnotizzati da uno smisurato quanto sciocco senso di sè personale.

 
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Commenti al Post:
andy571
andy571 il 06/12/07 alle 16:09 via WEB
Ottima riflessione. Concordo pienamente: la spontaneità è l'antidoto e la soluzione. E anche chi si umilia volutamente è un narcisista "alla rovescia", sempre e comunque centrato su di sè. Riconoscere invece il valore del nostro corpo, che è il nostro tempio divino, della nostra mente, capace di calcoli e speculazioni raffinatissimi, e del nostro spirito, che è il veicolo per congiungersi al Tutto, non è narcisismo ma semplice gioire della meraviglia di ciò che siamo. Un saluto :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 06/12/07 alle 19:18 via WEB
Sottoscrivo le tue significative osservazioni, che arricchiscono il post con un ottimo commento. Grazie e un caro saluto. :-)
(Rispondi)
morbida1dgl
morbida1dgl il 06/12/07 alle 17:33 via WEB
C'è il narcisismo patologico invece che comprende tutti punti da te elencati, ed è inconsapevole proprio perchè c'è un' assenza di coscienza..In quel caso l'anima è "latitante". Namastè
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 06/12/07 alle 19:25 via WEB
E' vero ciò che dici: c'è anche una patologia che si estende sui tre livelli e che può essere più o meno marcata. In quel caso la situazione si fa piuttosto complicata e di non facile risoluzione. Questo a causa dell'estremo attaccamento all'immagine che ci siamo fatti di noi stessi e che si è concretizzata nella nostra psiche e nella quale siamo pesantemente identificati, avendo in essa investito molta della nostra energia. Namastè e grazie. Buona serata :-)
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NowHere7
NowHere7 il 06/12/07 alle 20:58 via WEB
Namasté...
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 06/12/07 alle 21:07 via WEB
Namastè e grazie... ;-)
(Rispondi)
leooleo0
leooleo0 il 07/12/07 alle 01:06 via WEB
Una tale riflessione,merita una domanda in ognuno di noi,seguita con una risposta individuale.La soluzione sarà l'indice della nostra spontaneità,semplicità,e vericità...sempre se lo vogliamo....ottimo argomento carissimo Praj un saluto con una stretta di mano Leo
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 07/12/07 alle 09:17 via WEB
Caro Leo, hai detto una cosa molto importante. Ognuno di noi, io compreso, dovrebbe onestamente specchiarsi nella Coscienza pura che abbiamo dentro e domandarsi dove il suo narcisismo si manifesta. Come e perchè. Su quale piano giganteggia più o meno. Sarebbe un occasione per ridimensionare la propria auto immagine gonfiata e un buon metodo per ritornare alla semplicità, alla genuina umiltà. Cioè, all'essere quelche si è, e non maschere ad uso e consumo per il teatro della commedia umana. Ricambio con piacere la stretta di mano, sorridendoti. Grazie per il prezioso commento. Ciao! :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 07/12/07 alle 16:44 via WEB
sempre belli i tuoi post. Quando parli di narcisismo spirituale posso dirti che hai ragione ed è terribile esserne consapevoli. E' come se avessimo superato una soglia proibita, come credere di vedere e invece accorgersi di aver il cannocchiale puntato all'indietro e siamo nel passato automaticamente...sempre pronti a rincorrere i sogni, sempre pronti a guardare se stessi...
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 07/12/07 alle 17:40 via WEB
Io penso che quello spirituale sia il più difficile da riconoscere fra i narcisismi. Perchè è nascosto sotto veli che confondono, che cercano di mostrare solo i begli aspetti, i buoni intenti... Occorre molta onestà per saperne vedere le espressioni sottili, spesso appena percettibili. Comunque ritengo che, come sempre, le cose, anche e soprattutto in questo caso, vadano prese con senso dell'umorismo, leggerezza, senza sensi di colpa. Un gioco serio, ma non serioso, onesto con noi stessi. Il coraggio di guardarci veramente per quel che siamo... e accettarci, senza però giustificarci e indulgere nella finzione. Un caro saluto. :-)
(Rispondi)
 
 
sofiastrea
sofiastrea il 07/12/07 alle 17:56 via WEB
Nulla è difficile se s'incontrano amici come te, riesci a spostare quei veli...l'umorismo arriverà se vuole ma credo comunque che ognuno ha il suo destino anche meschino, forse, l'importante è non rimurginare contro nessuno, non è rassegnazione è adattamento...un abbraccio e ciao :-)
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 07/12/07 alle 18:24 via WEB
Certamente...ognuno ha il suo destino che, paradossalmente, viene vissuto in una luce diversa se nel cuore c'è la rassegnazione invece dell'accettazione. Ricambio di cuore l'abbraccio. Ciao! :-)
(Rispondi)
niedda
niedda il 07/12/07 alle 17:41 via WEB
Namasté
^__-
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 07/12/07 alle 18:24 via WEB
Namastè, cara Niedda. ^_-
(Rispondi)
hunkapi_genova
hunkapi_genova il 07/12/07 alle 23:00 via WEB
Ciao, ti auguriamo un bellissimo fine settimana.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 08/12/07 alle 09:56 via WEB
Ricambio l'augurio. Grazie. :-)
(Rispondi)
sada59
sada59 il 08/12/07 alle 00:04 via WEB
ciao, molto bello il blog, interessanti gli argomenti trattati,bello il modo di esporli.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 08/12/07 alle 09:59 via WEB
Mi fa piacere l'apprezzamento sul blog e per questo ti ringrazio. Ritorna a trovarmi... ne sarò lieto. Un sorriso :-)
(Rispondi)
stellaserenity
stellaserenity il 08/12/07 alle 18:16 via WEB
Credi ci si possa liberare veramente dell'egocentrismo? Io me lo chiedo spesso, come dici tu in noi coabitano varie forme di narcisismo ma credo che per liberarcene dovremo aspettare di liberarci della materia. Forse è la mia limitatezza a dirmi questo, però mi accorgo che ciò che spesso ci fa piacere è proprio ciò che gratifica l'ego e liberarsi dell'ego mi sembra un qualcosa di momentaneo, un qualcosa che può avvenire in alcuni momenti ma poi l'ego torna...tu credi ci si possa liberare? Ciao! ;)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 09/12/07 alle 10:47 via WEB
Anche secondo me, no. S'impara a convivere con esso, a dargli un peso sempre meno importante, a lasciarlo giocare in maniera che faccia sempre meno danni. Dalla mia esperienza ho potuto constatare che se lo accetti tende a perdere forza, pian piano si sgonfia e diventa un palloncino che non vola più. Con l'espandersi della consapevolezza si riduce e diventa un fuoco fatuo. Sbagliato invece è, secondo me, combatterlo direttamente: si rafforza immediatamente, nascondendosi sotto un altro aspetto. Per questo va accettato e va riconosciuta la fonte del suo nutrimento. Quando ha perso la sua predominanza e realizza che non può avere più il suo potere, tende ad acquietarsi. Al massimo è un'ombra che ci può accompagnare, che vive di echi e ricordi, me non influisce sulla presenza del momento. Nel momento che non è più padrone, ma servo... la liberazione sostanziale è avvenuta. Un abbraccio e ciao. :-)
(Rispondi)
 
 
stellaserenity
stellaserenity il 09/12/07 alle 12:02 via WEB
Grazie per la tua esaustiva e incoraggiante risposta.E' un argomento che mi interessa molto. Combattere l'ego è una lotta che porta via tante energie e senza il risultato che ci si auspica, la trasformazione del "padrone" al "servo" è un'intuizione illuminante che ti ringrazio di aver condiviso. :-) Ti abbraccio!
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 09/12/07 alle 13:34 via WEB
Questa è una ipotesi di "lavoro" che è stata offerta anche a me da vari Maestri e insegnamenti. L'ho praticata e sperimentata nel tempo e ho visto che ha dato dei risultati. Ha fatto cessare, innazitutto, la lotta interiore fra ciò che sono e quello che credevo di essere o che volevo che gli altri credessero di me. E gradualmente è emerso un senso di pace, serenità e comprensione. Che inevitabilmente poi è diventata anche compassione... per sè e per l'altro. Ciao, cara amica. Ricambio l'abbraccio. :-)
(Rispondi)
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