Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Un nome spirituale... perchè no?

Post n°534 pubblicato il 13 Dicembre 2008 da Praj
 

Si discuteva con amici in un Forum sull'importanza che poteva avere o meno un nome spirituale per un ricercatore. Ognuno esponeva la sua opinione. Al che , sommariamente, ho voluto esporre il mio tragitto rispetto ai nomi che hanno tracciato il mio cammino e ho usato come timone e bussola metafisica. A me è andata così. In estrema sintesi questi sono stati i passaggi che mi sono accaduti.
Sono stato discepolo di Osho e , ancora prima d'incontrarlo personalmente nel 1980, l'anno precedente avevo chiesto di diventare suo sannyasin per corrispondenza, dato che in quell'anno  non potevo andare in India a ricevere direttamente l'iniziazione.  Anche all'epoca rra possibile chiederla anche in questo modo, ma non era detto che si fosse accettati sempre e comunque. Mi fu dato il nome di Dhyan Claudio.
Passarono tre anni e maturai diverse e forti esperienze meditative, e sentii forte il bisogno di cambiare nome più consono alla mia crescente consapevolezza. Scrissi ad Osho che il mio ego, per motivi che adesso non sto a spiegare, voleva chiamarsi Dhyan Prajna. Mi rispose affermativamente e mi diede la Sua benedizione. Usai questo "trucco" del nuovo nome per lavorare su di me ancora per parecchi anni, fino a quando questi perse la sua funzione stimolatrice, di pungolo e richiamo.
Arrivai, dopo un rinnovato entusiasmo nella ricerca interiore, a scoprire il mondo neo Advaita... e  la mia ricerca attinse a nuove e più profonde risorse.
Si crearono nuove intuizioni e una Comprensione che mi condussero al Riconoscimento... dell'Essenza.
Spontaneamente mi sorse la voglia di darmi giocosamente un nome spirituale che sentivo come segno, suggello, di un naturale Compimento: ed ecco che mi chiamai Prajnaram.
Non c'è però più identificazione egoica in questo nome... semplicemente è accaduto! Non posso più essere identificato, ora, come potevo essere stato identificato in passato.
Tuttavia, alla luce della mia esperienza e osservazione delle cose, credo che avere un nome spirituale possa "servire": perchè il suo significato è una guida, un punto di riferimento, un anelito... una sorta di presenza che ci richiama ad un impegno assunto con  noi stessi, in modo particolare, intimo.
L'importante, per me, è non prendersi troppo sul serio, capire che il nome è solo un espediente, uno strumento evocativo, per "giocare" nel mondo spirituale; e che potrebbe essere lasciato tranquillamente quando si vuole e senza problemi. E' una specie di pelle psicologica, un vestito da Viaggio.
Poi capita che nella confidenzialità amicale si possa anche ridimensionare la eventuale pomposità di un nome altisonante: ecco che ci possiamo ritrovare con nick come Praj...
Se invece a qualcuno non interessa usare nessun nome va benissimo lo stesso, dato che è una faccenda, un espediente puramente soggettivo per caricarsi, per ricordarsi, per "divertirsi"... per ritrovarSi e ritornare a Casa.

 
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Commenti al Post:
sofiastrea
sofiastrea il 13/12/08 alle 13:25 via WEB
potrei essere "qualcuno" a cui non interessa un nome...non è così possono chiamarmi come desiderano, mi è stato detto che sono irritabile, ecco potrebbe essere il mio nome "irritabile", irascibile, controllata, incerta, ma anche paola o sofia...non sono identificata ad un nome un tempo mi avevano dato un nome, bello, ma non mi apparteneva era il nome di chi me lo aveva dato, era suo rispecchiava la sua esistenza...l'ho stracciato e bruciato per prendere astrea e sofiastrea, più quieto cosa di cui avevo bisogno...ora non mi importa più, posso regalarlo ciao un sorriso :-)
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Praj
Praj il 13/12/08 alle 14:25 via WEB
Se la cosa va bene per Te, va bene per tutti. Non è un problema per nessuno. Lo stracciare il bruciare però, secondo me allora, comportava ancora un certa rabbia, inqueitudine. Si poteva lasciarlo, semplicemente. Forse l'avevi richiesto e ti era stato dato per questo, in amicizia... Ora ti sei chiamata Sofiastrea e non "irritabile" : avrà pure un qualche senso per te questa scelta? O potresti chiamarti indifferentemente "irritabile"? Un sorriso. Ciao! :-)
(Rispondi)
 
 
sofiastrea
sofiastrea il 13/12/08 alle 14:34 via WEB
certo a quel tempo c'era rabbia e l'ho lasciato per quello, sofiastrea nasce da quelle ceneri non ha alcun significato , non farmi più intelligente di quel che sono, nasce per caso suonava bene tutto qui, ora ed è di questo che parlo non ha nè significato nè importanza un sorriso ciao :-)
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 13/12/08 alle 14:56 via WEB
Tu dici: "sofiastrea nasce da quelle ceneri non ha alcun significato , non farmi più intelligente di quel che sono, nasce per caso suonava bene tutto qui, ora ed è di questo che parlo non ha nè significato nè importanza." Non so quanto tu sia intelligente... non posso saperlo, ma non credo che, per quanto ci si possa sottovalutare, le cose si fanno e si scelgono così, senza un minimo di senso, senza un qualche significato simbolico, senza nessuna importanza psicologica personale, soggettiva. Poi, tutto può essere... e può bastare che un nome suoni bene, e sia finita lì, non lo escludo. Ma qui però si stava parlando del "valore" che può assumere per un ricercatore spirituale l'adozione di un nome spirituale. Non solo di un un semplice nick da forum o da blog. Ciao, Paola! :-)
(Rispondi) (Vedi gli altri 4 commenti )
 
 
 
sofiastrea
sofiastrea il 13/12/08 alle 15:05 via WEB
non conosco valore in ciò che faccio, si il mio è un semplice nick che uso sui blog,sui forum tutto qui...comunque è quello che dicevo sin dall'inizio, volevo rimarcare che l'unico nome spirituale che ho avuto ho dovuto bruciare perchè trasportava con sè energia che non mi apparteneva. Stop Buon w.e. :-))
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 13/12/08 alle 15:18 via WEB
Lo stop lo sta dicendo "irritabile", forse? :-))
(Rispondi)
 
 
 
sofiastrea
sofiastrea il 13/12/08 alle 15:30 via WEB
ti ho già detto che sono gli altri che stabiliscono questo, quindi vedi tu ...personalmente sono serenissima, se vuoi chiamami irritabile :-))))
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Praj
Praj il 13/12/08 alle 19:04 via WEB
Ok. no problem. :-)
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atisha0
atisha0 il 13/12/08 alle 14:42 via WEB
Il Nome si deve adattare al più intimo obiettivo.. la sua traduzione rappresenta così il Nome e il Destino del discepolo, del sannyasin.. è il Nome in cui l'individuo trattiene nel suo Cuore l'anelito che accudisce come un mantra personale afFidatogli da un maestro, guida o "autorità" riconosciuta... o che Si affida egli stesso perchè risonante con il suo cammino spirituale. Il Nome sprituale è un nome/guida.. un ricordare dove bisogna andare, cosa bisogna raggiungere, tendere le braccia, senza guardare più il passato, rinunciando allo stesso.. considerando solamente il Viaggio da Compiere.. Questo in sintesi..(dal forum..) ciao PrajnaRam :-))) buon we
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 13/12/08 alle 15:06 via WEB
Sono d'accordo. Se il nome non lo senti "Tuo" non ha potenza, non serve. Che ti sia dato o che te lo dia tu stesso lo devi assumere come un "impegno" con te stesso, altrimenti non ti da forza e coraggio, nei momenti in cui la mente e l'ego ti conducono altrove, nelle paludi dell'inconsapevolezza, nei deserti mentali del dolore e solitudine, quando ti percepisci lontano da Casa. Grazie del significativo commento, il quale denota lo spirito con cui brillantemente hai usato il grande nome che ti sei data. Namastè, Atisha! _/|\_ Che sia un altrettanto buon week end per te. Ciao, Ati! ;-)
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jerah23
jerah23 il 13/12/08 alle 15:17 via WEB
concordo solo se si capisce il senso e l'ordine impartito dalla stessa Essenza Una e non dalla mente che ne fa dono. trovo sia terapeutico e che influenzi senza ombra di dubbio, ecco perchè c'è chi rifugge questa opportunità. ciao :)
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Praj
Praj il 13/12/08 alle 15:23 via WEB
Per me, è comunque sempre l'ego che vuole o rifugge il nome spirituale. Se si è consapevoli di questo, lo si può assumere in chiave "strumentale", senza problemi. La pulizia e l'utilità dell'operazione poi dipende tutta dallo spirito con cui si fa e si porta avanti. Un sorriso e ciao. :-)
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verdiana.ad
verdiana.ad il 13/12/08 alle 18:34 via WEB
Ho preso il mio nome in assoluta inconsapevolezza "ABHAYA"senza sapere bene a cosa portasse e cosa significasse il percorso sannyasin. Ora sto facendo un percorso di consapevolezza e responsabilità interiore e il mio nome avvolte mi aiuta nei momenti di difficoltà a non mollare! NAMASTE'
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 13/12/08 alle 19:16 via WEB
Se a volte ti aiuta nei momenti di difficoltà, a qualcosa serve. Meditare sul significato del nome che ti è stato dato forse potrebbe darti qualche indicazione che ti riguardano rispetto al percorso spirituale che hai iniziato. Abhaya, il tuo nome significa forse "essere senza paura"? Un sorriso e Namastè! :-)
(Rispondi)
 
 
verdiana.ad
verdiana.ad il 14/12/08 alle 00:24 via WEB
in che modo posso meditare sul nome? si il significato e' proprio quello!NAMASTE'
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 14/12/08 alle 10:07 via WEB
In realtà non saprei. Questo è un percorso che dovresti tracciare tu, in rapporto a chi ti te lo ha dato e riscoprire il vero motivo per cui tu hai iniziato la ricerca interiore. Non credo che sia stato un caso l'evento della tua iniziazione. C'è una storia che lo precede e che che lo segue. Ritrova quell'anelito. Io ti posso solo dire quel che significa per me il significato di quel nome. Meditare sull'essere senza paura vuol dire andare a vedere i motivi che ci rendono paurosi di fronte all'esistenza. Molti di noi vivono bloccati dalle paure. Non vivono affatto, è come se fossero già morti. La paura fa parte della morte e non della vita, il rischio, l'avventura e l'ignoto invece son elementi di vita. Provare paura è naturale... ma avere paura della vita è assurdo, eppure succede! Allora meditare sulla paura è cercare di scoprire ciò che c'impedisce di essere aperti, senza paure e vulnerabili. Vuol dire entrare in noi stessi, aprire il cuore e lasciarsi andare... e permettere alla vita, agli altri di entrare in noi. Dunque, di non resistere, nè trattenersi, ma fluire rilassati, in fiducia, senza pensare al futuro, ai risultati o alle conseguenze, stando semplicemente nell'adesso. Significa affidarsi all'Esistenza, realizzare che noi non possiamo fare nulla! Questa comprensione- sentire di essere assolutamente senza speranza- aiuterà la resa ad accadere. Quando la resa accade poi anche la paura scompare. Un sorriso, buon Viaggio e Namastè :-)
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verdiana.ad
verdiana.ad il 14/12/08 alle 22:14 via WEB
Grazie Praj! NAMASTE'
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Praj
Praj il 15/12/08 alle 08:45 via WEB
Grazie a Te, Namastè! :-)
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andy571
andy571 il 16/12/08 alle 09:53 via WEB
E’ davvero stupefacente. Ogniqualvolta penso ( e “sento”) al nome spirituale che mi è stato dato, Varda, mi ricordo immediatamente di prendermi meno sul serio (cosa che tendo tuttora a fare spesso), sento l’energia del Maestro e dell’Universo che mi avvolgono in un caldo abbraccio. Sì, per me è una gran bella cosa il nome spirituale. Non a caso ho “scelto” che mi venisse dato ;-). Sinceramente ritenevo altri più all’altezza di me, al momento, di individuare il punto, o i punti, su cui concentrarmi per crescere. E in fondo comunque concordo con te: il nome (che non è affatto obbligatorio assumere) è una freccia che indica il cammino, ma anche un bel giochino con cui trastullarsi in attesa di riconoscere appieno la nostra vera natura. Un abbraccione, amico Praj :)
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Praj
Praj il 16/12/08 alle 11:41 via WEB
Ti capisco... e penso che sia bello in modo cui tu lo adotti. Secondo me, è proprio in questo modo sereno che andrebbe portato. Fino a che si ha voglia di portarlo. Nessuna imposizione nè autoimposizione, dunque. E' un solo un attrezzo da "lavoro", per chi è interessato ad usarlo al meglio. Non è ovviamente per chi ha sempre timore di essere strumentalizzato, chi ha remore, chi non si fida... chi non ha il senso dell'ironia e autoironia e crede di essere manipolato... Il "potere" insito nel nome invece, a mio avviso, glielo da lo spirito con cui lo rendi vivo, lo fai diventare azione e consapevolezza. E' chiaramente solo un simbolo, un concetto dinamico, utile a lasciare vecchi abiti... Oppure assomiglia allo spillo che aiuta a togliere lo spillo. Il tutto va "giocato", ovviamente, con leggerezza e fluidità, sempre sorridendo. Ricambio l'abbraccione, caro Andy. Namastè! ;-) ------ P.S. Non ti chiedo chi te lo ha dato né cosa significa, perchè per Te forse è una cosa intima e non hai voglia di rivelarla pubblicamente. Anche qui ti capirei, casomai.
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gardenparks
gardenparks il 01/06/12 alle 17:14 via WEB
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