Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Perdoniamoci... perchè non sapevamo quello che stavamo facendo

Post n°67 pubblicato il 29 Gennaio 2006 da Praj
 

Perdonare significa “dare come si faceva prima che si venisse feriti”.

 Ma ciò, secondo me, può succedere solo dopo che è accaduta una vera Accettazione e Perdono di noi stessi: che vuole anche dire riconoscimento dei nostri lati oscuri e luoghi potenziali di negatività, che anche in noi sicuramente albergano latenti, per ora solo dormienti.

Altrimenti non è possibile accettare e perdonare gli altri, in particolare modo chi ci ha ferito o fatto del male, sotto qualsiasi forma. E’ la realizzazione che in noi c’è tutta l’umanità, che noi siamo anche il mondo e che se qualcuno ha fatto qualcosa di offensivo o negativo nei nostri confronti...dovremmo sapere che avremmo potuto essere invece noi a farlo nei suoi, soltanto ci fossimo trovati nelle sue stesse condizioni, in ogni senso. Questo a mio avviso andrebbe onestamente riconosciuto, davanti allo specchio della nostra coscienza, ben meditato, prima di giudicare e condannare senza appello. Con questo mi riferisco soltanto al nostro spirito interiore e non ad eventuali perdoni giudiziari che appartengono ad un altro piano della giustizia, e alla quale ora non mi sto riferendo.
La grande affermazione evengelica "Perdona loro perchè non sanno quello che fanno" allora va intesa, a mio modo di vedere, come la capacità di Chi dimora nella Consapevolezza Compassionevole di
vedere le cose, le conseguenze delle proprie azioni e quelle altrui da un punto di vista più ampio e da una sensibilità più profonda, manifestando la conseguente Comprensione e Compassione.
Comprensione che, come un fuoco purificatore, alchemizza la sensibità e l’intelligenza.  

Si può dunque dare e “insegnare”, attraverso un esempio sincero, a chi ci ha fatto del male e ferito, in ogni modo, una nuova disponibilità, una nuova apertura di credito, con questo nuovo spirito accettante, senza nemmeno sentirci fieri ed orgogliosi…ma solamente empatici, comprensivi…con rinata Coscienza.
Il perdono...è sempre Ora e Qui! Non c'é altro posto e momento per perdonarsi e perdonare…

Per cui perdoniamo possibilmente subito, noi e gli altri, generosamente facendo pulizia...del passato…che è soltanto un gravoso fardello di dolore e sofferenza che ci portiamo inutilmente appresso.

So che non è facile ma questa è la Via...il vero "lavoro" su noi stessi da fare.

 

 
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Commenti al Post:
NowHere7
NowHere7 il 29/01/06 alle 10:05 via WEB
"...quel che qualcuno ha fatto di offensivo o negativo avremmo potuto essere noi a farlo, soltanto ci fossimo trovati nelle sue stesse condizioni, in ogni senso"... E' proprio così. Il vero perdono nasce dalla profonda empatia e dalla vera Com-prensione :) dal prendere con sé la situazione dell'altro. Se siamo compenetrati che ognuno, in ogni situazione, cerca di fare sempre del proprio meglio, allora non ci sarà più bisogno di perdonare... perché non condanneremo più né noi stessi né i nostri Fratelli uomini... :) Buona giornata
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 29/01/06 alle 10:08 via WEB
Mi inchino di fronte a tanta maturità spirituale e Saggezza. Buona giornata anche a Te. :)
(Rispondi)
 
 
NowHere7
NowHere7 il 29/01/06 alle 10:19 via WEB
L'inchino sono io a farlo davanti a Te, davvero... Sono contento di aver conosciuto Te e il tuo profondissimo blog. Grazie
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 29/01/06 alle 10:22 via WEB
Non è che ci svioliniamo troppo? ahahah! Scherzo, naturalmente. Ciaooooo!
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
NowHere7
NowHere7 il 29/01/06 alle 10:53 via WEB
ahahahahah! ciao!!
(Rispondi)
misteriosamente_f
misteriosamente_f il 29/01/06 alle 10:26 via WEB
Stamane hai fatto un dono a tutta la comunita dei blog...tutti e dico tutti dovrebbero leggere questo post...quasi tutti sono impegnati a dare via la propria energia e il proprio potere...odiando giudicando non perdonando...e non sanno che cosi impoveriscono se stessi...del grande flusso della vita...Io non so cosa sia l'odio.. la vendetta..perdono sempre tutti...perche ne comprendo i limiti ...devo ancora imparare a non giudicare...talvolta mi esce spontaneo etichettare un qualcosa...ma ci sto lavorando..."sempre umana sono" ehehehe!!!!Un bacio e una buona domenica
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 29/01/06 alle 11:10 via WEB
Cara Mary, tu dici: "devo ancora imparare a non giudicare...talvolta mi esce spontaneo etichettare un qualcosa...ma ci sto lavorando..."sempre umana sono". Appunto. proprio per questo, perchè sei umana... e devi rimanere umana accetta anche la "debolezza" di quando ti metti a giudicare... Osservala soltanto e perdonati...vedraì che pian piano anche questa umana attitudine mentale andrà diminuendo. Un bacio e buona domenica anche a Te. :)
(Rispondi)
courtney80
courtney80 il 29/01/06 alle 13:25 via WEB
devo imparare a perdonare....credo sia la parte più difficile...ciao
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 29/01/06 alle 16:06 via WEB
Come tutti daltronde; io per primo perchè non si è mai imparato abbastanza anche a perdonare. Sicuramente è difficile perchè è come un "morire sempre più a noi stessi" come identità egocentrica. Ma se non si persegue questo orientamento non potremo mai trovare e costruire Pace, sia in noi che intorno a noi. Ciao e grazie... :)
(Rispondi)
violette51
violette51 il 29/01/06 alle 15:04 via WEB
praj,è il giorno adatto per me,mettere in pratica direttamente,,avevo già iniziato il lavoro,,,smussando il tutto ,quasi..ma credo ke lo ritocchero' per completarlo,,a dir il resto,,,,trovo molto piu' sollievo!!Grazie bdomenica!!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 29/01/06 alle 16:16 via WEB
Ogni momento presenta l'occasione per il perdono interno o esterno. Il completamento assoluto della disponibilità al perdono o all'accettazione non ha confini, quindi è indefinito e indefinibile... ma un rilassamento sempre più confortante in esso è possibile. L'espansione del perdono corrisponde alla nostra capacità di abbandono, alla rinuncia dell'affermazione del nostro egoico potere personale. Thank you! Ciaoooo! :)
(Rispondi)
luna_mimi
luna_mimi il 29/01/06 alle 16:43 via WEB
"Perdonare significa “dare come si faceva prima che si venisse feriti”."... grazie, perchè mi hai dato una nuova chiave di lettura del perdono. l'anno scorso ho lavorato proprio sul "seppellire" con onore il passato. Ho salvato ciò che mi ha insegnato e ho buttato il resto, voglio viaggiare leggera. ma ho scoperto che la cosa più difficile è stata perdonarmi... e che se non parto da lì non riesco a farlo con gli altri... il lavoro è lungo, ma sono contenta di aver incontrato uno spazio di confronto come questo. Grazie!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 29/01/06 alle 17:09 via WEB
Certo, viaggia leggera...e tieni l'insegnamento insito nell'esperienza, senza attaccarti al giudizio negativo. Sono contento anch'io per te...ed anche per me. Ricambio la gratitudine :)
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shiva39
shiva39 il 29/01/06 alle 20:37 via WEB
io penso dal momento che tu stai su te stesso e lasci che questo sentimento di offesa ti penetri profontamente non c'è più bisogno di perdonare, perchè non lo sentirai più come un offesa
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Praj
Praj il 29/01/06 alle 21:02 via WEB
Ciao Shiva39...condivido il tuo commento...perchè allora avrai trasmutato il tuo sentimento, la sete di vendetta o rivalsa ecc...in qualcos'altro di positivo che ti può fare bene, aiutare a crescere...anche se capisco, lo ribadisco anch'io che non è facile. :)
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Philippandia
Philippandia il 29/01/06 alle 23:13 via WEB
Non riesco ad allinearmi a tutta questa capacità di saggezza..del perdono.Una vita che ci penso..ma proprio non mi viene.E poi,cè da distinguere che tipo di "male" ti viene fatto..ci sono ferite irrimarginabili,sono quelle che ti cambiano la vita..so bene che perdonare,significa mettersi in pace con se stessi .Ma rimango sempre allibita davanti al male gratuito... e quando il cervello e il cuore,non hanno spiegazioni plausibili,la ferita rimane.Phill
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Praj
Praj il 30/01/06 alle 08:59 via WEB
Mi sembra giusto che uno faccia quello che può, quello che si sente di fare. Non è un obbligo perdonare se stesso gli altri. Infatti, questo atteggiamento è in linea con lo spirito di fondo di cui si parlava sopra. Perdonare ha a che fare con l'accettare: quindi esprimere onestamente lo stato compassione che in dato momento ci si sente di offrire, senza sentirci in colpa perchè non si riesce a dare di più. La ferita può rimarginarsi, a mio parere, nella misura nella misura in cui si lascia il dolore al passato. Questo non vuol dire dimenticare... Capisco, non è facile, anzi è difficilissimo, soprattutto di fronte a manifestazioni del male gratuito. Ciao :)
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asiaredsea
asiaredsea il 30/01/06 alle 08:25 via WEB
...ci si prova!!! ...credo che ognuno di noi faccia del proprio meglio in ogni azione che fa....nessuno penso faccia del male volontariamente...a volte non riesce a vedere un po' piu' in la.... buona giornata, un sorriso***
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Praj
Praj il 30/01/06 alle 09:08 via WEB
Sono d'accordo. Spesso anche noi feriamo, facciamo del male inconsapevolmente, senza rendercene conto. Non lo notiamo perchè abbiamo, o non si nota perchè non abbiamo avuto la "sfortuna" che il nostro abituale comportamento, la nostra reazione emotiva, un nostro bisgno, ci prendessero la mano, ingigantendosi, trovandoci trovare nel tempo sbagliato, nel posto sbagliato, di fronte a persone particolari, dopo una vita o giornata difficile, con problemi irrisolti alle spalle, ecc... :)
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il_gatto_di_Nansen
il_gatto_di_Nansen il 30/01/06 alle 15:00 via WEB
ti ho letto con interesse, per lo meno sembra farina del tuo sacco. aggiungo un punto importante alla tua discussione: il perdono è solo un movimento interiore come la preghiera, e anzichè rivolgerti a dio ti rivolgi a te stesso e "perdoni" (doni a) te e l'altro, ma non per questo il perdono deve essere verbalizzato. cosa che spesso accade con inganno, perchè il perdono fa ancora parte del carattere e come disse confucio "il carattere è la metà del destino" Hola :))))
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Praj
Praj il 30/01/06 alle 19:41 via WEB
Capisco quello vuoi dirmi...e mi trovi d'accordo. Le verbalizzazione è solo uno strumento per indicare il luogo del Silenzio, lo spazio meditativo dove la mente non disturba. Con le parole ci si prova ad indicare... Namastè .)
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il_gatto_di_Nansen
il_gatto_di_Nansen il 30/01/06 alle 20:32 via WEB
bè, non era proprio così ahahah..la verbalizzazione racchiude spesso la falsità dell'intento, come dire, spesso perdoniamo a denti stretti. un atteggiamento di comodo, aldilà del vero 'impegno' che serve alla nostra evoluzione, come tu suggerivi. meglio ora? :D
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Praj
Praj il 30/01/06 alle 20:37 via WEB
Certamente...dipende dalla sincerità dalla apertura e sin cerità del Cuore. Ognuno fa quelo che può in base a quello che è. :)
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gardenparks
gardenparks il 01/06/12 alle 17:09 via WEB
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