L’illuminazione spirituale non è altro che la Comprensione definitiva che non esiste alcuna illuminazione che si possa attuare in un’ottica personalistica. E’ un “ahhhhhh!” che deflagra in una risata irrefrenabile, la quale impedisce ritorni illusori alla sua ricerca.
La bolla del desiderio d'illuminazione è finalmente scoppiata.
L'evento può accadere ma non ci può mai essere un qualcuno che la possa rivendicare: perchè se c'è, non può essere accaduta. Infatti, è un evento impersonale che, per definizione, non può mai accadere ad un ego, per quanto raffinato e sottilmente nascosto.
Per cui il mito dell’illuminazione, tanto ambita da molti ricercatori interiori, creduta perseguibile attraverso una volontà individuale, è solo una chimera, un’aspirazione ipnotica di un ego spiritualmente ambizioso. Quando poi questo ego arriva al punto di millantarla, c’è anche il rischio che ciò possa portare ad abusi di potere, manipolazione psicologica sugli altri…
L’accadimento dell’illuminazione reale – ovvero il riconoscimento di Sé - è invece connesso all'accettazione di ciò che si è, degli altri, di Tutto.
Solo in questa accettazione profonda si dissolve ogni pretesa e ricerca d’illuminazione; e proprio per questo, paradossalmente, può accadere: perché, quando avviene l’accettazione totale, non c’è più qualcuno a cui può importare.
E quel qualcuno era soltanto l’ego. In assenza delle sue pretese e dei suoi desideri emerge allora la naturale manifestazione dell’Essere, nella sua spontanea e consapevole amorevolezza.
L’illuminazione della Coscienza, nella fattispecie della consapevolezza dell’essenza umana, in fondo non è che questo. Il resto è fantasticheria mentale, ideologia e credenza spirituale, ambigua o esplicita volontà di potere…
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Praj il 18/03/10 alle 09:35 via WEB
Quel che dice è molto interessante e corrisponde a ciò che ad alcune persone particolarmente sensibi e dotate accade.
La predisposizione alla medianità è un dono dell'esistenza e come tale va accettato e messo a servizio della Vita stessa, evitando di farne un uso e abuso strumentale a fini egoistici.
Quello però a cui facevo riferimento è una dimensione che va oltre i poteri psichici, medianici... è il riconoscimento di Chi si è Veramente, è l'identificazione suprema con il Sè.
Questa non è mai una possibilità che può pretendendere una entità fittizia come l'ego; quenta non può mai essere una conquista personale, dato che l'identità personale è fondamentalmente illusoria, ma è un tocco della Grazia Divina che si divela e si autoriconosce nella nostra Essenza. Quindi, ritengo che la nostra natura essenziale, sia oltre anche i fenomeni cosiddetti "paranormali" che in fondo sono periferia; questa è il centro noumenico del nostro Essere. Ritengo che sia importante, se si vuol conoscere veramente Sè stessi, fare attenzione a non dare eccessiva importanza a questi poteri (Siddhi) come avvertono i grandi maestri spirituali, perchè potrebbero farci dimenticare il senso ultimo del nostro viaggio interiore. Quindi senza negarle, ma usandolole al meglio e come servizio, queste capacità non vanno rese ostacolo al nostro cammino spirituale. Vanno riconosciute, non attaccandosi ad esse, vissute per quel che ci devono dire e dare e poi abbandonate, affinchè la mente luciferina non se ne impadronisca per farci sentire quel che non siamo. Comunque, ognuno ha il suo percorso da portare avanti, con i talenti che gli sono stati in dote, proprio perchè li faccia fruttare al fine di un suo sviluppo spirituale. La ringrazio per la sua preziosa testimonianza e il suo apprezzato commento che ho molto gradito. Ricambio di cuore, Maria, il suo abbraccio di Luce. Buona giornata e Namastè! :-)
(Rispondi)
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il 09/07/2023 alle 12:42
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