Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Aprile 2011

PERCHE' PROIBIRE?

Post n°924 pubblicato il 30 Aprile 2011 da Praj
 

Leggo da tempo toni allarmistici in merito al fatto che dal 1° Maggio 2011 i cittadini europei subiranno il più micidiale attacco alla loro libertà personale che la storia ricordi: la fine della possibilità di curarsi con prodotti erboristici dall'utilizzo millenario.
Ho cercato di capire se ciò fosse vero e vedo che la cosa sostanzial
mente riguarda la documentazione bibliografica o le certificazioni di esperti comprovanti che il medicinale in questione o un prodotto corrispondente ha avuto un impiego medicinale per un periodo di almeno trent'anni anteriormente alla data di presentazione della domanda, di cui almeno 15 anni nella Comunità.
Dato per scontato che la medicina ufficiale e le case farmaceutiche siano d'accordo con tutto ciò, ovviamente, mi domando cosa comporta questa nuova direttiva per l'utente che fa uso di questi prodotti consapevolmente? Non penso che sarà la mancanza sull'etichetta delle indicazioni terapeutiche del prodotto che non glielo farà usare, almeno lo spero.
Io credo che, come sempre, non tutti i "mali" vengano per nuocere.
Probabilmente sarà necessario che chi vuole usare questi prodotti acquisisca più consapevolezza di quel che fa: informandosi, documentandosi in proprio, acculturandosi e poi, assumendosi la responsabilità, facendone uso comunque, aldilà di ogni controindicazione o qualsivoglia boicottaggio. Per alcuni aspetti potrebbe addirittura essere un fattore di crescita, di maggior consapevolezza delle proprie scelte terapeutiche. Non credo che sarà proibito acquistare prodotti erboristici, o no? Già per i prodotti omeopatici sulle confezioni non ci sono le etichette che dichiarano effetti tereapeutici, mi sembra. O no?
Quando non si è daccordo con un principio o una idea non la si scavalca, pur stando nella legalità, facendo controinformazione, controcultura? Non si fa ciò anche in altri campi dove vige una egemonia: nella religione, politica, informazione, spettacolo..?
Se però ci sono altri motivi importanti (commerciali o di altro ordine) che mi sfuggono mi piacerebbe che qualcuno me li mostrasse, aiutandomi a capire meglio la problematica tanto discussa e controversa che, a dire il vero, conosco poco.




 
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ARTE E GIOCO DEL VIVERE

Post n°923 pubblicato il 29 Aprile 2011 da Praj
 

L'arte sottile del vivere il paradosso esistenziale è sentirsi Uno con il Tutto, vivendo però il Gioco della Vita come se ciò non fosse: quindi, recitando la Divina commedia al meglio, da fittizi separati.
L'abilità non sta dunque nel proclamare o suggerire al presunto altro attore - il quale spesso ancora non sa come stanno le cose - che ciò che si vive è un Gioco, ma nel fare in modo che la rivelazione possa accadere in lui spontaneamente, con sua grande e stupefacente sorpresa.



 
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INNOCENZA

Post n°922 pubblicato il 28 Aprile 2011 da Praj
 

La sua piccola mano stringe il mio dito, teneramente.
Mentre l'accompagno sul bordo del mare, scruta ogni cosa con occhi brillanti di meraviglia, saltella e sorride, sinceramente.

 
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CANTI COLORATI

Post n°921 pubblicato il 26 Aprile 2011 da Praj
 

Sdraiato e muto
odo canti colorati
di fiori intorno



 
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VEDENTE, VEDUTO... VEDERE

Post n°920 pubblicato il 25 Aprile 2011 da Praj
 

Per un esploratore dell'interiorità è fondamentale realizzare che il vedente, ciò che lui crede di essere, ed il veduto, ciò che pensa sia là fuori, non sono separabili. Sono un'unità nell'evento del Vedere quanto sta succedendo ora. Solo in seguito sorge il pensiero "io vedo".
Quando diciamo: "io vedo un frigorifero, una casa…" noi creiamo uno pseudo soggetto, una identità fittizia, e un altrettanto oggetto fittizio, una cosa. Abbiamo creato due forme: il soggetto e l’oggetto e le crediamo separate.
E’ da questa erronea appropriazione dell’esperire, fatta da questo senso di “me” che nasce il dualismo, la separazione, causa poi di problematiche identificative di ogni genere, del sogno esistenziale nel quale ci dibattiamo.
La Comprensione non è altro che la realizzazione che non c'è questo specifico agente nel quale siamo identificati: noi non siamo il pensatore di alcun pensiero, né lo sperimentatore di alcuna esperienza, né il vedente di qualcosa.
Tutto è semplicemente un fenomeno che accade nell'Unica Coscienza della quale siamo attori e spettatori.


 
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UNO... nessuno

Post n°919 pubblicato il 24 Aprile 2011 da Praj
 
Tag: Nessuno, Uno

Puoi pure pensare di essere l'Uno,
ma non lo realizzi
se non sei veramente nessuno.



 
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FELICITA'

Post n°918 pubblicato il 22 Aprile 2011 da Praj
 

La felicità accade quando cessa anche il più piccolo e nascosto desiderio d'ottenerla.
La felicità, dunque, non sta nel fare ciò che si desidera ma nel desiderare ciò che si fa.


 
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SEMPLICITA' ZEN

Post n°917 pubblicato il 20 Aprile 2011 da Praj
 

Non c'è nulla di misterioso nello Zen: tutto è lì, a vostra completa disposizione.
Se mangiate il vostro cibo, curate la pulizia dei vostri abiti e lavorate nel podere per coltivare il vostro riso o le verdure, state facendo tutto ciò che vi è richiesto di fare su questa terra, e l'infinito si realizza in voi.

(D. T. Suzuki)


 
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ZERO LIMITS?!

Post n°916 pubblicato il 19 Aprile 2011 da Praj
 

C'è in circolazione chi ci vuol far credere che noi possiamo realizzare tutti i nostri desideri, che noi abbiamo Zero Limiti...
Mi permetto di osservare che molto probabilmente dei limiti li abbiamo, eccome! Piaccia o non piaccia pensarlo. Basterebbe la semplice onestà intellettuale per constatarlo e accettarlo, per conviverci con animo sereno. E' ovvio che non mi sto riferendo ai limiti dell'autocondizionamento psicologico, perchè questi possono essere rimossi attraverso una nuova consapevolezza.
Va detto però che, oltre al fatto che abbiamo tutti, chi più chi meno, degli oggettivi limiti umani e personali, siamo sempre accompagnati da potenzialità da sviluppare. In queste potenzialità - che ognuno ha in sè - ci sono appunto dei talenti specifici da scoprire e far fiorire. Questa è la naturale missione da compiere.
Dunque, aldilà di dell'orgia fatta di presunzione egocentrica, proposta dai piazzisti del businnes dell'auto esaltazione, forse un bagno di buon senso e moderazione non ci farebbe male.
In medio stat virtus. Semper.



 
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CONFUSIONE

Post n°915 pubblicato il 18 Aprile 2011 da Praj
 

Non è facile capire se gli sciocchi e gli inconsapevoli siano i figli o i padri della confusione.
Resta il fatto che costoro, essendo sempre i primi a sentenziare, a proporre e fare, l'alimentano credendo di eliminarla.


 
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UOMO COMUNE

Post n°914 pubblicato il 15 Aprile 2011 da Praj
 

"Quando l'uomo comune capisce diventa saggio, quando il saggio capisce diventa uomo comune." (detto Zen)



 
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MALALAMORE

Post n°913 pubblicato il 13 Aprile 2011 da Praj
 

I testi di quasi tutte le canzoni d'amore - da sempre - parlano di rapporti patologici o quasi, tipo: muoio senza te, sei la mia pazzia, non posso vivere lontano da te, non mi lasciare mai, ogni secondo penso a te, ti pretendo, sei solo mia, ecc...
In sostanza esprimono relazioni basate sul senso di possesso, gelosia esagerata, attaccamento estremo...
E' solo questa la concezione dell'amore per la maggior parte delle persone? E' solo in questa retorica sentimentale, passionale, tragica, che tanta gente si riconosce, che comprende? Quando ci si interroga sullo stalking, sulle separazioni drammatiche, tormentate... io ravviso i semi anche in questa pseudo cultura amorosa.
Come supplire - a livello generale - a questa mancanza di educazione sentimentale, a questa incapacità di relazionarsi amorevolmente, di gestire consapevolmente i rapporti affettivi e la loro eventuale fine?
Può una popolazione crescere, lasciando alle spalle questa infantile visione dell'amore o lo può fare solo l'individuo con un personale cammino in tal senso?

 

 
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ALIDILA'

Post n°912 pubblicato il 12 Aprile 2011 da Praj
 

Si è affascinati dalle idee di reincarnazione, di resurrezione, di un aldilà dopo la morte fisica, nella misura in cui percepiamo la nostra vita qui interiormente vuota, disperata o insignificante.

 

 
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IL MEDICO PIETOSO

Post n°911 pubblicato il 08 Aprile 2011 da Praj
 

Osservando la confusione che regna intorno a decisioni da prendere per fare fronte alla realtà, anche drammatica, dello sbarco incontrollato, invasivo, dei profughi, forse è il caso di fare alcune osservazione non conformi a logiche che sembrano scontate, obbligate da remore solo esteriormente buoniste, umanitarie. Come sempre di fronte a certe situazioni imbarazzanti, difficili, c'è la paura di dire "no", temendo di apparire cattivi, incivili... Quel "no" motivato e consapevole come quello che i genitori non sanno più dare ai figli, con le conseguenze che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno. Un "no" che non è escludente, definitivo, discriminatorio, pregiudiziale, ma semplicemente condizionato dal buon senso, dalla necessità, non dalla ideologia. temendo di apparire cattivi, incivili...
Quando questo "no" è onesto, realistico e non è un mero riflesso di una chiusura d'animo, paura del diverso, può essere espresso con schiettezza. E' un "no" legittimo quando è aperto e favorevole ad essere rimesso in discussione appena si vanno a creare le condizioni per offrire un autentico e non ipocrita "sì". Bisognerebbe dunque non farsi determinare dai sensi di colpa, da un buonismo di maniera. Ciò non nega la disponibilità all'accoglienza, ma vuole solo offrirla in modo degno, non subirla in modo ricattatorio. Quando c'è forzatura, superficialità nel valutare le conseguenze delle scelte, sotto i molti aspetti che queste comportano, si creano le basi per un conflitto in tempi successivi. L'integrazione coatta è foriera di disagi per tutti. Disagi economici, sociali, umani.
L'ambiguità è sempre fonte di guai. Condivido quel che ha detto qualcuno: se c'é un emorragia... prima fermi il sangue, poi analizzi e si cerca di capire come ricondurre il sistema in un buon setup.
Mi sembra molto sensato. Non ci si può far guidare nella cura dalle ideologie umanitaristiche. Prima si ferma l'emorragia... con la chiarezza e determinazione che sa che quello è il primo e necessario passo per la risoluzione seria del problema. Poi si procede per gli interventi opportuni, ovviamente in uno spirito umanitario. La retorica dell'accogliamoli sempre e comunque non mi sembra un modo responsabile per affrontare il grande e scottante problema.Trovare furbeschi escamotages per non stare di fronte alla cosa con una determinazione che è sostenuta da principi di regolazione e gestione del fenomeno ben chiari, è frutto solo di una demagogia buon pensante che non sa guardare più in la del proprio naso. Dunque, questo per me non il momento dei non so, dei mezzi "si", dei mezzi "no". Si prendono decisioni forti, coraggiosamente,onestamente: prima si ferma l'emorragia...!
E' sempre bene ricordare che il medico pietoso fa la piaga cancrenosa.

 

 
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SGUARDO OLTREMONDANO

Post n°910 pubblicato il 07 Aprile 2011 da Praj
 

Trasfigurato da sogni sciamanici, venuti come presagi del sacro amore, come ultimi fantastici profumi del profano ambire, ho ricevuto il viatico che conduce al Sublime: là dove si trascolora la visione carnale, dove si trasmutano i sensi, dove ci s'inchina alla gloria che celebra la scomparsa d'idolatrati fantasmi.



 
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FURBI

Post n°909 pubblicato il 06 Aprile 2011 da Praj
 

Sono gli individui di poco valore o capacità - i cosiddetti furbi - che pensano d'innalzarsi soltanto tagliando le gambe altrui.



 
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DUALISMO

Post n°908 pubblicato il 05 Aprile 2011 da Praj
 

Se proprio credi di avere un angelo custode che veglia su di te, sulla tua spalla destra, sappi che per la stessa ragione hai anche un demone sulla sinistra.


 
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SERIETA'

Post n°907 pubblicato il 04 Aprile 2011 da Praj
 

Solo una persona seria sa prendersi non seriamente.


 
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SENSO DELL'UMORISMO

Post n°906 pubblicato il 02 Aprile 2011 da Praj
 

Dato che è un grande balsamo per l'essere e che, putroppo, scarseggia ovunque, mi domando se il senso dell'umorismo - che comprende l'ironia e l'autorironia -
è innato o si può coltivare e, eventualmente, come fare per diffonderlo.



 
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DIPENDENTE NON PAGATO

Post n°905 pubblicato il 01 Aprile 2011 da Praj
 

Dicono che sono dipendente di Facebook.
Non è vero, non mi hanno mai assunto...ahahah!

Sono solo un collaboratore esterno non pagato, a tempo pieno.

Praticamente pirla.


 
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