Creato da laprigione il 14/03/2010

Il bacio della vita

romanzo a puntate

 

 

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La prigione 79

Post n°81 pubblicato il 20 Agosto 2010 da laprigione

L'appuntamento era fissato per le 20.30 in punto ma già da un' ora prima Michele era pronto, continuava a sedersi ed alzarsi fino ad arrivare al punto di avere un filo di sudore lungo le ascelle. La cosa lo infastidiva ma non poteva farci nulla. Poco prima che venissero a prenderlo, come indicato nei consigli contenuti nel pacco inviato da Dorotea, si coprì bene con il cappotto, in modo da nascondere il più possibile la sua tenuta da cerimonia. Comunque, nell'attraversare il cortile, non passò inosservato all'occhio attento di "idraulico liquido", rimasto all'interno del carcere in incognito. Victor non si fidava di nessuno, era previdente e tenersi un asso nella manica poteva cambiare le sorti di ogni eventuale partita. L'aria era fresca ed il respiro di MIchele vaporizzava nell'aria, quasi come se fumasse, le scarpe nuove scricchiolavano sul pavimento umido. Lo lasciarono da solo davanti alla porta e lui bussò delicatamente. <<Vieni pure>> La voce accogliente di Dorotea lo invitò a girare la maniglia e ad accedere alla sua presenza, ma quando fu dentro non riuscì a dire altro che uno scarno "ciao", meravigliato dall'attenzione che lei ci aveva messo nella cura dei dettagli. Non sembrava più un ufficio quel locale. Tutte le scrivanie presenti erano rivestite di seta blu elettrico con posizionate sopra tre candele di dimensioni diverse, mentre la tavola centrale era imbandita con piatti di ceramica delicatamente decorati da disegni floreali leggermente in rilievo e tovaglioli di tessuto , calice sia per acqua che per vino. Sul lato spiccava il vassoio del pane su cui troneggiava oltre a dei "francesini" anche uno lavorato con olive verdi e nere. <<Ti piace?>>chiese Dorotea versando nei calici del vino del prosecco di Valdobbiadone. <<Mi sembra un sogno>> <<Dai togliti il cappotto, mettiti comodo>> <<Lo sai che non mi è mai capitata una cosa del genere? Sei davvero particolare, unica>> Dorotea gli si avvicinò per porgergli da bere. <<Brindiamo?>> chiese Michele alzando il calice. <<Sì,>> rispose lei riempendosi la bocca con un sorso di vino, portando immediatamente dopo le labbra vicino a quelle di Michele, permettendogli di assaporare il sapore vellutato del vino dalla sua lingua. <<Questo sì che si chiama bere bene...>> I segni premonitori che quella non sarebbe stata solo un semplice cena c'erano tutti. Dorotea sorrise, Michele non riusciva a staccare lo sguardo da lei, dentro quel tubino nero il suo corpo mostrava le forme nel saliscendi armonioso di curve. I capelli tirati su lasciavano in bella vista gli orecchini di perla, giusto accompagnamento della finissima collana appesa al collo. <<Accomodati, voglio servirti io>> disse lei avvicinandosi al tavolo su cui erano poggiati i vassoi in acciaio con i soprastanti coperchi al fine di mantenere un minimo di calore. <<Mi piace essere servito>> <<Io non lo faccio mai, per te ho fatto una eccezione, partiamo con un'insalata di gamberi e valeriana bagnati con succo d'arancia>> <<Caspita, sei raffinata nei gusti>> Dorotea dopo aver portato i piatti abbassò le luci al minimo rendendo più intima l'atmosfera. Le candeline brillavano come tanti piccoli gioielli intorno a loro. A questo punto i due erano seduti uno di fronte all'altro. <<Michele, ho conosciuto molti uomini nella mia vita, alcuni giusti, altri davvero da lasciar perdere ma tu sei diverso da tutti loro>> <<Cosa avrei di tanto speciale?>> <<E' un discorso complesso, diciamo che in te vedo tutto quello che vorrei da un uomo e credimi io sono esigente, troppe volte ho fatto la scelta sbagliata>> <<Insomma, sono l'uomo perfetto>> <<Stasera, finita la cena, lo saprò>> <<Intendi dire che tra di noi, per comprendere se siamo l'incastro perfetto, manca ancora il contatto fisico?>> A Dorotea piaceva il fatto che lui fosse così immedito ed intuitivo. <<Esatto, vedi, mi sento attratta da te, tu hai il grande potere di eccitarmi; io penso che la storia tra un uomo e una donna funzioni se scattano tutti i meccanismi: quello emotivo, la condivisione della visione della vita, l'erotismo ed il livello intellettivo>> <<Le donne hanno un ampliezza di percezione della vita superiore a quella del maschio, vivono e soffrono di più, non si accontentano di una vita piatta. Senza di voi il mondo sarebbe molto meno interessante>>. <<Per me è un fattore cerebrale anche il rapporto fisico; è come se io avessi inziato a fare l'amore con te già da ieri, da quando ti ho proposto questa serata>> Sorseggiare vino nel ribollir di bollicine con quella donna, chiaccherare amabilmente, era per Michele come essere dentro una bolla sospesa tra le nuvole. In quegli istanti, i problemi sembravano così distanti, non si sentiva nemmeno più un prigioniero. Pensò che la vita sorprende sempre, che ti mette nei guai ma è sempre pronta a tirartene fuori. Passarono poi agli spaghetti con le vongole, uno dei piatti preferiti da lui. La parte animale di Michele, aiutata dal bianco nettare cominciò a scaldarsi; il fatto che lei gli avesse parlato liberamente del fatto che, finita la cena, avrebbe fatto l'amore con lui, il suo girare la forchetta nel piatto per prendere gli spaghetti e per portarli alla bocca, le sue labbra voluttuose, assieme al prolungato periodo di astinenza lo avevano eccitato come non accadeva da parecchio. <<Superbi, veramente superbi questi spaghetti, fai il mio ringraziamento al cuoco!>> <<Grazie, li ho fatti portare da un ristoratore, mio amico, ha un ristorantino non molto lontano da qui>> Michele le accarezzò la mano mentre lei gli toglieva il piatto vuoto per servire il secondo. <<Fammi indovinare, dall'odore che sento, adesso c'è branzino con patate arrosto>> Dorotea si girò piacevolmente sorpresa. <<Te ne intendi di cucina, hai azzeccato>> <<Diciamo pure che sono anche un ottimo cuoco, mi piace cucinare, per la mia ex lo facevo molto spesso>> <<Ecco un'altra qualità che scopro di te! E mi piace>>. Tutto sembrava così buono quella sera. Michele notò che Dorotea si gustava con calma ogni particolare, ogni gesto, anche il più piccolo, comprese che certamente non era alla ricerca di una trombata e via.

 
 
 
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wow.. un inizio intenso.. promette :))
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