Creato da laprigione il 14/03/2010

Il bacio della vita

romanzo a puntate

 

 

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La prigione 84

Post n°86 pubblicato il 24 Agosto 2010 da laprigione

Era ormai la vigilia di Natale, quando arrivò la telefonata di Victor: <<Buon Natale, tesoro!>> <<Grazie, te lo portano il panettone in cella quest'anno?>> <<Ma certo e mi servono anche due pollastrelle, una bionda e una bruna, il tutto condito da champagne a fiumi... e poi dicono che i soldi non fanno la felicità, la gente comune ha in testa solo cazzate>> <<Io porterò dei fiori sulla tomba di mio padre invece...>> <<Ancora con questa storia? Lo sai che non sono stato io...>> <<Me lo hai già detto, ma chi è stato la pagherà>> <<Allora pigliatela con quello scemo di Michele, il coltello lo teneva in mano lui>> <<Può darsi, te l'ho detto, ho dei progetti per lui>> <<Senti, a proposito di progetti, ho una serie di ordini che non finisce più, da gennaio dobbiamo riprendere le forniture dei "pezzi di ricambio", ordini per un milione di euro>> <<E' troppo presto>> Victor si innervosì preso anche da un impeto di strana gelosia: <<Troppo presto un cazzo! Piantala di sbaciucchiarti come una scema con Michele nel cortile del penitenziario, i detenuti iniziano a considerarti meno, voglia che ti dia da fare!>> <<Vedo che sei fuori giri, dai ne riparliamo dopo il trentuno, ti saluto>> concluse bruscamente la telefonata Dorotea, picchiandogli letteralmente in faccia la cornetta. I tempi stringevano e adesso si sentiva certa che la cosa più importante per lei non fossero i soldi, avendo già messo via qualche milione di euro ma Michele e la storia con lui. Doveva escogitare un piano al più presto. Il giorno dopo, decise di non passare il Natale con Michele, per non dare troppo nell'occhio, ma si preoccupò di fargli pervenire in cella una cenetta raffinata, innaffiata con un buon vinello. Lui era comprensivo e non pretendeva nulla. Lo dimostrò anche quella volta accettando la cosa senza fare discussioni. Dorotea consumò invece un pasto frugale, non era più una bambina e il giorno di Natale aveva perso tutta la sua magia, mostrandosi per quello che era: una festa del consumismo, la maggior operazione commerciale dell'anno. Si chiuse nel suo studio personale e cominciò a valutare svariate ipotesi su come agire. Michele, dopo la prima bottiglia si mise a piangere, in fondo sentiva una certa solitudine, calzata addosso come un vestito, anche se ormai iniziava a tollerarla meglio. Fuori cominciò a nevicare, prima delicatamente poi più intensamente coprendo sotto il bianco tutti i misfatti ed il sangue che era stato versato in quel posto. <<Un nuovo anno...>> pensò Michele <<Un nuovo anno, altri 365 giorni, in gabbia, poi ancora un altro, un altro ancora>> Certo, la vita fuori era un'altra cosa e lo tormentava il pensiero che non avrebbe mai più messo i piedi nel mare. <<Buon Natale Michele>> Le guardie della ronda prima di mezzanotte, come da istruzioni della"Bibbia blu", stavano passando per augurare serenità a quegli uomini abbandonati a loro destino. <<Buon natale anche a te e alla tua famiglia, Edoardo, portali fuori i tuoi figli stanotte, falli giocare con la neve, almeno tu che puoi>> <<Lo farò, grazie Michele>> Quella guardia era più gentile delle altre nei modi, mostrando una umanità fuori dal comune. La calma apparente calata in quei giorni venne interrotta dall'irruzione, quasi di corsa di Dorotea nella cella di Michele: <<Amore ho trovato!>> Basito da quell'ingresso in grande spolvero, lui la fece accomodare sulla branda di fianco a lui seza mai staccare lo sguardo dal suo. <<Non capisco, cosa hai trovato?>> <<La soluzione!>> disse lei strizzando gli occhi di contentezza e applaudendosi da sola. <<Dai, spiegami>> <<Ho trovato il modo per farti uscire di qui pulito, ce ne andremo dall'altra parte del mondo su di una isoletta a fare i naufraghi>> Un bagliore di tristezza si accese sul volto di Michele: <<Magari, fosse vero..., lo sai che ho troppo condanne addosso>> <<Ho già pensato a tutto, questo che fari sarà l'ultimo capodanno da prigioniero>> Urlò lei, abbracciandolo e baciandolo sulla guancia, prendendo poi a mordicchiargli l'orecchio>> La cosa fece sorridere il detenuto 88: <<Dai, spiegami tutto!>> <<No, non adesso, volevo solo farti sapere che una speranza c'è sempre, che anche noi abbiamo diritto ad un raggio di sole!, Adesso scappo, ho la contabilità da chiudere, ti amo, ti amo da morire!>>

 
 
 
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wow.. un inizio intenso.. promette :))
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