Creato da laprigione il 14/03/2010

Il bacio della vita

romanzo a puntate

 

 

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La prigione 87

Post n°89 pubblicato il 26 Agosto 2010 da laprigione

Per quello che aveva in mente serviva l'aiuto di un suo vecchio amico e quindi lo chiamò, usando una vecchia cabina telefonica in paese, per non venire intercettata: <<Senti per gennaio, ho bisogno che tu mi faccia un favore grosso, amico mio>> <<Lo sai che con te ho un debito grosso come una casa e poi ti voglio bene come ad un figlia>> <<Ecco, adesso ti spiego, ma non dovrai dire a nessuno niente di questa cosa>> <<Tranquilla Dorotea, deve essere davvero importante, non mi hai mai chiesto di farlo di nascosto dai "nostri amici">> <<Questa è una questione personale>> <<Lo comprendo, dai, spiegami ogni cosa>> Dorotea cominciò a raccontare nel dettaglio quello che aveva in mente, avendo cura di non tralasciare niente. Quando mise giù la cornetta, sapendo di aver intrapreso la fase "uno"del suo piano, iniziò a ragionare su Victor, sarebbe stato molto difficile fargliela pagare, quello era un farabutto ma anche uno molto sveglio ed in più doveva far combaciare i tempi per potersela svignare con Michele. Sarebbe stata la fase "due" quella della vendetta. Decise che avrebbe dovuto trovare un veleno a lento rilascio affinchè quel verme non schiattasse subito ma nelle successive 48 ore, il tempo necessario per sparire dall'Italia. Non era esperta della materia e cominciò a scrutare su internet alla ricerca delle informazioni necessarie. Stabilì anche la data esatta della partenza. Il 31/01/2011 tutto sarebbe cambiato, la realtà vissuta in tutti quegli anni sarebbe morta per rinascere in un sogno. Anche per lei sembrava giunto il momento di spiegare le ali, di aprirsi al mondo per viverlo anzichè sopravvivere, tirando avanti, come fa la maggior parte delle persone. Avrebbe anche trasferito i soldi in sud america, attraverso una serie di passaggi del denaro in vari stati europei e asiatici fino a far sparire le tracce della provenienza. Non gli rimaneva che spiegare a Michele cosa aveva in mente e quale occasione migliore se non quella del brindisi di fine anno? Lo invitò quella sera, quindi, ad alzare il calice con le guardie di turno, nel suo ufficio. Era una abitudine che aveva consolidato negli anni. Per dare il buon esempio faceva la conta degli ultimi secondi con loro. Certo, nel passato lo faceva anche per stare vicino a suo padre ed era malinconico pensare che lui non ci sarebbe stato mai più. La vita continuava e adesso il futuro era Michele con quei suoi capelli brizzolati, ribelle, scontroso, sconfitto dalla eventi. Ai suoi occhi l'immagine del guerriero stanco dopo la battaglia con la vita era terribilmente romantica. Lo vide arrivare con le mani in tasca e la testa bassa. Gli andò incontro, accogliendolo con uno sguardo allegro e seducente: <<Non vedevo l'ora di vederti...>> gli sussurrò all'orecchio. <<Dio,come sei bella stanotte...>> Michele ne rimase estasiato in quegli ultimi cinque minuti prima della conclusione del 2010. Continuava ad osservarla nel suo approcciarsi con le guardie, lei esprimeva, non solo con le parole, ma anche col corpo i suoi auguri di di buon auspicio. Ormai mancavano pochi secondi <<Meno otto, meno sette, meno sei...>> Dorotea gli volse lo sgaurdo e lo invitò ad andargli accanto mostrandogli la coppa dove accogliere lo spumante. In modo inusuale rispetto alle regole che vorrebberro fosse un uomo a farlo, infatti, stappò la bottiglia e la portò in alto mentre tutti gli altri intorno con il calice in mano erano intenti a gridare: <<Viva il 2011! Felicità! Gioia! Il vecchio anno è morto!>> <<Meno tre, due, uno!>> e il tappo si andò a stampare sul soffitto mentre Dorotea prese a versare il bianco frizzante nettare ai partecipanti. <<Buon anno, amore>> <<Grazie Michele, ricambio e sono sicura che la vita per noi cambierà nel 2011 e in meglio>> <<Lo vorrei tanto ma siamo in mano alla sorte>> <<No, qui ti sbagli, vieni andiamo nel cortile, ti spiego>> Una delle guardie vedendo i due indossare i cappotti si avvicinò alla direttrice: <<Non vada da sola, l'accompagno io, non si fidi>> Ma lei gli mise la mano sulla spalla e lo rassicurò invitandolo a continuare ad affondare mascella e mandibola nella fetta di panettone che teneva in mano.

 
 
 
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