Creato da laprigione il 14/03/2010

Il bacio della vita

romanzo a puntate

 

 

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La prigione 94

Post n°96 pubblicato il 17 Settembre 2010 da laprigione

Il freddo intenso sferzava il viso e il dolore per l'asportazione della pelle cominciava a farsi sentire, le dita pulsavano, ma la cosa che faceva più male era il contorcersi delle budella dentro il suo corpo. <<Potrebbe risvegliarsi, è un poveraccio come me>> L'idea che un altro disgraziato venisse trattato come merce, come un semplice oggetto proprio non andava giù a Michele. Si era lasciato convincere da Dorotea ma dentro si sentiva una merda, la feccia dell'umanità, da innocente era diventato assassino e complice consapevole dei piani della sua donna. Aveva superato il confine del bene e del male, non esistevano più il bianco ed il nero ma soltanto un grigio appiccicoso in grado di cambiare colore a seconda della luce da cui veniva illuminato. Alla fine si buttò sulla solita branda cercando di chiudere gli occhi e di lasciarsi andare al sonno, ma dolore fisico e conflitto morale non gli davano tregua. Quella fu una delle notti peggiori della sua vita. Concluse di non avere e di non avere mai avuto il controllo sulla sua vita; i fatti dimostravano il suo essere un uomo fragile e bisognoso di un sostegno morale, senza Dorotea probabilmente sarebbe già morto. La cosa lo infastidiva, lo disturbava nell'indole ed in lui cresceva il convincimento che era solo giusto, arrivati a quel punto, che pagasse il suo debito. Ma poi mille altri ragionamenti sul senso della vita, sulla precarietà dell'esistenza, sul futuro e sul passato lo riportavano ad accettare passivamente il piano. <<Che cazzo me ne frega...,non sappiamo nemmeno perché siamo a questo mondo>> La giustificazione finale era che, in fondo, se tutto ciò stava accadendo davvero era solo perché Dio lo permetteva. Michele ragionò che la morte era drammatica se la si considerava una fine, un punto senza ritorno, ma vedendola come una porta, da cui ogni essere vivente avrebbe dovuto passare, per entrare in un altro mondo o in un'altra vita la cosa cambiava radicalmente. Allora la fine di una esistenza era solo il volere stabilito dall'Eterno per una nuova ripartenza e vittime e assassini erano solo attori di un palcoscenico infinito senza colpevoli.Tutti inconsciamente adempivano il destino predeterminato da Dio e vivevano esperienze diverse a seconda dell'imperscrutabile volere dell'Onnipotente. <<Mi sto bevendo il cervello, c'è sempre una scelta, una cavolo di possibilità>> Presa da tutt'altri pensieri, nei giorni successivi, Dorotea cominciò a fare delle ricerche su internet per trovare un veleno adatto per portare a termine la vendetta nei confronti di Victor; non doveva essere solo mortale ma avrebbe dovuto agire lentamente e inesorabilmente per almeno ventiquattro ore causando dolori il più possibile atroci. Per lei non era importante solo ucciderlo ma saperlo sofferente. <<Vediamo...>> Trovò infine quello che cercava. Un fungo, l'amanita phalloides, dal vago odore di rosa appassita, risultava essere mortale per l'uomo distruggendo il fegato nell'arco di 24/48 ore. Sarebbe stato perfetto ma avrebbe dovuto andare dall'altra parte del mondo per trovarlo visto che in Italia era inverno inoltrato. Proprio per quello decise di prendersi una vacanza raggiungendo il Canada nella zona di Toronto. Pensò comunque di non avvisare Michele nei dettagli per non gravarlo di un ulteriore carico e poi non era una faccenda che lo riguardasse. In ogni caso lui era sempre più dubbioso sulla riuscita di un piano così assurdo. Il colpo di grazia glielo diede Raul, un paio di giorni dopo la partenza di Dorotea, in mensa. <<Allora hai pensato a quello che ti ho detto l'altra volta?>> <<Lasciami perdere, io credo in Dorotea, tu sei solo uno dei tanti stronzi qua dentro>> L'espressione di lui si fece corrucciata. <<D'accordo, sono un pezzo di merda come tanti, ok, ma qua dentro sono morti mio padre e i miei due fratelli minori>> <<Che intendi dire?>> rispose Michele, infilandosi il pane in bocca e strappandolo coi denti. <<C'è un limite anche per i criminali e se la legge non riesce a farci nulla, bisogna usare altri mezzi, mio fratello più piccolo aveva appena diciotto anni, te ne rendi conto?>> <<come è morto?>> <<Lo sai, l'hanno usato come pezzi di ricambio, un occhio per un sacerdote, i reni al maresciallo...e chissà dove il resto>> <<Non mi metterò contro Dorotea, lei mi ama>> <<Quella donna non ama nessuno se non sé stessa, deve avere altri progetti per te>> <<Ma non dire cazzate>> Raul gli mise la mano destra sulla spalla. <<Promettimi che starai molto attento e se le cose andranno come ti ho detto io raggiungerai il vecchio vicino al mare>> Michele con un colpo robusto si scrollò di dosso la mano dell'altro carcerato. <<Vattene se no ti spacco la faccia>> <<Ok, non t'agitare, vado>>.

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Commenti al Post:
TheBlackLily
TheBlackLily il 17/09/10 alle 10:55 via WEB
..le nostre risposte davanti le possibilità finite o infinite decidono il percorso del nostro destino.. a dire si o no, a dire giusto o falso, a nominare con bene o male un viale, una persona..ecc.. la accettiamo o la rifiutiamo cambiando la direzione del destino.. non so se esiste un Dio che permette queste cose, ma so che in natura, in universo intero esiste un equilibrio quel equilibrio che impedisce che il corso dei fatti e delle cose smettesse di esistere, di girare... Michele prima o poi andrà a trovare l'uomo vicino al mare......io ci andrei, non so il perché.. è una possibilità più tentante di quella per una vita nuova vita insieme a Dorotea nelle mani di chi è alla fine un giocatolo preferito.. non credo si trattasse di amore soltanto.. ma di un possesso che conviene ai bisogni affettivi di quella donna ma che non conviene a Michele che prima o poi capirà di avere le @@ abbastanza dure per non farsi guidare come una marionetta nelle mani di una donna anche pur amandola.. lui crederà in Dorotea fino alla prova contraria, finché vorrà crederlo.. le nostre credenze cambiano insieme alla nostra crescita interiore, Michele si sta trasformando sotto lo schiaccio degli eventi che riguardano lui direttamente ma anche chi lo circonda..
 
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