Creato da anna_861 il 27/05/2014

MASSA: 1915-1918

MASSA (MS) NEGLI ANNI DELLA GRANDE GUERRA: MONUMENTI, STORIE, IMMAGINI, RACCONTI

 

 

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GIOSUE' BORSI, il tenente poeta del 125° REGG. FANTERIA

Foto di anna_861

Tra i vari artisti e uomini di lettere che partirono per la Guerra vi sono giovani personaggi toscani che vogliamo ricordare non solo per la loro grandezza letteraria, ma anche per l'aver avuto in qualche modo contatti con MAssa e con i suoi soldati durante la Grande Guerra, come il giovane scrittore Giosuè Borsi.

Giosuè Borsi nasce a Livorno il 1 Giugno 1888 da Averardo, giornalista originario di Castagneto Carducci, e da Verdiana Fabbri.

Tenuto a battesimo da Giosuè Carducci, di cui porta il nome, il giovane respira sin da piccolo l'ambiente letterario familiare mostrando subito una rara predisposizione. Alla morte del padre nel 1910, Giosè segue le sue orme dedicandosi al giornalismo e andando a dirigere il Nuovo Giornale di Firenze, appena poco più che ventenne.

La sua produzione letteraria è notevole a dispetto della sua breve vita, conclusasi il 10 Novembre 1915 a Zagora, colpito da un cecchino austriaco.

Partito volontario per la Grande Guerra, pieno di incosciente entusiasmo, il Borsi intrattiene una quasi quotidiana corrispondenza con la madre tra l'agosto ed il novembre, raccolta e pubblicata postume nel volume Lettere dal Fronte che nel 1918 era già alla sua terza edizione.

"Tutte le lettere insegnano come si vive, come si ama come si muore" si legge nella prefazione alla terza edizione.

Borsi fu tenente di complemento assegnato al 125° Reggimento Fanteria, il cui comando si stabilì a Massa sin dal Febbraio 1915. Il giovane non transitò mai dalla città altotirrenica, ma ebbe modo di condividere la tragedia della Grande Guerra con molti dei soldati massesi e toscani che, assegnati al 125°, affrontarono fianco a fianco la battaglia di Zagora e morirono accanto al Borsi.

Nella giornata del 1 Novembre 1915 il 125, sotto il comando della brigata Ravenna, attacca di sorpresa, e conquista, parte del villaggio di Zagora e il sottostante trinceramento, catturando 10 ufficiali austriaci, 306 soldati di truppa e una ingente quantità di materiali di guerra. Notevoli furono però anche le perdite italiane: 23 ufficiali e 480 soldati, tra cui molti massesi.

Il 125° subì un'altra profonda ferita, la seconda dopo la cruenta Battaglia di Plava del 16 giugno 1916 che gli valse una Medaglia di Bronzo al valore.

Giosuè, sopravvissuto a questo primo infernale attacco, nel giorno dei Santi, dopo pochi giorni il 10 Novembre si trova coinvolto in una nuova drammatica azione alle pendici di Monte Kuk - Monte Cucco. Violenti attacchi si susseguono, l'artiglieria nemica si accanisce lasciando a terra altre centinaia di giovani vite. Da entrambe le parti. Ancora una volta il 125°, Brigata Spezia, riporta una lieve avanzata. Questa volta il reggimento è davvero decimato. Il 16 Novembre quel che resta dei giovani e gloriosi battaglioni viene inviato a riposo a Pojanis.

Giosuè Borsi muore durante uno degli assalti, mentre incitando il suo plotone viene colpito a morte. Accanto a lui e negli stessi giorni morirono altri giovani del 125°, tra cui i massesi che si aggiunsero alla già lunga lista dei caduti di Plava:

Della Bona Adamo

Briglia Antonio

LeverottiDomenico

Lazzoni Dante

Rappelli Orlando, morto lo stesso giorno del Borsi

Ricci Giuseppe

Fiorentini Pietro

A proposito del 125° Così scriveva il Borsi: "Il 125°, che è preposto ad una medaglia al valore, è uno di quelli che presero parte alla giornata di Plava, il 16 giugno, una delle più terribili battaglie di questa guerra."

Dopo l'entusiasmo iniziale, durante il viaggio di avvicinamento al Fronte e l'incontro con altri letterati volontari tra cui Prezzolini, nel suo stesso battaglione, dopo lo stupore di fronte al fuoco ed alla potenza delle armi, al rombo continuo nelle vallate, al grido di Viva L'Italia...ecco l'amara presa di coscienza della Guerra e della sua tragedia senza però mai perdere la fiducia e la speranza, il coraggio e la determinazione. La sua ultima lettera alla madre così conclude: "I nostri soldati, puoi dirlo a tutti, sono i migliori del mondo."

Le Lettere dal fronte si possono leggere on line a questo link:

http://www.slideshare.net/movimentoirredentistaitaliano/giosu-borsi-lettere-dal-fronte-agostonovembre-1915







 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



 
 
 
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