Prigione dei SogniCercare adagio, umilmente, costantemente di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch'essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione della nostra anima, un'immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l'arte. James Joyce |
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« Messaggio #98 | Le maschere » |
Gugu, portatore di felicità, a gattoni sul mondo.
Avanza con andatura incerta, piano piano, ma non ha paura. Mette una manina davanti l’altra e sceglie una direzione.
Vuol conoscere Gugu, pagina bianca, rasenta l’infinito perché infinite sono le sue potenzialità. Sono vispi i suoi occhietti, sempre sbarrati, colmi di interesse per ogni cosa lo circondi. Ma Gugu non vuol conoscere solo con la vista, non gli basta. Tutti i suoi sensi partecipano alla sua continua scoperta.
Non conosce la vergogna Gugu, se ha bisogno d’aiuto non esista a piangere. Non ha paura di sembrare debole.
Lo sa che lui, forse nessuno, può vivere da solo e quindi, quando ha bisogno di qualcosa, strilla e si agita finchè non ritrova le braccia della sua mamma, solo allora, tenero, può prendere sonno. E se è felice sorride, batuffolo rosa, mostrando dentini che ancora non ha. Che poi perché uno dovrebbe essere così stupido da non sorridere ogni volta che ne ha l’occasione?
Chissà se i bambini imparano prima a ridere o a sorridere. Vero è che il sorriso ha radici più profonde. Infatti a volte, quando guardiamo Gugu che dorme sereno, sorridiamo senza neppure rendercene conto.
Lo sente l’amore Gugu, o lo da per scontato. Questo nessuno lo sa.
Eppure non si può non voler bene a Gugu, perché quando ti osserva con quegli occhietti sembra quasi che ti guardi dentro, sembra quasi che voglia vedere il colore della tua anima.
Gli adulti sono troppo impegnati a cercare di farsi guardare, di farsi ascoltare, per scrutare un altro essere vivente con quell’intensità.
Che bello poi quando gli indichi qualcosa e lui non guarda l’orizzonte ma ti afferra il dito con quel suo pugnetto e lo stringe forte forte..
Va avanti Gugu, guanciotte rosse, forse un po’ di paura ce l’ha, perché questo mondo è così vasto, così pieno scelte, di possibilità. Ma si fa coraggio questo bambino, il passato ed il futuro non sono poi così importanti per lui. Il presente è tutto ed ogni attimo va vissuto.
Non se lo immagina però Gugu, la gioia che provoca in noi la sua presenza, quella tenerezza che ti salva la vita ogni volta che riesci a provarla perché scioglie anche il cuore più duro.
Non ti affrettare Gugu, portatore di luce, a gattoni sul mondo, metti una manina d’avanti l’altra, verso il futuro…
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