Prigione dei Sogni

Cercare adagio, umilmente, costantemente di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch'essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione della nostra anima, un'immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l'arte. James Joyce

 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 17
 

FACEBOOK

 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

 

Sospesa

Post n°133 pubblicato il 14 Gennaio 2007 da Notram
 

                                         immagine

Tu; tu; tu; tu…

Da quanto era lì?
Un giorno.
Un mese.
Un anno.
Non ricordava. Sapeva solo che ora era in quel luogo e non riusciva ad andare via.
Non vedeva nulla. Tutto era buio lì, ma non quel buio nero, come si ci immagina che debba essere il buio. No, quello era un buio senza colore, scurissimo ma allo stesso tempo più chiaro della luce stessa.
Si sentiva sospesa, come a mezz’aria, incapace di muoversi.
Galleggiava in quel vuoto da chissà quanto tempo...
Perché nessuno veniva ad aiutarla? 

Tu; tu; tu; tu… 

Sola.
Era come un sogno senza fine. A volte provava ad addormentarsi, sperando che al suo risveglio si 
sarebbe ritrovata nella sua stanzetta, con Charlie che le leccava la faccia e le faceva le feste. Lei lo sgridava sempre quando succedeva ma stavolta sarebbe stata contenta di avere il viso impiastricciato e lo avrebbe accarezzato dolcemente.
Un po’ aveva paura, perché al suo risveglio tutti l’avrebbero sgridata. Certo, per forza: doveva fare un mucchio di cose e non aveva ancora incominciato. C’erano i compiti innanzitutto, e poi aveva un appuntamento con la sua amica Roberta…
Non se la ricordava neanche più la faccia di Roberta. Quando provava ad immaginarsela al posto del volto c’era solo una specie di buco rotondo di luce. Eppure andavano a scuola insieme tutti i giorni e sedevano anche nello stesso banco. Se si fosse svegliata forse avrebbe ricordato...
Purtroppo però ogni volta che si risvegliava era ancora lì, bloccata ed impotente, immersa in quel buio-non buio che la opprimeva da tutti i lati con la sua immensità. 

Tu; tu; tu; tu… 

Quel suono…era l’unica cosa che riuscisse a sentire.
Eppure a volte udiva delle voci soffuse, che la chiamavano in lontananza e le ronzavano attorno alla testa come zanzare dispettose. Quando le sentiva bloccava il respiro nel tentativo di afferrare il senso di quelle frasi, ma quei bisbigli erano incomprensibili e vaghi per lei.
Una volta gli era parso che una di quelle voci fosse quella di sua madre. Sembrava così triste. Come se avesse pianto da poco. Voleva andare verso quella voce con tutte le sue forze. Voleva capire perché la sua mamma fosse così infelice. Ma non riusciva a muoversi, i suoi muscoli sembravano non obbedirle. Oppure magari si muoveva e non se ne rendeva conto: non c’erano punti di riferimento in quel luogo.
Allora provava a gridare, con tutta l’energia che aveva in corpo, ma non veniva fuori alcun suono dalla sua bocca. Provava  piangere, ma le lacrime non uscivano. 
Perciò decise di aspettare, cercando in ogni momento di ricordarsi che lei non faceva parte di quel buio, sperando che quel vuoto non l’avrebbe inghiottita, ripetendo a se stessa il suo nome per non dimenticarlo…

 

 
 
 

Post N° 132

Post n°132 pubblicato il 05 Gennaio 2007 da Notram
 
Foto di Notram

Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno.

(Oscar Wilde)

 
 
 

L'uomo al centro del mondo

Post n°131 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da Notram
 
Foto di Notram

Oggi vi narrerò la storia dell’Uomo al centro del mondo, colui che osserva dall’alto e che tutti giudica.
Sta lì, superbo, sul suo alto scanno tra le nuvole, dove si è posto da solo, e osserva gli altri uomini, giudicandoli, compatendoli, pur sapendo che anche i piccoli uomini laggiù lo compiangono, perché quell’alto scanno loro non lo desiderano affatto, perché quell’alto scanno ha un unico posto su cui sedersi.
Si sente superiore, lui, mille volte migliore degli altri uomini. Lo sa in fondo al cuore di avere qualcosa in più e la sua gentilezza, la sua disponibilità, sono solo una maschera dietro la quale è libero di ostentarla, questa superiorità.
L’uomo al centro del mondo guarda lontano, a mille leghe di distanza, osserva il cielo e sa se pioverà.
Eppure quanto è cieco l’uomo al centro del mondo! Volgendo lo sguardo sempre verso l’orizzonte continua ad inciampare nei sassi sulla sua strada. Sta ore ed ore a rimirare lo splendore di un tramonto ma non è capace di carpire la bellezza negli occhi di un suo simile.
L’Uomo al centro del mondo si sente sempre nel giusto, non sbaglia mai, e se qualcuno gli fa notare un suo presunto errore lui lo fulmina con uno sguardo. Perché sono gli altri a non capirlo, sono gli altri che sono fatti in modo sbagliato.
Ogni cosa gli è dovuta, a quest’Uomo al centro del mondo.
Lui un poco di fatica per venire incontro agli altri non la fa mai, sono loro che devono capirlo e comprenderlo, che devono riempirlo di attenzioni. Egli è incapace di ascoltare, ma non lo sa e anzi è proprio il non saper ascoltare che rimprovera agli altri.
Non è affatto semplice capire cosa pensa l’Uomo al centro del mondo, perché a lui piace da morire essere criptico. Adora l’espressione smarrita nei suoi interlocutori quando esprime un’opinione. Gongola nell’osservarli mentre brancolano nel buio per poi tendergli una mano fornendogli un altro enigmatico indizio.
Ostenta grandezza, il piccolo Uomo al centro del mondo...
Non può mostrarsi debole, deve suscitare ammirazione. Tutti devono riconoscere la sua onestà, la sua intelligenza, la sua bellezza. Ma più di ogni altra cosa a lui interessa che venga riconosciuta la sua diversità.
E lo sapete voi quale è la parola preferita di quest’Uomo al centro del mondo? Scommetto che ci sarete già arrivati.
Esatto, è proprio “io” la parola che più ama, quella che trova sempre posto nelle sue frasi.
Da una parte c’è l’”io” e dall’altra c’è “voi” oppure “loro”, perché mai, e dico mai, lui potrebbe mischiarsi con la gentaglia come quella che osserva dal suo scanno: uomini corrotti, superficiali, sempre pronti a tradire, a rubare e uccidere. Perché, non dubitate, è così che li considera l’Uomo al centro del mondo.
L’Uomo al centro del mondo non può dimenticare mai di sottolinearla questa sua differenza dagli altri, perché il motivo per cui si è posto lassù tra le nuvole, più in alto degli altri, è proprio per distinguersi da loro.
Avrebbe potuto scavare, nascondersi da qualche parte, avrebbe potuto isolarsi e scappare ogni volta che vedeva un suo simile. Avrebbe potuto farlo, forse in realtà è proprio questo che ha fatto, con la differenza che invece di scavare in basso scava verso l’alto, scava verso il cielo.

 
 
 

Post N° 130

Post n°130 pubblicato il 20 Dicembre 2006 da Notram
 
Foto di Notram

I cambiamenti:
sulla ghiaia bagnata
solchi profondi.
N.

 

 
 
 

Punish my heaven - Dark Tranquillity

Post n°129 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da Notram
 
Tag: Poesie
Foto di Notram

Non riesco a scrivere stasera, vi posto questo che forse è un po' meglio di qualsiasi cosa possa concepire io...



We are the outstretched fingers
That seize and hold the wind...

The strangeness of awakening
In an oh so silent world
Breathlessly waiting
For the first proud beams of light
As the hours grow longer
And the shadows never fall
My sky has forsaken me
My desperation grows

Bring me the light
In the darkness that never ends
The dawn will never come
Punish my heaven

We have arrived
At the outermost crossroads
The charge of cosmos
At our atmospheric skies
Will cause our fall

If I had wings, would I be forgiving?
If I had horns
Would there be flames to shy my smile?

Hymns of loss are heard
From the masses in the streets
Praising the last of days
I punish

Bring me the night
In the fires that never end
The dawn will never come
Punish my heaven

The charge of cosmos
Charging at us from unearthly distance
I challenge the universe
It's the choice between heaven and hell

My soul bears all the weight of mountains
As mankind weaves its silent end
Can there be no forgiveness?
I curse the heaven above me
As the light sinks through
My outstretched fingers
Fading in my open arms

Make each tear in my bare hands
A lifetime in hell

On this last day of light
When our autumn leaves fell
And as heaven itself commands me
Out of its lair
My face lined with darkness I'll go!


TRADUZIONE

Punisci il mio paradiso

Siamo le dite spiegate
che afferrano e trattengono il vento...

La stranezza d'un risveglio
In un mondo così silente
Aspettando a fiato sospeso
I primi fieri raggi di luce
Mentre le ore s'allungano
E le ombre non calano mai
Il mio cielo mi ha abbandonato
Cresce la mia disperazione

Portami la luce
Nell’oscurità senza fine
L'alba non verrà mai
Punisci il mio paradiso

Siamo arrivati all'estremo limite
La carica del cosmo
Sui nostri cieli atmosferici
Causerà la nostra caduta

Se avessi delle ali, starei perdonando?
Se avessi delle corna, ci sarebbero fiamme ad adombrare il mio sorriso?

Inni di sconfitta vengono uditi
Dalle masse nelle strade
Pregando per l'ultimo dei giorni
Io punisco

Portami la notte
Nei fuochi che non s’estinguono mai
L'alba non verrà mai
Punisci il mio paradiso

La carica del cosmo
Da una distanza ultraterrena ci sta schiacciando
Sfido l'universo
È la scelta fra paradiso ed inferno

La mia anima sopporta tutto il peso delle montagne
Mentre l'umanità tesse la sua silenziosa fine
Non può esserci perdono?
Maledico il paradiso sopra di me
Mentre la luce filtra tra le mie dita spiegate
Svanendo nelle mie braccia aperte

Fai di ogni lacrima nelle mie mani nude
Un'esistenza all'inferno

In quest’ultimo giorno di luce
In cui cadranno le nostre foglie autunnali
E come il paradiso stesso mi comanda
Col volto segnato per l’oscurità
Senza timore, me ne andrò dal suo rifugio


Fonte http://www.darkillity.ne

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Notram
Data di creazione: 09/10/2005
 

SUL MIO COMODINO

 

ULTIME VISITE AL BLOG

Notrammariomancino.mmarino.lomartireanimabileeva.libera1968eliodocbal_zacsuntreeTuxiaMarciaIOeMR.PARKINSONostrichettinagianfry.solinilagabbianellaeigattimbostulaiakym611967
 

ULTIMI COMMENTI

 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 

DIRITTI D'AUTORE

Creative Commons License

Eccetto dove diversamente specificato (e per quanto riguarda le immagini), i contenuti di questo sito sono proprietà dell'autore e  rilasciati sotto una Licenza Creative Commons.

 
immagine Add to Technorati FavoritesBlogItalia.it - La directory italiana dei blog 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963