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Post n°13 pubblicato il 22 Febbraio 2006 da marcelloongania
Giovedì 3 dicembre 1970 Quando giungiamo alla porta principale del palazzotto ci bloccano e ci indicano un recinto immaginario, sul marciapiede, entro il quale dobbiamo rimanere. Vicino a noi, entro un altro recinto immaginario, i sedici avvocati difensori e gli altri avvocati giunti dalle province spagnole e dall'estetro quali osservatori. I militari, specialmente i baschi verdi che passeggiano nervosamente innanzi e indietro sul marciapiede, ci osservano individualmente.
Post n°12 pubblicato il 22 Febbraio 2006 da marcelloongania
Giovedì 3 dicembre 1970 Eravamo giunti a Burgos la sera di martedì. Eravamo 22 giornalisti ed avevamo 11 permessi per poter entrare nell'aula del tribunale. Ognuno di questi permessi era valido per due persone; un lato del cartoncino bianco era attraversato da una striscia rossa in diagonale: per il titolare del permesso; l'altro da una striscia gialla: per il giornalista supplente. Ci avevano detto che questi permessi sarebbero stati rigorosamente rispettati e noi avremmo dovuto presentarli ad ogni richiesta delle autorità militari. Ci avevano detto che a metà udienza avremmo potuto uscire dalla sala e farci sostituire dal giornalista supplente. Ci avevano pure detto che nessun altro giornalista all'infuori di noi, avrebbe avuto accesso alla sala del tribunale. Avevano voluto presentarci un clima di severità, di stretta vigilanza e quasi di rigore; avevano voluto farci capire chiaramente che le autorità militari non scherzavano, che un processo presso una corte marziale spagnola era una cosa di un'estrema serietà, che le misure di sicurezza, di garanzia e di rispetto della legge sarebbero state strettamente osservate. E' ancora buio e su Burgos pesa una densa nebbia allorquando, mercoledì 3 dicembre, usciamo a gruppi dall'albergo per avviarci al tribunale militare. Percorriamo la Avenida Vitoria risalendola verso nord e a non più di 200 metri dal palazzo del Governo Militare incontriamo i primi blocchi costituiti a volte da un solo poliziotto, a volte da un gippone blindato, ancora da militari dell'esercito o da "baschi verdi", i commandos per la repressione dei gruppi sovversivi. Tutti vogliono vedere i nostri documenti: se siamo giornalisti dobbiamo salire sul marciapiede di sinistra, i familiari dei processati e tutto il pubblico che vuole assistere al processo deve salire sul marciapiede di destra. L'ultimo tratto della Avenida Vitoria lo percorriamo così, smistati. Mitra al braccio, mittra a tracolla, mitra spianati, alcuni con la sicura tolta: saranno il leit-motiv di questa prima mezza giornata e quindi di tutto il processo.
Post n°11 pubblicato il 21 Febbraio 2006 da marcelloongania
Francisco Xavier Izko De La Iglesia Eduardo Uriarte Romero Francisco Xavier Larena Martinez Joaquìn Goròstidi Artola Mario Onaindìa Natxiondo Josè Marìa Dorronsoro Zeberio Enrique Guezalaga Larreta Antòn Karrera Jaurebarrena Julèn Kalzada Ugarte Victor Arana Bilbao Jone Dorronsoro Zeberio Itziar Aizpurua Egaña Josu Abrisketa Korta Jon Etxabe Garitazelaya Gregorio Vicente Lopez Irasuegui Arantzazu Arruti Odriozola Oltre alle pene richieste, i sei per cui è stata chiesta la pena di morte, dovranno versare alla vedova di Melitòn Manzanas la somma di un milione di pesetas per risarcimento danni.
Post n°10 pubblicato il 21 Febbraio 2006 da marcelloongania
Il tribunale Presidente: Relatore: Giudici: Giudici supplenti: L'accusa Giudice Istruttore: La difesa: Josè Solè Barberà, difensore di Jesùs Abrisqueta Corta.
Post n°9 pubblicato il 21 Febbraio 2006 da marcelloongania
Prima di entrare nel pieno del processo di Burgos, delle giornate trascorse in aula, ci sembra interessante riferire la cronologia degli episodi che hanno condotto al processo stesso: 1968 3 agosto: La vedova e la figlia del Manzanas prestano una prima dichiarazione sui fatti accaduti alle autorità competenti. 4 agosto: La vedova e la figlia del Manzanas esaminano alcune decine di fotografie "...senza poter riconoscere pienamente l'individuo. Ha richiamato l'attenzione dei funzionari il fatto che le due signore, al vedere la fotografia di un certo Tommaso Trifoll Madrazo, abbiano coinciso nell'affermare che si tratti della persona che più assomiglia all'omicida." (dagli atti della polizia si San Sebastiàn). Ottobre: Viene pubblicato un manifesto clandestino dal titolo "Melitòn Manzanas giustiziato". Porta la firma dell'ETA e la polizia lo ritiene autentico. 7 dicembre: Viene arrestato a Mondragòn (Guipuzcoa) Josè Marìa Dorronsoro. 1969 25 gennaio: Izko nega la sua partecipazione all'uccisione di Melitòn Manzanas. 6 marzo: E' arrestato ad Eibar Francisco Xavier Larena Martinez. 8 marzo: E' arrestato a Deba Joaquìn Goròstidi Artola. Fine marzo: La Brigata della Polizia Politica ottiene quelle che dovranno essere le prime prove a carico degli imputati. Dorronsoro, dopo 28 giorni di arresto, Larena e Goròstidi dopo 17 ciascuno, firmano le loro dichiarazioni. La polizia ha già il suo omicida: Izko De La Iglesia. Vengono rifiutate tutte quelle prove che dimostrano l'impossibilità di Izko ad effettuare l'omicidio di Manzanas. L'autore morale dell'attentato sarà, per la polizia, il "Biltzar Txipia", la piccola assemblea dell'ETA. Anche in questo caso vengono rifiutate tutte le prove che tendono ad escluderla. 24 aprile: Il quotidiano "Hierro" di Bilbao, organo della falange franchista, afferma in un articolo che "è stato dimostrato che Manzanas venne ucciso con la pistola sequestrata ad Izko De La Iglesia." 21 maggio: La vedova e la figlia di Manzanas vengono condotte al carcere di Puerto de Santa Marìa, dove viene loro presentato Izko De La Iglesia. Non avranno così più tardi difficoltà a riconoscerlo davanti al Giudice Istruttore. Luglio: Izko viene condotto a Burgos e detenuto per 80 giorni in cella d'isolamento. 1970 28 aprile: Nuovamente interrogato dallo stesso Giudice Istruttore Militare e minacciato dopo essergli stato richiesto il giuramento di rito, l'avvocato Miralles denuncia i fatti al Collegio degli Avvocati di Madrid e rinuncia alla difesa di Xavier Izko De La Iglesia, che verrà assunta dall'avvocato Josè Antonio Echeverrieta Ortiz. Settembre: Gli avvocati difensori ricevono l'atto di accusa dei sedici imputati che nelle conclusioni contiene le seguenti richieste:
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Inviato da: chiaracarboni90
il 23/05/2011 alle 16:25
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 08:59
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 08:58
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 08:47
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 08:46