Post n°30 pubblicato il 02 Novembre 2009 da ferroligneo
Giova presumere se stessi eterni mentre il sangue sale in morbide volute ad offuscare i sensi chiudendo le porte al nulla oppure aprendo spazi alla prole reietta di Urano.
Senza che la mano s’apra aspetto il carme mentre tarme eterne squassano l’aria a più riprese quietando antiche contese per prodigare astuzie.
...Cazzo, se sogno!...
E se non sognassi forse avrei l’ardire di venir meno. Tremante ed ebbro non aspetto il sereno divenire del fato, incateno i dadi. Non c'è spada più grande, più grande amore non saprei pensare.
E cresce il dolore, e diventa idillio, ma non discosto l’orecchio e il capo per non evitare di sentire Priapo ed Ares, ad Ades consacrati, ridere.
Muto in repentino omaggio il clamore di un fuoco d’aprile, non assaggio carne, ma, ferendo, inietto un dardo ostile a corteggiare rinnovati amplessi.
Nei recessi fluidi del coito riscopro la pelle perduta labbra di seta divoro.
Accoratamente imploro pace. F
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Qual'è la differenza tra i morti? Perchè ci sono morti che hanno mogli, madri, figli che piangono per loro, sogni, ideali, una storia? Perchè ci sono morti che sono, se va bene numeri citati in un telegiornale? Perchè soffriamo quando ci lasciano delle persone vicine? Perchè mostriamo cordoglio per persone che non abbiamo mai sentito nominare prima? Dove finisce il sentimento e inizia la retorica? Cosa ci facciamo, davvero in Afghanistan?
..Svegliaaa!
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Post n°28 pubblicato il 19 Settembre 2009 da ferroligneo
Nessuno in casa inosservato passeggio con la mente motteggiando all’aria profumo querciforme distanze sfrigolanti dentro l’onda macchinosa dente, ruggine, ingranaggio grammofono a motore; “...pedaggio!”
Mi appoggio sopra un tasto che scroscia forte ti sciacquo troppo sgargiante pena verso nuove strade più contorte dietro un volo innocente di falena
Rilucido piumaggio e scaglie vertigine, vortice, carenza di ancoraggio “E tu vorresti viver gratis?”
Taglio tutti i ponti non crollati di tempo e di distanza sempre pronto alla danza il mio oggetto si oppone lo spazio freddo ma sciolgo di forza il senso.
E mi trascendo.
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Cacciatore insoddisfatto di dubbie alchimie dei sensi strappando sensazioni al mondo sopraffatto in scacco come un vaso che tracima ruggendo l’impotenza complice di un abbraccio troppo corto mi struscio contro il pelo della nebbia notturno ondeggiare viavai ciclica attesa.
Frugo distratto l’interno delle ottime tasche ottima stoffa ruvida ottimo taglio ottime tasche ripiene affollate di inutilità. Vi striscia qualcosa di cosciente e s’attorciglia al tocco danzando l’eterno morso gli anni i mesi i giorni i minuti...
Sbiadisco all’alba di un ritorno zoppo puzza di pesce e vegetali sensuale corruzione troppo, troppo stanca.
Da tempo ho abdicato un sogno ammuffito rimane il muschio verde non mi appartiene più lo scettro del capofila di una delle tante file sporte sull’orlo del destino. “Prego, le cedo il posto che era mio, il posto di chiunque, chiunque abbia occhi e spalle..”
Lecco avidamente invece le mucose odorose dei giorni, delle notti non ho più sogni solamente voglie insoddisfatte succose acquoline insonnie frenetici risvegli.
e sonno
Appagante.
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Post n°26 pubblicato il 12 Settembre 2009 da ferroligneo
Fluisce nel mio corpo un fiume dove scorrono i millenni.
Capire... capire è vivere. Un fuoco che riempie la parola
La logica. accarezza le correnti s’illumina si lascia accattivare.
Incroci di torrenti millenari Portati a dimensione nel vedere...
...Volere. cosa puoi volere? Sempre c’è qualcosa che ti vuole! Sei tu? Lasciati ascoltare E...vuoi!
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Post n°25 pubblicato il 10 Settembre 2009 da ferroligneo
…Nelle scienze cognitive si usa il termine framing: noi pensiamo, molto spesso inconsciamente, attraverso sistemi di strutture chiamate frame (in italiano “cornice, struttura”). Ogni frame, dal punto di vista fisico è un circuito neuronale nel nostro cervello. Usiamo i circuiti di frame per capire le cose, e ragioniamo usando una logica interna ai frame. I sistemi di frame sono organizzati in base ai valori, il nostro modo di ragionare riflette i nostri valori, e i nostri valori a loro volta determinano il nostro senso dell’identità. In poche parole i frame sono fondamentali. Anche nel nostro linguaggio. Alcune parole attivano un certo circuito e più le ascoltiamo, più forte diventa il loro frame. Se il nostro linguaggio esce dai circuiti di frame che conosciamo non sarà capito o sarà frainteso
Negli ultimi decenni la destra americana ha investiti miliardi di dollari nella comunicazione, mettendo in piedi un sistema che alla lunga ha avuto effetti profondi, instillando i frame conservatori nella mente di gran parte dell’opinione pubblica… George Lakoff
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Post n°18 pubblicato il 06 Febbraio 2009 da ferroligneo
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Post n°17 pubblicato il 06 Febbraio 2009 da ferroligneo
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Post n°16 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da ferroligneo
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Post n°15 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da ferroligneo
“..la propaganda usata in tv serve a distrarre il pubblico…faccio un esempio. Se la Russia colpisce la Georgia con un missile il servizio si concentrerà sulle dimensioni del cratere, si chiederà se sono stati i georgiani stessi scavarlo e stupidaggini simili. Così all’improvviso si discute di buche, non dei reali motivi della guerra e degli obbiettivi politici di Mosca..” |
Post n°14 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da ferroligneo
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Post n°13 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da ferroligneo
“ Per Putin l’unico mezzo di informazione che conta davvero è la tv. Ogni settimana il Cremino convoca i direttori dei canali nazionali per stabilire la linea editoriale. In queste occasioni vengono distribuiti gli elenchi con i nomi dei personaggi che non possono comparire in tv perché sgraditi al potere. I dibattiti e le interviste in diretta non esistono più..” |
Post n°12 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da ferroligneo
"Il peggior analfabeta è l'analfabeta politico. "Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare." |
Post n°11 pubblicato il 24 Gennaio 2009 da ferroligneo
Aggiogato da dolci litanie giace ogni frutto di stagione.
Maturo è il desiderio maturo in ogni chicco il melograno rigido di scorza sigillo di ogni andare.
Mutevole memoria cangiante scintillio dei cinque sensi Valanga narice caverna Ventoso respiro del pianeta Sprizza la fontana dei lombi Fuoco dentro al petto Carezza della sferza sullo sterno
Cattedrali del pensiero stritolate l’eterna ruota del volere Sgusciata da vomere di terra acqua sangue nausea e vomito salato l’oceano si riversa nell’abisso trascina ogni contrada
Crepita il mio ventre effervescente risale nella gola colmandomi di vuota sazietà Tranci di carne e grasso astuto domatore spettacolo di un circo senza fine
Applausi annoiati Risate annoverate tra le offese pianti di lesa maestà vagiti di resurrezione
VOGLIO UNA STELLA! Voglio gravitare eternamente un moto rettilineo, uniforme, quadridimensionale.
Spalanco una voragine nel petto sprofondo, infinito, ripiegato su me stesso per sempre trascinato, inerte
Riabilito la forma quieta, divina, unità gridando disperato infliggo con un maglio insanguinato l’ennesimo, ottuso chiodo mi aggrappo ciecamente al cielo puntinato che scompare.
“...Dio è morto solo un Dio ci può salvare!...” |
Post n°10 pubblicato il 22 Gennaio 2009 da ferroligneo
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Post n°9 pubblicato il 16 Gennaio 2009 da ferroligneo
Ritorno legami mai spezzati solo accantonati affondano la loro spada Filare, formiche e case di cartone mono tono dopoguerra E azzurro e fucsia di un accento autoctono 20 anni avanti e forse più Ora capisco il senso di formica da dove se no il nazismo? Finestre non si distinguono dal muro alberi Dissimulare la presenza Ledward Barracks Il centro dell’impero è un pascolo di erba rigogliosa e nobili mucche brucano la loro identità Un mondo castale Gruppi e gruppi dentro ai gruppi si perde il vertice Nell’oltre dell’umano Rifarsi il trucco. Sempre. Avanti. Anche i turchi profumo di intonaco nuovo e finestre in alluminio Nuove finestre Il passato si svinghia Afferro un senso profumato di gomma e scarico industriale. Ancora ruminanti placidi erbivori Chi sei, ultimo uomo? “Ora in amicizia commemorano le vittime di entrambi” A che serve un rifugio privo di aperture se non a fare da sfondo a una lastra di metallo squarciata 1945 Black Thursday Muore l’individuo-formica la formica sola resta E rumina da allora le proprie macerie. |
Inviato da: maxvaunter
il 27/09/2009 alle 10:02
Inviato da: paris.nuit
il 24/09/2009 alle 01:03
Inviato da: pendrakon
il 22/09/2009 alle 12:30
Inviato da: pendrakon
il 21/09/2009 alle 16:01
Inviato da: perlarosadifiume
il 20/09/2009 alle 00:25