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Nel film di animazione Galline in fuga (Chickenrun) la perfida signora Tweedy, una proprietaria dispotica con stivali da nazista, tiene le galline in un lager con baracche di legno e filo spinato; quelle che non producono abbastanza uova vengono condotte alla “soluzione finale”.
Il film naturalmente ha un lieto fine che non ha riscontri nel mondo reale dove ben difficilmente una gallina riesce a scappare dalle gabbie degli allevamenti intensivi.
Nella realtà, il trattamento che riserviamo alle galline è molto peggiore di quello che si vede nel film.
Lì almeno, le galline potevano muoversi avanti e indietro, mentre nelle gabbie non hanno nemmeno lo spazio per aprire una sola ala. Ciascuna di esse ha a disposizione uno spazio pari più o meno a un foglio A4.
Per evitare che, a causa del sovraffollamento, si feriscano a beccate, viene loro mutilato il becco quando ancora sono pulcini; il becco è ricco di terminazioni nervose ed è la parte più sensibile di questi volatili.
Non sono solo i galletti ad essere mangiati; anche le galline ovaiole, dopo poco più di un anno trascorso a deporre uova, quando non son più produttive sono avviate alla “soluzione finale” e inserite nella catena alimentare umana. Se si mangiano uova si sostiene comunque la filiera carnivora.
Credo che non abbiamo alcun diritto a imporre a degli esseri senzienti questo genere di sofferenze soltanto perchè abbiamo bisogno di proteine che possiamo trovare anche nei vegetali.
Non abbiamo il diritto di creare simili universi concentrazionari in cui questi uccelli sono trasformati in macchine da uova e da carne, solo per vedere aumentare i profitti degli allevatori e della grande distribuzione.
Per non essere più complice di questa megamacchina di dolore e di morte ho smesso da tempo di mangiare carne di pollo; ora ho smesso anche di mangiare le uova, dal momento che fanno comunque parte della stessa filiera.
Invito tutti a considerare seriamente la questione. Il veganesimo non è una moda, ma un modo di nutrirsi lasciando un’impronta ecologica più leggera che non causa sofferenze inutili.
Se non riuscite a fare a meno delle uova, almeno non comprate quelle di galline allevate in gabbie. La vita (e soprattutto il destino) delle galline allevate a terra o all’aperto non è molto migliore, ma almeno hanno la possibilità di muoversi e razzolare, cioè di fare una vita da galline e non da macchine.
Se non riuscite a fare a meno di mangiare carne di pollo, riducetene il consumo almeno a un terzo. In questo modo si ridurranno di numero quegli orrendi lager che sono gli allevamenti industriali.
Questo post è stato suggerito dalla visione di un video sui maltrammenti degli animali pubblicato su YouTube. E’ un video piuttosto crudo, ma che mostra l’altra faccia del nostro benessere, quella che spesso ci ostiniamo a non voler vedere.
Vedi anche Mangiare meno carne /4 E gli animali?
post Marco Pagani | via Ecoalfabeta
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Inviato da: bocca_di_rosa7
il 08/05/2009 alle 18:42
Inviato da: bocca_di_rosa7
il 12/03/2009 alle 18:30
Inviato da: bocca_di_rosa7
il 12/03/2009 alle 18:29
Inviato da: due_angeli_neri
il 21/02/2009 alle 13:16
Inviato da: bocca_di_rosa7
il 10/02/2009 alle 17:07