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Rebecca IV

Post n°15 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da Quaaalude

 







Ettore lavorava 150 chilometri più a sud e Loro li divorarono
sulla macchina sportiva di Miguel, fino ad arrivare nel cortile
del supermercato da dove il giovane, tra poco, avrebbe
staccato. Aspettarono tesi in macchina, con Loic che non
riusciva a staccare gli occhi dalla languida ombrosità di
Rebecca, le sue curve al latte rappreso. Finalmente
la figura riconoscibile di Ettore abbandonò l'uscita del
posto di lavoro e si avviò, elastica ma pensierosa verso il
proprio motorino. Miguel aprì la portiera e torreggiò,
malgrado la sua scarsa statura, insieme alle parole:
"Dove stai andando? Ti abbiamo portato il filo delle
tue riflessioni." E indicò dentro l'abitacolo, dove Rebecca
aveva spalancato le gambe e gli lasciava intravvedere
una buona fetta di paradiso. Ettore rinculò, poi fissò
cupamente Loic, che, nel retro dell'automobile si
detergeva la fronte del sudore e gli ricambiava uno
sguardo d'odio. "Monta su che c'è posto." Gli sorrise
il rivenditore di automobili. "Non posso lasciare il
motorino qui dentro." "Che Te ne frega? Lo recupererai
domani. Lo carichi nel bagagliaio." Il giovane si lascò
convincere, e tutti e quattro ripartirono verso una
destinazione ignota. Fu all'altezza dell'hotel Maier
che Loic agitò da dietro le mani e fece cenno di
accostare. "Ci prendiamo una stanza in quel rudere.
Nessuno fa domande. Ci lasceranno accedere." gli
altri tre furono d'accordo e Loic poteva vedere la
bava di godimento colare dagli occhi scuri di Rebecca.
Avere una stanza fu semplicissimo. Nessuno fece
domande e pagarono abbondantemente per quella
stamberga. Quando furono nella camera doppia
istintivamente i tre uomini circondarono Rebecca;
ma Lei Li fece prima spogliare nudi e riempire la
vasca che troneggiava in bagno. E così furono, spogliati
e con tre vistose erezioni in vista. La donna fissò
Loic, che era più nervoso degli altri e quasi scontento
di essere in tiro. Gli prese il cazzo robusto e lo leccò
sui bordi fino ad estenderlo completamente. Nel
frattempo menava le altre due verghe e toccava
i sederi di Miguel ed Ettore. Lei indossava un vestitino
che gli celava a malapena seno e culo mentre le
gambe erano fasciate da delle parigine viola. Con i
piedini ancora calzati fece sedere Ettore e Loic
su due sedie. Iniziò a calpestargli delicatamente
i membri dopo essersi issata e avere affidato una
gamba a un partner e la sinistra all'altro. Miguel era
salito su un'altra sedia e Le leccava con ferocia gli
enormi capezzoli.






(Continua)







 
 
 
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