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Rebecca VII

Post n°17 pubblicato il 05 Novembre 2015 da Quaaalude








Poi ci furono giorni di solitudine e indecisione. Rebecca chiuse
con tutti e tre i suoi compagni e Loro non la cercarono, tranne
Miguel con qualche timido e vaghissimo messaggio. Il cielo le
era improvvisamente crollato addosso e la sensazione di
appagamento e provocazione aveva lasciato spazio a dei
momenti di fissità e catatonia. Non aveva voglia di uscire:
stava in casa avvolta nelle coperte e rifletteva su tutto,
sfogliando senza leggerle le pagine di innumerevoli libri,
come se non riuscisse a dedicarsi alle parole ingannevoli
di scrittori che avevano vissuto certe situazioni solo di seconda
mano come guardoni che cerchino nello sguardo il surrogato
a un cazzo. Sentiva di avere raggiunto l'apice nel piacere ma
di essere rimasta con un pugno di mosche in mano. L'inganno
della fisicità era evidente e palese: aveva guidato in modo simile
a un direttore d'orchestra l'esecuzione della scopata assoluta,
ma nel momento esatto in cui i suoi uomini si erano trovati
uniti Lei si era sentita sola, e nell'istante in cui i loro brandi
affondavano dentro di Lei aveva compreso che Li stava
perdendo forse definitivamente, pensando di incantarli per
la milionesima volta. In realtà era stata ingannata e violata
in maniera cosciente, e Lei non era migliorata per questo.
Al contrario si sentiva svuotata e floscia, come un sacco
della spazzatura bucato. Pensava a Loic, alla sua faccia
sempre sorpresa e ai suoi moti ridenti e ingenui, rifletteva
su Ettore, sulla sua sensibilità contorta e tragica, ai suoi
nervi combattuti, e cadeva con il ricordo su Miguel: la sua
semplicità suscettibile e il suo viso terso e immune alla
cerebralità eccessiva. Presi uno per uno erano uomini
da considerare attentamente (Ne avrebbe voluto un pezzo
da Tutti per costruire il suo perfetto Frankenstein) ma
ammucchiati insieme diventavano un fallo gigantesco
e privo di identità; un fottio di vibrazioni disperse nella
tundra del sentimento, una cappella da spolverare con
la lingua ma dentro cui non celebrarvi riti gametici di
fertilità promiscua o sponsali sexy per una nuova
generazione. 







(Continua)







 
 
 
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