Annotazioni

La poesia non è roba che alla mia portata, non saprei come commentare. Beh, in realtà sto commentando :)))
p.

No, tranquilla, si possono fare calcoli sulle opinioni, ma non è matematica :)))
Il ragionamento corretto è questo:
- ognuno dei tre ha pagato inizialmente 10 euro, poi ne ha ricevuto uno di sconto, quindi ha pagato 9 euro
- in totale hanno speso 9 x 3 = 27 euro
- l'albergatore ne ha intascati 25
- il cameriere ne ha trattenuti come mancia 2 (27 - 25)

Il resto sono calcoli, ma non secondo una logica corretta :)))
Ciao Irina, buona domenica.
p.

Concordo ampiamente e corro abbastanza per la casa - al momento fa troppo freddo per stare a lungo fuori - insieme alla mia bimba. Non nego che mi piacerebbe avere un ventre più "ritirato", ma sicuramente l'avere la pancetta e mia figlia lo preferisco a ventre piatto senza bimba. Vorrei solo che fosse più contenuta questa simpatica pancetta, tutto qui. Piano piano, dice mia madre .. Mah...

io non ci vedo nssuna differenza tra modelli proposti al maschile e al femminile. i sessi si confondono in totem assimilati, e la donna pare uomo e l'uomo donna. o non hai fatto caso che i modelli sono tutti depilati con le sopracciglia curate per non parlare delle mani..? a m,e pare che nel modello preposto l'uomo non sia piu' uomo e la donna non sia piu' donna. si tenmde al silicone. alla plastica. certo, solo un imbecille puo' dfinirci sotto a ste cose. per fortuna. tieniti la pancetta e il figlio. e spegni comodamente il televisore. o installa una cnsolle della wii.... e' sicuramente meglio che vedere la mostra dell'osceno imbecille.

parole sagge!

Dove la mente non arriva ci pensa il cuore,che scarica sull'uomo il bello della vita,questo non è possibile se si è accecati dall'odio e dal rancore.. il cuore non è soltanto un organo ma molto di più..è un meraviglioso dono che ci è stato donato,usiamolo per vivere meglio..Hengel

Grazie mille. Ora mi è molto più chiaro come mai incasso così tante delusioni. Invidio - nel senso meno drastico del termine - la tua abilità matematica, sempre amata senza comprenderla.

Pensando alla tua domanda, stamattina in auto mi è venuto da schematizzare la cosa con un quadrato a quattro caselle: sull'asse delle x ho sistemato la variabile del desiderio (due valori: NO, SI), su quello delle y la variabile dell'accadimento (due valori: NO, SI). Ed ecco la situazione:
Desiderio | Accadimento --> Stato d'animo
---NO-----------NO--------> Sollievo
---SI-----------NO--------> Delusione
---NO-----------SI--------> Ansia
---Si-----------SI--------> Gioia

Ora, immagina che su 100 eventi che riesco a ipotizzare, io ne desideri 70, e se ne realizzino 30, del tutto indipendenti dai miei desideri. I miei stati d'animo si presenteranno così:
- Sollievo: 21%
- Delusione: 49%
- Ansia: 9%
- Gioia: 21%
Come vedi, un bilancio negativo (Sollievo + Gioia = 42%), e lo stato d'animo più frequente è la delusione. Ma se mi aspettasi meno dalla vita, diciamo solo un 30% di cose piacevoli? Ricalcolando:
- Sollievo: 49%
- Delusione: 21%
- Ansia: 21%
- Gioia: 9%
Sollievo + Gioia = 58%, desiderare meno ha migliorato il mio stato d'animo "medio".
Si tratta di una scelta di vita, in fondo: meglio vivere con distacco, oppure da appassionati, con qualche occasione di gioia in più, ma rischiando più momenti di delusione?
Cosa scegliere? Forse la seconda, imparando a metabolizzare le delusioni :)))
Ciao e buona serata.
p.

...ahi! a me succede sempre! bisognerebbe fare il calcolo delle probabilità...io becco sempre quella negativa!

Russell avrebbe potuto rispondere anche diversamente, scomodando un po’ Frege e un po’ Quine avrebbe potuto spostare il quesito sul piano logico dell’enunciato e cercare il valore di verità. ∃x (Dx →~ Dx) – ma anche più complessa -, una bella tavola delle verità e anche un albero di refutazione (per fare bene le cose) e, soccorso da Einstein, avrebbe potuto concludere che è una questione di relatività e percezione, con evidente rimando a Austin, per cui noi percepiamo come realizzati un minor numero di desideri, mentre percepiamo come realizzati un maggior numero di non-desideri (non espressi tra l’altro) solo perché gli ultimi si attuano senza la nostra consapevolezza – non desideriamo un’infinità di cose, magari nemmeno mai espresse – mentre sui primi ci concentriamo maggiormente. Avrebbe potuto rispondere anche così, magari l’ha fatto in uno dei mondi possibili di cui parlano alcuni suoi amici, ma nel miglior mondo possibile, come diceva un altro suo amico, ha concluso che potrebbe trattarsi di un’assurdità. Mi scuso per la lunghezza, ma la risposta ha smosso questa Kathrina di parole indomabile.