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CHIARIMENTI
Le notizie riportate nel presente blog, ove altrimenti non specificato, sono affidate alla memoria dell' autore e non possono pertanto essere considerate degne della minima fede. Ritengo sia mio preciso obbligo morale diffondere bufale, spacciandole per vere e viceversa. Chi si fida di me sbaglia a farlo, ma, volendo, potrebbe prendere spunto da quel bel po' di verità che sarà in grado di trovare in ciò che scrivo, per approfondire l' argomento, se gli interessa, altrimenti, ciccia.
Chi volesse comunque riferirsi a fonti ancor meno affidabili di una vacillante memoria di un incallito bufalaro, potrà consultare Wikipedia o, peggio ancora, la Treccani Online che a Wikipedia spesso rinvia. Degno di considerazione è il fatto che le idiozie di cui Wikipedia è spesso -non sempre, siamo onesti- intrisa fino al midollo sono consultabili gratis, laddove per la redazione della Treccani online lo Stato ha erogato all' ente, presieduto da un non bene amato ex ministro di nome Giuliano, due bei milioncini di euro nostri: che fine avranno fatto? Non c'è alcuna malizia da parte mia, s'intende, nel formulare questa domanda: solo semplice curiosità.
La lettura di questo blog è vivamente sconsigliata a chi ignora cosa sia l'ironia e/o non è in grado di discernere il vero dal falso.
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Piccola biblioteca romanesca (I miei libri in dialetto romanesco)
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Cento sonetti in vernacolo romanesco (di Augusto Marini)
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Il Dittamondo (1-08)
Post n°684 pubblicato il 27 Novembre 2014 da valerio.sampieri
Il Dittamondo di Fazio degli Uberti LIBRO PRIMO CAPITOLO VIII "È questo mondo in tre parti partito: Asia, dico, Africa ed Europa, come da molti puoi avere udito. Ma perché l’Asia piú terreno scopa, prima ti numerrò le sue province 5 e come l’una con l’altra s’indopa. Dal Nilo è bello che qui mi comince, che vien dal mezzodí per molte lingue e per istrade disviate e schince: l’Asia questo da l’Africa distingue; 10 cade nel nostro mar cercando Egitto, di cui le biade fa granate e pingue. Egitto ha Siria da levante dritto; ab austro, l’Etiopo; e si divide da quel di Libia, ove ’l Ponente è ditto. 15 Seguita Siria e qui Giordan ricide dal Libano al Mar Morto per Giudea, dove il Battista aperto il ciel giá vide. In Siria è Palestina e Galilea, Saracinia, Commagena e Fenizia, 20 Samaria, Nabatea e Cananea. Col mar di Cipri a ponente s’inizia; Eufrates da levante e l’Ermin tocca da quella parte ch’aquilone ospizia; dal mezzodí con Arabia s’abbocca. 25 Or di qui movo in vèr levante i passi, dritto com’arco stral, ch’al segno scocca. Mesopotamia truovo in quei compassi, tra Eufrates e Tigris, e la gran torre ch’è vivo essemplo a qual superbo fassi. 30 Eufrates da Erminia verso austro corre per lunga via e Caldea, quand’è grosso, come fa il Nilo Egitto, lá soccorre. Tigris va da levante nel mar Rosso, onde in India può ire a cui aggrada, 35 ché ’l cammin v’è da la cittá di Cosso. E perché lieve avisi questa strada, imagina che in verso il mezzodí Arabia lasso, ch’è una gran contrada sopra ’l mar Rosso e sotto Sinaí 40 e dov’è il monte Cassio alto e sospeso, Persia, Saba, Idumea e Susaí. Or torno a Cosso, ch’io dissi testeso, e passo in India, e tal cammin mi piace però che piú, al tempo d’ora, è preso. India è grande, ricca e ’l piú in pace; dal mezzodí e suso in oriente sopra il mare Oceano tutta giace. Indus la chiude e serra da ponente, monte Caucaso di vèr settentrione: 50 queste son le confine drittamente. Ed ivi d’animali e di persone tante son novitá, che spesso piange quale va solo per quella regione. Idaspen, Sigoton, Ipano e Gange 55 bagnan la terra e con grossa radice Maleo vi par, che ’n su molto alto tange. Sotto scilocco, da quella pendice, la isola si trova Taprobana, che quasi un altro mondo la si dice. 60 Non han quei marinar la tramontana, non sanno che sia Castor né Polluce, non san che stella sia Vergiliana. Canopos v’è, che molto chiara luce; la guida lor per mar si son gli uccelli, 65 che, giú e su volando, li conduce. Gli uomini, per grandezza, avanzan quelli di Frisia, ma in ciascheduna cosa son piú bestiali e di color men belli. Crisa, Argira, Telos, Cosan e Osa 70 e piú isole truovi per quel mare, di cui la fama fra noi è nascosa. Or qui passo Caucaso, per trovare Seres, Ottogores e Pande e Batria, che Oxus bagna e u’ Dosinges pare, 75 Sizia, di sopra, e una e altra patria: tante vi son, che, quando v’anderemo, solo a vedere ti parrá una smatria. Le confine di questo luogo stremo son l’Oceano, il mar Caspio e Caucaso, 80 Gog e Magog, che sono nel piú scemo. La provincia, c’ha il Caspio piú nel naso, Ircania è, c’ha il capo a la marina e coi piè giunge Iberia a l’occaso. Partia con questa ad aquilon confina; 85 poi fra Indus e Tigris si distende, sí che in verso austro il mar Rosso vicina. In Partia piú paesi si comprende: Persida, Media, Assiria ed Aracusa, e, da ponente, l’altra Media prende. 90 Poi questa Media, da levante, è chiusa da’ Caspii monti e prende l’Erminia di vèr settentrione ne la musa. L’Ermin mi chiama e io fo quella via: tra Cappadocia, il Caspio mare e ’l monte 95 Toro e Cerauno chiusa par che sia. Di Cerauno Tigris surge d’un fonte; l’arca Noè sopra Ararat si mira; Eufrates l’aggira per la fronte. L’Asia minore ora a sé mi tira, 100 cui Cappadocia da levante serra; poi, da tre parti, intorno il mar la gira: Galazia, Bettania, Cilicia afferra, Pamfilia, Frigia, dove Troia fue, e d’Erminia minor tocca la terra. 105 Qui passo in Cappadocia, un poco in sue, cui l’Erminia, da levante, cinge e Toro, ad austro, con le branche sue. Iberia lungo questa si dipinge tra l’Erminia minore e ’l mar di Ponto; 110 poi Albania al Caspio mar si stringe. Questo ultimo paese, ch’io ti conto, tanto si chiude in vèr settentrione, ch’a le palú Meotide l’affronto, lá dove Europa i suoi termini pone". 115 |
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