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CHIARIMENTI
Le notizie riportate nel presente blog, ove altrimenti non specificato, sono affidate alla memoria dell' autore e non possono pertanto essere considerate degne della minima fede. Ritengo sia mio preciso obbligo morale diffondere bufale, spacciandole per vere e viceversa. Chi si fida di me sbaglia a farlo, ma, volendo, potrebbe prendere spunto da quel bel po' di verità che sarà in grado di trovare in ciò che scrivo, per approfondire l' argomento, se gli interessa, altrimenti, ciccia.
Chi volesse comunque riferirsi a fonti ancor meno affidabili di una vacillante memoria di un incallito bufalaro, potrà consultare Wikipedia o, peggio ancora, la Treccani Online che a Wikipedia spesso rinvia. Degno di considerazione è il fatto che le idiozie di cui Wikipedia è spesso -non sempre, siamo onesti- intrisa fino al midollo sono consultabili gratis, laddove per la redazione della Treccani online lo Stato ha erogato all' ente, presieduto da un non bene amato ex ministro di nome Giuliano, due bei milioncini di euro nostri: che fine avranno fatto? Non c'è alcuna malizia da parte mia, s'intende, nel formulare questa domanda: solo semplice curiosità.
La lettura di questo blog è vivamente sconsigliata a chi ignora cosa sia l'ironia e/o non è in grado di discernere il vero dal falso.
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Il Dittamondo (4-21)
Post n°1047 pubblicato il 13 Gennaio 2015 da valerio.sampieri
Il Dittamondo Noi trovammo Borgogna, in questa via, che da’ borghi, che gli Ostrogotti fenno, 5 Borgogna par che nominata sia. E piú novelle udio, che non impenno, del valor di Gerardo e di don Chiaro e d’Ulivieri la prodezza e ’l senno. Questa contrada è forte e fummi caro 10 di visitare il beato Antonio dove, presso a Vienna, fa riparo. Molto è il luogo divoto e idonio e ’l Santo riverito; e questo è giusto, perché, vivendo, giá vinse il demonio. 15 Acerbo, fiero si truova e robusto a chi ’l dispregia e benigno e pietoso a qual con fede il prega e con buon gusto. Partiti da quel Santo grazioso, passai la Sona con la scorta mia; 20 poi mi trassi in Savoia senza riposo. Savoia in lingua nostra salva via vuol dire, però che salva la strada de l’Alpi, tra la Francia e Lombardia. Sicura, forte e buona è la contrada 25 e la gente piacevole e cortese e franca con la lancia e con la spada. La guida mia la via diritta prese in verso Ciamberieri e poi passai * la e piú fiumi del paese. 30 Nel Delfinato, dopo questo, entrai. Questa contrada è molto cara e bella e copiosa d’ogni bene assai. Ricche cittá e nobili castella si trovan sopra il lago di Losanna, 35 che fa salmoni onde assai sí novella. Tra lor cosí per cattivo si danna il misero Giovanni lor Delfino, che rifiutò l’onor di tanta manna, com’è in Inferno papa Celestino, 40 con dir: "Tal era che ingenerar potea signor, ch’a noi sarebbe caro e fino". * La ancor giá passato avea e ’l Rodano, dov’esce fuor del lago, e di Provenza lo cammin prendea. 45 Rodano cerca il bel paese e vago tra Gallia e Nerbona e nel mar sale sí ruinoso e fier, che pare un drago. Noi trovammo un romeo, andando, il quale io salutai ne la nostra favella 50 ed el rispuose a me in provenzale. "Amic, fis ieu, sabetz de ren novella?" "Oc, respon el, ara la guerra es fort ab lo rei d’Aragon e de Castella. La terra ont arsa e degasté lo port: 55 lo papa, o sos legatz, no y vale ren, car nus entr’ euz y puet trobar acort". "Frere, fis ieu, aquest crei veramen; mais tal se pens gazaingnar e jauzir que nau vencer porá son paubre sen". 60 "Ancara oï, quant fui a Vignon, dir que l’ rei de Fransa a iuré lo passatge, mais pauc lui segront a mon albir. Lo reis de Cipre, qu’ es mout pros e satge, dedins Vignon a demoré plus jors, 65 per orde metre e fin a cest vïatge. Aquest que monte? car le nostre pastors, l’emperador, ni aucun cardenal per l’amor Dieu a ce profer son cors". "Amic, fis ieu, monter porá gran mal, 70 si paubremen se vuelha desveillier le chien qui dorm dedins son paubr’ estal". E lo romeus: "Ar laissam lo pensier a cels de Fransa e de Cipre, car crei que ben a temps s’en sabront conseillier". 75 Poi disse: "A dieu siatz"; e mosse i piei. E Solin li rispuose: "Va con Dio, ché ben sai dir quel che tu vuoi e dèi". Cosí andando, la mia guida e io passammo Narbo, che parte Narbona 80 da l’Italia, secondo ch’io udio. Gallia bracata per qualche persona questa contrada ancor si noma e scrive e Provenza anche, in parte, vi si sona. Buone cittá e porti per le rive 85 de la marina sono e ricchi fiumi; accortamente e bello vi si vive. Lo paese, la gente e lor costumi a Italia somiglia e per antico di Roma amici i truovo in piú volumi. 90 In fra l’altre cittá, Marsilia dico di quel paese ch’è di maggior loda e con gente piú fiera al suo nimico. Nizza, Tolon, Fiezur per quella proda passai con la mia guida e fui ad Arli, 95 che de l’antico onor par ch’ancor goda. Lá vidi tanti avelli, ch’a guardarli un miracol mi parve, e la cagione a pena v’è chi ’l vero ben ne parli. Noi fummo sopra ’l Rodano a Lione 100 e veduto Narbona e Monpuslieri; poi ci traemmo in verso Vignone, però che quivi molto avea il pensieri. |
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