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CHIARIMENTI
Le notizie riportate nel presente blog, ove altrimenti non specificato, sono affidate alla memoria dell' autore e non possono pertanto essere considerate degne della minima fede. Ritengo sia mio preciso obbligo morale diffondere bufale, spacciandole per vere e viceversa. Chi si fida di me sbaglia a farlo, ma, volendo, potrebbe prendere spunto da quel bel po' di verità che sarà in grado di trovare in ciò che scrivo, per approfondire l' argomento, se gli interessa, altrimenti, ciccia.
Chi volesse comunque riferirsi a fonti ancor meno affidabili di una vacillante memoria di un incallito bufalaro, potrà consultare Wikipedia o, peggio ancora, la Treccani Online che a Wikipedia spesso rinvia. Degno di considerazione è il fatto che le idiozie di cui Wikipedia è spesso -non sempre, siamo onesti- intrisa fino al midollo sono consultabili gratis, laddove per la redazione della Treccani online lo Stato ha erogato all' ente, presieduto da un non bene amato ex ministro di nome Giuliano, due bei milioncini di euro nostri: che fine avranno fatto? Non c'è alcuna malizia da parte mia, s'intende, nel formulare questa domanda: solo semplice curiosità.
La lettura di questo blog è vivamente sconsigliata a chi ignora cosa sia l'ironia e/o non è in grado di discernere il vero dal falso.
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Il Dittamondo (5-06)
Post n°1086 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da valerio.sampieri
Il Dittamondo LIBRO QUINTO CAPITOLO VI "Poi ch’io ho sodisfatto al tuo disio, disse la guida mia, è buon tornare, dov’io lassai, al proposito mio. Questo monte, che sopra l’aire pare, si spicca da la rena e si distende 5 in fine a l’oceano e al nostro mare. Di chiaro fuoco la notte risplende e piú ancor che dolcissimi canti d’ogni nuovo stormento vi s’intende. Scimie, struzzi, draghi e leofanti 10 assai vi sono e alberi che fanno lana, onde si veston gli abitanti. Odorifere molto le foglie hanno: simili quasi sono a l’arcipresso e cosí alti e dritti suso vanno. 15 L’erba euforbia ci si truova adesso; colui la nominò, che pria la trova, sí come io dico, del suo nome stesso. Quasi sopra ogni altra erba, il sugo giova a la vista de l’uomo e, piú ancora, 20 ad ogni morso c’ha velen fa prova. Tra ’l monte e l’ocean gente dimora; fontane assai vi sono e folti boschi e dolci frutti vi si truova ognora. E perché bene il paese conoschi, 25 Anatin fiume da quel lato corre dove sono animai non sanza toschi. E, s’io ti deggio i nomi lor comporre, Austo, Bamboto, Asana ippopotano e coccodrilli han piú, che ’l dir trascorre. 30 Di verso noi guarda Gaditano e Belona, lá onde siam passati, questa gente che sopra ’l mare stano. Sette monti ci son che, se gli guati, sí forte l’uno a l’altro si somiglia, 35 che Sefleti son detti o vuo’ tu ‘frati’. Dentro da questi, per tutto ci figlia uno e altro animal, diversi e tanti, che pare a chi li vede maraviglia". E qui mi ragionò de’ leofanti 40 con quanta castitá usan lor vita e la pietá ch’egli han de’ viandanti; e sí come il figliuolo il padre aita a’ suoi bisogni e de’ padri la cura, c’hanno di lor cacciati in altre lita. 45 "Questi risprendon presso a la natura umana, sopragiunse, e de le stelle la disciplina servan senza ingiura. E quando l’uno s’affatica in quelle cose ch’a lor bisogna, l’altro guarda 50 che non li sopragiunga altre novelle. D’entrare in nave quanto può piú tarda e, se tu non li giuri del tornare, non piú che se dormisse la riguarda. Cauti in battaglia e ben si san guardare; 55 se v’è ferito o stanco, il tengon sempre chiuso nel mezzo e lassanlo posare. E scriver puoi, se lor natura assempre, che con la coda l’uccide il dragone ed esso par che lui col carco stempre. Ciò che vive, figliuol, chi mente pone a lo stimolo suo, non è sí forte o vuoi signore o aquila o leone". Cosí, per quelle vie diritte e torte, fra me notando gia ogni parola, 65 secondo ch’io l’udia belle e accorte. Giá eravamo usciti de la gola de la marina e lasciato a le spalli Sacara, Messa, Saffi e Gozola, e veduto ne’ monti e per le valli 70 Sigani, dico, i Sigabri e i Sorsi, e Sessa e Valena correr per que’ calli. Dal mezzodí udio che senza forsi istanno i Gaulei e questa gente fino a l’Esperio oceano son corsi. 75 Noi eravamo dritti a l’oriente, quando giungemmo di sopra a la Malva, un fiume grande, ruvido e corrente. Qui mi disse Solino: "Colui mal va che se ’l mette a guadar, ma chi ci trova 80 nave o ponte la sua vita salva. E sappi ancor che per molti si prova che in fine a questa riva, ove noi semo, la terra di Tingi si stende e cova". Menommi, poi, dove passammo a remo 85 ed entrammo tra’ neri, Mauri ditti: e mauro, in greco, nero a dire spremo. Sí presso a l’equinozio stanno fitti questi ed i Tingitan, de’ quai ragiono, che dal calor del sol sono arsi e fritti. 90 Qui due cittadi anticamente sono, che fanno in Mauritana due province: Sitin, Cesara i nomi lor compono. A mezzogiorno Astrix vi è, che vince ogni altro monte (è chi ’l noma Carena) 95 fuor d’Atalante, che di tutti è prince. Questo discerne la giacente rena da la feconda terra e qui passai col mio consiglio, che mi guida e mena. Similemente con lui mi trovai, 100 di vèr settentrione, in su la proda del mare, ove son genti e terre assai. Vidi Bugea, che v’è di grande loda: questa nel mare Maiolica guata; e fui in Bona, che quivi s’annoda. 105 Lettor, com’io t’ho detto altra fiata, quasi cambiato ha nome ogni contrada e qual piú e qual men cresce e dilata. Cosí tra questa gente par che vada, ch’egli han mutato nomi e si confina 110 con altri fiumi e con altre strada: dico Morocco e Bellamarina ora comprendon questi due paesi ch’a dietro lasso, e dove ’l sol dichina, secondo che tra lor contare intesi. 115 |
Inviato da: Vince198
il 19/03/2023 alle 16:49
Inviato da: marabertow
il 24/02/2023 alle 21:10
Inviato da: valerio.sampieri
il 23/02/2023 alle 18:45
Inviato da: valerio.sampieri
il 23/02/2023 alle 18:43
Inviato da: amistad.siempre
il 16/02/2023 alle 00:17