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Dizionario Romanesco 001

Post n°2036 pubblicato il 19 Settembre 2015 da valerio.sampieri
 

Dizionario Romanesco

‘Gni bbotta 'na tacchia = Sviluppando per esteso questa espressione, ogni botta una tacchia (cioè "ogni colpo un segno, una tacca"), si intuisce che il significato è quello di "fare centro, colpire il bersaglio ad ogni tentativo". Questo può essere usato in senso letterale, ma assai più spesso in senso metaforico. Ad esempio, l'accanito donnaiuolo potrà vantarsi con gli amici delle sue numerose avventure galanti commentandole orgogliosamente: 'gni bbotta 'na tacchia.

‘Mbecille = imbecille

‘Mpunito = impunito

‘N culo ‘n culo = All’ultimo momento

A = A; la (articolo determinativo femminile)

A = Il volgo romanesco usa mettere una a innanzi alle parole che cominciano per consonante e raddoppiare la consonante medesima (p.es. abbendato, ammascherato, arrovinato). Il raddopiamento della consonante non ha luogo se la parola comincia per r seguita da i: ariposto.

A bbrutto grugno = Senza alcun riguardo, in modo risoluto.

A bbuzzèffe = A bizzeffe, in gran quantità

A bizzeffe = In gran quantità

A bócca sótto = Bocconi.

A bombisogno = All’occorrenza, se serve; comunque, semplice interiezione

A bracalone = Si dice di pantaloni larghi

A bracaloni = Si dice propriamente dei calzoni e delle calze quando non si tengono ben succinte  (v.: A ccacarella).

A caterve = In gran quantità

A cazzo de cane = In modo insensato

A ccacarella (v.: A bracaloni) = Si dice propriamente dei calzoni e delle calze quando non si tengono ben succinte.

A ccacciastivali = Che annamo, a ccacciastivali? Si dice a chi tenta di far passare un altro per gonzo.

A ccampanile = Dicesi di un sasso o di qualsivoglia altro oggetto pesante lanciato dal basso all'alto secondo la linea verticale.

A ccascà = In abbondanza, A iosa.

A cciccio = A proposito, esattamente. Si dice anche: A cciccio de sellero.

A cecio = Bene

A cranio = A testa

A faciolo = Bene

A fette = A piedi

A furia de... = Continuando a...

A garganella = (bere) direttamente dalla bottiglia

A gratise = Gratis

A pecorone = A quattro zampe; mettese a pecorone

A pedagna = A piedi

A pennolone = Pendente

A piffero = Mal fatto

A pizzo = Da parte (mettere a pizzo = risparmiare, mettere da parte)

A rampazzo = A casaccio (il rampazzo è una pianta rampicante)  B

A sbafo = Senza pagare  B

A scrocco = A spese di altri

A soreta = A tua sorella. Espressione con la quale solitamente si risponde ad un insulto, rinviandolo ai familiari dell'offensore.

A strafottere = In abbondanza

A uffo = Senza pagare (dall’acronimo A.U.FA. Ad usum Fabricae, utilizzato nella fabbrica di S. Pietro)

A vedello aritrattato = a vederlo ritratto (Trilussa, Picchiabbò)

A zeffunno = A catinelle (piove a zeffunno)

Aa = Alla (es: bucatini aa matriciana)

Abbacchià = abbattere, buttare giù, colpire per far cadere. Ne deriva "abbacchiamento": stato di depressione, di demoralizzazione, di avvilimento in cui si viene a trovare la persona colpita da preoccupazioni e dal comportamento della malasorte. Con "abbacchio" si indica l'agnellino da latte destinato alla mattazione per deliziare le nostre mense natalizie e pasquali; ma la sua etimologia è "ad baculum" perché legato al bastone del pastore.

Abbacchiaro, Venditore di abbacchi (V. Abbacchio).

Abbacchiarse (civ.; Abbacchiasse) = Abbattersi

Abbacchiasse = Abbattersi, perdersi di coraggio, demoralizzarsi, cadere in depressione, avvilirsi.

Abbacchiata = Abbattuta. Si usa a Roma questa parola anche da chi parla bene.

Abbacchiato = Abbattuto. Si usa a Roma questa parola anche da chi parla bene.

Abbacchiatura = Stagione in cui si macellano gli abbacchi: comincia in ottobre e finisce a maggio (V. Sbacchiatura).

Abbacchio = Agnello, Agnellino da latte macellato. A Roma si chiama abbacchio il figlio della pecora ancora lattante o da poco tempo slattato; agnello, il figlio della pecora presso a raggiungere un anno di età e già due volte tosato. A Firenze non si fa questa distinzione: l'uno e l'altro si chiamano agnello. A Roma la stagione degli abbacchi comincia in autunno e finisce in primavera; quella degli agnelli dura tutta la primavera: comincia a Pasqua di Resurrezione e finisce a San Giovanni, 24 giugno. Nell'estate non si trovano nè abbacchi ne agnelli.

Abbadà = adare, prestare attenzione; chi si intromette in questioni che non lo riguardano, si sente spesso rivolgersi un invito, tutt'altro che cortese, perché rinunci all'intromissione: "abbada a li cazzi tua"

Abbadare = Badare (si veda Abbadà).

Abbadate = badate: "Però - dice - abbadate; perché 'sta freghemepiano de Dorotea cià da la sua"

Abbagnà = Bagnare.

Abbagnare = Bagnare.

Abbajà = l'abbaiare proprio del cane; può significare anche strepitare, emettere urla, sopraffare gli altri alzando il tono della voce per prevaricare. Inoltre con "abbajà" si intende accecare con una luce improvvisa, violenta e vivacissima. Nel senso figurativo si intende scendere nell'inganno, lasciando vedere lucciole per lanterne. "Prenne un abbajo" vale per cadere in una grossa "cantonata", in un errore madornale ed evidente.

Abballà = Ballare

Abbastà = Bastare

Abbate = Abate, chiunque veste l'abito da prete. Passar per abbate. Rimaner ingannato specie nella compera di qualche oggetto pagandolo più di quel che vale. - Semel abbas semper abbas. Prov. lat. usato dalle persone civili. Colui che ha vestito una volta l'abito da abate, benchè se ne spogli, tiene sempre dell'abate.

Abbate Luviggi = Abate Luigi. Così si chiama una brutta statua posta in una nicchia d'un vicolo che sboccava quasi di contro alla chiesa del Sudario, detto "dell'Abate Luigi", vicolo ora demolito. La statua, mutilata e continuamente insudiciata da' monelli, dicono traesse la sua denominazione da un cappellano piemontese o savoiardo addetto alla chiesa sunnominata il quale era di fattezze assai brutte che avevano qualche somiglianza con il volto della statuta. Sul piedistallo fu posta questa iscrizione: Fui dell'antica Roma un cittadino/ Ora abbate Luiggi ognun mi chiama/ Conquistai con Marforio e con Pasquino/ Nelle satire urbane eterna fama./ Ebbi offese, disgrazie e sepoltura./ Ma qui vita novella e alfin secura. A. MDCCCLXXXVIII

Abbattutello = il suo significato rientra tra quelli di "abbacchià"; infatti è un aggettivo bene attribuito a chi moralmente e fisicamente si sente prigioniero di una forma di avvilimento e di demoralizzazione.

(segue)

 
 
 
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Un blog di: valerio.sampieri
Data di creazione: 26/04/2008
 

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