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Amor, ch'a nullo amato amar perdona

Post n°254 pubblicato il 27 Febbraio 2011 da valerio.sampieri
 

L'amore obbliga chi è amato ad amare a sua volta. Paolo e Francesca costituiscono il paradigma, per dirla alla vendola, dal che si capisce subito che sto per sparare una marea di cazzate, della parabola dell'amore galeotto; "Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse" recitano i famosi versi 133-138 del V Canto dell'Inferno:
Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.

Il verso 103 del V Canto dell'Inferno, quello del titolo, è il più celebre delle tre terzine che iniziano tutte con la parola "Amor":

"Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense.
Queste parole da lor ci fuor porte."

Sinceramente sono ratto (non nel senso di topo, ma di rapito) dalla commozione nel constatare la mia capacità declamatoria dell'opera dantesca, tale da indurmi a pretendere non dico i 500.000 euro inspiegabilmente elargiti a quel coglione di benigni (e chiamalo coglione!), ma quanto meno a lanciare una sottoscrizione ad offerta libera in mio favore. Chi vuole contribuire alla divulgazione culturale -che ritengo divertentissima, dato che benigni viene definito un comico- potrà contattarmi via mail ed otterrà in premio l'immediato invio del mio IBAN. Vi assicuro grandi risate, almeno da parte mia.

L'Amore è un tema dominante nella letteratura e nella musica, ma, chissà perché, viene sempre trattato come fonte di struggimento e sofferenza. Mai una volta che uno legga o senta in una canzone affrontare tale tema con un tono allegro spensierato e quale fonte di serenità, chessò, una strofa del tipo "Me so' fatto 'na bella scopata", da cantare sull'aria di "Reginella" (Te si' fatta 'na veste scullata ... ecc.). Solo dopo attenta e laboriosa ricerca nei meandri della memoria sono riuscito a rammentare un brano di Marco Ferradini che apre un po' il cuore alla speranza, la famosissima "Teorema".



Il medesimo tema dell'amore può essere ovviamente affrontato sotto altri punti di vista, sempre nell'ottica di aprire il cuore alla speranza, come dimostra la versione degli Squallor del medesimo brano "Teorema".

 





Spero di aver sufficientemente chiarito il concetto e il reale motivo per cui ho scritto questo post: non avevo un cazzo da fare (rectius, non mi andava di fare quello che avrei dovuto). Concludo, per i distratti e gli smemorati, con un altro importante brano degli Squallor (non per buttarla in politica, ma porca pupazza, pure negli anni 80, prima ancora di candidarsi, Berlusconi aveva inventato la monnezza napoletana?)

Buona domenica.

 
 
 
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Un blog di: valerio.sampieri
Data di creazione: 26/04/2008
 

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