Creato da: Quintana5 il 01/11/2011

TJ

Due domande che troveranno risposta

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

achille790danfed67kiwaikydosmauro.bignamicostantinodisantegiuliopacelli85chiaris93bsfiom0micoilpulicedgl0maurirayamaverick148giancarlo.dibellacristian.p1
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Israele ed i crimini di guerraHanno colpito i nostri r... »

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 29 Aprile 2012 da Quintana5

Probabilmente ai più è sfuggita una notizia, la Banca Europea per gli Investimenti ha effettuato un finanziamento alla Grecia e nel contratto è contenuta una clausola particolare: se la Grecia dovesse ritornare alla dracma il finanziamento dovrebbe essere rinegoziato. La BEI non è una istituzione finanziaria qualsiasi, ma è stata istituita nel 1957 in occasione del trattato di Roma, allo scopo di "finanziamento degli investimenti atti a sostenere gli obiettivi politici dell'Unione"; in altre parole è proprio una istituzione dell'UE, è partecipata da tutti gli Stati aderenti e gode di autonomia finanziaria e amministrativa. Una notizia quindi da non sottovalutare, perché mentre a parole le autorità e le personalità europee sostengono che senza Grecia non c'è Europa, quando si tratta di valutare mere questioni finanziarie, allora sono proprio le istituzioni europee che prendono in considerazione l'ipotesi che torni alla dracma. Cosa dice questo? Sarebbe eccessivo dire che neanche le Istituzioni europee non credono più all'euro in modo assoluto? Probabilmente si, tuttavia non credo sia eccessivo sostenere che l'euro non è più qualcosa di insiscutibile.

Forse è una battaglia di retroguardia, ma l'euro è stato proprio un affare? Premessa: chi pensasse di trovare un questo post indicazioni sui "poteri forti" non ne troverà, io ne ho sempre sentito parlare ma non ho mai conosciuto i loro nomi, né ho visto prove evidenti. Perché sostenere complotti quando leggendo si può arrivare a conclusioni non dissimili?

Molte voci si rincorrono sull'euro, c'è chi sostiene che sia stata la più grande iattura di tutti i tempi e che dovremmo velocemente tornare alle monete nazionali e chi invece sostiene che l'errore non è stato l'euro ma il comportamento di alcuni Governi e che se si fossero comportati tutti come la Germania la zona euro godrebbe di ottima salute.

Chi sostiene che l'euro sia stata una solenne stupidaggine porta come argomento che in Europa non esistevano i presupposti di mobilità dei fattori economici e produttivi per riuscire a gestire eventuali problemi che colpissero solo alcune aree dell'UE. Per quanto riguarda l'Italia i critici affermano che mai avrebbe dovuto aderire ad una moneta come l'euro, il cui andamento è totalmente fuori del controllo delle autorità monetarie nazionali e con un ruolo della BCE che è totalmente indipendente, troppo forse come ho evidenziato altrove, e che mira esclusivamente al contenimento dell'inflazione.  Ora la questione è che il contenimento dell'inflazione è obiettivo coerente ed unanimemente condiviso quando si ha un'economia forte e stabile: l'Italia era in quelle condizioni? Prodi fece dell'Europa un obiettivo irrinunciabile, per conseguire il quale aumentò la pressione fiscale a livelli importanti, tuttavia forse perse di vista la fragilità dell'economia italiana ed un debito pubblico importante, probabilmente l'idea di fondo era che a risolvere i nostri problemi ci avrebbe pensato l'Europa e che si sarebbe avvicinata un'era di sviluppo che avrebbe consentito di ripianare i nostri debiti, nostri e di altri partner dell'eurozona. Tutto questo in cambio della rinuncia alla sovranità monetaria, perché l BCE non può finanziare i singoli Stati, i quali per rifinaziarsi debbono necessariamente rivolgersi al mercato; qui c'è stato un errore immenso: si è pensato che i mercati fossero un'entità perfetta, razionale, iperlogica e con capacità di guardare nel lungo termine. Chi conosce i mercati sa invece che hanno coraggio da coniglio, memoria da elefante e zampe da lepre, vale a dire che anche soltanto una voce che possa far ipotizzare una possibile perdita rischia di creare crolli, d'altronde la finanza comportamentale insegna che la soddisfazione per un guadagno è la metà della contrarietà di una perdita e poi ci sono altre questioni: i mercati mirano al profitto nel breve termine, ci sono speculatori che muovono miliardi etc. per cui pensare di affidarsi al semplice "giudizio dei mercati" per un'economia come quella italiana sembra essere stato un'azzardo.

Il motivo dell'adesione entusiastica sfugge: probabilmente si è trattato di un misto di incompetenza e malafede.

Sempre i critici sostengono che una delle missioni dell'euro, forse quella principale, che era quella di assicurare la protezione dall'inflazione e la stabilità dei redditi, almeno in Italia dall'entrata in vigore dell'euro si è perso circa il 70% in termini di potere d'acquisto.

Chi invece pensa che l'euro ancora oggi sia stata una salvezza porta questi argomenti: la salita dei prezzi non è stata una dipendenza dall'euro, le materie prime sono aumentate a dismisura dai 35 USD al barile del 2000 si è passati agli odierni 104, a causa dell'aumento della domanda dei paesi emergenti; una svalutazione delle monete locali, invece che avere una moneta unica forte, avrebbe causato un enorme aumento dei costi di approvigionamento di materie prime con conseguenze nefaste per le economie locali.

Altro argomento che portano i fautori dell'euro è che ormai in tutta l'eurozona si possono effettuare transazioni finanziarie senza dover pensare anche ai tassi di cambio, con conseguente facilità di muovere capitali; infine, l'altro argomento che viene portato a favore dell'euro e che risponde e rilancia rispetto alle critiche di questi ultimi tempi è che la crisi che è iniziata nel 2007 è stato qualcosa di unico nella storia dell'umanità e che non esiste una prova che utilizzando le valute nazionali le cose sarebbero andate diversamente e che invece è probabile che l'euro, moneta espressione di economie unite, ha preservato da ulteriori conseguenze negative.

Queste sono le due visioni, non voglio prendere posizione, io non sono un economista e non desidere prendere posizioni su qualcosa che non è il mio terreno favorito, una blogger che ha scritto (?) delle cose su Milton Friedman prendendole come oro colato, mentre invece sono idee di altri c'è già e non voglio rischiare di fare la stessa (brutta) figura.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Quintanaa5/trackback.php?msg=11269118

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Vince198
Vince198 il 30/04/12 alle 15:20 via WEB
Il tema è interessante, ancorché per me non particolarmente esaustivo e, senza scopiazzare a destra e a manca per far vedere che sono bravo, ammettendo una insufficiente conoscenza della materia nei termini da te elencati, mi sono posto alcune domande, forse banali ma te le trascrivo subito: una volta il sostegno di una moneta era basato e regolato su una determinata quantità di metalli preziosi (nel caso specifico l'oro) nei forzieri della nazione, che ne garantivano la solidità. Dopo è venuta fuori la teoria keynesiana che ha cambiato i flussi delle fluttuazioni economiche etc. attribuendo ai poteri pubblici il ruolo fondamentale del sostegno della domanda per il mantenimento delle condizioni migliori di pieno impiego. Adesso, con la creazione di questa moneta, l'euro, sul cui deprezzamento hai detto cose molto condivisibili, sembra di assistere a rapidi cambiamenti gestionali, di applicazioni sempre di teorie keynesiane non sviluppate dallo stesso, di essere su uno scacchiere tipo wargame, solo che non si sparano cannonate vere e proprie ma si “gioca” con rapide azioni in cui si cerca di introitare in tempi brevissimi il massimo guadagno possibile. Insomma una finanza facile agli umori, anche solo sussurrati, di qualche azione di destabilizzazione a volte neanche vera, che provoca grossi movimenti di capitali che, questo si, destabilizzano l'economia di uno o più paesi. Mi piacerebbe essere una mosca ed entrare in certi “comitati d'amministrazione”, specie oltre atlantico, per vedere quali “astute mosse” ricevono la loro attenzione ed attuazione.. Quanto poi alla tua affermazione che non conosci i poteri forti, lo credo bene: non ti avrei mai chiesto una cosa così “banale”.. Pensa che neanche il noto preside bocconiano li conosce , come rilevasi da interessante articolo de La Stampa , pur apprezzando gli sforzi, in materia di quest'altro quotidiano che azzarda un'indicazione che, detto fra noi pochi intimi.. dovrebe valere per tanti altri apparati di quel genere in cui allignano i furbetti del guadagno facile..
Come predetto, che il Preside faccia affermazioni di non conoscere i cosidetti poteri forti scusa, mi fa sorridere: qualche mese fa il presidente del Grande oriente d'Italia, Gioele Magaldi, proprio alla “zanzara” - se non ricordo male – affermò che Monti è iscritto non a una ma a due logge massoniche, una da lui (Magaldi) presieduta e diretta, un'altra di natura non molto chiara anglo-franco-tedesca! Sembra sia ancora un semplice “muratore”..
Adesso le cose sono due: o Monti è un bugiardo o lo è Magaldi. Hai notizie di querele incrociate? Io no. Hai notizie di querele di Monti verso quel “gran maestro”? Sempre io no. Allora devo dire che, viste le sponsorizzazioni del preside, come ti segnalai tempo addietro, da parte di molti esponenti del csx, poteri forti etc (art. de La Stampa del 24.7.11), viste precedenti appartenenze del noto bocconiano anche al Bilderberg club, alla Trilateral Ue , insieme al fido Letta jr. (a proposito, penso che il fatto da parte di Monti, al tempo, di aver esibito “distrattamente” quel “pizzino” di Enricuccio ripreso dalle telecamere, sia stato per quest'ultimo un chiaro monito a stare zitto, altro che un voler andare incontro etc. etc...), Elkann, Guarguaglini (dati presi da wikipedia) e altri di notevole levatura economica, che sia stato nella goldman Sachs, che sia stato o sia ancora senior advisor della Coca cola, nota s.n.c. a conduzione molto familiare di bibite “gasate” etc. mi fa pensare che questi signori abbiano, direttamente o indirettamente a che fare proprio con certe lobbies che hanno i loro interessi economici radicati anche nel nostro paese, speculatori pronti a farci salassi senza guardare in faccia a nessuno tramite eprezzamenti di questo poveraccio di un euro.. Con la nostra partecipazione al debito greco salita a ben 35 miliardi di euro dall'avvento dell'era bocconiana (la Germania quanti ne risparmierà alla fine?).. Detto questo, esprimo le mie perplessità sempre più forti sull'euro però, come ben sai, uscirne per noi sarebbe oltremodo traumatico. Quanto tempo ancora ci toccherà fare da scendiletto a frau “kulonen” e alle sue mire di kaiseressa? Qualcuno pensa che, quando ci saranno le elezioni politiche le cose cambieranno? Pura illusione, altro che le battutine “defatiganti” di Giggetto Bersani! Ciao, Vince
(Rispondi)
 
 
Vince198
Vince198 il 30/04/12 alle 15:24 via WEB
Ho fatto qualche errore e rimedio qui, scusandomi:
La Stampa ;
Fatto Quotidiano Em. Ro. . Quest'ultimo articolo mi pare molto prudente non molto in linea con la solita "verve" che ben conosciamo. Chissà come mai..
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 30/04/12 alle 16:30 via WEB
Subito una precisazione: non conosco i "poteri forti" perché spesso sene parla come se fossero anonimi, si ritiene che ci sia qualche oscuro comitato che trama alle spalle, invece è chiarissimo di chi si tratta, hanno nomi cognomi e codici fiscali! La speculazione colpisce dove sa che avrà mano libera o quasi e ci vuole poco a sapere chi lucra da certi movimenti. La Germania della Merkel non è forse un "potere forte"" Anzi, di fatto il potere più forte che c'è in Europa? Tanto per dirne una... Di fatto quando si accettò l'euro si sapeva che si sarebbe abdicato alla propria sovranità monetaria, ma si decise comunque di procedere in nome di non si sa bene cosa ed oggi la Merkel comanda e Monti ubbidisce, ma non solo lui; anche se si parla di democrazia sospesa la verità è che in Parlamento c'è una maggioranza piuttosto solida che sostiene il Governo e che finora non ha fatto proposte serie per cambiare le cose. Di fatto la kaiseressa sta riuscendo nel suo intento, se vuoi anche legittimo, visto che fa gli interessi della Germania, solo che non riesco allora a capire perché si parli di Europa. Buon pomeriggio!
(Rispondi)
 
Quintana5
Quintana5 il 30/04/12 alle 23:18 via WEB
Una richiesta: nei prossimo giorni chiedo pazienza a lettori e commentatori perché potrei avere poco tempo a disposizione per rispondere e quindi chiedo scusa in anticipo se dovessi tardare. Grazie per la pazienza!
(Rispondi)
 
cajen.1972
cajen.1972 il 02/05/12 alle 00:21 via WEB
Buonasera signor 5 :-), volevo chiedere ai dubbiosi, sempre così pronti a parlar male della Germania e della culona in modo gratuito e alquanto superficiale, come mai la cancelliera è riuscita a far aumentare il salario di milioni di tedeschi. Sono sicuro che sarebbe molto più interessante capire come ha fatto invece che sostenere i piagnistei dei soliti criticoni, coloro che pensano ancora che un imprenditore avrebbe fatto di meglio di Monti o della Merkel. Non solo, potrebbe essere un ottimo esempio da passare a chi vorrebbe riprendersi la guida di questo paese.
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 02/05/12 alle 14:05 via WEB
Buon giorno ad Ella, Commendator 1972 :-)!In Italia parliamo sempre male della Germania, c'è un rapporto strano di ammirazione/antipatia per cui ci piace la loro precisione, ma li detestiamo se vogliono applicarla a noi. La Germania ha numeri che l'Italia può solo sognare: la loro disoccupazione è al 6.8%, qui è quasi al 10% e non annoierò con altri numeri sul debito e sul deficit pubblico, tutti migliori dei nostri. Devo però correggere un dato: a partire dal changeover (2003) i salari reali tedeschi sono diminuiti del 6%, quelli italiani sono rimasti stabili (fonte: Organizzazione per la cooperazione e losviluppo economico); non solo, ma circa un 15% dei lavoratori sono costretti a svolgere un altro lavoro per mantenersi; la ricetta adottata nel 2003 fu quella di liberalizzare completamente il mercato del lavoro, fu accettato che l'aumento dei redditi fosse inferiore all'aumento della produttività e si cambiò il sistema sociale, con iln pensionamento a 67 anni. Non solo: furono abbassate le imposte alle imprese ed alzate quelle indirette. Quindi, se è certamente vero che hanno avuto Governi più responsabili dei nostri, hanno avuto anche un'opposizione e, soprattutto, un Sindacato capaci di guardare al domani e non a mantenere le tessere ed i consensi di oggi. Vai tu a spiegare alla Camusso & soci che in Germania quelle misure stanno funzionando e che la disoccupazione è meno del 7%? Che quella difesa ad oltranza dell'art. 18 serve solo per tutelare gli interessi e le poltrone di sindacalisti e politici senza scrupoli?
(Rispondi)
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 02/05/12 alle 16:18 via WEB
Vedo che comunque si spara sempre su qualcuno, non siamo convinti dei propri mezzi, deleghiamo sempre la colpa a qualcuno ma intanto i sindacati in Germania non hanno fatto quello che dici tu, si sono seduti ad un tavolo con il governo e hanno discusso e collaborato. Ricordo invece che il signor Berlusconi avrebbe spaccato volentieri il tavolo in testa a qualcuno... ecco dove cade l'asino. Tu e non solo tu, vedete sempre così ostile il dialogo con le parti sociali, immaginate un mercato del lavoro libero senza confrontarvi con nessuno, calpestando i diritti. L'articolo 18 è solo un argomento gonfiato da entrambi le parti, dagli imprenditori perché così reclamano più libertà di agire e dai sindacati per far finta di difendere ancora qualcosa ma di fatto l'articolo 18 non condanna di certo l'imprenditore, sono tutte frottole quando si dice che il mercato del lavoro è paralizzato dall'articolo 18, tutte frottole...
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 02/05/12 alle 16:37 via WEB
Probabilmente mi sono spiegato male: io affermo proprio che i sindacati hanno mostrato responsabilità accettando misure che qui in Italia mai sarebbero passate! Ce la vedi la Camusso a restare seduta al suo posto mentre un qualsiasi Capo di Governo (vogliamo chiamarlo Cajen :-)?) propone che l'età pensionabile sia elevata a 67 anni? Comunque raccolgo il tuo appello ad argomentare pacatamente e senza personalismi: in Germania il mercato del lavoro si è liberalizzato e la disoccupazione è a meno del 7%; in Italia abbiamo l'art. 18 e la disoccupazione è quasi al 10%; non sarò che quanto sostengono alcuni, che non è avendo più libertà di licenziamento che si crea più occupazione, è falso? Almeno i numeri sembrano dire il contrario...no? E come potrebbe essere liberalizzato il mercato del lavoro?
(Rispondi) (Vedi gli altri 7 commenti )
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 03/05/12 alle 15:28 via WEB
No, non ti sei spiegato male solo che condanni solo i sindacati perché probabilmente non ti piacciono ma su Berlusconi che spaccherebbe il tavolo in testa, non hai detto nulla come se in Italia non avessimo mai avuto un presidente del consiglio, un governo incapace di dialogare con le parti. Per male che se ne dica di Monti, è l'unico ad aver fatto un confronto benché minimo con le parti sociali, non era così difficile come vorresti far credere, buon pomeriggio.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 04/05/12 alle 08:48 via WEB
Mi spiego meglio: due economisti di sinistra come Alesina e Giavazzi sostengono che la concertazione sia un male ed io concordo; se condanno un sindacato autoreferenziale non assolvo un Governo incapace di riformare seriamente l'art. 18, sono ugualmente responsabili. Se vorrai fare un po' di rassegna stampa estera, proprio gli stessi giornali che criticavano Berlusconi, vedrai che stanno incitando l'Italia a cambiare l'art. 18. Ripropongo la domanda: in Germania e negli USA la disoccupazione è ben più bassa della nostra e non c'è l'art. 18: non sarà questo il vero ostacolo?
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 04/05/12 alle 15:47 via WEB
Per me non ostacola un gran che. Dati alla mano: su 31 mila (tre zeri) richieste di reintegro al lavoro da parte di lavoratori "ingiustamente licenziati" o licenziati per giusta causa come vuole l'articolo 18, solo 300 sono state accolte a favore dei lavoratori, praticamente uno su dieci ce l'ha fatta ma forse anche questo 1/10 è troppo... Secondo me si enfatizza troppo sull'articolo 18 e la discussione va ben oltre dalle sue reali potenzialità...
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 06/05/12 alle 08:46 via WEB
I dati che ho io sono differenti e sono tratti dall'iISTAT: in primo grado sono pendenti 8.651 “controversie” legate all’articolo 18, con un esito favorevole al lavoratore per quasi il 50% dei casi, che fanno circa 4.300 reintegri perché la sentenza di primo grado gode di esecutività provvisoria. I casi a cui ti riferisco sono quelli, credo, di licenziamento discriminatorio, che sono per l'appunto circa l'1% del totale. Tuttavia se volessi indicare la fonte dei tuoi dati potremmo confrontare meglio i relativi numeri.
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 07/05/12 alle 19:37 via WEB
Ecco l'ho trovato, allora prendiamo atto che l'articolo 18 si applica alle aziende con più di 15 dipendenti quindi secondo le statistiche che hai letto anche tu, l'articolo interessa solo il 3 per cento delle aziende. Per ragione di logica le 31 mila cause stanno dento in questo esile 3 per cento che a sua volta si spiega che su 300 cause vinte dalla parte lesa, solo 70 hanno scelto di rimanere al loro posto di lavoro mentre 230 hanno preferito il contributo. Ti passo il link:

http://www.blitzquotidiano.it/economia/articolo-18-cgil-solo-1-di-reintegri-su-31-mila-cause-lanno-1108566/
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 07/05/12 alle 20:53 via WEB
I dati che hai non mi sembrano esatti, o meglio sono parziali. Se è vero che l'art. 18 si applica al 3% delle imprese, 156.200 su 5.200.000, è però vero che su quasi 12milioni di operai ed impiegati sono coperti dall'art. 18 il 65% di loro, vale a dire che 7.800mila lavorano in imprese con più di 15 dipendenti. Resta poi il numero di più di 8mila cause dichiarate dall'ISTAT contro le 300 di cui parla blitzquotidiano e, debbo dirti sinceramente, la fonte istituzionale mi dà più affidamento dell'altra, che ha preso i suoi dati dall'ufficio del lavoro della CGIL, che probabilmente riporta il numero di cause che ha portato avanti.
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 07/05/12 alle 22:03 via WEB
i dati sono presi dal dipartimento del lavoro del sindacato, blizquotidiano ha solo riportato...
(Rispondi)
 
Vince198
Vince198 il 02/05/12 alle 09:14 via WEB
Lasciando perdere i soliti tifosi/provocatori/attaccabrighe cui non ritengo di dover rispondere perchè spesso dicono a me con tono altezzosom da saputelli che non capisco, che non so, che poi alla fine quando restano senza benzina passano alle offese gratuite etc. (e poi non spiegano un bel niente ugualmente), caro Quintana5, sottopongo alla tua attenzione questo video molto conosciuto allo scopo di conoscere le tue sincere impressioni. Resta sempre e comunque molto negativo il mio giudizio su Monti, "schaffeur" della kulona! Ne ho avuto recentemente ulteriore sentore in un campo cui ero interessato: l'energia fotovoltaica. Chissà perchè il valore dei kwh sta scendendo rapidamente verso quel 0,16 euro che è il parametro tedesco, quando fino a poc tempo fa era intorno allo 0,39..
Grazie, buon inizio di giornata, Vince
(Rispondi)
 
 
Vince198
Vince198 il 02/05/12 alle 09:24 via WEB
Scusa, Quintana5, dimenticavo un fatto interessante: visto che il noto genio dell'economia, il bocconiano per eccellenza, ha nominato il professor sottile, il pensionato d'oro Amato (31mila eurini al mese) per le consulenze sui tagli? Hai presente chi è stato Amato e cosa combinò nel 1992, vero? E poi come fa un esperto di economia come il professor Monti, legato a doppia maglia con la Ue, a nominare un altro tecnico come Bondi per lo stesso problema. Ma che accade, i tecnici di questo governo non bastano più? O forse sarebbe più appropriato dire che il governo è politico, magari triple face ma sempre politico, finito nelle paludi più melmose e che con sta storia dei governi tecnici oramai ce li hanno proprio fatti a fettine (gli zebedei)? Non ci resta che dire "Io speriamo che me la cavo!". Ma dubito.. Ancora buona giornata!
(Rispondi)
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 02/05/12 alle 15:05 via WEB
Il Governo pare avere l'appoggio dei partiti, tra un mugugno e l'altro...di fatto dobbiamo ammettere che non si tratta di democrazia sospesa, ma di democrazia in atto, c'è un Governo, ha la fiducia delle Camere e quindi vale la tua affermazione che si tratta di un Governo politico. Altri tecnici? certo, hai ragione, tecnici che coiadiuvano altri tecnici....ma i politici hanno dato prova migliore? Saluti ancora!
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 02/05/12 alle 15:01 via WEB
Conosco quel video e quello che dice ha molto di vero..tuttavia, come sappiamo, le ragioni non stanno sempre e tutte dalla stessa parte. Quello che molti iniziano ad imputare alla Germania è una visione troppo schematica della realtà economica, vale a dire che il risanamento non può essere soltanto tagli della spesa e maggiori tasse, ma anche provvedimenti per la crescita. Loro possono validamente rispondere che in Germania fin dal 2003 si va in pensione a 67 anni e nessuno protesta, mentre da noi pensare di mandare in pensione a 65 anni fa venire crisi di nervi alla Camusso e che si sono sempre comportati in maniera da tenere i bilanci in ordine. Anche questo, tuttavia, ha delle repliche: la Germania si è decisamente avvantaggiata dall'Unione Europea ed oggi deve contribuire adottando idonee politiche. Che poi il risanamento dei conti avvenga soltanto seguendo la ricetta tedesca cominciano a dubitarlo in parecchi.... Buona giornata anche a te!
(Rispondi)
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 02/05/12 alle 16:22 via WEB
Vince610, ma tu a parte kuloni e video su YT, riusciresti mai a fare veramente un discorso sulle ragioni dell'aumento dei salari? E' una provocazione (sana, senza offese e insulti) ma rispondi per favore, per favore...
(Rispondi)
 
 
 
Vince198
Vince198 il 02/05/12 alle 16:43 via WEB
Cajen.69, visto che tu sei il maestro delle verzate fuori tema, inizia pure, su inizia pure. Io sto al tema di Quintana5, su.. Chiediti cosa questo governo ha mai fatto in merito! Illustra, professore..
(Rispondi)
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 02/05/12 alle 16:45 via WEB
Ah, dimenticavo: mi raccomando non fare come sul tema dei palestinesi..
(Rispondi)
 
cajen.1972
cajen.1972 il 02/05/12 alle 16:31 via WEB
ti copio ciò che ho trovato e che puoi leggere sul mio blog, buona giornata

Ascoltate bene, non state affatto sognando. In Germania, il governo di Angela Merkel ha concordato con i sindacati del pubblico impiego un aumento di salari e stipendi che, nel prossimo biennio, sarà del 6,3%. La decisione è stata presa in seguito a buon andamento delle entrate fiscali (lì, imprenditori e professionisti sono abituati a pagare le tasse) e alle discrete prospettive della produzione industriale. L’aumento salariale riguarderà oltre due milioni di tedeschi e si applicherà dal corrente anno (dal 1° marzo; da noi di retroattivo ci sono soltanto addizionali Irpef) e il prossimo. È molto probabile che l’accordo fra l’Esecutivo e i sindacati del settore pubblico apra la strada ad aumenti salariali anche nel comparto privato, nel quale la contrattazione coinvolgerà circa nove milioni di lavoratori. Chissà se questa notizia – che noi crediamo sia una delle più clamorose in un periodo che tutti dipingono come nero per l’economia mondiale – farà nascere qualche dubbio nelle fulgide menti degli iper-liberisti alle vongole che animano il nostro dibattito politico-economico, per i quali maggiori sono i tagli alle spese pubbliche e ai salari, destinando sempre più risorse ai profitti capitalistici, e più convincente risulterà la crescita economica futura. La Germania continua ad essere il caso più significativo che smentisce clamorosamente le loro tesi. Un Paese non comunista e nemmeno socialdemocratico, visto che governa il partito democratico-cristiano, che ricorre da cinquant’anni a politiche macroeconomiche keynesiane, rigettando i principi neo-liberisti, che fa dei sindacati l’asse portante delle politiche di stabilizzazione e di concordia sociale, che pratica la concertazione, appena buttata nel cesso dal nostro geniale premier Mario Monti, che ritiene che solamente con una crescita continua delle retribuzioni e quindi del benessere collettivo sia possibile avere una espansione economica (quindi, l’esatto contrario di quanto affermano i monetaristi delle Banche centrali), ora si dimostra più forte di qualsiasi altro sistema economico (compresi quelli americano e britannico), essendo in grado di oltrepassare i guasti della crisi globale. I neo-liberisti che occupano importanti cattedre universitarie o determinanti incarichi di governo, forse, farebbero bene a prendersi diversi anni sabbatici per studiare il “caso Germania”. Noi ce li toglieremmo di torno e loro, ammesso che ne siano capaci, potrebbero finalmente ammettere di non capire un acca delle materie che, così tristemente, insegnano e propagandano.
(Rispondi)
 
 
Vince198
Vince198 il 02/05/12 alle 16:57 via WEB
Questo sarebbe farina del tuo sacco? Egregio professore, guarda QUI! Adesso scendi dal palchetto e fattela a piedi, studentello in copia e incolla. La prossima volta scrivi il link qui.. e usa il tuo cervellino piccolo come un angstrom, fai un suntino almeno, altrimenti ti si atrofizza del tutto.. cajen.96
(Rispondi)
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 03/05/12 alle 15:58 via WEB
Ma pensa.... è lo stesso link che ho usato per postare nel mio blog, solo che tu, non essendo poi così sveglio e furbo come vuoi far credere a discapito degli altri, ci sei arrivato un po' troppo tardi... buon pomeriggio, post datatum :-)
(Rispondi)
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 03/05/12 alle 16:52 via WEB
Sei tu che hai problemi con il primo motoneurone: ho fatto una precisazione in fondo al mio commento, una parolina "qui" che è sfuggita al tuo cervellino taroccato. Facevi meglio a scrivere il link: avresti evitato di perdere tempo, occupare inutilmente spazio e fare la solita figura di falso professore, di emerito del copia incolla. Adesso vai a sciacquarti la faccia.. se per caso non fossi ancora abbastanza sveglio. Amen!
(Rispondi) (Vedi gli altri 8 commenti )
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 03/05/12 alle 23:07 via WEB
Ma non era per te il copia e incolla, sei offuscato dalla rabbia... snirf! Se uno scrive un commento a piè di pagina vuol dire che non vuole risponderti, dai sù non te la prendere ora...
(Rispondi)
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 04/05/12 alle 07:50 via WEB
Cervellino sottosviluppato a livello protozoico di un claudiuccio permaloso, non pensare di cavartela con sfottò quando ti fa comodo, es. storpiando il mio nickname e scrivendo (da anni) le solite scemenze a nastro in cui vinci ripetutamente il guinness dei primati. Salvo poi fare il risentito se qualcuno, il sottositto ad es., ti fa notare che sei il re incontrastato nei blog dei copia e incolla. Evitami accuratamente, la stessa cosa farò io. Altrimenti se sfruguli (cosa i cui non dimostri molte capacità "originali") riceverai le mie "doverose attenzioni". Con te è troppo facile "vincere", oltretutto..
(Rispondi)
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 04/05/12 alle 07:53 via WEB
errata corrige: "sfruguli" .. vale "sfrugugli" e mi scuso per l'errore.
(Non sia mai che ti venge in mente di fare anche il correttore ortografico per non saper cosa dire o fare..)
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 04/05/12 alle 15:34 via WEB
Vincenzino stai ancora quì a replicarmi? Ma allora non capisci! Ma non è meglio se vai a giocare con gli altri bambini sotto il portico? Dai, asciugati che sei tutto sudato... :-)
(Rispondi)
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 04/05/12 alle 16:16 via WEB
Oddio, che male ho fatto! Replico ai reuccio delle cafonate nei blog!!! Claudiuccio, bello scarafone a mamma sua, hai finito il lecca lecca? Dammi l'indirizzo che te ne mando una scatola intera.
E mannaggia a sti coccoloni che ti prendono, caro copia e incolla.. Che strani effetti ti fanno.. Guardati negli slip, vedi che c'hai 'roba marrone' che ti cola! Un plasil, dicono (prova, su) faccia passar tutto.. Intanto riaccendi il 1° motoneurone, va..
(Rispondi)
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 04/05/12 alle 16:18 via WEB
ah.. dimenticavo: ch'hai proprio 'na faccia' da jimi, uno sdrogazzato morto per overdose. Attento al bilancino e alla pulizia del cucchiaino, eh? Brighella..
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 04/05/12 alle 20:29 via WEB
non 198 ma 610 (sei uno zero)
(Rispondi)
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 04/05/12 alle 20:37 via WEB
Ohhh che trovata: da laureato in cazzeggio ad alta velocità, primo premio perpetuo al circo barnum di cui sei presidente, membro e segretario!
Piuttosto: oggi pomeriggio ti sei preso qualche ora di permesso per scorrazzare nei blog o hai usato impropriamente il pc? Bricconcello mi sa..
Cos'è ti controllano nell'ufficio e così non metti la tua effigie nel tuo profilo? Intanto ancora aspetto risposte sul problema palestina.. Ma so che farò in tempo a morire e vivere dieci volte prima di vedere due righe che siano tue, egregio professore, vero? Vai a cena, su.. ma non ti abbuffare, occhio all'alcool, altrimenti stanotte non dormi.. E niente verze, mi raccomando!
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 02/05/12 alle 21:40 via WEB
Controlla quanto riporta l'Organizzazione per lo sviluppo economico e la cooperazione, i salari tedeschi dal 2003 erano calati del 6%, mentre quelli italiani sono rimasti stabili, per cui nessun aumento ma soltanto recupero di quanto perso. Non so se hai scritto tu quanto riportato o se lo hai ripreso da altra fonte, ma gli entusiasmi sono fuori luogo, perchè quando il sindacato accettò la decurtazione degli stipendi si era già stabilito che si sarebbe recuperato, per cui nulla di nuovo. Se poi la cosa coinvolgerà anche il settore privato è partita ancora da giocare. Ultima cosa: non sono né tifoso, né pregiudizialmente contrario a Mario Monti, tuttavia la concertazione è criticata persino da un uomo di sinistra come Giavazzi ed io concordo con lui, il nostro sindacato, come hai scritto tu in precedenza è autoreferenziale e tutela solo sé stesso, per cui mi pare che non perderemmo molto evitando la concertazione.
(Rispondi)
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 03/05/12 alle 15:41 via WEB
No signor 5, non l'ho scritto io quel copia e incolla ma mi sembra di averlo chiarito subito prima di ogni commento e non è colpa mia se poi c'è chi non coglie per affuscamenti celebrali. A parole lette ti devo confessare di ricordare (qualcosa) di un abbasso dei salari tedeschi e immagino del pubblico impiego ma se così fossero le cose che tra l'altro non metto in discussione perché mi fido di quanto dici, il caso rimane sempre un caso interessante poiché comunque alla fine si parla sempre di un aumento dei salari. Anche da noi mister Tremonti ha bloccato o congelato gli stipendi del pubblico impiego quindi vuol dire che tendenzialmente saranno in futuro salari più bassi. Bene, mi chiedo quale sia stata la ricetta di Tremonti che ha tagliato in momento di crisi e quanto tempo aspetteremo prima di rivedere un aumento del salario della P.A. se non altro perché sono un tipo curioso...
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 04/05/12 alle 09:06 via WEB
Mi era sfuggito: lo hai scritto che è una citazione. Per i miei dati la fonte è quella indicata in precedenza, indico sempre le fonti per poter dare modo di verificare e, in caso, dii interpretare diversamente quanto riportato. Sul congelamento degli stipendi della P.A. il discorso è complesso, conosci le dinamiche retributive delle varie P.A.?
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 04/05/12 alle 15:32 via WEB
Dinamche retributive? Ma la manovra di Tremonti non consiste in solo tagli?
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 02/05/12 alle 23:45 via WEB
Aggiungo una cosa, se mi constenti: il fatto che la Germania ricorra da cinquanta anni a politiche economiche keynesiane vorrei che fosse provato meglio. Se vuoi ti dico che un tipo con i baffetti vi ricorse e parvero funzionare...soltanto che qui occorre chiarire una differenza tra quanto hai scritto prima e quanto sostieni ora: nel primo commento hai scritto che è superficiale criticare la Merkel e Monti, qui scrivi invece che una politica keynesiana è buona e giusta e non proprio quella applicata dalla Merkel; quale è la versione giusta?
(Rispondi)
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 03/05/12 alle 15:51 via WEB
La versione giusta? Senza fare distingui quindi senza criticare chi non si chiama Berlusconi, dico che una crisi non si supera solo con i tagli, il paese deve investire sul proprio futuro, questa è la sintesi di Keynes. Keynes è come il padre di famiglia (metafora) che dice: ora dobbiamo fare i sacrifici perché abbiamo speso troppo ma a questo punto nessuno può permettersi di stare a casa da lavorare... Mi piace l'esempio :-) Spero che tutti, Monti compreso, ne comprendano la necessità, una necessità che fino a questo punto è mancata anche con il governicchio di Berlusconi.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 04/05/12 alle 09:13 via WEB
Keynes è molto amato dalla sinistra in quanto prevede un intervento pubblico nelle questioni economiche a sostegno della domanda aggregata, mentre la scuola neoclassica parla della famosa mano invisibile. Circa quanto accaduto negli anni scorsi e che oggi stiamo pagando, le visioni sono differenti: i keynesiani sostengono sia la loro rivincita, i liberisti sostengono che i debiti li ha fatti lo Stato...tornando al tema principale del post: l'euro, come lo hanno voluto gli Stati, è stato un affare?
(Rispondi) (Vedi gli altri 8 commenti )
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 04/05/12 alle 15:30 via WEB
Sai una cosa? Se veramente volessero fare a meno dello Stato, non chiederebbero nuove tasse ai cittadini, si vende tutto e mandi a quel paese tutto quanto. Il neoliberismo in Italia non è mai esistito, ogni anno si chiedono nuove tasse per lo Stato anche con i governi di matrice "neoliberista", i casi sono due o esiste un neoliberismo ammalato oppure non esiste proprio. Quanto all'euro mi sono già spiegato altre volte ma ribadisco. Per me non è stato un affare, abbiamo perso il potere d'acquisto, l'inflazione non si è fermata e quindi per il mio personalissimo parere non mi sembra che sia un buon affare, però per quello che leggo su certi copia e incolla così odiati dai più illuminati di questa sala, resta da dire che l'argomento euro è molto più complesso e non basta dire che tutta costa il doppio. La mia visione dell'euro, e spero di centrare la domanda che mi poni, è quella di un progetto neoliberista che vuole sviluppare l'esportazione ai danni della domanda interna... praticamente ci stiamo trasformando in paesi del terzo mondo pronti a produrre di più ma a un costo inferiore per i paesi più ricchi che non siamo più noi europei. L'euro, fatto apposta per essere concorrenziale con i paesi in via di sviluppo, ci sta uccidendo. Non è un'affare. Nonostante la mia critica, giusta o sbagliata che sia, credo che non si possa più tornare indietro, adesso occorre sviluppare nuovi sistemi uno tra questi è incentivare anche la richiesta interna altrimenti sappiamo come come andrà a finire.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 06/05/12 alle 09:03 via WEB
Partiamo dalla fine: a meno di eventi devastanti dall'euro non si torna indietro perché sarebbe catastrofico per chiunque, quindi ci tocca tenercelo. Detto questo passo alla prima parte e chiedo a te se è possibile fare a meno dello Stato in un paese in cui una vasta zona ha il PIL che dipende per più del 50% dalla spesa pubblica, con punte del 78% e che chiunque comandi promette elargizioni pagate dallo Stato medesimo. Neoliberismo in Italia? Credo sia possibile solo su carta e per zone limitate. Per sintetizzare il tutto credo che l'euro, nonostante le smentite del compianto Padoa Schioppa e del Monti editorialista che sosteneva aver garantito sostanziale stabilità dei prezzi, pare sia stato una tragedia economica. Nella stesura di progetto dell'euro era scritto che intendeva favorire anche gli scambi all'interno dell'area euro, puoi indicarmi la fonte da cui si trae la convinzione che l'euro dovesse servire da volano alle esportazione verso paesi extra euro? È tesi che mi convince poco, ma..
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 07/05/12 alle 19:49 via WEB
Se non sei d'accordo sulla nuova finanziaria di Monti allora sarai d'accordo con Stefano Fassina quando dice che:

La ricetta neo-liberista dominante nell'ultimo quarto di secolo: austerità senza se e senza ma e svalutazione reale del lavoro per recuperare in esportazioni la caduta della domanda interna depressa dall'aumento delle diseguaglianze.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 07/05/12 alle 21:00 via WEB
Questa è esattamente la ricetta tedesca, non mi pare proprio che nell'ultimo quarto di secolo ci sia stata austerità nel resto d'Europa! In realtà la ricetta neoliberista prevederebbe un intervento dello Stato minimalista, tant'è che i fautori più estremi teorizzano uno Stato minimo, quasi un'anarchia. In Italia questo non è assolutamente mai stato, perché tutti coloro che hanno potuto attingere alle casse dello Stato lo hanno fatto senza risparmio. Quando il costo del lavoro rincara del 32% ti pare che siamo di fronte a svalutazione reale del lavoro? E' quello che ha fatto la Germania, piuttosto e che le ha consentito di ottenere risultati notevoli come crescita (3% anno.
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 07/05/12 alle 22:10 via WEB
Un neoliberismo ammalato... o inesistente, quasi inutile parlarne. Quanto al costo del lavoro si vorrebbe svalutare, fortunatamente qualcuno non lo permette e penso che sia meglio così, buona serata.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 07/05/12 alle 22:53 via WEB
Se fosse stato applicato davvero...quanto al costo del lavoro prima hai scritto: "i sindacati in Germania non hanno fatto quello che dici tu, si sono seduti ad un tavolo con il governo e hanno discusso e collaborato" ed è vero: hanno accettato una riduzione del costo del lavoro, in cambio hanno ottenuto crescita del 3% annuo ed una disoccupazione ai minimi europei..sei proprio sicuro che sia maglio così? Certo che con una tassazione media al 55% è difficile chiedere a qualcuno di rinunciare ancora a qualcosa...
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 09/05/12 alle 18:40 via WEB
Sì è difficile, i governi dovrebbero prima intervenire su altre cose per poi concluderne altre. Quanto alla ristrutturazione del debito, spiegata da te nei dettagli sul blog dell'economista "de noantri", non pensavo di dover chiarire che perdere gli investimenti non piace a nessuno, buona serata.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 09/05/12 alle 20:15 via WEB
Se avrai notato ho replicato alla parte in cui sostieni che una ristrutturazione del debito pubblico italiano non sarebbe male. A volte succede di ristrutturare un debito, in Italia abbiamo avuto dei casi famosi, al fine di permettere al debitore di pagare ed ai creditori di perdere il meno possibile; avrai sicuramente visto che in rete ci sono tanti che sostengono di seguire l'esempio islandese di non pagare (in Islanda in realtà non è successo questo, ma ormai questa è la voce che si è propagata), quello argentino e altri, ma costori non rendendosi conto delle dimensioni del debito pubblico italiano. Quindi una ristrutturazione del debito pubblico italiano sarebbe disastrosa, totalmente, credo che avendo visto i dati potrai concordare. Buona serata anche a te.
(Rispondi)
 
Vince198
Vince198 il 07/05/12 alle 08:14 via WEB
Rimanendo sempre nel tema, Quintana5 , più tempo trascorre e più credo si evidenzi – a mio parere - un fatto doloroso: l'euro, avanti così, farà sempre più danni che benefici.
Oltre quanto affermato sul “valore reale” di questa moneta su cui nutro parecchi dubbi, ritorno sulle affermazioni del parlamentare Ue Nigel Farage che corrispondono sempre più al vero, pur con i distinguo che tu hai messo in campo e che riconosco più che validi.
Da questo si evince in maniera inconfutabile che la nota kulona cerca di tenere unita la baracca “Ue” per le sue convenienze interne, altrimenti le perdite economiche che subirebbe la Germania sarebbero ingentissime, specie con il fallimento (di fatto reale ma non ancora riconosciuto) della Grecia. Si potrebbe andare spulciare tra le folli spese di questa nazione in tempi non troppo lontani, foraggiata proprio da quella Germania che tanti vorrebbero portare ad esempio!!!
Volendo si può fare..
Non importa se a casa della cancelliera espansa sotto la vita esiste, ed è cosa più constatabile, di come la classe politica, industriale e i sindacati abbiano – NON DA ORA - una coscienza comune delle problematiche interne molto più realistica, meno infarcita di ideologie e convenienze personali rispetto a quello che accade qui da noi. Sta di fatto che in ambito Ue, la cancelliera cerca di salvare avventati investimenti economici fatti dal suo governo e da precedenti in altri stati, cercando di risparmiarle al proprio paese e rigirarle ad altri stati. Avrà mangiato pane e volpe e tutti gli altri hanno i prosciutti negli occhi? Si vede che la pensa così..
Abbiamo più che presente, proprio come dice in modo succinto ma esaustivo Farage, questa pervicace intenzione di depauperare altri paesi e mettere al sicuro il proprio, con modi e metodi sempre ben enucleati dal predetto parlamentare Ue. É ben ricordare che Farage, dopo un primo caustico intervento contro la claque Barroso, Van Rumpuy, Merkel, Sarkozy ( ex presidente oramai sostituito da Hollande che mi pare non sia molto ben visto dalla cancelliera che ultimamente ha “virato” verso un'alleanza strategica con Monti – alias sento ancor più puzza di fregatura per noi.. ) etc., è stato vittima di uno strano incidente aereo da cui ne è uscito indenne per puro miracolo.. Cos'è, ha forse parlato, criticato troppo? E beh, il dubbio viene, eccome, in questo caso!
Eppure tentare di portare da noi il metodo tedesco potrebbe, sotto certi aspetti, rivelarsi meno peggio di quello attuale (ricordando però che Keynes avversò in modo netto la politica economica dettata da un certo Marx), però rimangono sempre altri grandi problemi che non si risolveranno facilmente, per non dire mai. Chi dovrebbe essere il latore di queste nuove metodologie, “molto consigliate” dalla Ue, i pupi della solita nota pupara frau Angela?
Monti forse? Uno tutto “culo e camicia”, legato profondamente alla Ue oltre tutto il resto?
La presidenza del consiglio italiana, lo sanno tutti o quasi, non ha poteri sufficienti a garantire cambiamenti “epocali”, Napolitano, ormai avvicinandosi il semestre bianco, “spara” e fa il presidente di una repubblica parlamentare pensando in modo presidenzialista.. etc. etc. Detto fra noi - pochi “intimi”, di Monti ho scritto nel mio primo post una serie di negatività che bastano da sole a pensare di come sia meglio che si dia quantomeno una regolata, calmata, se vuole sopravvivere ancora un anno, ascoltare di più la gente che soffre tremendamente, avere pieno rispetto dell'art.3 della costituzione quando si legifera etc..
Abbiamo una classe politica da rottamare, grossi industriali affetti da un egoismo schifoso che pensano solo a spendere il meno possibile e magari ricevere sovvenzioni, favori e quant'altro dal governo centrale quando hanno anche un accenno di difficoltà, per non parlare delle banche che, fottendosene dei bisogni reali del paese, delle piccole e medie imprese che sono il nervo dell'economia italiana, tengono presente solo una finalità: incassare il più possibile, ottenendo denaro pronta cassa dalla Bce a interessi ridicoli (intorno all'1%) e rinvestirlo in btp e quant'altro, tal che il “gioco” rende almeno 4-5 volte in più dei tassi che dovranno pagare per il prestito.
Comportamenti questi che definire da infami sarebbe il minimo. E non pagano l'Imu sti quattro..
Infine veniamo alla terza nota dolens": i sindacati. Oltre l'incompleta attuazione dell'art. 39 della costituzione, costoro rappresentano solo alcuni cittadini (intorno agli 11milioni e rotti), però prendono decisioni che riguardano tutti e gestiscono risorse che appartengono a tutti. Tra l'altro la base sindacale rispecchia sempre meno l'articolazione della società e coincide sempre meno con le categorie più deboli. Infatti la frammentazione e competizione tra sindacati rende poco conveniente, per il singolo sindacato, farsi carico degli interessi generali, rischiando di perdere iscritti. Capisci a mme dove vanno a parare questi furbacchioni..
Il potere sindacale viene, come molti sanno, spesso utilizzato a vantaggio di alcuni e poco meritevoli, a danno di tutto il resto.
Senza fare troppi salti temporali, basta andare a vedere quello che è successo con il governo Prodi che, uscito vincente solo per un soffio dalle elezioni del 2006 e condannato a governare con una maggioranza risicatissima, s'è piegato ai diktat delle tre confederazioni, genuflesso. Non che il governo seguente abbia brillato di grandi imprese politico economiche, avendo lo stesso avuto contro, oltre l'opposizione politica, tutti i sindacati, industriali, una certa magistratura militante, oltre che un noto gruppetto di traditori che già subito dopo le elezioni del 2008, stava tramando per far cadere il governo Berlusconi.etc. etc.
Tornando all'ometto di Scandiano, ecco cosa scrisse Tito Boeri (noto economista non certo di destra) sulla "Stampa" dell' 11 ottobre 2006, dopo il varo della prima legge finanziaria firmata dal professor3 bolognese: ”Le scelte di fondo fatte in questa manovra sono iscritte al sindacato, corrispondono ai desideri dei due gruppi in cui si contano più di due terzi delle tessere sindacali: pensionati e pubblici dipendenti". L'economista della Bocconi (Toh! Un altro montiano..) si riferiva in primo luogo ai tagli di spesa previsti nel Dpef per il pubblico impiego. Scomparsi in una finanziaria che stanziava invece a favore di questo settore un miliardo tondo, colpendone due sole categorie: «Guarda caso, magistrati e docenti universitari, gli appartenenti agli unici due comparti del pubblico impiego non sindacalizzati». In secondo luogo, Boeri si riferiva alla riforma dell'Irpef varata da Prodi & Co.: «Al di là dei 15,2 miliardi reperiti per rispettare gli impegni presi con l'Unione europea, nella finanziaria ce ne sono altri 19,5 di misure che prendono ad alcuni per dare ad altri, con saldo zero per le casse dello stato. E il profilo di questa redistribuzione corrisponde in tutto e per tutto agli interessi di pensionati e dipendenti pubblici. I fatidici 40 mila euro, la soglia di reddito al di sopra della quale la nuova Irpef morde, corrispondono al limite superiore nella distribuzione dei redditi dei dipendenti pubblici: ad eccezione ovviamente di magistrati e docenti universitari». Concludeva Boeri: «Non c'è nulla per i poveri, quelli che non pagano le tasse, mentre i nuovi assegni familiari non vengono dati a lavoratori atipici, disoccupati e autonomi. Tra tutti questi gruppi sociali non si contano molti iscritti al sindacato».
Ma che vuoi fare in “Itaglia”, Quintana5, oramai ha messo piede la cerbera sassone piazzando un suo fedelissimo adepto sul posto di comando, ergo qui ci sarà solo o da sopportare finché possibile, oppure arrabbiarsi sul serio per creare le basi per uno tsunami che cancelli tutti questi ciarlatani pro domo sua, egoisti fino allo schifo più totale che parlano di sacrifici ma solo per il popolo, mentre loro mantengono intatte le loro prebende, facendo i soliti giochi da circo barnum, ovvero spostando le assegnazioni sui vari capitoli di spesa loro destinate, creando fondi ad hoc, aumentandone alcuni, diminuendone altri, sperando che la cosa passi inosservata. Andassero a prendere per i fondelli qualcun altro per cortesia, accompagnati dalla frau allargata: la misura, per me, si sta colmando!
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 07/05/12 alle 13:49 via WEB
Ciao Vince, hai posto parecchi temi sul tavolo...dall'euro, che ormai pare assodato, ha causato un aumento dei prezzi epocale (la CGIA Mestre ha stimato un aumento del 70%), alla questione tedesca, passando per i problemi italiani. Nell'euro ormai ci siamo e dobbiamo rimanerci, se ne uscisse l'Italia il nostro debito si alzerebbe a livelli da fallimento e non saremo mai in grado di onorarlo. Se ne uscisse, la Germania non potrebbe più esportare neanche una radiolina portatile. La Germani ha dalla sua aver preso provvedimenti importanti nei tempi giusti: dal 2000 al 2010 in Germani i costi per il lavoro sono aumentati del 3,9%, da noi del 32,5%, con la conseguenza che il costo dei prodotti tedeschi è diminuito del 18,2% rispetto agli altri prodotti dei paesi europei e quindi hanno una maggiore facilità di esportazione. Le manovre del 2003 le ho esposte altrove e questi sono i punti di forza tedeschi; d'altro canto appartenere all'euro ha consentito e consente facilità di esportazioni all'interno dell'Europa e queesto dovrebbe consentire di adottare delle politiche espansive che però Berlino non adotta. Infine la questione è che la Germani sta adattando le politiche europee ai suoi voleri e necessità, gli esempi sono tanti, e questo non sembra accettabile, anche perché, caso greco a parte, dove la condotta dei governanti è stata addirittura fraudolenta, qui non è in gioco voler risanare o meno, qui è in gioco lo strumento da usare: la Merkel vuole solo rigore e tasse, altri propendono per un maggiore sviluppo. Chi ha ragione? D'altro canto, sempre per portare acqua al mulino germanico e non passare per contrari per partito preso, è dai tempi di Berlusconi, non gli ultimi, che si parla di misure che avrebbero fatto crescere l'Italia del 5% e di liberalizzazioni.... chi le ha viste? Infine capitolo Prodi: certo, le leggi ad personam non sono tipicamente berlusconiane (opportunità avrebbe voluto che non si legiferasse su certi temi), ma anche "il mortadella" ha tentato di favorire i suoi elettori, cosa che, come hai correttamente evidenziato, è stata detta da un uomo di sinistra.
(Rispondi)
 
 
 
Vince198
Vince198 il 07/05/12 alle 15:13 via WEB
Grazie per la risposta chiara, Quintana5: alcune cose che mi avresti scritto le avevo immaginate, ergo questo mi fa comprendere come la veduta di idee in merito sia abbastanza collimante. Già che ci sono ne approfitto per segnalarti, Quintana5, per una tua eventuale riflessione in merito, questo articolo di G. Mulè, reperito sull'ultimo numero di Panorama, rivista su cui trovo spesso enucleate molte considerazioni di carattere politico interessanti. Quest'ultima che rivela una delle numerose “astuzie” della pinchser tedesca, mi pare degna di attenzione, il tutto nella visione della sconfitta di Sarkozy e delle "idee differenti" del presidente Hollande da quelle della cancelliera..

Disoccupazione, pressione fiscale, inflazione, redditi in calo, aumento del costo della vita: la crisi aggiorna in continuazione il suo bollettino di guerra e ci conferma che le uniche parole appropriate al momento storico che viviamo dovrebbero essere panico e depressione. Molte volte, intendiamoci, si fa una fatica tremenda anche solo a sforzarsi di vedere la classica luce in fondo al tunnel. Ed è assolutamente comprensibile: ci sono situazioni in cui questo sforzo equivarrebbe a certificare che le illusioni ottiche sono la verità.
Di sicuro il panico è il miglior alleato della crisi; perdere l'ottimismo equivale a spalancare la porta alla rassegnazione e quindi all'inazione per potersi dire: «Purtroppo va così, non ci posso fare nulla». Questo atteggiamento che si va facendo strada tra gli italiani è stato messo in rilievo dalla recente rilevazione Demos-Coop: «Insieme al berlusconismo» ha sottolineato Ilvo Diamanti a corredo degli ultimi dati su Repubblica «pare svanito anche il suo complemento psicologico: l'ottimismo». Non è cosa da poco, ripeto. E va molto oltre l'ennesimo, tragico errore di prospettiva di chi si accontenta (addirittura si bea) nel certificare la fine di un atteggiamento mentale che - berlusconismo o no - moltiplica gli effetti negativi. Conosciamo tutti l'obiezione, in verità non poco fragilina: non si mangia con l'ottimismo. Sicuro.
È però dimostrato che un approccio non condizionato dalla paura determina effetti propositivi migliori ed è anche capace di stimolare idee creative. Insomma, l'ottimismo non ci da da mangiare, però in compenso alimenta certamente la produzione di buone idee. A proposito di buone idee, non era proprio necessario aspettare l'organizzazione mondiale sul lavoro per sapere che in Italia le misure di austerità «rischiano di alimentare ulteriormente il ciclo di recessione e di rinviare ancora l'inizio della ripresa economica e il risanamento fiscale».
Così come non è proprio piacevole – sempre a proposito delle buone idee - leggere a più riprese le considerazioni di Giulio Tremonti, nuovo eroe della sesta giornata, che oggi tenta di accreditarsi come strenuo sostenitore delle misure per la crescita mentre fino a poco tempo fa predicava, con i toni di un profeta irriducibile, null'altro che il rigore assoluto. Così come-ed è il tema della nostra copertina - non è possibile sperare in un rinsavimento di Angela Merkel per la gestione della nuova fase che attende l'Europa: la crescita, appunto.
L'abbiamo vista all'opera, la Cancelliera: ricordiamo l'intransigenza al limite della tracotanza politica quando, con la complicità di Nicolas Sarkozy, assoggettava gli altri paesi dell'Unione all'interesse della Germania. I nodi sono inevitabilmente venuti al pettine, l'idea tedesco-francese di un'Europa virtuosa e con i conti imbellettati è naufragata.
L'Unione Europea, che squaderna conti bellissimi (solo in parte), non solo non cresce ma va indietro e si espone a rischi tragici. La Cancelliera tenta adesso la mossa, disperata, di recuperare credito sostituendo Sarkozy, ormai vittima di se stesso, con Mario Monti. Non è una buona idea: è una pessima idea. Ci rifletta pure lei, caro Professore.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 07/05/12 alle 16:30 via WEB
Articolo interessante, Vince, prima ho scritto parecchio sui meriti tedeschi, quindi ora non passerò da contrario se dico qualcosa di negativo. La Germania ha i meriti prima esposti, tuttavia fa parte di una comunità di Stati, a cui ha aderito liberamente, quindi non dovrebbe comportarsi come se fosse da sola. Il rigore è certo importante, ma da solo porta solo recessione insufficiente, quindi a riequilibrare i conti; fornisco un esempio di questo: aumentare le accise sulla benzina ha prodotto l'effetto di far diminuire le entrate fiscali, a causa del fatto che se ne consuma meno, quindi il conto è presto fatto ed aumentarla ulteriormente potrebbe far diminuirne ancora i consumi. In recessione le entrate fiscali diminuiscono, pertanto è più complicato aggiustare i conti. La ricetta Merkel sta proprio portando recessione, quindi oltre che problemi sociali rischia di non essere efficace nemmeno per il fine che si prefigge.
(Rispondi)
 
cajen.1972
cajen.1972 il 07/05/12 alle 19:27 via WEB
Ma è sparito qualche post? Non trovo più il commento sull'articolo 18
(Rispondi)
 
Vince198
Vince198 il 14/05/12 alle 12:44 via WEB
Toh! "Frau Angela Merkel" ha preso una batosta di notevole entità ieri dalla sua avversaria, frau Hannelore Kraft. Quale la ricetta? Frau Hannelore, da molti ritenuta la prossima sfidante della pinscher nel 2013, ha fatto la politica contraria di quella finora portata avanti dalla sua avversaria:, cioè più crescita e meno rigore.
Cosa farà ora "herr Mario", reciterà un buon mea culpa? Vedremo, Quintana5, vedremo.. Buon inizio di settimana a te!
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 14/05/12 alle 13:58 via WEB
Frau Angela credo stai commettendo degli errori gravi ed un articolo sul Corriere di ieri di Ernesto Galli Della Loggia li ha messi bene in evidenza. Il rigore ci vuole certamente ma non solo quello, senza politiche per la crescita, senza l'eliminazione di tutti i fattori che impediscono che il denaro torni in circolazione e che possa fungere da volano non si va lontani. Buona settimana anche a te e congratulazioni! :-)
(Rispondi)
 
 
 
Vince198
Vince198 il 14/05/12 alle 14:33 via WEB
Ovviamente sono daccordo, Quintana5: la vita politico-economica che possa dare speranze concrete a un paese in difficoltà, ha bisogno di entrambi quei fattori.
Quanto alle congratulazioni.. beh.. vedo che anche voi avete chiuso in bellezza, no? Alla prossima ^__^
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 14/05/12 alle 22:19 via WEB
Eh, Vince, dire in bellezza mi pare una visione ottimista...però serve anche quella! Giusto? Buona serata!
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 15/05/12 alle 08:55 via WEB
Esatto: un pò di ottimismo non guasta, vero? Ciao, Vince
(Rispondi)
 
cajen.1972
cajen.1972 il 14/05/12 alle 16:57 via WEB
Ieri la Merkel ha preso una batosta perché anche i tedeschi si sono rotti delle politica di rigore, eppure a sentire certi di casa nostra sembrava che la Germania godesse di tutti i benefici di pagare a prezzo scontato la crisi. Siamo tutti nella cacca, non ci sono privilegiati. L'euro: se cade uno, a ruota cadono tutti
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 14/05/12 alle 22:24 via WEB
Eppure, come hai fatto notare, gli stipendi dei dipendenti pubblici sono aumentati del 6%! E nonostante questo la Merkel ha preso una solenne batosta. La Germania sta di certo meglio di noi, i numeri sono impietosi e tu lo avevi fatto notare proprio a chi criticava la Merkel. Tuttavia credo che il solo rigore stia spedendo l'Europa in una direzione sbagliata.
(Rispondi)
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 15/05/12 alle 00:17 via WEB
No caro Quintana, non fare come i soliti noti che considerano solo quello che vogliono e poi vanno a fare i versi sui loro blog. Io ho sempre sostenuto la crescita, ne ho parlato ancora in tempi non sospetti quando alla crescita avrebbe dovuto pensarci berlusconi se non altro per finire il mandato dei 5 anni e fare il premier non darsi al gossip, e invece da veri pirla siamo stati commissariati dall'europa, COMMISSARIATI!!! Non dimenticartelo. Quanto ci è costato un paese fermo al gossip? Quella crescita che i berluscones non hanno mai conosciuto, un argomento mai citato e ora parlate come la sinistra quando ne parlava all'opposizione mentre gridavate "avanti tutta Tremonti taglia tutto che questi comunisti sono i parassiti". Ora siamo rimasti in mutande. Se i tedeschi hanno bastonato la Merkel nonostante l'aumento dei salari, vuol dire che non è bastato ma qualcosa è successo e poi non sono tutti dipendenti pubblici in Germania, non occorre spiegare ste cose a te che sei così attento ai fatti e ai numeri. Nonostante possa piacere o meno la Merkel, sta facendo uscire la Germania dalla crisi o almeno ci spero altrimenti addio all'euro, il rigore non piace a nessuno si sa ma i debiti di una classe politica del magna magna si pagano. A me viene da ridere perché parlate delle cose sempre così troppo tardi ecco perché della battuta sulla Merkel, spero che ora, caduta in disgrazia, sia un motivo di soddisfazione per voi, così almeno finisce il sogno dell'euro e noi torneremo alla lira pagando 20 mila lire un chilo di pane, però potrete dire di aver avuto ragione. Io invece spero che la Merkel gliela faccia senza gufare. Mi fermo quì, buonanotte!
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 15/05/12 alle 01:31 via WEB
Prima di mettermi in bocca concetti non miei controlla. Non da oggi ho stigmatizzato i famosi provvedimenti (mancati) che avrebbero dovuto dare una sferzata al paese e farlo crescere del 5%. Ho anche indicato un articolo di Galli della Loggia, non certo un berlusconiano, che ha indicato le colpe della visione germanocentrica dell'Europa; allo stesso modo ho detto che dall'euro uscire non si può e ne ho anche spiegato i motivi, per cui le accuse di visione parziale le rimando al mittente. La Germania (e chi l'ha governata) ha dei meriti che ho illustrato (vedi post e commenti), tuttavia le critiche per una politica di rigore che sta strangolando l'Europa causando recessione non credo siano del tutto errate: notizia odierna è che le entrate fiscali italiane, proprio a causa della recessione stanno diminuendo (-3% c.a.) invece che aumentare e proprio in questi giorni il debito pubblico sta battendo ogni record, per cui il solo rigore non credo basti ed alla lunga può diventare un boomerang per la stessa Germania, dal momento che il 90% delle esportazioni tedesche è diretto verso l'area euro, motivo per il quale la recessione europea può essere problematica per le stesse industrie tedesche. Quanto al commissariamento dell'Italia certo è una verità, la nostra classe politica non ha dato buona prova di sé, anzi, si è dimostrata incapace, litigiosa ed attenta solo al gossip, sia da parte maggioranza che opposizione. Al momento la vera novità della politica italiana è Grillo, che lo si voglia o no, è l'unico ad avere delle idee nuove (quasi sempre non condivisibili) e a non essere compromesso con alcuno. Stupisce che la critica (peraltro falsa) rivolta a Grillo di non avere idee né proposte non venga indirizzata al dinamico trio Fini, Rutelli e Casini, gli ormai ex alleati da cui è davvero complicato ascoltare qualcosa che sia originale o quanto meno non scontato. Buona notte a tutti!
(Rispondi) (Vedi gli altri 10 commenti )
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 15/05/12 alle 14:23 via WEB
Riconosco quanto dici, non ti ho mai messo in dubbio, non me la prendo con te personalmente, ribadisco solo il fatto di considerare come sarebbe stata questa crisi se i nostri governi fossero intervenuti prima. Poteva essere diverso? Era la stessa cosa? Non ci si pone mai questa domanda a chi ora dice di avere la soluzione? Quanto ai finiani e ai casinisti condivido pienamente, su Grillo invece vorrei dire che lui è l'antipolitico in persona e l'antipolitica non ha idee, tu spari e qualcuno applaude. Per me è scontatissimo e banale però servono anche tipi come lui se non altro a far capire ai partiti di maggioranza che i cittadini sono stanchi della casta e dei suoi privilegi.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 15/05/12 alle 18:08 via WEB
Non dici a me, ma quando si dice "voi" scrivendo a me credo di esserne compreso, comunque ora ho compreso e va bene. La risposta alla tua domenda è facile e difficile allo stesso tempo: è facile se pensiamo che la Germania intervenendo tra il 2000 ed il 2003 ora si trova in condizioni migliori delle nostre, è difficile se ci chiediamo chi abbia le maggiori responsabilità, se è maggiore quella di chi ha lasciato che il debito pubblico iniziasse a salire vertiginosamente o quella di chi ha accettato condizioni per l'euro e la gestione della finanza europea incompatibili con gli interessi italiani o, infine di chi ha governato senza realizzare quelle promesse di riforme etc che pure aveva promesso. Resta il dato che un'intera classe politica ha delle reponsabilità enormi. Se parliamo di classe politica arriviamo a Grillo, che, pur non avendolo mai ammirato, se non come comico, e trovando quasi sempre sbagliate le sue proposte, devo confessare una cosa: se domani dovessi andare a votare la tentazione delle 5 stelle sarebbe fortissima e non escludo che potrei sceglierla. Si, certo, è antipolitica, è il nulla, ma oggi, tra un Alfano che appoggia una politica, quella di Monti, che non approvo e che si porta dietro la responsabilità di promesse mai mantenute, il terzo polo che come progettualità vale certamente meno di Grillo, Bersani che richiama il Sindaco di Roma al rispetto del referendum del maggio dello scorso anno, ma che invece chiede di ignorare il risultato di quello sul finanziamento pubblico dei partiti, Vendola che sta seguendo i peggiori esempi della politica meridionale e Di Pietro che fa il furbacchione, un segnale alla politica forse sarebbe utile. Mi sembra che tanto ormai tra i politici ed il resto degli italiani ci sia un abisso totale: da un lato individui che devono preoccuparsi ogni giorno dell'oggi e del domani, dall'altra persone arroganti senza alcun ritegno, che godono di ogni possibile privilegio, impegnate soltanto a mantenerli ed a consolidare il loro potere, ignorando ogni critica ed appello al cambiamento. Difficile oggi non essere per l'antipolitica, intendendo con questa parola il disprezzo per la "casta". Esagero? Però non vedo oggi chi potrebbe rappresentare le mie idee.
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 17/05/12 alle 15:26 via WEB
Ciao mister 5, ho trovato le responsabilità del governo berlusconi su 8/10 di mandato fino ad arrivare al commissariamento. Ecco i fallimenti di Tremonti.

Riduzione delle tasse Gli svarioni di Tremonti cominciano con la promessa riforma fiscale. La sbandierata novità prevedeva due sole aliquote: al 23% fino a 200 milioni di lire e al 33% oltre questa soglia. Doveva entrare in vigore subito. Tutto è stato invece rimandato almeno al 2003 e anche le riduzioni delle aliquote Irpef, previste dalla finanziaria del 2001, sono state rinviate a data da destinarsi.

La legge sull’emersione A decretare il fallimento dei provvedimenti di Tremonti per l’emersione del lavoro nero basta una dichiarazione del ministro del Lavoro, Roberto Maroni: «Le misure sull'emersione basate su vantaggi fiscali non hanno dato risultati». A fine maggio, infatti, i lavoratori emersi erano solo circa 450, solo poche centinaia contro i 950mila previsti dal ministro dell'Economia.

Cartolarizzazione Altra gaffe di Tremonti è la vicenda che ruota intorno alla cartolarizzazione del patrimonio dello Stato e alla creazione delle società Patrimonio spa e Infrastrutture spa, insignite della possibilità di vendere o ipotecare beni del patrimonio pubblico. Per il ministro arriva prima il richiamo di Ciampi e poi la stroncatura di Corte dei Conti e dell’organismo europeo Eurostat, che solleva numerosi dubbi sulla cosiddetta “finanza creativa” di Tremonti.

Buco di bilancio La più clamorosa delle ‘uscite’ di Tremonti è comunque quella del “buco di bilancio”. Era l' 11 luglio 2001 e Tremonti, apparso in diretta al Tg1 con l' aiuto di un cartello esplicativo sul quale erano stati scritti numeri a mano, quantificò: ''Il buco nei conti pubblici è tra i 45mila e i 62mila miliardi”. In realtà è stato successivamente quantificato in circa 25mila miliardi.

Crollo delle entrate Di mercoledì 7 agosto è, invece, la notizia del vistoso calo del gettito da autotassazione in luglio e il debole andamento delle entrate nei primi sei mesi dell'anno che gettano ulteriori ombre su qualsiasi possibilità che il governo realizzi nel 2003 la prima fase di riduzioni fiscali, anzi fanno ritenere probabili nuove batoste per i contribuenti.

Aumento delle pensioni Contestato a Tremonti anche l’aumento delle pensioni. Promesso a tutti i redditi bassi, è stato realizzato, invece, solo per una piccola parte degli assistiti ed è stato fatto pagare “di fatto” ai percettori di redditi medio-bassi. Sono, infatti, aumentate di fatto le tasse, con l'annullamento della finanziaria passata e reintroducendo ticket e addizionali di tasse regionali.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 18/05/12 alle 02:26 via WEB
Salute, commendator 1972! I dati che riporti (e di cui ti sei dimenticato di citare il link) sposano in maniera acritica le posizioni dell'allora opposizione e non parlano di altri numeri pur forniti dall'ISTAT. Posto che ribadisco il fatto che il Governo avrebbe dovuto e potuto fare molto di più del poco che ha fatto, c'è stata anche una opposizione dissennata, che sembrava molto più interessata a far cadere il Governo in carica che a trovare una vera alternativa e a proporre cose di reale utilità; si va dalla nazione "tecnicamente fallita", come diceva Buttiglione allo spread che senza Berlusconi sarebbe immediatamente sceso, come sostenne Di Pietro (ma dove?) e per andare ancora più indietro nel tempo, eravamo nel 1994, ci furono lotte epiche contro la riforma delle pensioni, assolutamente irresponsabili, che causarono la caduta del Governo. Portare quindi delle responsabilità dei vari governi Berlusconi è atteggiamento partigiano, nel senso che inquadra il problema solo da un lato, che dimentica molto altro e che assolve una parte della classe politica che ha le stesse colpe se non peggiori (controlla come tuonava Rutelli, Lusi era già tesoriere?). Ai dati che hai fornito se ne possono aggiungere altri, ad esempio, parlando di sommerso, si può evidenziare come le entrate fiscali da redditi da lavoro aumentarono di 6,2mld di euro in quel periodo, vero è che il lavoro nero vale probabilmente 25 volte tanto, tuttavia le cifre non sono quelle indicate, che sposano acriticamente la tesi della CGIL e taluni articoli dell'Unità; diciamo che le fonti non sono propriamente oggettive. Io credo che appuntarsi sulle responsabilità di un Governo sia fuorviante rispetto alla complessità del problema: di errori ne sono stati fatti una valanga, è un'intera classe politica che ha sbagliato in maniera drammatica e che ci ha ridotto come sappiamo, che Berlusconi abbia tradito le attese di chi lo ha votato credo di averlo scritto svariate volte, che si sia pensato, cambiando argomento, alle intercettazioni, al processo breve e non all'effettività della pena è stato certo un tradimento, tuttavia non credo che l'Unità, che sopravvive grazie al denaro pubblico, possa mettersi a dare lezioncine di fallimenti di un Governo qualsiasi: è un giornale che senza (anche) i miei soldi avrebbe giù chiuso. Come vedi sin tanto che non ci sarà un cambiamento reale di uomini, forse anche di idee non ne usciremo fuori. Quindi ribadisco: Grillo, con tutti i difetti che conosciamo e che sappiamo, oggi perché sarebbe meno credibile di qualsiasi politico?
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 20/05/12 alle 15:56 via WEB
La propaganda è di tutti non solo del signor berlusconi, se Di Pietro ha detto che lo spread si sarebbe abbassato e poi non è successo, non lo ritengo uno stupido e nemmeno uno sventurato. Lo spread comunque può essere influenzato dalle scelte che un governo fa, la fiducia che diamo è molto importante. Certo che ogni governo ha le sue responsabilità ma chi ha governato si prenda le sue. Se così non fosse allora non si dovrebbe parlare di culone, pagliacci e chi altro ma essere tutti più fatalisti rassegnandoci al destino e invece le critiche si fanno e come se si fanno, basta non vedere in casa propria. Ciao.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 20/05/12 alle 16:08 via WEB
Quando qualcuno esprime un concetto deve poi prendersi le responsabilità di quello che dice, nel bene e nel male. Dire che lo spread dipende da Berlusconi Presidente del Consiglio era una bufala, i fatti sono a dimostrarlo. Passando ai numeri faccio presente che l'Italia ha il miglior avanzo primario d'Europa e unn dei migliori rapporti deficit/PIL in assoluto. Le critiche si faranno sino al punto in cui qualcuno non lo impedirà e dire che la politica che la Merkel sta imponendo all'Europa non sembra essere la migliore per uscire dal tunnel pare sia cosa che sta cominciando ad essere condivisa. In che senso occorrerebbe essere fatalisti? Ciao a te.
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 20/05/12 alle 17:46 via WEB
Qualcuno lo diceva in tempi non sospetti che senza crescita non si va lontano, fatalismo nel senso di fare solo gli scongiuri senza prendere la realtà, ho risposto al tuo commento sul mio blog. buona giornata.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 20/05/12 alle 19:29 via WEB
Senza crescita non si va lontano, ecco il punto. Messi da parte i pazzi che si augurano la decrescita ecco che si deve "fare lo sviluppo"; chi lo ha detto? Tremonti. Lo ha fatto? No, al di là di leggi e leggine su cui si può discutere all'infinito, di escort e di altro, questo è il vero problema del Governo passato: non ha fatto quello che era nel programma, alla fine ha portato a casa la riforma dell'Università (di questo dirò dopo) e poco, molto poco, di più. Delle famose liberalizzazioni, delle aperture al mercato e di tutto il resto non ho visto traccia. D'altro canto l'opposizione ha fatto quel che di peggio dovrebbe fare un'opposiozione responsabile: ha osteggiato in tutti i modi una riforma dell'Univeersità ora reputata valida persino dall'insospettabile Rai3, per minacciare blocchi e sconvolgimenti sociali quando si parlava di riforma delle pensioni, per finire ai famosi referendum che ne ha mostrato tutto il doppiogiochismo ed opportunismo, da Di Pietro a Vendola passando per Prodi e Bersani. Di fronte ad una simile classe politica l'Europa ci ha commissariati, certo la cura non mi pare la migliore, ma sembra che possiamo farci poco.
(Rispondi)
 
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 20/05/12 alle 16:06 via WEB
Ribadisco che tu Quintana hai visto meglio di altri le lacune del PDL e questo te lo riconosco, io però vorrei far notare come ancora molti italiani non vogliono ammettere l'incapacità del centrodestra al governo, penso che nessun governo sia mai riuscito a farsi commissariare. In tempo di crisi è grave, politicamente abbiamo fatto peggio della Grecia. Se anche ci fosse un esempio storico di commissariamento sarebbe superfluo. Francamente non so se l'articolo è dell'Unità, la provenienza mi sembra quella di un blog privato. Ricordo inoltre che l'Unità non è l'unico giornale che prende i soldi pubblici, ce ne sono molti altri e non solo di sinistra. Dobbiamo condannare tutti gli sprechi che sono tanti...
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 20/05/12 alle 16:18 via WEB
Non credo sia possibile redigere l'elenco degli sprechi: più che un blog servirebbe una biblioteca. Vero che ci hanno commissariato, inutile negarlo. Poi ci si può chiedere su quale articolo della Costituzione stia scritta una possibilità del genere, ma servirebbe a poco, vero è che l'Europa non si fidava più né del Governo in carica né dell'intera classe politica italiana e forse è difficile dare torto, visto che lo spettacolo che ha dato e che continua a dare è indegno. L'Unità non è l'unico giornale di partito che prende i soldi, tuttavia credo che quando si fanno i conti in tasca a qualcuno occorre che i propri siano a posto, altrimenti è ipocrisia. Personalmente non darei un centesimo a nessuno, chi vende resta in edicola, chi non vende chiude, altrimenti qualcuno mi dovrebbe spiegare perché non si danno soldi a qualsiasi iniziativa commerciale.
(Rispondi)
 
INSURMOUNTABLE
INSURMOUNTABLE il 14/05/12 alle 22:39 via WEB
No problem , la banca europea come le altre verranno cancellate presto . SALUTI
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 15/05/12 alle 00:17 via WEB
Sul concetto di "presto" ti rimando a quello che qualcuno ha detto tempo fa: "il capitalismo ha i secoli contati". Saluti a te...a proposito, hai messo da parte il proposito di stendermi se mi avessi incontrato? Non che fossi preoccupato della cosa, la trovavo soltanto di cattivo gusto..
(Rispondi)
 
INSURMOUNTABLE
INSURMOUNTABLE il 14/05/12 alle 22:41 via WEB
Devo quanto meno ripagare il tuo gesto che consiste nell'avermi cancellato dalla lista nera : compio lo stesso gesto , ora . Ma lo sai ... tu sei liberista , io sono anarco-comunista . ANTIPODI ... di pensiero . Ciao .
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 15/05/12 alle 00:19 via WEB
Gli antipodi non mi spaventano, chi rispetta me trova rispetto, anche se le sue idee sono all'opposto delle mie, vorrei avere avversari, non nemici.
(Rispondi)
 
Vince198
Vince198 il 15/05/12 alle 08:53 via WEB
Sembra che la tetesca appartenga alla categoria dei "Mi spiezzo ma non mi piego", nonostante abbia avuto una notevole sconfitta elettorale. Infatti ribadisce che sull'Europa non cambia idea. Ma credo che oramai, oltre che trovarsi contro anche la Francia e tutto il resto d'Europa, si troverà contro anche una notevolissima fronda interna che, ho idea, la spazzerà via in malo modo il prossimo anno. Se non prima.. Adesso pure herr Mario "timidamente" chiede meno rigore alla Ue in mano alla tetesca. Questo auto-isolamento della "incrollabile" farà malissimo a lei, al partito cui appartiene e alla stessa Germania che, in fin dei conti, non digerisce la sua linea politica oltransista, per nulla recettiva degli umori intra ed extra mopenia. Ciao e buona giornata!
(Rispondi)
 
 
Vince198
Vince198 il 15/05/12 alle 10:32 via WEB
"Oltransista"! Chiedo scusa per l'errore. "Oltranzista" è il termine corretto. Meglio tardi che mai.. Di nuovo saluti
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 15/05/12 alle 15:46 via WEB
Io credo che la Germania stia facendo in tempo di pace gli errori che fece ben due volte in guerra: trovarsi al centro dell'Europa sola contro tutti, sia pure con una potenza che, singolarmente, le avrebbe dato modo di sconfiggere ogni avversario. Certo è che i Governi tedeschi hanno ben agito al loro interno, i numeri parlano chiaro, soltanto che voler imporre il modello tedesco in altre realtà, con altre storie ho il dubbio che potrebbe essere poco pagante; dalla loro hanno molte ragioni, tuttavia credo che sia un errore di lungimiranza voler stravincere imponendo la propria visione al resto d'Europa senza condividere con gli altri partner. Dopo il giuramento Hollande è partito immediatamente per Berlino, non ha promosso una concertazione a livello europeo, mi pare un segnale importante. Buona giornata a te!
(Rispondi)
 
 
 
Vince198
Vince198 il 16/05/12 alle 12:59 via WEB
Già! Temo che certi errori li ripetano -anche se in forme del tutto diverse ma con finalità simili - perchè, a questo punto potrebbe trattarsi di una questione di "ereditarietà": li hanno scritti nel loro dna, Quintana5.
Ripeterli sarebbe oltremodo provocatorio e deleterio non solo per loro. Ci vorrebbe maggiore rispetto e collaborazione con gli altri stati che hanno esigenze molto diversificate, invece la frau è solamente capace di imposizioni, dictat più o meno diretti. Spero di sbagliare ma ho l'impressione che l'andazzo sia proprio questo e non terminerà tanto presto..
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 16/05/12 alle 20:52 via WEB
In genere la rigidità paga poco, comprendo le esigenze di evitare politiche dissennate come quelle di diversi paesi europei (noi inclusi), tuttavia pretendere di riparare in pochi mesi errori di decenni non mi sembra la strada giusta.
(Rispondi)
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 16/05/12 alle 18:12 via WEB
Bene, con il susseguirsi dei giorni si possono tirare fuori nuovi argomenti, se hai letto, Hollande vorrebbe l'emissione di eurobond mentre la Merkel è stata fino a questo momento contraria. Perché nessuno ha mai parlato di eurobond fino a questo moemnto? Dov'erano gli economisti all'arrambeggio? Eppure lo stesso Tremonti (mani di forbici) aveva proposto gli eurobond ma nessuno a parlare di Tremonti neanche i loro elettori e sostenitori. Discutetene dai, buona giornata!
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 16/05/12 alle 20:58 via WEB
Letto...ma non ho molte speranzze che gli eurobond saranno accolti: personalmente credo che sarebbero uno strumento valido per offrire maggiori garanzie, ma i paesi "virtuosi" non intendono accollarsi oneri aggiuntivi; certo che una "comunità di Stati" con questo tipo di impostazione non credo possa reggere.
(Rispondi)
 
Vince198
Vince198 il 19/05/12 alle 11:33 via WEB
Lascio, Quintana5, alla tua cortese attenzione, questo articolo a firma di Luca Ricolfi (Panorama 16.5.2012) che riassume in modo abbastanza condivisibile - a mio avviso, la situazione economica italiana e il relativo aumento della pressione fiscale negli ultimi decenni fino a oggi, con tutte le conseguenze che si possono immaginare, dedurre..

“Di tasse si discute sempre di più, un po' perché il loro aumento è, probabilmente, il tratto distintivo fondamentale del governo Monti, un po' perché nessuno sa bene che cosa ci attende con il decollo dell'Imu (la nuova tassa sulla casa), un po' perché sono sempre più numerose le imprese che chiudono soffocate dalla pressione fiscale.
Per non parlare dei casi drammatici delle ultime settimane: imprenditori che si suicidano, o sequestrano funzionari dell'Equitalia dopo avere ricevuto l'ennesima cartella esattoriale. Per alcuni il problema delle tasse è un problema di moralità pubblica, o di spirito civico, e lo Stato fa benissimo a riprendersi il maltolto. Per altri lo Stato, o meglio questo Stato sprecone e corrotto, non ha alcun diritto di trattare i suoi cittadini come sudditi, vessandoli attraverso il fìsco.
Meno attenzione, invece, si rivolge al fatto che - comunque lo si giudichi - l'aumento delle tasse produce conseguenze precise sul funzionamento di un sistema economico-sociale.
Si può discutere molto sui dettagli, ma è difficile negare che fra tasse e crescita vi sia un rapporto inverso.
Specie quando le imposte gravano sui fattori produttivi, capitale e lavoro, l'aumento delle tasse provoca, a parità di altre condizioni, un rallentamento della crescita. Questo nesso spiega alcuni fatti storici. Per esempio, perché il tasso di crescita delle economie avanzate (complessivamente in lento declino da mezzo secolo) abbia subito un brusco rallentamento fra gli anni 60 e gli anni 70, quando la pressione fiscale aumentò di circa 5 punti in un decennio, e abbia invece retto fra gli anni 80 e gli anni 90, quando molti paesi attuarono politiche di alleggerimento fiscale?
Ma il nesso negativo fra tasse e crescita spiega, soprattutto, il triste destino dell'Italia. L'Italia, come si sa, fino ai primi anni 90 cresceva di più della media dei paesi Ocse, però da allora è sempre cresciuta di meno, fino ad approdare alla crescita zero degli anni 2000. Le tasse non sono certo l'unica causa, ma un'occhiata alla traiettoria della pressione fiscale negli timi decenni non lascia molti dubbi sul meccanismo che ha inceppato la nostra crescita. Fino a metà degli anni '80 la pressione fiscale è stata sistematicamente inferiore a quella delle altre economie avanzate, ma negli 8 anni che vanno dal 1985 al 1993 la nostra pressione fiscale ha fatto un balzo in avanti, salendo di ben 8 punti ( 1 punto all'anno!), mentre quella delle altre economie avanzate è rimasta quasi invariata.
Da allora il differenziale fra la nostra pressione fiscale e quella degli altri è sempre rimasto a noi sfavorevole, toccando il massimo (8 punti) nel 2009, ultimo anno per cui si hanno dati completi e comparabili. Le recenti manovre finanziarie hanno ulteriormente aumentato la pressione fiscale, che ormai viaggia verso il 45 per cento del pil (54% secondo la Cgia di Mestre), un valore mai toccato in precedenza, nemmeno nell'anno della «tassa per l'Europa» (1997).
Qualcuno si può stupire se, con un simile drenaggio di denaro dalle tasche dei contribuenti, si prevedono altri due anni di recessione?”

Mi pare difficile continuare a guardare con serie e rosee speranze alla situazione economica italiana, che migliori con questo governo discutibile di tecnici “sui generis”, governo pressoché genuflesso alle desiderata della nota pinscher che pensa solo a se stessa, al suo paese.. Se non cambia la tendenza, ovvero meno rigore e più crescita - non solo a chiacchiere ma alla svelta e realmente, non so quando vedremo luce in fondo al tunnel.
Buona domenica, Vince
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 19/05/12 alle 15:09 via WEB
Grazie per la segnalazione, Vince, Luca Ricolfi è uomo dalla mente lucidissima, dotato di grande cacapità di analisi e di profonda onestà intellettuale. Si definisce uomo di sinistra ed è persona che non avrei alcuna difficoltà a votare, se mai si candidasse, ma con questa sinistra non ne ha alcuna possibilità. Per risponderti mi prendo 20 minuti, se dovessi rispondere ora credo che scriverei qualcosa di "eversivo", quindi aspetto, ci penso meglio e poi replico...grazie ancora e a dopo!
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 19/05/12 alle 17:44 via WEB
Allora Vince, eccoci qui, gli appartenenti alla casta non fanno altro che confermare che per questa gentaglia non dovremmo tirare fuori un centesimo, controlla cosa è successo oggi a Roma a cura di un certo Ioppolo, funzionario del Senato...ho avuto analoga disavventura, di scontrarmi con un deputato, fortuna che ho trovato un vigile corretto. La questione che Ricolfi affronta è corretta, lo Stato si sta dimostrando ingiusto e sleale ed oggi non so chi firmerebbe la frase di Padoa Schioppa che è bellissimo pagare le tasse. Mi sarei aspettato dal Governo la stessa rapidità che ha avuto nell'elevare la tassazione a livelli inconcepibili, nel tagliare la percentuale di spettanza di Equitalia (ma davvero è un dovere civico tutelarla? Lo facesse qualcun altro, a me proprio....) e nell'abbassare la soglia delle sanzioni, oggi al 30%. Forse sarebbe stato anche interessante procedere rapidamente al taglio del numero dei parlamentari, a quello delle retribuzioni dei manager pubblici e all'abolizione delle province, ma nulla è accaduto, né accadrà a breve. Io credo che saggezza sia saper interpretare i tempi: oggi far pagare per intero le sanzioni a chi veramente fa fatica ad arrivare a fine mese sia dissennato e, se hai visto ieri sera la trasmissione di Paragone avrai notato che il Rappresentante della FIOM ed il Presidente della Confindustria veneta dicevano le stesse cose! Incredibile, no? Come si può pensare di crescere, investire e consumare (nessuno si scandalizzi per questa parola, i consumo è una delle voci del PIL, altrimenti le fabbriche per chi producono?) se più della metà del mio reddito debbo consegnarla allo Stato, che a sua volta spreca, è inefficiente e permette a personaggi come Mastropasqua (presidente dell'INPS e vicepresidente di Equitalia) di mantenere venti (20) incarichi? Ribadisco: questa gente non merita niente, ci stanno portando alla rovina e noi glielo stiamo permettendo andando ancora a votare e facendo i guelfi ed i ghibellini, pensando che "questo è meglio di quello"; balle: in questo momento c'è solo la casta contro (si, contro) il paese reale, il resto sono chiacchiere.
(Rispondi)
 
 
 
Vince198
Vince198 il 19/05/12 alle 18:19 via WEB
Non ho parole, Quintana5: dico solamente che quel 54% di tasse "diagnosticate" dalla Cgia di Mestre, gridano "rabbia & sangue".. Sarebbe ora che certa gente mettesse sul serio giudizio e non abusasse ulteriormente della pazienza di chi finora, ligio al dovere, ha sempre pagato il "dovuto". Solo che questo dovuto sta diventando non solo eccessivo, quanto e soprattutto, come hai ben enucleato, speso male, per mantenere i parassiti che sono nei palazzi del potere. Questo è sotto gli occhi di tutti e fa anche male la strafottenza di certi signori della politica, sindacati, confindustria e altri centri di potere nel sentirsi quasi avulsi da questi momenti così delicati.. Prima o poi arriverà uno "tsunami" e per costoro saranno guai seri..
(Rispondi)
 
cajen.1972
cajen.1972 il 20/05/12 alle 15:41 via WEB
Eppure quando si parlava di conflitti di interesse, la maggior parte degli elettori che rapprentano la maggioranza del voto PDL, non facevano altro che difendere gli interessi del cavaliere dicendo che a sinistra ne esistono di più grossi. A qualcuno che non cito per decoro, dissi che Prodi aveva tagliato le spese per i voli di Stato ma questo imbelle mi disse che 20 milioni risparmiati facevano solo ridere. Certo, era solo una goccia nel mare ma sempre di casta si tratta. Non hanno speso una parola quando invece grazie a una normativa voluta dal Pdl a soli 30 giorni dall'incarico di governo, furono ammessi e riammessi i voli di Stato ad amici e ballerine. E il falso in bilancio? Molti a dire che non esisteva, così come non esisteva la corruzione, gli sprechi e quant'altro. Per certi versi è come parlare di chiudere il recinto quando ormai i buoi sono scappati, troppo tardi. Non accetto chi prima sosteneva gli interessi di berlusconi e ora si mette a parlare di casta ma solo se dei sindacati e chi altro, non è credibile. Una cosa se ti dà fastidio ti dà sempre fastidio, non ne fai un credo solo quando non si ha più nessuno da difendere, buona giornata.
(Rispondi)
 
 
Quintana5
Quintana5 il 20/05/12 alle 16:26 via WEB
Non lo farò ora, ma potrei citare provvedimenti berlusconiani di risparmio e prodiani di spesa; porterebbe a poco, si continuerebbe a fare un ping pong poco utile; la mia personalissima tesi è che è l'intera classe politica italiana ad essere indegna, ti confesso che vedere ancora Cicchitto in TV mi provoca fastidio, come mi irrita vedere la Bindi che pontifica sull'etica e la moralità. Quindi ribadisco: sicuro che Grillo sarebbe la scelta peggiore? Segnalo un articolo di Giampaolo Pansa su "Libero" di oggi, che critica il grillismo con argomenti acuti e condivisibili, questo per dire che sono certo che non può essere la soluzione vera, ma, forse, solo una soluzione per levare di mezzo qualcuno. Lo scrivo ma spero tanto di sbagliare e che possa arrivare qualcuno di serio veramente. Al momento vedo pochissimo.
(Rispondi)
 
 
 
cajen.1972
cajen.1972 il 20/05/12 alle 17:57 via WEB
Ho capito che alle prossime elezioni ci sarà un grillino in più :-) berlusconi non ha mai risparmiato molto ma a parte questo particolare, è l'approccio dei suoi elettori che non ha mai convinto nessuno, nessuna guerra, solo difese. Hanno sprecato tutti i partiti ma mai come nel Pdl sono stati difesi i privilegi di un uomo. Buon pomeriggio.
(Rispondi)
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 20/05/12 alle 19:34 via WEB
Di certo andare a votare per personaggi come quelli rappresentati sulla scena politica attuale mi sembra immorale. Non posso certo pensare a Diliberto, che è rimasto fermo all'era cambriana, ma nemmeno a Fiore, che non so proprio dove sia. Di Vendola ho detto altrove, Bersani non sa cosa vuole, o meglio lo sa a seconda di come gli conviene e Di Pietro fatico a comprenderlo, italiano a parte. Il PdL non ha fatto quel che avrebbe dovuto: se vado a cena in un posto, chiedo amatriciana e l'oste mi porta la peperonata (che a me non piace) e pretende che io la mangi, non ci torno davvero. Chiaro?
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963