Creato da: Quintana5 il 01/11/2011

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Euro o non euro....?

Post n°29 pubblicato il 12 Giugno 2012 da Quintana5
Foto di Quintana5

Domenica 17 giugno i greci torneranno a votare e questa volta si tratta di un plebiscito, se restare o meno nell'euro e le conseguenze della loro scelta peseranno sul resto dell'Europa e, a giudizio di molti, potrebbero essere nefaste anche per l'Italia, a ragione del fatto che i mercati potrebbero pensare ad un effetto domino. Secondo Moody's un'eventuale uscita della Grecia dall'euro causerebbe una revisione dei rating dei paesi periferici, tra cui anche l'Italia.

Prima la Grecia, poi la Spagna non lasciano tranquilli i mercati: se la Grecia ha un PIL inferiore a quello della Lombardia, la Spagna ha un peso importante all'interno della UE, il suo PIL ammonta a 1.409.946 USD (fonte FMI), contro i 304.415 USD della Grecia (l'Italia ha un PIL di 2.055.114 USD) ed il copione che ha seguito sembra ricalcare quello della Grecia e dell'Irlanda: prima si nega, poi si tentenna, infine si chiede aiuto.

Il problema della Spagna nasce sia per le sue banche sia per una contabilità pubblica mal tenuta:  se è vero che il rapporto debito pubblico/PIL è all'80%, il rapporto deficit PIL nel 2011 è stato circa dell'8%.

La situazione spagnola è assai difficile: il tasso di disoccupazione è del 25%, di cui il 50% giovanile; questa mancanza sul fronte occupazione ha prodotto conseguenze devastanti sul fronte bancario: negli scorsi anni c'è stata una vera bolla immobiliare che si generò per una pessima gestione del flusso di denaro dall'Europa infatti nel 2005 oltre due milioni e mezzo di spagnoli lavoravano nell'edilizia, si costruiva ovunque, qualsiasi cosa, a qualsiasi prezzo ed in spregio ad ogni normativa; successivamente, tra il 2005 ed il 2008 questo numero diminuì di seicentomila unità ed il numero delle imprese che lavoravano nel settore del 22% (dati forniti da uno studio del Prof. Ricardo Vergés, docente di Economia Immobiliare); in precedenza, però. le banche avevano visto il business, concedendo mutui e finanziando anche il 100% dell'acquisto, ma poi, con il calo importante delle quotazioni, come conseguenza della crisi e della forte disoccupazione, c'è stata un aumento della sofferenza nel settore ed un milione di pignoramenti; le banche ora vantano milioni di crediti inesigibili e  le case pignorate sono invendibili perché pur potendo vendere all'asta i beni, questi non trovano acquirenti anche perché ci sono tante case invendute.

A questo punto le banche hanno bisogno di un salvataggio, anche se in Spagna non amano chiamarlo così e per per operarlo si è usata una "furbata": invece di concedere credito alla Spagna, cosa che avrebbe causato un innalzamente del rapporto debito/PIL al 100%, si è preferito sostenere le banche attraverso un finanziamento al FROB (fondo spagnolo per la ristrutturazione speciale delle banche); per evitare un'umiliazione alla Spagna non sono state richieste manovre particolarmente dure, si è detto che le misure prese adl Governo vanno nella direzione giusta etc. Il problema vero, come si è accennato sopra, è che la Spagna è troppo grande e non si vuole neanche ipotizzare un suo abbandono dell'Europa, il buco causato potrebbe inghiottire molte risorse: la Germania è esposta verso il sistema spagnolo per 117 miliardi di euro, mentre la Francia per 92; l'Italia solo per 20, quindi anche questa volta il duo francotedesco dirigerà le manovre.

Tuttavia questo piano non ha incontrato il favore incondizionato degli analisti finanziari, mentre ha trovato consensi tra le autorità politiche; ai commenti positivi di Obama e del Segretario al Tesoro Tim Geithner, si sono aggiunti quelli del FMI, che dopo aver sottoposto ad uno stress test le banche spagnole ha concluso che alcune dovranno essere aiutate, altre, le più grandi, sono abbastanza solide. Fitch, invece ha stimato in cento miliardi il costo della ricapitalizzazione ed ha tagliato il rating della Spagna. Ma i dubbi non sono soltanto di Fitch, alcuni hanno sostenuto che i soldi dati non serviranno ad alcunché e che sarà come per la Grecia, che non eviteranno l'inevitabile fallimento.

Lo scetticismo è anche di altre banche d'investimento, come Citigroup, Societé General e Bank of America, che non vedono chiaro nella strategia di salvataggio, anche perché i fondi europei non possono essere infiniti, vista l'attuale situazione, infatti finora l'Italia ha speso per i salvataggi circa 48 miliardi. Anche il premio Nobel Stiglitz sostiene che questo piano sarà un fallimento, perché i governi europei aiutano le banche spagnole e queste aiuteranno il Governo comprando titoli di Stato e quindi questo causerà il classico circolo vizioso che non porterà da nessuna parte e non sarà di aiuto all'economia reale.

Ora veniamo all'Italia: negli anni scorsi le quotazioni degli immobili sono cresciute a dismisura e molte banche hanno concesso mutui per il 100% del valore, alcune anche oltre il loro valore; il nostro Governo ha immesso una tassa piuttosto salata sugli immobili e il CENSIS prevede un calo del valore degli stessi tra il 20% ed il 40%..... a me vengono i brividi a pensare ad una cosa del genere e a chi sta leggendo?

 
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Hanno colpito i nostri ragazzi...

Post n°28 pubblicato il 20 Maggio 2012 da Quintana5
Foto di Quintana5

Non avevo molta voglia di scrivere, ma le vicende di Brindisi sono inquietanti: chi può pensare di colpire una scuola e con intento stragista? Una scuola, un posto dove stanno dei ragazzi, dei giovani che hanno le facce dei nostri figli e dei loro amici, dove si va a studiare ed imparare; non un luogo simbolo (il nome della scuola davvero non è significativo), un luogo che per storia, significato, tradizione possa essere considerato significativo, come potrebbe essere un luogo istituzionale o un monumento particolare, come il Milite Ignoto a Roma.

 

La spiegazione data immediatamente è stata quella mafiosa. Non mi convince neanche un po', mi ricorda la fretta con la quale Cossiga disse che la strage alla stazione di Bologna era fascista, allora occorreva trovare rapidamente un colpevole per l'opinione pubblica e si tirarono fuori i fascisti, tanto si sa che tirare in quella direzione non era mai sbagliato, comunque fosse andata nessuno lo avrebbe mai colpevolizzato pur in assenza di qualsiasi indizio. Per la cronaca Cossiga disse anni dopo disse che i fascisti non c'entravano niente, che quella bomba aveva tutt'altra origine. Finita la stagione delle bombe a matrice fascista per questa va cercata un'altra matrice facile: la mafia. Accusare Al Quaeda, altro facile bersaglio rischia di creare allarme sociale, significherebbe che abbiamo il terrorismo in casa e questo non può essere ammissibile, non deve.

 

Ma perché la mafia no? Per varie ragioni:

 

  1. la mafia vive di intimidazione, vuole spaventare, uccide solo quando ne ha bisogno e persone mirate; se davvero avesse voluto colpire la scuola avrebbe avvertito, facendola sgombrare e poi magari provocato l'esplosione, in modo tale da lanciare un avvertimento verso chi doveva capire.
  2. l'ordigno è rudimentale: tre bombole di gas; la mafia ha tutto l'esplosivo che vuole, non ha bisogno di cose del genere, peraltro visibili e di difficile trasporto, meglio un più comodo plastico piazzato da qualche parte.
  3. Se si fosse voluto quindi lanciare un avvertimento alle istituzioni non si sarebbe messa una bomba in una piccola scuola di una cittadina di provincia, meglio colpire dove la visibilità è maggiore, no? Se la scuola fosse frequentata (è una pura ipotesi, "fosse" significa che non ho la minima certezza che sia fondata) dal figlio di un magistrato sarebbe stato sufficiente mandare a casa un paio di foto del ragazzo con un avvertimento, inutile una bomba, crea attenzione e la mafia non ne vuole

 

In effetti quelle che sembravano certezze subito dopo l'attentato si stanno smontando, dal Sindaco di Brindisi che sostiene che non è metodo mafioso, al Procuratore nazionale antimafia per finire al Ministro, ormai la pista mafiosa sembra essersi dileguata, per lasciare spazio all'ipotesi di terrorismo, forse ad opera di un attentatore isolato o forse di un folle.

 

Provo a buttarlà lì: anni fa un terrorista islamico isolato provò a farsi esplodere all'interno di un Mc Donald a Brescia; come esplosivo aveva pensato a delle bombole di gas.... Non dico che sia terrorismo islamico e non mi sento di escluderlo.

 

Vedremo e preghiamo che la ragazza ferita gravemente si salvi, ha solo 15 anni e DEVE poter vivere la sua vita.

 
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Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 29 Aprile 2012 da Quintana5
Foto di Quintana5

Probabilmente ai più è sfuggita una notizia, la Banca Europea per gli Investimenti ha effettuato un finanziamento alla Grecia e nel contratto è contenuta una clausola particolare: se la Grecia dovesse ritornare alla dracma il finanziamento dovrebbe essere rinegoziato. La BEI non è una istituzione finanziaria qualsiasi, ma è stata istituita nel 1957 in occasione del trattato di Roma, allo scopo di "finanziamento degli investimenti atti a sostenere gli obiettivi politici dell'Unione"; in altre parole è proprio una istituzione dell'UE, è partecipata da tutti gli Stati aderenti e gode di autonomia finanziaria e amministrativa. Una notizia quindi da non sottovalutare, perché mentre a parole le autorità e le personalità europee sostengono che senza Grecia non c'è Europa, quando si tratta di valutare mere questioni finanziarie, allora sono proprio le istituzioni europee che prendono in considerazione l'ipotesi che torni alla dracma. Cosa dice questo? Sarebbe eccessivo dire che neanche le Istituzioni europee non credono più all'euro in modo assoluto? Probabilmente si, tuttavia non credo sia eccessivo sostenere che l'euro non è più qualcosa di insiscutibile.

Forse è una battaglia di retroguardia, ma l'euro è stato proprio un affare? Premessa: chi pensasse di trovare un questo post indicazioni sui "poteri forti" non ne troverà, io ne ho sempre sentito parlare ma non ho mai conosciuto i loro nomi, né ho visto prove evidenti. Perché sostenere complotti quando leggendo si può arrivare a conclusioni non dissimili?

Molte voci si rincorrono sull'euro, c'è chi sostiene che sia stata la più grande iattura di tutti i tempi e che dovremmo velocemente tornare alle monete nazionali e chi invece sostiene che l'errore non è stato l'euro ma il comportamento di alcuni Governi e che se si fossero comportati tutti come la Germania la zona euro godrebbe di ottima salute.

Chi sostiene che l'euro sia stata una solenne stupidaggine porta come argomento che in Europa non esistevano i presupposti di mobilità dei fattori economici e produttivi per riuscire a gestire eventuali problemi che colpissero solo alcune aree dell'UE. Per quanto riguarda l'Italia i critici affermano che mai avrebbe dovuto aderire ad una moneta come l'euro, il cui andamento è totalmente fuori del controllo delle autorità monetarie nazionali e con un ruolo della BCE che è totalmente indipendente, troppo forse come ho evidenziato altrove, e che mira esclusivamente al contenimento dell'inflazione.  Ora la questione è che il contenimento dell'inflazione è obiettivo coerente ed unanimemente condiviso quando si ha un'economia forte e stabile: l'Italia era in quelle condizioni? Prodi fece dell'Europa un obiettivo irrinunciabile, per conseguire il quale aumentò la pressione fiscale a livelli importanti, tuttavia forse perse di vista la fragilità dell'economia italiana ed un debito pubblico importante, probabilmente l'idea di fondo era che a risolvere i nostri problemi ci avrebbe pensato l'Europa e che si sarebbe avvicinata un'era di sviluppo che avrebbe consentito di ripianare i nostri debiti, nostri e di altri partner dell'eurozona. Tutto questo in cambio della rinuncia alla sovranità monetaria, perché l BCE non può finanziare i singoli Stati, i quali per rifinaziarsi debbono necessariamente rivolgersi al mercato; qui c'è stato un errore immenso: si è pensato che i mercati fossero un'entità perfetta, razionale, iperlogica e con capacità di guardare nel lungo termine. Chi conosce i mercati sa invece che hanno coraggio da coniglio, memoria da elefante e zampe da lepre, vale a dire che anche soltanto una voce che possa far ipotizzare una possibile perdita rischia di creare crolli, d'altronde la finanza comportamentale insegna che la soddisfazione per un guadagno è la metà della contrarietà di una perdita e poi ci sono altre questioni: i mercati mirano al profitto nel breve termine, ci sono speculatori che muovono miliardi etc. per cui pensare di affidarsi al semplice "giudizio dei mercati" per un'economia come quella italiana sembra essere stato un'azzardo.

Il motivo dell'adesione entusiastica sfugge: probabilmente si è trattato di un misto di incompetenza e malafede.

Sempre i critici sostengono che una delle missioni dell'euro, forse quella principale, che era quella di assicurare la protezione dall'inflazione e la stabilità dei redditi, almeno in Italia dall'entrata in vigore dell'euro si è perso circa il 70% in termini di potere d'acquisto.

Chi invece pensa che l'euro ancora oggi sia stata una salvezza porta questi argomenti: la salita dei prezzi non è stata una dipendenza dall'euro, le materie prime sono aumentate a dismisura dai 35 USD al barile del 2000 si è passati agli odierni 104, a causa dell'aumento della domanda dei paesi emergenti; una svalutazione delle monete locali, invece che avere una moneta unica forte, avrebbe causato un enorme aumento dei costi di approvigionamento di materie prime con conseguenze nefaste per le economie locali.

Altro argomento che portano i fautori dell'euro è che ormai in tutta l'eurozona si possono effettuare transazioni finanziarie senza dover pensare anche ai tassi di cambio, con conseguente facilità di muovere capitali; infine, l'altro argomento che viene portato a favore dell'euro e che risponde e rilancia rispetto alle critiche di questi ultimi tempi è che la crisi che è iniziata nel 2007 è stato qualcosa di unico nella storia dell'umanità e che non esiste una prova che utilizzando le valute nazionali le cose sarebbero andate diversamente e che invece è probabile che l'euro, moneta espressione di economie unite, ha preservato da ulteriori conseguenze negative.

Queste sono le due visioni, non voglio prendere posizione, io non sono un economista e non desidere prendere posizioni su qualcosa che non è il mio terreno favorito, una blogger che ha scritto (?) delle cose su Milton Friedman prendendole come oro colato, mentre invece sono idee di altri c'è già e non voglio rischiare di fare la stessa (brutta) figura.

 
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Israele ed i crimini di guerra

Post n°26 pubblicato il 20 Aprile 2012 da Quintana5
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Chi scrive la storia? I vincitori, si dice, giusto? Ci sono due casi nella storia recente in cui la storia è stata scritta e sta venendo scritta dagli sconfitti: uno è la guerra civile spagnola, l'altra è la questione palestinese, in cui in verità non c'è neanche uno sconfitto, ma uno Stato democratico da una parte ed un gruppo terrorista dall'altra.

Di Israele si racconta di tutto, che si sta comportando con i palestinesi come i nazisti si comportarono con gli ebrei, che sta deliberatamente affamando la striscia di Gaza, che ha condotto la guerra utilizzando armi proibite e che ha deliberatamente colpito scuole, ospedali ed asili ed ha commesso crimini di guerra. Si dice anche che ha assalito la Flotilla diretta a Gaza uccidendo nove pacifisti disarmati e molto altro. Tutti questi comportamenti israeliani  causerebbero la reazione del mondo arabo, che poi sfocierebbe nel terrorismo provocando fatti come quelli di Tolosa.

In questo post porterò dei fatti, poi ognuno valuti, senza però dimenticarli.

Iniziamo dalla prima accusa: che Israele si comporta con i palestinesi come i nazisti fecero con gli ebrei. Se è un artificio dialettico è inaccettabile, se si pensa che sia vero allora bisogna ricostruire i fatti, forse qualcuno non ricorda qualcosa.

Come artificio dialettico è inaccettabile perché può ingenerare in menti ingenue il fatto che attualmente le cose stiano davvero in questo modo e non è così, come sotto dimostrerò.

I nazisti progettarono la "soluzione finale del problema ebraico" che presupponeva lo sterminio totale e definitivo di tutti gli ebrei; nei paesi europei sotto l'influenza germanica, spiace dirlo anche in Italia, agli israeliti erano interdette diverse professioni, dovevano sottostare a molte restrizioni e subirono una vera e propria persecuzione pur essendo cittadini del loro stesso paese, da cui subirono un tradimento.

Ecco una prima differenza: gli arabi israeliani hanno gli stessi diritti di qualunque altro cittadino di Israele, né più, né meno.

I più anziani poi ricordano che qui a Roma, nell'ottobre del '43 gli ebrei romani furono rastrellati e deportati; ne tornarono ben pochi, anche se qualche demente sostiene che fossero stati portati in posti di villeggiatura provvisti di piscine (non è una battuta); in realtà l'obiettivo era quello dello sterminio, non a caso si parlava di "soluzione finale del problema ebraico"; risulta a qualcuno che per i palestinesi sia stato usato trattamento analogo? Ricordo, l'ho già scritto, che da Gaza gli israeliani si sono ritirati volontariamente, in seguito agli accordi di Oslo, ratificati, sia pure dopo aspri scontri, dal Parlamento; fu quindi ceduta la sovranità su Gaza all'ANP, piena, cosa che neanche l'Egitto aveva mai fatto e cosa accadde dopo a Gaza ho esposto in un post precedente, quindi chi vuole saperlo legga. Non mi risulta proprio i nazisti proposero agli ebrei europei l'istituzione di un loro Stato, lasciando volontariamente la sovranità su una porzione di territorio. Per cui dire che la situazione è identica è tesi priva di qualsiasi fondamento.

Anche caso della Freedom Flotilla si è accusata Israele di aver commesso dei crimini e di aver deliberatamente causato la morte di un gruppo di pacifisti disarmati. Ricostruiamo l'accaduto, basando il tutto sul rapporto dell'ONU.

Il 31 maggio 2010 una flotta di  sei navi si è avvicinata a Gaza avendo a bordo circa seicento persone, un carico di aiuti umanitari di vario genere e, cosa importante, diecimila tonnellate di calcestruzzo. Secondo le intenzioni dichiarate degli organizzatori lo scopo primario della flotilla era quello di violare l'embargo navale israeliano; infatti Israele aveva comunicato agli organizzatori che sarebbe stata disponibile a far attrraccare la flotta ad Ashdod e che il materiale sarebbe stato tranquillamente consegnato ai palestinesi dopo i controlli di sicurezza, tutto tranne il calcestruzzo, in quanto con usi potenzialmente militari (bunker e tunnel sotterranei).  Pertanto se davvero lo scopo fosse stato quello di aiutare i palestinesi non ci sarebbe stato problema, in realtà il vero scopo era altro e ce lo dicono sia le dichiarazioni sia il carico delle navi: diecimila tonnellate di calcestruzzo inutili, in quanto mai sarebbero passate, sono un peso inutile per chi voglia davvero realizzare un' opera umanitaria, quindi questo ci dice che la spedizione non era nata esattamente con intenti pacifici. Tralascio su chi fossero gli organizzatori per arrivare al dunque: le navi, come detto, erano sei, una settima arriverà in seguito per un guasto tecnico: cinque di esse furono abbordate senza difficoltà, gli attivisti non reagirono e le navi furono scortate ad Ashdod; la sesta, la più grande fu quella a bordo della quale nacquero problemi enormi: secondo l'IDF (Israeli Defence Forces) i soldati furono aggrediti appena saliti a bordo con armi da taglio e bastoni, alcuni dei soldati furono disarmati, per stessa ammissione degli occupanti la nave (immagino che non abbiano consegnato le armi volontariamente) e ci fu una violenta sparatoria, al termine della quale nove attivisti furono uccisi e dieci soldati israeliani feriti, di cui due in gravi condizioni, uno accoltellato allo stomaco ed un altro scaraventato da un ponte, non un comportamento esemplare per dei "pacifisti". La loro giustificazione fu che l'abbordaggio di soldati provenienti via elicottero e via mare ha "dato l'impressione di doversi difendere", secondo la dichiarazione degli occupanti la nave. Tuttavia sulle altre cinque navi non si registrò alcun tipo di problema, furono abbordate, condotte ad Ashdod e da lì sbarcato il carico; nemmeno la settima nave, quella giunta in seguito, creò problemi. A proposito del carico e di Gaza ci sono altre notizie interessanti: i medicinali erano quasi tutti "expired" secondo fonti dell'IDF e l'equipaggiamento in scarso stato di conservazione, tuttavia furono ugualmente consegnati a Gaza a mezzo camion, unitamente al calcestruzzo, sia pure sotto controllo internazionale, per evitare che fosse utilizzato per scopi militari. Da rilevare che nei primi tre mesi del 2010 il Governo israeliano aveva trasferito a Gaza novantacinquemila tonnellate di aiuti e merci non sanitarie e millesessantotto tonnellate di aiuti medicinali. Al di là ora degli errori che l'esercito israeliano ha commesso, come stabilito dal rapporto ONU, sta di fatto che di errori si è trattato e non di strategia; gli attivisti cercavano lo scontro e le prove sopra esposte sembra andare in questa direzione: 1. le loro stesse dichiarazioni prima della partenza; 2. non volere consegnare delle merci a loro dire essenziali se non violando il blocco navale; 3.le navi che non hanno reagito con violenza all'abbordaggio sono arrivate pacificamente in porto senza difficoltà; è evidente pertanto che non c'era alcuna volontà di creare lo scontro da parte di Israele, se c'è stato è responsabilità di chi ha aggredito i soldati israeliani; dalle foto prese si nota che i cd pacifisti erano armati con armi da taglio e bastoni.

Infine l'operazione "piombo fuso", ovvero l'azione militare condotta nel 2008/2009 da Israele contro Hamas per far cessare i lanci di razzi contro il suo territorio. Al riguardo si è detto che Israele ha attaccato dei civili palestinesi, ma persino Travaglio scrisse che non era vero: chi attacca i civili israeliani sono le organizzazioni terroriste palestinesi, che sparano razzi ai bus scolastici, pure riconoscibili dalle scritte, Israele ha attaccato un'organizzazione terrorista che opera nascondendosi dietro lo scudo di asili, scuole e ospedali, prassi costante (vedi caso esposto nel post "pensieri su Gaza"). Non solo, ma quando si opera in un territorio densamente popolato, come è Gaza, i militari stimano che il rapporto tra militari e civili uccisi sia du 1:8, nel caso di Gaza, invece, più della metà degli uccisi erano guerriglieri, per cui indica che le attenzioni rivolte per salvaguardare la popolazione civile è stata massima.

Parliamo dall'uso del fosforo: Israele ha ammesso di averne usato un certo quantitativo per illuminare durante l'avanzata e per creare cortine fumogene, al contrario l'uso da parte di Hamas per bombardare i villaggi israeliani di confine è acclarato, verificato e certificato da numerosi rapporti, il più rilevante dei quali è quello firmato da Zvi Feinberg, capo del dipartimento di medicina del Magen David Adom, e da Rami Miller, capo dei paramedici. Per cui ogni accusa di aver usato fosforo contro obiettivi civili è valida solo se rivola ad Hamas.

A tutto questo si potrebbe obiettare con un argomento piuttosto pesante: il rapporto Goldstone, approvato dall'ONU  e redatto da un gruppo di esperti guidati dal Giudice Goldstone, un sudafricano. Questo rapporto ha accusato Israele ed Hamas di circa quattrocento episodi che comporterebbero l'accusa di crimini di guerra; fu approvato dal Consiglio per i diritti umani dell'ONU e comportò una condanna per Israele. Dopo tre anni il Giudice Goldstone ha modificato, e non di poco, la sua versione, scrivendo in un editoriale sul Washington Post che se avesse potuto conoscere certi fatti le conclusioni sarebbero state molto diverse; innanzitutto ha scritto che Hamas "ha bersagliato intenzionalmente e indiscriminatamente obiettivi civili", mentre da parte di Israele, pur se ci sono stati singoli episodi, "colpire intenzionalmente i civili non era una politica" e questo ce lo dice anche il rapporto sopra indicato tra vittime civili e morti tra i combattenti. Inoltre c'è stata una nuova investigazione condotta dall'ONU a cui capo c'era la giudice newyorchese Mary McGowan Davis, il cui compito era quello di verificare se le raccomandazione della Commissione Goldstone fossero messe in pratica sia da Israele che da Hamas e che riguardavano le potenziali violazione dei diritti umani durante i combattimenti. Ebbene nelle conclusioni della Davis è scritto che "Israele ha fatto tutto questo in misura significativa ". Ma questo editoriale dice anche altro, cioè che l' "autorità di fatto a Gaza (ovvero Hamas) non ha condotto alcuna investigazione sul lancio dei razzi e di colpi di artiglieria contro Israele".  Infine sulla condanna: il giudice Goldstone, che pure ha accusato di non aver collaborato sufficientemente con il suo gruppo di lavoro, ha scritto che: "Ho insistito per cambiare l'originale mandato adottato dal Consiglio per i Diritti Umani, che era prevenuto nei confronti di Israele. Sono sempre stato chiaro sul fatto che Israele, come ogni altro Stato sovrano, ha il diritto e il dovere di difendere se stesso e i suoi cittadini" e che "Nel testo della risoluzione non c'è una sola frase di condanna nei confronti di Hamas, cosa che io invece avevo inserito nel mio report".

Tutto questo mi sembra significativo di come le informazioni vengano sparate senza alcun controllo, ancora oggi se si scrive su un motore di ricerca "Israele - crimini di guerra) vengono fuori notizie ed informazioni prive di alcuna verifica critica.

 
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La fine della Lega?

Post n°25 pubblicato il 07 Aprile 2012 da Quintana5
Foto di Quintana5

In questi giorni va sotto tiro la Lega ed il suo capo, come lo chiamava Belsito, il famigerato tesoriere della Lega. Cosa è accaduto? Che a fronte di indagini svolte dalla Magistratura è emerso un uso disinvolto dei rimborsi elettorali a favore della cerchia di persone più vicine a Umberto Bossi, orchestrato dal succitato Belsito, personaggio su cui aveva indagato Gianantonio Stella e sul quale aveva pubblicato un articolo sul Corriere nello scorso febbraio, che vale la pena leggere.

Le intercettazioni sembrano davvero non lasciare scampo, Rosi Mauro, Renzo Bossi, la moglie Manuela Marrone e lui stesso sembrano essersi appropriati di somme ingenti, utilizzate per questioni di carattere privato, questo è quanto emerge dalle intercettazioni diffuse dai giornali. Emerge per la verità anche di peggio: Renzo Bossi, consigliere regionale a 155mila euro netti l'anno, che pare giri con la paletta della polizia in auto, si parla di frequentazioni poco raccomandabili etc. Insomma tutto quello che è stato da Bossi rimproverato al sistema è stato poi replicato dalla sua famiglia.

Non credo sia il caso di elencare tutto quanto è uscito e sta uscendo dall'inchiesta della Magistratura, perché lo scopo della mia riflessione è altro ed è rispondere alla domanda presente nel titolo del post.

Nel frattempo Bossi si è dimesso dalla carica e questa è una notizia in un paese nel quale:

  • Un ministro della Repubblica sostiene che hanno pagato casa sua a sua insaputa
  • Il Presidente della Camera dei deputati sostiene di ignorare dove abita suo cognato
  • Il Presidente di un partito non si accorge che il tesoriere sa dacendo sparire milioni di euro dalle casse (ipotesi che presuppone la sua totale estraneità ai fatti)
  • Una ben nota Vestale si fa scrivere il programma elettorale da un personaggio sul quale la Cassazione scrive che è accertato il voto di scambio mafioso ed il cui marito si aggiudica un appalto milionario in spregio ad ogni regola (lo scrive la Corte dei Conti) in contemporanea con il cambio di Amministrazione della Regione (la ricostruzione è de "Il fatto quotidiano").
  • Diversi deputati, figli di deputati (non vuole essere un insulto) e sindacalisti  acquistano case a sconto, da Maura Cossutta a Chiara Ingrao a Franca Chiaromonte, passando per Rosi Bindi, Veltroni e Franco Marini, privilegio impensabile per i comuni mortali.
  • Un Presidente del Consiglio chiama una Questura per far liberare una accusata di furto sostenendo che è la nipote di un Capo di Stato (chissene.... se è ladra è ladra, potremmo anche dire che i nostri marò detenuti in India sono uno nipote del Presidente e l'altro cugino di un Ministro, ma temo cambierebbe poco.)

 

Nessuno di loro si è dimesso!

La Lega è finita? Scambiare le sorti di un movimento con quelle del leader sarebbe errore imperdonabile. Bossi, animale politico di grandi doti, che ha saputo intrecciare tattica e strategia fino a far diventare la Lega forza centrale al Nord e a farla espandere sino in Toscana ed Emilia Romagna, non ha "inventato" l'insoddisfazione del Nord, ne ha preso atto. Di cosa è insoddisfatto il Nord? Chi pensa al "Nord" pensa normalmente alla grande industria, alla Fiat che ne è il simbolo, ma non pensa a tutta quella marea di piccoli/medi imprenditori locali - in Veneto esiste un'impresa ogni tre abitanti - che ne costituiscono il tessuto sociale, che dallo Stato centrale prendono pochissimo, che sono i primi contribuenti italiani, che sono salassati oltre ogni ragionevole misura e che in realtà pagano le tasse, tant'è che si valuta che l'evasione del Nord sia tra il 15% ed il 20% e ricordo anche che il peso complessivo delle imposte in Italia, per chi paga davvero, supera il 60%, come ho pubblicato in un post di qualche tempo fa. Queste categorie non avevano praticamente rappresentanza, nessuno dava loro voce e vedevano le imposte da loro pagate dirottate in altre regioni italiane senza che potessero farci nulla; si calcola che dal Nord vengano dirottate risorse verso il Sud, principalmente, per un ammontare di cinquanta miliardi di euro e questa  è la stima più prudente, in realtà le cifre sembrano essere ben superiori. Qualcuno pensa davvero che la situazione sarebbe potuta durare ancora molto senza che ci fosse qualcuno che volesse prenderne atto  e dare voce? Senza dare alcun credito alla famosa calata nelle valli bergamasche, la questione rischiava di essere seria, io non so quali sbocchi avrebbe potuto avere questa insoddisfazione latente del Nord, che si trovava a pagare e ad avere scarsissima rappresentanza, di fatto la Lega ha istituzionalizzato una protesta che forse avrebbe potuto essere molto più pesante. Si pensi che dove la Lega oggi è maggioritaria imperversava la vecchia DC e che persino molti che votavano per il PCI oggi votano Lega, la cosa dovrebbe far riflettere.

Anche il risentimento verso un'immigrazione incontrollata solo superficialmente può essere accusato di razzismo: chi scrive frequenta spesso il Nord Italia, Veneto e Lombardia in specie, ed è facile notare che il tessuro sociale di alcune città è cambiato in maniera radicale a volte prepotentemente: chi arrivasse affamato in centro di Brescia con il treno si rassegnasse a consumare cibo etnico, ben difficilmente troverà cucina locale; come pure alcuni giardini in precedenza frequentati da mamme/nonne e bimbi sono quasi infrequentabili a causa della presenza di personaggi che probabilmente non sono lì a prendere il fresco; stessa cosa ho visto a Vicenza: stavo allenandomi su un circuito che prevedeva passaggi ripetuti un uno stesso luogo ed un gruppo di extracomunitari era sistemato su una panchina e ad un certo punto uno di costoro mi ha fotografato; non credo fosse interessato al mio stile di corsa. Con questo intendo dire che gli abitanti si sono sentiti spesso espropriati delle loro città ed i partiti tradizionali sono soltanto riusciti a fornire la risposta più stupida che si potesse dare: razzisti; non è razzismo chiedersi come "campa" qualcuno che non ha lavoro stabile e che intende stabilirsi vicino casa mia!

Tutto questo ha rappresentato e credo che continuerà a rappresentare la Lega, anzi ora che il Leader carismatico è caduto in disgrazia credo ci sia da augurarsi che ne venga subito un altro; le istanze non sono trascurabili né sbagliate, lo riconoscono persino i più feroci critici della Lega; diversamente temo che le questioni legate a risorse pagate dal Nord e destinate altrove potrebbero riprendere fiato in maniera virulenta, specie in questo momento in cui il Nord è in affanno e che le risorse sembrano non essere più infinite ed in grado di assicurare benessere comunque.

Ultima cosa: questa volta non ho corredato di cifre, dati e numeri questo post in quanto rinvierò ad un momento successivo una analisi più approfondita.

Chiudo mandando un saluto ad un caro amico, che so che sta attraversando dei problemi di salute; gli auguro una prontissima guarigione! Non credo che leggerà subito questo saluto, ma non importa, mi ha fatto piacere inserirlo e vorrei tanto che fosse di buon auspicio! Daje!!!!!

 
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