Creato da Quique.g il 29/07/2010

QUIQUEG

«Era nativo di Rokovoko, un'isola lontanissima all'Ovest e al Sud. Non è segnata in nessuna carta: i luoghi veri non lo sono mai.»

 

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STANOTTE

Post n°403 pubblicato il 23 Agosto 2012 da Quique.g

Stasera sono in crisi, sono sincero, mi ha preso male, mi ha preso male in queste settimane, la tensione non mi ha lasciato un attimo in pace, sento la pressione superare parecchie soglie, ho maturato con l'andare dei giorni la decisione ormai definitiva di non continuare la mia esperienza lavorativa, anche adesso mentre scrivo sento un pò di fastidio, sicuramente sarà un pò di malessere, ma non sto bene, sento picchi di nervoso che mi annientano, è così difficile farmi capire, è così complicato far capire quanto impegno ci ho messo per tutto quello che ho fatto... Voglio solo stare a casa mia... staccare e lasciare andare la barca per conto suo e che si arrangino... Vorrei non essere stato sempre così attento, preciso e corretto, forse sarebbe stato meglio per me, forse adesso non starei così... Parlavo con mia cugina stasera, abbiamo affrontato ogni tipo di discorso, dalle sue collaboratrici alle difficoltà attuali, dal suo bed & breakfast al suo lavoro che la tiene impegnata ogni sera fino alle 21, stanca, sfibrata, ma in molti atteggiamenti mi ricorda mia nonna... stessa grinta... battagliera... una donna che ha sfiorato il precipizio e ci ha camminato vicino.. non abbiamo fatto nessun accenno a quello... in alcuni momenti l'ho vista con gli occhi lucidi, parlando d'amore l'ho vista vacillare, silenziosa, anno 1971, la prima volta che siamo usciti davvero insieme da sempre stasera, da piccoli avevamo strade diverse.. scapestrata e ribella lei, folle e introvabile io... Ora lei è tutto quello che ho sempre visto in sua mamma e in mia nonna che era sua zia... la voglia di non fermarsi mai neanche il tempo di asciugarsi le lacrime... Adesso se devo essere sincero sto piangendo anche io, mentre penso a mia nonna, mentre mio papà si muove e si lamenta, mentre guardo la multa che ho preso stasera... mentre penso... un pò di lacrime non fanno male, anzi fanno belli gli occhi...  penso a queste settimane di lavoro e di pensieri, penso a quello che mi aspetta... penso che sarà diffiicile ma cambierò la mia vita, penso che ti amo e vorrei sentirti... penso che vorrei sentire la tua voce che mi comprende e mi fa sorridere... che si incazza per una frase che non devo dire o per una che devo dire... penso che ho cercato di urlarlo al mondo, penso che ci provo ogni giorno, penso che nessuno lo potrai comprendere fino in fondo, penso che forse è meglio così, perchè le cose così non si raccontano, si vivono, e viverla così è qualcosa che ti da un universo solo tuo, un universo in cui hai costruito qualcosa che gli altri chiamano sogno io posso chiamarlo con il tuo nome.

Notte.

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